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Autore: Inquisitor95    19/08/2015    1 recensioni
Questa è la storia di una maga la cui vita un giorno verrà stravolta da una tragedia, sarà costretta a dire addio alla propria vita e ricominciare dall'inizio. Portando con sé un oscuro segreto riguardo i propri poteri, Myrah viaggerà fino alla città vicina al suo clan, durante il viaggio però la sua vita subirà dei cambiamenti che la porteranno al compimento del proprio destino, il destino di una Profetessa nella battaglia contro la Gilda delle Tenebre, una società intenta a riportare in vita l'esercito delle ombre che anni prima minacciarono la pace e la serenità.
A.A. Avevo già pubblicato questa storia ma per alcuni motivi ero stato costretto ad eliminarla, ora che ho più tempo voglio postarla nuovamente qui sperando che vi piaccia. (non siate cattivi è un'opera a cui tengo molto xD)
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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22.


Volontà






Il tremore che scosse il mio corpo terminò con l'apparizione di una luce ancora più forte dalla mia spalla, il simbolo brillava intensamente e non riusciva più a essere contenuto dalle vesti sopra di esso. Sentivo il marchio bruciare, come se lo stessero imprimendo con il metallo, intorno a me c'era solo luce, non riuscivo più a vedere i miei compagni, Winsper si era trasformato, ma Glaremy e Raphael potevano benissimo vedere cosa mi stava capitando, la menzogna veniva infine a galla.
Il marchio apparve in pochi istanti mentre cercavo di coprirlo con le mani, scottava come se fosse fuoco. Vidi la cappa bruciarsi e lo squarcio nelle mie vesti da maga ampliarsi di più, la mia carne nuda e il marchio scuro comparvero in aria. Poi avvertii nuovamente il dolore e non riuscii a trattenere un urlo, gridai come se la carne mi si stesse aprendo, poi terminò tutto insieme alla luce e fui sbalzata indietro da una potentissima forza, strisciai per terra vista la violenza con cui Lamia era uscito dal mio corpo, alzai appena il viso cercando Raphael ma vidi soltanto Groel con gli occhi spalancati verso l'alto, l'espressione di stupore: una bestia muscolosa e dalla pelle scura stava in alto a pochi metri da terra, l'espressione famelica come i suoi occhi, le corna ricurve verso il dietro e due grandi ali aperte che lo tenevano sospeso nel nulla. Le mani imposte verso l'alto come per pregare la luna di essere finalmente salvo e libero.
« Finalmente libero dalla mia prigione di carne e ossa! » questo fu il grido di liberazione di Lamia, soddisfatto di essere nuovamente tornato alla sua forma fisica, nonostante questo restava ancora legato a me e alla mia vita.
In quel preciso istante arrivarono i nostri compagni che erano in piazza, Hematha capitanava il gruppo seguita da Tarnyth che aveva il bastone magico tra le mani, insieme a loro c'erano anche Morkor e Yvossa. Tutti quanti eravamo come rapiti dalla vista di Lamia, gli sguardi poi si posarono su di me, il primo che cercai con gli occhi fu Raphael, bianco in volto come se fosse morto, i suoi occhi verdi posati su di me, non sapevo cosa dire, le lacrime scorsero dai miei occhi in fretta.
« Mi dispiace... » sussurrai come se potesse sentirlo, la battaglia era appena entrata nella sua massima devastazione visto che avevamo più del semplice problema degli orchi.
Lamia cominciò a invocare potenti incantesimi che avrebbero distrutto tutta l'area intorno a noi, Glaremy per prima agì in modo da fermarlo, lanciò tutte le frecce esplosive che possedeva ma il demone non ne fu minimamente scalfito. Raphael si gettò insieme a Morkor su Winsper, cercando un modo per fermarlo visto che stava divorando non solo gli orchi ma anche i soldati del villaggio che ci aiutavano. Yvossa si spostò con l'ascia bipenne posta davanti agli occhi e si mise al fianco della comandante. I due maghi si portarono in fretta verso di me.
« Myrah che cosa hai fatto? Hai evocato un demone!? » chiese Hematha dandomi una mano ad alzarmi, la veste quasi mi cadeva lasciando l'intimo del seno scoperto.
Tarnyth non prestò attenzione a quel particolare e rispose lui al mio posto come se l'avesse sempre saputo. « No, il demone c'era già prima. Avvertivo qualcosa di forte in lei ma credevo fosse la sua aura, dovevo saperlo che era un demone! » si stava dando la colpa di non aver previsto quell'evento?
« Perché non lo hai detto prima!? Hai un demone dentro di te che... » Hematha non riusciva a trovare le parole per sgridarmi, io però ero troppo rapita dagli incanti che Lamia usava non solo sugli orchi ma che usava per colpire anche i miei amici e Groel insieme ad essi, mi voltai indietro per cercare la Gilda delle Tenebre ma c'era solo fumo attorno a me. Erano fuggiti.
« Scusami Hematha ma non mi sembra il caso di parlarne ora! » urlai contro l'elfa e lei aggrottò l'espressione annuendo. « Cosa possiamo fare? » le lacrime ripresero a scorrere mentre osservavo il campo da battaglia e il demone lottare.
« Possiamo esorcizzarlo... ma non possiamo eliminarlo per sempre, non ho conoscenze in quel campo... » cominciò Tarnyth, era Hematha l'esperta di Magia Bianca.
L'elfa rifletté attentamente su qualcosa, un rituale forse e parve trovare la situazione visto che continuava ad annuire. « Sì può fare... ma ho bisogno che nessuno mi distragga. »
Tarnyth prese così possesso della situazione cercando di comandare e pensare con calma nonostante arrivassero ad urlare visto il fragore della battaglia troppo vicina a noi. « Myrah tu vai a sostenere i nostri. Io proteggerò Hematha mentre lei compirà il rituale per esiliarlo! Hai capito? » continuò urlando lui, annuii circa dieci volte prima di capire che dovevo già muovermi, abbandonai i due maghi ma prima di andare via Hematha prese il coltello e mi fermò.
« Ho bisogno del tuo sangue! »
« Prendine quanto vuoi ma ferma quella cosa. Ti prego! » dissi supplicandola e restando forte, mi ero ripresa dalle lacrime e dall'attimo di disperazione. Le porsi il braccio e incise una linea dritta bagnando il coltello di rosso. Fece molto male ma non mi preoccupai di farmi richiudere la ferita, andai dai miei amici per combattere nonostante non avessi le forze e fossi dolorante dove i colpi ricevuti.
Lamia era atterrato e stava combattendo contro Yvossa e Glaremy, il demone era veloce e letale, i suoi colpi arrivavano a terra distruggendo il terreno, la nana era scaltra e veloce, assestava dei colpi distruttivi e ben mirati, davvero faceva onore alla sua carica di ladra. Glaremy spesso distraeva il demone che sembrava essere in difficoltà ma che sentivo avesse la situazione sotto controllo. Groel però era più furbo di tutti noi: indietreggiava lentamente con l'intento di scappare, evocai un muro di fuoco alle sue spalle e si costrinse a restare nella battaglia. Mi avvicinai a lui col bastone pronto.
« Non scapperai da nessuna parte! » dissi audace evocando delle lame di vento, spiccò un salto laterale ed evitò il mio incantesimo rotolando via. A quel punto utilizzai i miei incanti migliori per distruggerlo o ferirlo.
Il soffio di ghiaccio lo prese in pieno rallentando i suoi movimenti, quasi come se l'avessi fatto diventare di ghiaccio, tuttavia l'armatura lo protesse dal mio incanto, riflettei sulla possibilità che fosse incantata per diminuire gli effetti magici. Lanciai dei fulmini e in un attimo di mia ripresa mi caricò per attaccarmi, feci in tempo a difendermi con una barriera e mi spinse indietro. Mantenni l'equilibrio ma qualcosa dietro di me stava arrivando: mi voltai appena in tempo e mi gettai di lato visto che l'enorme lupo mannaro che aveva sostituito Winsper mi stava caricando; su di lui c'era Raphael che cercava di distrarlo e di ferirlo, il lupo cadde inciampando e trascinandosi per terra. Nel frattempo Lamia aveva appena evocato un potente incanto del fulmine, una tempesta si era appena generata addosso a noi e Morkor si gettò su di me per difendermi da un fulmine, cadde a terra quasi paralizzato e col fiato mozzato. Stavo perdendo la situazione dalle mie stesse mani e non potevo permettermelo; dovevo proteggere i miei amici! Mi trovai stranamente accanto a Raphael, la sua armatura totalmente danneggiata e lo scudo graffiato, aveva una profonda ferita sul ginocchio e in fronte e poi teneva la mano in una posizione strana, notai il sangue e i segni di un morso. Non sapevo più dove dividermi.
Winsper era in un attimo di rabbia contro Groel e lo stava attaccando, due dei tre problemi erano apparentemente sotto controllo, mi voltai verso di Morkor e cercai di spingere con le mani sul cuore, non sapevo cosa fare e Raphael mi spinse quasi via senza troppa forza, mise le mani sopra il cuore dell'orco e spinse con violenza finché quello non batté le ciglia.
« Raphael... devo spiegarti! » dissi a fatica, il nodo alla gola mi stava strozzando e non riuscivo a respirare più, il ragazzo si era però alzato e cercava di non evitarmi.
« Myrah non è il momento! Abbiamo problemi maggiori di cui preoccuparci adesso! » sentivo che era arrabbiato con me, che mi odiava per quel tradimento. Sentivo che soffrivo ed ero arrabbiata, ecco un'altra cosa che avevo rovinato a causa di un mio errore... non c'erano altri responsabili e non potevo fingere che non fossi io il problema. Un bagliore comparve vicino a noi, ci voltammo per vedere che Hematha stava compiendo ancora la sua danza esiliante e un cerchio comparve attorno a lei, il mio marchio brillò insieme al corpo di Lamia che pareva incredibilmente distratto dalla battaglia.
Tarnyth ebbe la pensata di non preoccuparsi di Hematha visto che i tre nemici erano distratti, alzò il bastone al cielo ed evocò un potentissimo incantesimo che causò una tempesta di fuoco, sfere infiammate caddero dal cielo e cercò di contenerle nell'area intorno a noi, avevo già visto quell'incantesimo ed era stato davvero distruttivo contro la chimera. Le sfere infuocate si abbatterono addosso a Winsper e Groel, Raphael e Morkor le evitarono abilmente e si divisero, il primo andò a combattere contro Lamia che sembrava non essere scalfito dalla magia.
Mi concentrai ancora una volta su Groel che stava scappando via, era stato gravemente ferito ed era persino zoppo, ignorai i dolori del mio corpo e corsi contro di lui, alzai una mano in sua direzione per lanciargli una scarica e di fulmini che lo centrò in pieno, si voltò dandomi un colpo di frusta che mi prese in pieno viso, sentivo il sangue scorrere con forza e pressione, caddi a terra e mi rialzai subito grazie all'aiuto del bastone, mi difesi con la barriera mentre lui continuava a dare colpi di frusta e poi rilasciai la mia difesa contro di lui creando un urto, a quel punto evocai intorno a lui le forze del ghiaccio, una tempesta di forma cilindrica che si concentrò su di lui, cominciò ad urlare mentre neve e ghiaccio si formavano intorno a lui, non sapevo che cosa stavo facendo ma sapevo di esserci riuscita: il suo corpo si trasformò in una statua bloccata nel ghiaccio, mi bastò una scarica elettrica per distruggerlo e farlo arrivare a terra, ancora però resisteva nonostante i vari tagli e le ferite che lo immobilizzavano perché ghiacciate.
« Per te è finita! » gli urlai contro, provò a difendersi con dei colpi di frusta che finirono persi nell'aria, usai delle lame di vento che lo presero in pieno petto facendolo cadere indietro.
Non comparvero tagli sulla sua armatura, ne sangue che potesse segnare una ferita mortale, semplicemente i suoi occhi erano persi nel nulla, il suo sguardo si spegneva, probabilmente ero riuscita ad arrivare al cuore, un attacco più letale di quanto pensassi, ma in effetti cose parecchio strane erano successe in quella notte come l'evocazione di un incanto superiore a me sconosciuto. La battaglia però non era ancora finita.
Benché gli orchi fossero stati tutti sconfitti, il problema continuava a restare Winsper nella sua forma da lupo mannaro e Lamia che era sempre più in difficoltà, certo è anche vero che i miei compagni erano ormai sul punto di essere quasi uccisi dal demone visto il pessimo stato in cui erano.
« Morkor... » era il più vicino a me e mi veniva meglio controllare la situazione con lui per primo. Era affaticato, c'era di buono però che il lupo mannaro era finalmente caduto a terra, svenuto probabilmente anche se aveva una profonda ferita all'occhio e tra le costole, i chiari segni del combattimento contro la spada di Raphael, mi voltai infine verso i miei amici.
Lamia li aveva gettati tutti e terra, si era voltato verso di me e chiaramente aveva visto che Hematha stava compiendo un rituale per esiliarlo dentro di me, Tarnyth stava cercando di contrattaccare con tutti gli incanti che conosceva, corsi automaticamente per dargli supporto, anche se mi aveva baciata il giorno prima sentivo che tutta la rabbia era svanita.
« Pensi di potermi battere ragazzina...? » chiese Lamia quando affiancai Tarnyth, c'era stato un attimo di quiete ed Hematha aveva quasi completato il rituale, lo sentivo!
« Non sei tu a controllare me... » cercai di rispondere, in realtà c'era riuscito di nuovo, pensavo di essere riuscita a controllarlo del tutto ma avevo fallito nuovamente.
Lamia guardò attentamente Hematha che terminava il rituale, il corpo del demone brillò di bianco e cominciò a trasformarsi in cenere, cenere che aleggiava intorno a me rientrando dentro il simbolo. « Puoi anche mentire a me... ma riuscirò prima o poi a prendere la tua anima, vanificando qualunque rituale stupido che tuo padre fece a costo della sua vita! » quella era la rivelazione che non avrei mai voluto dire, la verità sulla morte di mio padre, di conseguenza il motivo della mia fuga.
« Non mi avrai mai! » gli urlai, Tarnyth sostenne Hematha che quasi svenne per l'eccessivo sforzo del rituale. Lamia era ormai trasformato in cenere ma la sua voce echeggiava nell'aria della notte carica di detriti e polveri, odorosa di morte e sangue.
« Ti sbagli! Prenderò il tuo corpo quando ti sentirai sola e debole... non ti libererai mai di me! » con quelle ultime parole ci fu il silenzio, la battaglia era finalmente conclusa.
Io ero sotto gli sguardi di tutti, o meglio di quei pochi che erano ancora coscienti, tra quelli c'era Raphael che strisciava per terra cercando di alzarsi, dolorante a causa delle ferite. Non riuscii più a tenermi in piedi, il buio prese i miei occhi ancora prima che potessi toccare il terreno, svenuta e fragile.

 
* * *
 
Aprii gli occhi a fatica, mi aspettavo di essere chissà dove ma mi trovai nella mia tenda, stesa e con le mie vesti danneggiate. Per un brevissimo attimo avevo sperato che si fosse trattato di un terribile sogno, purtroppo invece era tutto vero. Lamia era realmente uscito dal mio corpo e Winsper si era realmente trasformato in un grande lupo mannaro. Ma gli altri dov'erano? Uscii dalla mia tenda e vidi che eravamo lontani da Xlamerfa, intorno a noi c'era l'oscurità e l'ombra del bosco di notte. C'era un falò acceso e i miei compagni di squadra erano attorno a esso. Tutti e sette che mi fissavano, Winsper era quello che pareva capirmi meglio visto che anche lui aveva un segreto.
Ero abbastanza sveglia da comprendere che l'aria era tesa per un motivo preciso, ci toccava parlarne? Pensavo di sì. Spostai il mio sguardo e lo tenni fisso su ogni componente del gruppo; Tarnyth mostrava indifferenza e un sorriso, Glaremy sembrava scossa ma mi rivolse un occhiolino che avrebbe dovuto ispirarmi fiducia in quello che stavo per affrontare. La verità.
Winsper aveva l'espressione bastonata, avevano già parlato con lui? Vidi che non aveva bende o ferite sul corpo, merito di Hematha, doveva aver curato anche me visto che mi sentivo bene e ricordavo chiaramente le numerose ferite che avevo.
L'elfa era di pietra in volto, non sapeva cosa pensare e io già cercavo di capire ciò che pensava: la Chiesa vietava e condannava i posseduti dai demoni, i sacerdoti potevano anche provare ad esorcizzare il demone ma solitamente non c'era nulla di fare, non potevo neanche dire che non era colpa mia! Morkor non era molto espressivo ma quello non era diverso dal solito; Yvossa invece guardava con chiara disapprovazione, forse ne sapeva qualcosa di Magia Nera; infine c'era Raphael, il cui giudizio mi spaventava più di tutti gli altri messi insieme, nonostante fosse sempre molto espressivo e chiaro su ciò che provava, stavolta non seppi dire cosa pensava. Sembrava tranquillo ma anche in agitazione per la situazione.
« Immagino che ormai non abbia più senso nascondersi... » dissi avvicinandomi a loro, accanto a me c'era Winsper e dall'altro lato avevo Glaremy, entrambi mi restarono vicini.
« Non credo si debba parlare di questo come del fatto che io sia un lupo mannaro! Sono stato maledetto nella culla va bene!? Una gitana passò al nostro castello e mi maledisse... » ammise Winsper urlando, la sua voce echeggiò intorno a noi.
« Allora ricordi tutto del tuo passato? Il tuo nome? » quel commento era venuto proprio da Raphael che nonostante parlasse con lui teneva lo sguardo fisso su di me.
« Kervlin Langhenom... anche se ammetto di preferire molto di più Winsper... almeno quello non mi ricorda la maledizione! » rispose il ragazzo e a quel punto intervenne Glaremy.
« Le maledizioni possono essere rotte no? » chiese rivolta a noi tre maghi, in particolare si era rivolta a Tarnyth. « Così come la possessione demoniaca... » adesso si riferiva a me.
Il marchio dell'oscurità era visibile a tutti, scuro come fosse stato marchiato da poco e brillante sotto la luce del fuoco. « Non è così semplice... spezzare una maledizione potente come quella è difficile quanto esorcizzare un demone. Sono pochissimi i testi magici che permettono di apprendere tali riti di Magia Bianca! » rispose Hematha guardando verso il nulla.
« Ma dev'esserci lo stesso un modo... »
« Ciò non cambia il fatto che una maledizione non è volontaria quando l'evocazione di un demone. Non è vero Myrah? » mi chiese Yvossa restando immobile e con l'espressione dura.
Cominciai in quel momento a sentire un'opprimente sensazione al petto, come se qualcosa mi schiacciasse, non era Lamia, non era quel genere di forza. Era come se mi mancasse il respiro e il cuore smettesse di battere, la gola si annodava; aveva ragione, un demone era una cosa che il più delle volte portava a morte certa, non esistevano casi di persone vissute cento anni con un demone dentro il corpo. Prima o poi lo spirito li divorava, ciò accadeva sempre dopo cinque o dieci anni.
Avrei subito lo stesso destino. Non avevo scampo dalla morte, non avevo possibilità di sopravvivenza, era stata una stupida pensando di risolvere tutto semplicemente fuggendo via dagli Erranti, non sarei mai stata libera!
« Non mi pare sia il caso di creare un processo! » disse Winsper, ovviamente lui c'era dentro quanto me in quella questione, detto da lui però risultava appunto quasi inutile.
« Io ritengo che la cosa fosse ovvia... ha mostrato fin da subito un potere eccezionale, o almeno da quando la conosco io! » cominciò Tarnyth riflettendo attentamente. « Sentivo un enorme potere in lei e basta che riesca a controllarlo... »
Non c'era possibilità di farlo, avevo sperato di riuscirci ma ciò che era accaduto la notte prima era una prova evidente del mio fallimento, subito dopo di lui parlò Glaremy. « A me non importa nulla, ho parenti che usano la Magia Nera come fosse una qualunque delle Arti Arcane! » persino Glaremy si era dimostrata amichevole nei miei confronti, la cosa era sbagliata visto quello che avevo fatto, ero stata io stessa ad evocarlo.
Inoltre mi resi conto di come il nocciolo della questione era principalmente concentrato di su me, d'altronde la trasformazione di Winsper dipendeva dalla presenza della luna piena, mancando in cielo lui era tranquillo. Io invece ero imprevedibile, pericolosa e letale per chiunque, dovevo stare sola, lontana da tutti in modo da non poter nuocere a qualcuno.
Nell'istante in cui Glaremy aveva terminato di parlare, Yvossa sbuffò mostrando chiaramente quanto lei fosse contraria alla Magia Nera, cosa voleva proporre? La mia esecuzione istantanea? Forse era meglio, almeno sarei stata realmente libera.
« E tu che ne pensi Hematha? » chiesi rivolgendomi per la prima volta a qualcuno dei presenti, l'elfa mi guardò con i suoi occhi verdi, lo stesso sguardo che mi rivolgeva sempre.
Mi resi conto che la mia voce era uscita distorta, storpiata dal nodo alla gola che si era formato, stavo trattenendo le lacrime visto che Raphael continuava a stare in silenzio. « “Ama il tuo prossimo indipendentemente dal male che arreca. Poiché io ho un solo giudice, e Egli è grande e perdona, tu farai lo stesso!” » aveva recitato un passo delle sacre scritture. « Il Creatore ci insegna a perdonare i malvagi, di non punirli ma di far capire loro dove sbagliano, inoltre dice anche che solo Lui è il nostro giudice, per quanto a me non possa piacere la Magia Nera... sei sempre mia amica! » a quel punto trattenere la lacrime stava diventando quasi impossibile, le gambe mi tremavano e avevo voglia di scappare via, soprattutto dopo che Morkor aveva semplicemente scrollato le spalle come se non sapesse cosa dire; guardai Raphael direttamente nei suoi occhi, lui fissava i miei come per chiedermi cosa volessi che dicesse, non ressi però il confronto e dovetti correre via.
Mi alzai di scatto prima che potesse parlare e corsi con tutto il fiato che avevo in corpo, soprattutto potei finalmente esplodere in lacrime per la tensione che avevo accumulato, le lacrime erano calde e scorrevano lungo il mio viso, i rami degli alberi sfregavano contro di me facendomi male ma senza arrestarmi, improvvisamente uscii dalla boscaglia trovandomi in una piccola radura, non ebbi la prontezza di vedere dove mettevo i piedi e andai a finire direttamente tra le acqua basse di un piccolo lago immergendomi fino alla vita e fermandomi solo allora per un dolore alla caviglia.
Alzai gli occhi al cielo e la luce della luna mi investì, continuando a piangere e senza volerlo urlai al Creatore. « Perché mi hai lasciato vivere!? Perché non mi uccidi? Perché hai permesso a mio padre di morire per salvarmi!? » la gola cominciò a bruciare per la forza con il quale avevo urlato, sbattei la mani contro l'acqua e qualcuno arrivò dietro di me correndo arrivando fino alla riva a pochi metri da me.
Mi voltai improvvisamente trovando una figura con armatura in ferro grigio, Raphael aveva l'espressione preoccupata, gli occhi sollevati dal vedermi ancora salva. « Pensavo che stavate per fare qualcosa di avventato... » cos'era venuto a dirmi?
Si avvicinò di alcuni passi verso di me e allungai le mani creando una barriera tra noi in modo che non potesse raggiungermi, non per proteggermi da lui ma per proteggere lui. « Non voglio farti del male... non posso controllare il demone! »
La sua reazione fu totalmente inaspettata. « Ci sono vari modi per liberarvi dal demone, inoltre so che siete fortissima. Voi avete molta volontà e il demone non vi avrà mai! » si avvicinò al velo dello scudo toccandolo con il guanto.
« Non avrò mai la libertà dal demone! » sbottai urlando con disperazione, lui parve paralizzato ma ne approfittò, si avvicinò ancora di più a me visto che avevo abbassato lo scudo.
Ripresi in mano l'incantesimo alzando la mano e posizionando lo scudo a una palmo da essa, Raphael poggiò la mano proprio in corrispondenza della mia. « Prima di ieri credevo che la Magia Nera fosse sbagliata e che tutti coloro che ne facessero uso dovessero morire, come Tarnyth! » fece una pausa. « Ma da ieri sera, sapendo che anche voi avete utilizzato la Magia Nera, io non riesco più a capire cosa penso... perché non mi importa cosa facciate di sbagliato, non mi importa quanto vi crediate pericolosa perché so che se foste voi a farmene sarei felice! » forse era un sogno, forse avevo tanto sperato in quelle parole da parte di Raphael che le stavo sognando da sveglia.
« Raphael... io non sono una brava persona! Non sono quella che vi ho fatto credere, ho evocato consapevolmente il demone! » dissi rilasciando lo scudo che avevo intorno a me.
Scosse il viso, chiuse gli occhi e si incamminò nell'acqua insieme a me, la sua armatura totalmente bagnata fino alle gambe, il suo corpo vicino al mio, mise la mano col guanto sul mio viso e mi sorrise. « Non mi importa! Io vi amo Myrah! Potreste aver anche ucciso ma questo non cambierà mai! Vi amo più della mia stessa vita... e vorrei che voi passaste la vostra non solo come amici o compagni di viaggio, ma come mia sposa in futuro... perché non mi stancherò mai di dirvi quanto io possa amarvi! » ero totalmente in balia delle sue parole, non gli importava del demone, ma soprattutto mi amava.
« Raphael... io non posso prometterti quella vita! » stavo andando contro il mio stesso cuore e mi stavo odiando. Lui rimase paralizzato per la risposta che gli avevo dato. Lo stavo rifiutando e forse si aspettava che ricambiassi. « Il demone prenderà prima o poi la mia vita, passeranno cinque o dieci anni prima di quel momento e io non posso costringermi ad uccidermi quando accadrà. Non posso neanche permettere che faccia del male ai nostri figli... perché ne vorremo e non potrei mai vivere sapendo che Lamia potrebbe fare loro del male! »
Stavo andando contro tutto ciò che volevo e non potevo evitare di piangere per questo, lui scosse il viso come se non volesse capire le mie parole. « Myrah... riusciremo a liberarci del demone. Insieme, vi proteggerò anche da Lamia... resterò per sempre accanto a voi! » continuò a ripetere.
« Non posso farlo... scappa finché sei in tempo, dimenticati di me prima che io possa farti del male... » la mia voce si spezzò e la frase rimase sospesa in aria. « Anch'io ti amo, ma non posso permettere che ti faccia del male! » infine lo avevo detto.
Raphael non si scompose, passò le sue braccia muscolose e coperte dall'armatura attorno alla mia vita, poggiai una mano sul suo petto e l'altra andò a salire delicatamente lungo il suo fianco fino al viso, il contatto con la sua pelle mi infiammò; il suo viso vicino al mio, i suoi occhi chiusi e la distanza tra noi due che si accorciava, fu lui a chiuderci in un bacio, uno di quelli che avevo sempre immaginato con il ragazzo perfetto, le sue labbra erano calde e morbide, delicate e forti allo stesso tempo, il suo sapore era inebriante così come tutto ciò di lui, mosse il viso lentamente come se danzasse in quel bacio e io immobile a seguirlo, il cuore fermo e la felicità dentro di me.
Tuttavia quel momento non durò a lungo quanto volevo. Si separò da me lasciandomi insoddisfatta, una sensazione diversa dal bacio che Tarnyth mi aveva dato pochi giorni prima.
« Farò qualunque cosa per voi. E se mi chiederete davvero di dimenticare questo bacio allora lo farò... solo pensateci! » mi stava offrendo forse la chiave della felicità e io rifiutavo.
Se ne indietreggiò, lasciandomi da sola in mezzo all'acqua ma seguendomi fino all'ultimo con lo sguardo, era questo che il Creatore voleva da me? Ma d'altronde chi sono io per conoscere i Suoi piani... ritornai sui miei passi per l'accampamento.






Angolo Autore:
Buonaseraaaa ^^ eccomi con un capitolo pieno di... awwwww! Quante cose quante cose! E quanto amore <3 Grazie a tutti i lettori e alle persone che mi seguono, in particolare Fantasy_Love_Aky. A presto col prossimo capitolo!
  
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