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Autore: xdarcel    18/08/2015    1 recensioni
Darcy Horan, una ragazza apparentemente innocente e chiusa in sé stessa, ha un passato molto impetuoso e sconosciuto a tutti.
Harry Styles, un ragazzo misterioso e pericoloso ma allo stesso tempo premuroso e dolce, non vuole innamorarsi più, avendo paura che capiti di nuovo ciò che è successo l'ultima volta.
La storia di due ragazzi problematici entrambi a loro modo, si incontreranno e da lì succederà ciò che loro mai si aspetteranno.
Si fonderanno insieme, si uniranno e diventeranno una cosa sola.
Inconsapevolmente.
Genere: Erotico, Fluff, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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AVVISO:

Mi scuso per eventuali errori da qui in avanti, spero che la storia vi piaccia. xx

«Butta giù! Butta giù!»

Continuavano ad incitarmi. Non so neanche come ci sono finita qui. Come diavolo ho fatto a farmi convincere a venire ad una festa del genere? Boh, so solo che sto continuando a bere, un drink dopo l'altro, lasciandomi convincere da questa mandria di bufali ubriachi.

Dopo il quinto bicchierino inizia a farmi male la testa. Anche se ho 18 anni, questa è la mia prima sbronza, e anche l'ultima.

Bevo fino allo sfinimento, con un fortissimo senso di nausea che inizia a farsi sentire solo quando cado a terra svenuta.

Mi risveglio in una stanza, molto semplice e stranamente ordinata, al contrario di tutti gli altri locali di questa casa.

Le decine di bicchierini iniziano a farsi sentire, perciò corro alla ricerca di un bagno. Dio, che brutto essere ubriachi.

Vomito tutto e mi sciacquo la faccia, giusto per riprendermi un po'.

Esco dal bagno e vado a sbattere contro un ubriaco fradicio con l'alito pieno di alcool che crede di essere pegaso e che cerca di flirtare con me, tentando invano di formulare frasi di senso compiuto.

Lo scosto e scendo le scale come meglio posso, cercando di non inciampare nei miei stessi piedi.

«Ross, andifiamo a casfa.» Dico farfugliando. Dio, è difficile parlare come una persona colta, quando si è ubriachi.

«Darcy, non adesso dai! Non vedi che sto parlando?» Disse indicando il muro di fronte a lei.

Ottimo, non posso tornare a casa perché Ross sta "facendo conversazione con un muro".

Mi ricordo che a questa festa è venuto anche Luke, che fortuna. Vado a cercarlo e lo trovo in cucina, intento ad esplorare la gola ad una biondina ossigenata seduta sull'isolotto in mezzo alla cucina, con le gambe praticamente spalancate e Luke in mezzo, passando le sue mani su tutto il suo corpo. Neanche in una visita dal fisioterapista.

Comunque, mi trascino verso di loro e li stacco, determinata a trovare un modo per tornare a casa.

Mi sono un po' ripresa, aver espulso una parte di alcool mi ha fatto bene. Almeno ora sono in grado di parlare decentemente. Prendo Luke per il colletto della camicia e gli urlo in faccia:

«Luke, staccati da quella tizia e portami a casa, non ce la faccio più.»

Un attimo: era una buona idea farsi riportare a casa da uno ubriaco fradicio? No, proprio no.

Quindi lo riporto in mezzo alle gambe di quella tizia e li riattacco.

Mi guardo intorno, alla ricerca disperata di qualcuno sobrio, anche se era praticamente impossibile trovarlo.

Mentre mi guardo in giro, si apre la porta, rivelando una folta chioma di riccioli castani.

Lo vedo camminare e salire le scale, dal modo in cui si muove, sembra sobrio, ma non mi sembra opportuno chiedere un passaggio ad un perfetto sconosciuto che è appena entrato dalla porta di una casa dove è in corso una festa abituale, e che soprattutto si è diretto subito su per le scale con passo deciso, come conoscesse alla perfezione la casa.

"Darcy, non farti prendere dal panico. Ritornerai a casa prima o poi."

Mi devo ingegnare, devo trovare un modo per ritornare a casa.

*giusto per la cronaca, sì, ho 18 anni, ma non ho ancora un'auto.*

Allora, valutiamo la situazione:

-Ross fa conversazione con il muro;

-Luke sta esplorando il corpo umano;

-Non ho un'auto;

-Quasi tutti qui sono ubriachi fradici;

-L'unico sobrio è il ricciolino, ma non gli chiedo alcun passaggio;

-Sono fottuta;

Mentre penso, vedo il ricciolino scendere le scale e venire in questa direzione, mi passa a fianco e va da Luke. Si conoscono? Wow. Luke non me ne ha mai parlato.

Comunque, Luke non lo considera, essendo impegnato in altro.

Si avvicina un po' a me, mi guarda, mi sfiora la mano e mi sorpassa, ritornando di sopra, suppongo in camera. Che strane le persone.

Nel frattempo ho deciso di tornare a casa a piedi. Non deve essere molto lontana casa mia, in macchina se non sbaglio ci abbiamo impiegato si e no cinque o sei minuti, a piedi ce ne dovrei mettere circa 15, in teoria...

Allora, ricordiamoci la strada... okay, dovrei ricordarmela. Esco di casa e mi incammino.

È buio pesto, ciò rende ancora più difficile ritrovare la strada. Uffa, stupido buio, stupida festa e stupida me che mi sono lasciata convincere. Quando mai.

Continuo a camminare, mi sa che ho sbagliato strada, all'andata non siamo passate di qui...

«Menomale che la signorina qui si ricordava la strada.»

«Sta' zitta, mi deconcentri. Voglio vedere se dopo aver bevuto tutto quell'alcool, saresti capace di fare di meglio.»

«Se sei un'irresponsabile non è colpa mia, cara. Non dovevi bere.»

«Ahh, ma và al diavolo.»

Camminando, sento dei passi dietro di me, ma girandomi non vedo nessuno. Sarà il vento. Oppure uno degli effetti collaterali dell'alcool.

Vado avanti, anche se non so dove sto andando. Oddio, mi sono persa per le stradine di Londra.

«Al massimo troverai scritto sul giornale: "Una ragazza si è persa per le stradine di Londra, tornando da una festa a cui non sarebbe dovuta andare."»

«Non sei ancora andata al diavolo, tu?»

Continuo a camminare senza una meta, e non mi piace la direzione verso cui mi sto dirigendo. Sembra proprio che sto andando verso la parte malfamata della città.

«Ci mancava solo questa, non bastava la sbornia e il tragitto a piedi, no, mi dovevo pure perdere.»

Continuo a sentire dei passi dietro di me, mi giro di scatto e vedo un'ombra nascondersi dietro un'abitazione. Ahh, stupido alcool.

   
 
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