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Autore: Robigna88    19/08/2015    2 recensioni
MEGA CROSSOVER TRA Supernatural/The Originals/The Vampire Diaries/Constantine
Quando Elijah viene rapito da sua madre, Esther, e Mikael torna di nuovo dal regno dei morti intenzionato ad eliminare Niklaus, quest'ultimo, come il minore dei Winchester, sa non gli resta altro da fare che chiamare i rinforzi.
Quando Dean diventa Demon-Dean, Cass sta per esaurire la sua grazia e Sam si ritrova da solo nel momento peggiore della sua vita, sa che c'è solo una persona che può aiutarlo.
I rinforzi hanno due begli occhi nocciola, le fossette sulle guance, un caratterino per nulla facile e si chiamano Allison Morgan.
Riuscirà Allison ad aiutare la famiglia degli Originali e la famiglia dei cacciatori? E quanto la sua presenza peserà sui vari equilibri?
Genere: Drammatico, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Hayley, Klaus, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The family Business'
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Okay... Allison avrà un nuovo amico e sotto potete vedere che faccia avrà. Sarà una persona capace di toccarle il cuore. E voi quale ship preferite?
Buona lettura, Roby.




tfb

20.

 

 

 

 

Allison entrò nella villa giusto in tempo per vedere due uomini trasportare una gigantesca imitazione della Tour Eiffel che posizionarono vicino alle scale.

Mentre camminava nel grande atrio guardandosi intorno, si chiese se per caso non avesse sbagliato posto. Erano passate tre settimane dal funerale di Lily e per quanto avesse cercato in un lungo e in largo una qualche traccia di Matt, tutto quello che era riuscita a trovare erano stati alcuni cacciatori spaventati dalle voci che circolavano a tal proposito.

Matt il sanguinario è tornato, chiudetevi in casa e pregate… chi fosse il genio che gli aveva dato quel soprannome ancora lei non lo sapeva, ma immaginava che terrorizzare la gente fino a quel punto fosse qualcosa che eccitava terribilmente suo fratello.

Oltretutto, a parte Victor che ancora la detestava, aveva anche la questione Mason Lockwood di cui occuparsi e lui era strettamente collegato a Crowley che era a sua volta un problema ulteriore. Dubitava che il Re dell’Inferno avesse già tirato fuori il lupo come lei gli aveva chiesto, perché era certa che quando l’avrebbe fatto, sarebbe subito corso a chiederle qualcosa in cambio.

Forse anche l’Inferno di Crowley aveva delle trafile burocratiche da seguire. Per un attimo si chiese se avrebbe potuto fare qualcosa anche per Jo… e si ripromise di provare a capire se era fattibile, ma senza dirlo ad Alaric che già passava tutto il suo tempo ad ubriacarsi. O almeno questo era quello che le aveva detto Caroline quando le aveva telefonato per dirle che dopo il sonno semi-eterno di cui Elena era caduta vittima, Damon era tornato ad essere il Damon stronzo di tanto tempo prima. Stronzo con tutti tranne che con Bonnie che considerava la sua compagna di sventure.

Mentre guardava Klaus dare indicazioni ad una giovane donna vestita da chef, Allison si ricordò che anche Finn Mikaelson era un problema… ma prima di affrontare tutte quelle cose, voleva prendersi qualche giorno per rimettersi in pista, per chiarirsi le idee, fare il punto e poi ripartire. E magari nel frattempo avrebbe capito perché c’era una torta di quattro piani blu e bianca su un carrello che viaggiava lento verso la cucina.

“So che sono stata in coma per un mese circa, ma non credevo che aveste trasformato la villa in una sala ricevimenti” disse raggiungendo l’Ibrido Originale.

Klaus rise incrociando le braccia dietro la schiena. “In un mese possono succedere tante cose.”

“Sì, l’ho notato.” Allison poggiò il borsone per terra e sospirò guardandosi intorno. “Credevo che Hayley si fosse sposata mentre io facevo il mio lungo pisolino in ospedale. Ha detto che visto che mio fratello è entrato in gioco lei e Jackson hanno deciso di accelerare i tempi così che Hope avesse la protezione di cui ha bisogno il più in fretta possibile.”

“Oh sì, è stata una cerimonia molto… toccante” le disse Klaus. “Ma di una noia mortale. Elijah non mi ha permesso di uccidere nessuno.”

Allison corrugò la fronte prima di scuotere il capo per poi fissare gli occhi su un grande tavolo rotondo sopra il quale era posizionata quella che aveva tutta l’aria di essere una fontana di cristallo.

“È una fontana…” mormorò indicandola con un dito.

“Una fontana di puro cristallo che ho fatto scolpire appositamente per l’occasione. Questa sera verrà riempita di champagne. O qualunque altra cosa tu preferisca.”

“Io?” chiese stupita lei. “Perché devo essere io a scegliere?”

“Perché per quanto mi consideri piuttosto bravo nell’organizzazione di sfarzosi ricevimenti, questa è la tua festa di compleanno, quindi l’ultima parola spetta a te. Oh buon compleanno comunque.”

Allison sgranò gli occhi incredula. Non tanto perché Klaus le stava organizzando una festa di compleanno, quanto per il fatto che con tutte le cose di cui aveva dovuto occuparsi, aveva finito col dimenticarsi completamente che giorno fosse.

“Io non…” farfugliò grattandosi nervosamente la fronte. “Klaus…”

“So che non è un buon momento con tutto quello che sta succedendo ma penso che ti farà bene divertirti un po’. E tutti quelli che ho chiamato per invitare sono stati d’accordo con me. Devo dire che non hai molti amici… umani. Anzi non hai molti amici a prescindere. Quindi ho chiamato i Winchester, ma l’Angelo e Dean rimarranno ad occuparsi di Victor e Claire quindi verrà solo Sam. Poi ho chiamato Mystic Falls e Damon e Alaric saranno qui tra poco. Anche se penso che siano più interessati all’acool che alla festa in sé.”

La donna si voltò a guardarlo e sul suo viso Klaus poté leggere un certo disagio. Forse non era stata una buona idea… Stava per dirle che se preferiva avrebbe annullato tutto, che non sarebbe stato un problema. Ma lei lo precedette.

“Klaus è… è molto gentile da parte tua” gli disse.

“Ma…”

Lei sembrò rifletterci un attimo. “Niente ma. È solo che io… sono stata così impegnata, girando in lungo e in largo per cercare mio fratello e tutto il resto che…”

“Tu non ricordavi che oggi fosse il tuo compleanno fin quando io non l’ho detto vero?”

Allison annuì piano, facendo vagare lo sguardo per impedire all’Ibrido di leggerle dentro. Anche se non aveva mai dato grande importanza ai compleanni, non poteva fare a meno di sentirsi un po’ umiliata e annullata.

Klaus alzò la mano e le accarezzò gentile i capelli. “I compleanni sono sopravvalutati in fondo” le disse. “Annullerò tutto, dammi solo qualche minuto e sarà tutto sparito.”

“No,” gli disse Allison. “Non voglio che annulli la festa. Hai ragione, svagarmi un po’ mi farà bene. Riempi quella fontana, ma non di champagne. Riempila di birra, sono sicura che sarà più apprezzata.”

L’Ibrido abbozzò un sorriso. “E birra sia.”

“Fantastico!” Allison prese nuovamente il suo borsone. “Dov’è Hayley? Dobbiamo andare a fare shopping. Ho decisamente bisogno di un nuovo vestito per la mia festa di compleanno.”

“Non è qui al momento.”

La cacciatrice si avviò su per le scale. “Le farò una telefonata.”

Accelerò il passo per arrivare più in fretta in quella che oramai era diventata la sua camera e fu allora che li vide; Elijah e Gia scambiarsi un appassionato bacio… Pensò che Klaus aveva ragione; in un mese molte cose potevano succedere. Si schiarì la voce, un po’ per attirare la loro attenzione, un po’ perché occupavano il centro del corridoio e lei doveva passare.

Gia si staccò da Elijah e la fissò con un sorriso che si trasformò in imbarazzo non appena si rese conto che era lei.

Allison…” mormorò la giovane vampira. “Buon compleanno. Quando sei arrivata?”

“Poco fa, e grazie. Ma… vi prego, non interrompete le vostre effusioni solo perché sono qui. Fatemi passare e poi continuate pure.”

La ragazza di fronte a lei si passò una mano sul viso imbarazzata. “Io devo andare a dire il vero. Ci vediamo più tardi, alla festa.”

Scomparve giù per le scale ed Allison la seguì con lo sguardo per alcuni secondi prima di voltarsi di nuovo verso Elijah. “Ti sei consolato in fretta dopo che Hayley si è sposata.”

Elijah ignorò le sue parole e si passò la punta del pollice sulle labbra prima di allungare la mano verso il borsone sulla spalla di Allison. “Lascia che ti aiuti.”

Ma lei scosse il capo scansandosi. “Ce la faccio da sola. Ma grazie.”

L’Originale la seguì fino alla sua stanza e una volta dentro chiuse piano la porta e mise entrambe le mani nelle tasche dei pantaloni prima di parlare. “Non è come pensi.”

“Davvero?” chiese Allison togliendosi la giacca. “Perché io penso che tu e Gia vi steste baciando appassionatamente.”

Allison…”

“Elijah, ascolta…” lo interruppe Allison. “Mio fratello sta cercando di uccidermi e non si fermerà fin quando non ci sarà riuscito. L’uomo che mi ha fatto da padre negli ultimi venti anni ha appena perso la sua intera famiglia e Dean ha un dannato segno sul braccio che occasionalmente lo trasforma in uno spietato assassino. E oltretutto devo un favore al Re dell’Inferno e…” si fermò per riprendere fiato e sospirò avvicinandosi a lui di qualche passo. “La mia vita sta cadendo a pezzi e io non ho la forza né la voglia per nessun tipo di relazione. E anche se non fosse così, vorrei qualcuno che sappia amarmi, che sappia amare solo me. Qualcuno che mi metta prima di ogni altra cosa, prima di ogni altra donna. E chiaramente quella persona non sei tu.”

Elijah fece un grosso respiro. “Dimmi cosa vuoi da me, Allison.”

Lei tirò fuori dal borsone le chiavi dell’auto. “È questo il punto Elijah… Io non voglio niente da te. Non più.”

Ci fu un minuto di lungo silenzio, poi Allison parlò di nuovo. “Senti, devo andare ora. Mi serve un vestito per la festa. Ci vediamo dopo.”

Elijah la guardò uscire dalla stanza in silenzio. Con gli occhi fissi sul pavimento si chiese cosa fosse quel senso di totale desolazione che sentiva dentro.

“Buon compleanno” sussurrò. Ma lei non poteva sentirlo.

 

 

 

 

****

 

 

 

 

“Stava baciando Gia?” chiese Hayley sorpresa. “Quella Gia?”

Allison si sistemò la gonna e si diede una rapida occhiata allo specchio prima di scostare la tenda del camerino ed uscire. “Quante Gia conosci Hayley?”

L’altra diede un bacio alla piccola Hope e sospirò. “Zio Elijah è fuori di testa” sussurrò.

La bimba le regalò un sorriso divertito, quasi avesse capito, ed Allison fece un grosso respiro alzandosi sulla punta dei piedi per guardare meglio il completo che aveva messo insieme; la gonna di pelle nera le arrivava a malapena al ginocchio e la fasciava perfettamente. Risultava meno aggressiva di quanto avrebbe potuto immaginare, forse perché ai lati c’era un leggero decoro a costine che la piazzava perfettamente a metà tra il classico e il rock. Come piaceva a lei. Mentre si sistemava la magliettina di tulle color cipria pensò che quell’insieme era perfetto per un paio di scarpe che aveva comprato tanto tempo prima ma che non aveva ancora avuto modo di indossare.

Le aveva acquistate per andare sotto copertura ad una cena di beneficenza in una casa infestata ma alla fine aveva dovuto occuparsi di altro e così era finita a cacciare vampiri in una campagna abbandonata del Maine. Non il luogo adatto a quel tipo di scarpe.

“Wow!” esclamò Hayley guardandola. “Stai… benissimo.”

“Benissimo come? Benissimo come una moglie trofeo o benissimo come una giovane donna pronta a divertirsi alla festa?”

Hayley stava per rispondere, ma si bloccò quando un giovane uomo si mise a sedere accanto a lei sul piccolo divanetto, fissando Allison come se volesse mangiarsela con gli occhi.

“Io direi benissimo della serie la temperatura è appena aumentata qui dentro” disse l’uomo e l’Ibrida trattenne una risata voltandosi a guardare la sua amica.

Allison piegò poco il capo, poi si girò e fissò lo sguardo sul nuovo arrivato. Non aveva idea di chi fosse, ed era certa al cento per cento di non averlo mai incontrato prima, perché lei non dimenticava mai un viso.

“Tu chi diavolo sei? Non hai una fidanzata che sta svaligiando il negozio usando la tua carta di credito da cui tornare?”

Lui abbozzò un sorriso scuotendo il capo.

“E allora perché sei dentro un negozio di abbigliamento per donne? Ti piacciono le scarpe col tacco per caso?”

“Anche se fosse?”

“Non farebbe alcuna differenza per me, perché so a cosa stai pensando e la risposta è no.” Allison lo guardò mentre lui si alzava e si prese un attimo per ammirarlo meglio. Era bello lo sconosciuto, con quei capelli biondi, gli occhi chiari e le labbra piene.

“Primo,” le disse lui tirandola via dai suoi pensieri. “Non credo tu sappia a cosa sto pensando. Secondo, mi chiamo Diego Raider.”

La cacciatrice annuì e si avvicinò di qualche passo a lui. “Primo, so esattamente a cosa stai pensando. Secondo, non ti ho chiesto come ti chiami” gli disse.

Rimasero a fissarsi per alcuni secondi, nessuno dei due si mosse di un millimetro ed Hayley si sentì improvvisamente come una terza incomoda. Pensò che la temperatura stava decisamente salendo.

Poi Diego fece un sorriso sicuro e incrociò le braccia sul petto. “Stavo pensando che, per quanto sono sicuro che questa Gia di cui state spettegolando sia bella, dubito che possa battere te col tuo caratterino autoritario e… tutto il resto.”

Allison inarcò un sopracciglio. “Tutto qui? Questo è tutto quello che sai fare per abbordare una donna? Ed io che per un attimo ho creduto che saresti stato capace di sorprendermi.”

“Invitami alla festa alla quale hai intenzione di divertirti e magari lo farò.”

La donna indietreggiò di qualche passo, fino a raggiungere la soglia del camerino. “Perché invece non trovi da solo la festa? E magari anche un modo per entrare? Quello sì che sarebbe sorprendente.”

Diego rise e si inumidì le labbra prima di parlare. “Va bene. Mi piacciono le sfide.”

“Buona fortuna allora.” Allison chiuse la tenda del camerino e sorrise al suo riflesso allo specchio. Quel flirtare era stata una totale perdita di tempo, lo sapeva… ma era stato divertente e divertirsi era quello di cui aveva bisogno.

 

 

 

 

****

 

 

 

 

Quando la festa era iniziata, Allison si era resa conto che di tutti quegli umani che avevano varcato la soglia, a parte Sam, Alaric e Camille non conosceva praticamente nessuno. Su un grande tavolo sotto la riproduzione gigante della Tour Eiffel erano stati posizionati diversi pacchi regalo ed Allison non poté fare a meno di sentirsi un po’ stupida. Aveva più di trent’anni, non era più tempo di feste di compleanno per lei.

Tuttavia si sentiva anche coccolata, come non le capitava da tempo e quello era un aspetto di tutta quella storia che le faceva piacere. Mentre guardava gli Originali, Marcel, Sam, Damon, Alaric… pensando anche a chi non aveva partecipato, in qualche modo di sentì grata per quella strampalata famiglia e sospirò pensando che avrebbe tanto voluto che un umano in particolare fosse lì. Ma Victor stava ancora piangendo per le sue perdite ed Allison sentì le lacrime pizzicarle gli occhi.

“Klaus,” chiese all’Ibrido che era vicino a lei. “Chi sono tutte queste persone che non conosco?”

“Non ne ho idea. Sono andato in un ristorante all’ora di pranzo e ho soggiogato tutti i presenti a partecipare.”

La donna lo guardò perplessa. “È una cosa… deprimente. Perché l’hai fatto?”

“Perché, come ti ho già detto, tu non hai molti amici.”

Allison sospirò, perché Klaus aveva ragione. “A proposito,” disse afferrando un bicchiere di vino rosso. “I vampiri e i lupi non si metteranno a litigare tra di loro vero?”

“Non lo faranno. Ho detto loro che se si fossero azzardati anche solo a guadarsi senza sorridere avrei strappato loro il cuore dal petto.”

“Ovvio che l’hai fatto!” esclamò Allison bevendo un sorso dal bicchiere. “Questa festa è magnifica. Non so davvero cosa dire per ringraziarti.”

“Non ce n’è alcun bisogno” Klaus fece un gesto con la mano. “Ma potresti dirmi qualcos’altro; quel tizio che è appena entrato, è un tuo amico o un imbucato? Perché non ricordo di averlo soggiogato.”

Allison puntò lo sguardo in direzione dell’entrata e sorrise scuotendo poco il capo. Eccolo lì Diego Raider… che aveva trovato il modo di sorprenderla.

“Oh no, non l’hai soggiogato tu. È stata la mia gonna” rispose avanzando verso la sua sorpresa.

 

   
 
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