“Non
se ne parla, Dora!”
“Cosa
vorresti dire, Remus?”
La ragazza
guardò il marito con aria
interrogativa e ostentatamente innocente.
Remus continuava a squadrarla senza preoccuparsi di mascherare il
proprio
disappunto:
“Non
andrai a cena a casa di Molly e
Arthur Weasley vestita così!”
“Non
ti sei mai lamentato del mio
abbigliamento stravagante!”
“No,
infatti, finché il termine
giusto era stravagante! Ora sei…sei…”
Deglutì,
cercando la parola giusta.
Infine, la trovò:
“Provocante.
Ora sei provocante.”
“Remus
John Lupin!” lo apostrofò Tonks
fingendosi scandalizzata. Cantilenò civettuola:
“Stai
per caso cercando di dirmi che
mi trovi sexy?”
“E tu
stai per caso cercando di
sedurmi?” ribatté l’uomo con un mezzo
sorriso, percorrendo con lo sguardo la
snella figura della moglie stretta in quel tubino nero decisamente
troppo aderente e inverosimilmente corto.
“Può
darsi.” ammise lei, avvicinandosi
a Remus, felina.
“Se
non vai a spogliarti
immediatamente, provvederò a farlo io stesso.”
dichiarò lui, con tono
professionale.
Lei gli
appoggiò le mani sulle spalle,
e le labbra all’orecchio:
“Deduco
quindi di non avere scelta.”
“Temo
proprio di no.” ribadì il
marito.
“Ma
faremo tardi alla cena. E lo sai
che è maleducazione far aspettare gli ospiti?” gli
ricordò lei avvolgendolo in
un abbraccio, che Remus ricambiò cingendole i fianchi.
“E tu
lo sai che non bisogna mai rimandare
a domani quello che si può fare oggi?”
sentenziò lui, con solennità.
“Mmm…
Non hai tutti i torti, professore.”
“In
effetti…non mi sbaglio quasi
mai.”
E –
detto ciò – la sollevò da terra,
se la caricò in spalla e iniziò a correre come un
ragazzino.
“Aiuto,
Remus! Dove mi stai
portando?!” strillò Tonks, sorpresa e divertita.
“Destinazione
camera da letto,
signora Lupin!”
NdA: Ok,
questa è un po’ cretina, ma mi ha fatto bene
scriverla, e poi mi piace vedere
Remus “gelosetto” e Tonks un po’
“micia”. *sa perfettamente di essere scema, oh yesss!*