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Autore: Voldemortslostnose    19/08/2015    1 recensioni
Remus e Sirius sono in prigione. Ovviamente, entrambi sono stati incastrati, perché i veri criminali stanno godendosi l'amnistia in un qualche paradiso (sia fiscale che naturale) di una sperduta isola tropicale.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Disclaimer: i personaggi citati in questa storia sono proprietà degli aventi diritto. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.

 
Mezzanotte.

Un colpo, dall'altra parte della parete, poi uno più sordo. Remus, sdraiato su quella panca infissa al muro che il poliziotto in guardiola ha definito pomposamente letto la sera prima,  si copre la faccia con le mani. Ancora non riesce a capacitarsi di come abbia fatto Greyback ad incastrarlo, nascondendo la refurtiva - ben misera, a dir la verità - del suo ultimo colpo proprio in casa sua, per poi battersela subito dopo con la scusa di un impegno urgente con la madre. Sa benissimo che questo nuovo guaio, addizionato alla sua condizione di neolaureato, per di più in bolletta, gli impedirà di trovare lavoro per un bel po'.

Intanto, sulla parete si susseguono i colpi che Remus, dopo l'incertezza iniziale, identifica come battute dell'alfabeto Morse. Sorride tra sé, sentendosi come in un mondo parallelo da romanzetto scadente, poi avverte lo sconosciuto battere un "Hey" di saluto.

"Ciao" risponde Remus, colpi col palmo per le linee e con le nocche per i punti. Lo sconosciuto - ancora per poco, pensa Remus - gli chiede il suo nome. Viene fuori che dall'altra parte c'è un Sirius, un tipo strano secondo Remus.

Parlano per ore. Ad un certo punto, Sirius gli chiede perché sia finito dentro, lui che sembra così santarellino. "Mi hanno incastrato" risponde l'altro, laconico. "Anche a te? Mi chiedo su quale isola tropicale siano i veri criminali." Remus sente il sarcasmo, e può addirittura immaginare la risata di Sirius che perfora il silenzio della notte, interrotto solo dai loro battiti ritmati. Si scopre che hanno incastrato anche lui. "Quando esci?" ritenta il non-più-sconosciuto. "Tra tre giorni, e tu?" risponde Remus. "Domani" dice Sirius "su cauzione", e anche se Remus non lo conosce - e a ben pensarci non sa nemmeno che faccia abbia - Remus visualizza nitidamente la smorfia amara sul suo volto, quando aggiunge che i suoi vecchi lo rivogliono a casa subito, per non attentare al buon nome della famiglia. In realtà, il regime di obbedienza totalitaria imposto in casa sua non tange Sirius, che lo ignora bellamente mettendosi nei guai ogni qualvolta la cosa possa far imbestialire i suoi genitori. Remus scuote la testa, sbattendo veloce le ciglia in un gesto di stizza. Non ce l'ha con Sirius - insomma, ognuno si arrabatta come può - ma un po' di compagnia non gli sarebbe dispiaciuta. Si scambiano messaggi in codice Morse fino a cadere addormentati.


Mezzogiorno.

Sirius è uscito da poco meno di un minuto. I suoi genitori l'hanno portato via sbraitando, pretendendo addirittura che indossasse un mantello per non farsi riconoscere, così Remus non l'ha visto neanche di sfuggita, ma è sicuro che Sirius sia uscito a testa alta in quel mezzogiorno trafficato di Aprile.

Remus si lascia cadere di fronte al muro sul quale ha battuto tutta la mattina, per poi cedere alla rabbia e sferrarvi un pugno contro, aprendo una crepa. -Ehi, non avrai mica intenzione di spaccarlo! Poi come faranno i nuovi venuti a comunicare fra loro?- fa una voce roca alle sue spalle, con una malcelata punta di divertimento nella sfacciatamente ostentata serietà.
Remus si gira lentamente e vede il volto di quello che ha capito essere Sirius - lunghi capelli neri disordinati, occhi grigio tempesta - aprirsi in un ghigno nella sua direzione, mentre il poliziotto di guardia si rigira tra le mani i soldi della cauzione di Remus e, ancora leggermente incredulo, fa aprire la sua cella. E Remus ghigna in risposta.


Angolo autrice
Un enorme ringraziamento alla mia beta emilymalfoy, senza la quale buona parte di questa storia sarebbe stata incomprensibile.
Spero che la storia vi sia piaciuta, in ogni caso per favore fatemi sapere che ne pensate! (Così so se darmi all'ippica.)
   
 
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