Ci scusiamo di non essere riuscite a scrivere la storia con il codice HTML.♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡ ~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~ L'alba arrivò prepotente lasciandosi alle spalle l'acqua della sera precedente. Gli occhi di Arya si aprirono lentamente , faticano a mettere a fuoco il mondo che la circondava; ma quando notò che Gendry non era nella caverna, si sfregó gli occhi con forza e velocemente si alzò. Svegliò con poca gentilezza Frittella, che beato nel mondo dei sogni, aveva passato la notte accucciolato ai due lupacchiotti. Un lieve fruscio di foglie distrasse Arya da quella scenetta. Si girò di scatto e vide tornare Gendry con le mani piene di mele. - Ho portato la colazione! - Mai come in quel momento Arya si accorse di avere così tanta fame e sorrise , per la prima volta, con amore a Gendry. Frittella non appena vide la colazione , scattò in piedi e piagnucoló dalla felicità. Anche i lupacchiotti sembrarono contenti nel vedere il cibo. Divisero così le mele, in modo che tutti ne potessero avere una, sbriciolandole per i cuccioli. Nonostante avessero superato l'alba da un bel po' Arya cercava di ritardare la partenza; era qualcosa che sentiva dal profondo del suo cuore, dal suo sangue di metalupo. -Dobbiamo muoverci, Arya.- A queste parole, gli occhi della ragazza si fecero rossi e mordendosi il labbro per trattenere le lacrime, scappò via. Per lei era come se stesse abbandonando i suoi fratelli e non si spiegava il perché. Si rifugiò dietro un albero per pensare a dove avesse già visto i due cuccioli. D'un colpo si sentì toccare una spalla e vide Gendry dietro che la osservava con occhi diversi dal suo solito; le si accovacció accanto e senza che lei potesse aprire bocca, cominciò a parlare: - Non ti preoccupare, staranno bene anche senza di noi.- Il tono della sua voce sciolse qualcosa all'interno di Arya, che si accorse per la prima volta che, dietro tutta quella sporcizia, si nascondere un bel ragazzo. Puntò i suoi occhi su quelli di lui, che, dietro quelle foglie avevano presio una meravigliosa sfumatura verde-grigio. Impacciato si avvicinò, forse per abbracciarla , forse per arruffarle i capelli, o forse per tirare un pugnetto, ma lei istintivamente si alzò in piedi e tirando su con il naso, con tutto l'orgoglio di una Stark disse: -Forza, dobbiamo muoverci. -