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Autore: Artemisia    02/03/2005    8 recensioni
La Biografia dell'amante e musa ispiratrice di Raffaello: Margherita Luti, figlia di un umile fornaio in Contrada Dorotea.
è anche la storia di un celebre dipinto, dove è ritratta Margherita, "la Velata".
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Epoca moderna (1492/1789)
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Gli occhi scuri e la pelle quasi brillante le davano una bellezza particolare, intensa. Margherita Luti, figlia di un umile fornaio d’origine senese, viveva a Roma: le sue giornate erano di una cupa monotonia; dava una mano al padre nella bottega di Contrada santa Dorotea, dove viveva in una piccola casa antistante il negozio. Disprezzava quel posto: l’odore del pane finiva per darle la nausea, gli schiamazzi ed i pettegolezzi delle signore l’irritavano anche di più.

La prima volta che sentì parlare di Raffaello era una mattinata primaverile, ed i primi clienti del padre si scambiavano notizie di vario tipo: l’argomento del giorno era proprio il giovane pittore.
-Se il Papa ha deciso di affidargli una stanza del vaticano per i suoi affreschi, vuol dire che il talento non gli manca: e poi si dice che copi la realtà con tale naturalezza e spontaneità che ogni uomo ne rimane colpito…-
Margherita, la Fornarina, non era d’alto rango e nemmeno molto colta, ma rimaneva colpita da ogni opera d’arte. Le osservava rapita nelle chiese che frequentava e ogni volta non poteva fare a meno di stupirsi: la morbidità della carne di Cristo crocefisso, la beatitudine sul viso dei santi e della madonna…

Da tutti i pettegolezzi che aveva ascoltato era riuscita a capire che il giovane pittore era alloggiato nella sua Contrada… nonostante il Papa tenesse sempre da conto tutti i suoi pittori, non li pagava mai più del necessario, soprattutto se giovani come il Raffaello.
***
Margherita vide il pittore per la prima volta un mese dopo, mentre camminava con passo affrettato: aveva l’aria assente di chi c’è col corpo ma non con la mente.
Il giovane Raffaello pensava orgoglioso al successo che aveva ottenuto a Roma in così breve tempo, “Il successo è passeggero: quando cominci ad abituarti ad esso, lui se ne va veloce…” Quelle parole gli rimbombavano in testa e lo spingevano a dare il meglio di sé per quella stanza vaticana: voleva vedere i più noti personaggi della città lodare i suoi lavori, con lo stesso sguardo sorpreso e quasi impaurito di fronte a tale fedeltà al vero che avevano i popolani, che di arte, si sa, ne sapevano ben poco.
Quasi non si accorse della giovane che in quel momento gli passò davanti; ma una volta che l’ebbe notata ne rimase colpito: quello splendido viso, incorniciato da capelli corvini che si intravedevano appena sotto la cuffia.
La immaginò vestita riccamente, come una di quelle nobildonne romane, e si accorse, non senza turbamento, di volerla ritrarre. –Non ora!- pensò, -Non ora che devo affrescare la stanza per il papa, ma prima o poi la ritrarrò!-. Il pittore guardava il viso tondo, le gote arrossate per l’imbarazzo ed un sorriso timido ma intenso.
Vedeva già la tela finita: non sarebbe stato un quadro freddo, come il ritratto che aveva fatto tempo prima ad un nobiluomo di Firenze, Agnolo Doni; Avrebbe dato molta più vita al viso di quella ragazza.

Margherita era imbarazzata dalle evidenti attenzioni di quel giovane, che non sapeva ancora essere Raffaello. Tuttavia intuiva che, nel suo sguardo, c’era qualcosa di diverso: le capitava spesso di essere avvicinata da qualche uomo, ma sempre con parole volgari e sguardi tutt’altro che innocenti. Anche lo sguardo di Raffaello non era innocente, ma sembrava che notasse qualcosa in lei su cui gli altri non si soffermavano.
La Fornarina camminò decisa verso la bottega del padre, ancora lusingata, e forse turbata, dall’occhiate del pittore.
Nel frattempo il Raffaello chiese al proprietario della taverna in quella via: - Per piacere, mi può dire chi lavora nella bottega del panettiere, insieme all’uomo…- Pietro, cui il pittore aveva chiesto informazioni, era un vecchio amico di Niccolò Luti, padre di Margherita, e perciò si mostrò riluttante nel dare informazioni al primo giovanotto che passava di lì. Poi, riconoscendo il pittore, rise di gusto, pensando che il famoso Raffaello s’era invaghito della Figlia del Niccolò: la bella Fornarina.
- La giovane è la Fornarina, la figlia del fornaio Niccolò Luti: sta sempre lì la piccola Margherita, ad aiutarlo!- così Pietro rispose, pensando subito a cosa avrebbe detto all’amico quella sera stessa.
Il Raffaello se ne andò ringraziando l’omaccione a cui aveva chiesto della giovane, stando sicuro che la voce si sarebbe sparsa subito in giro… in un certo senso ne era contento: avrebbe potuto vedere ancora la bella Fornarina arrossire nel vederlo passare per strada, e lei avrebbe sicuramente capito che lui era il noto pittore.


Note di Fine capitolo: Come credo che sappiate i due personaggi di questa storia sono veramente esistiti: Raffaello, arrivato a Roma dopo aver vissuto a Firenze, conosce Margherita Luti, della quale putroppo si hanno poche informazioni: era figlia di un fornaio, da qui il soprannome “Fornarina” . Il quadro a cui si ispira questa storia è “La Velata”, tela celebre di Raffaello. I nomi sono spesso preceduti dall’articolo, perché era una forma molto usata a quel tempo, quindi non stupitevi! PER FAVORE, DITEMI COSA NE PENSATE!!! Artemisia
  
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