Salve a tutti! Questa è la
mia prima Song fic e soprattutto
questo è il mio primo esperimento ZoNami…spero vi
piaccia…
P.s. i personaggi sono OOC, ma spero che nonostante ciò vi
piaccia! kiss
La
Finestra
Stringi
tra i denti quei tuoi pensieri
che lisci
come l’olio vanno
in fondo
alla pancia
quelli di
ieri
speri non
risalgano mai più nella gola
per non
dover poi dire mai più quel che pensi
a me che
non so più capire te me te me te me
Ecco,
è successo di nuovo.
Sì
perché in fondo io e te non facciamo altro che questo,
litighiamo. Questa volta
però, è stato peggio delle altre.
Hai
ingoiato a fatica e a vuoto dopo aver pronunciato l’ultimo
insulto, quasi lo
avessi voluto farlo sprofondare nella pancia, sperando che non risalga
mai più,
giusto Nami? Ma io non sono stato da meno. Anche io mi sono dato da
fare e ti
ho sputato contro i peggiori improperi che conosco. E forse
è stato questo che
ha fatto traboccare il vaso…
Sì
perché mi hai detto che io ormai non ti comprendo
più. Ma in fondo Nami quando
lo avrei fatto? Quando io ti ho mai compreso? In fondo io e te abbiamo
sempre
litigato, ma non voglio che tu creda che io sia un
insensibile…questa
situazione mi sta letteralmente uccidendo.
Respiri
tra i denti i miei pensieri
prima che
ritornino
quaggiù
nella pancia quelli di ieri
speri non
dover sentir mai più
dalle
labbra che ti han saputo dire di più dei pensieri che non ti
so spiegare ahimé
Eccomi
qui…di nuovo a litigare con te. Ma quando finiremo di farci
del male a vicenda,
eh Zoro? Questa volta, ci siamo spinti troppo oltre.
Trattengo
le lacrime e ingoio a fatica l’ultimo insulto che mi lanci,
sperando con tutta
me stessa di non doverli sentire mai più. Dannazione Zoro,
non capisci che così
mi ferisci? Pare di no, perché il tuo volto è una
maschera di pietra, e io non
riesco a sopportarla a lungo. Così dopo averti urlato contro
un’ultima volta
scappo via, sotto i miei adorati mandarini.
Stringi
forte al petto
quell’attimo
che c’è
se ti porti
dietro il mondo
porta
dietro anche me
Eccoci
qui, tutti riuniti nella cucina della nave. Hai detto che devi farci un
annuncio importante. Non so di cosa di tratti, ma sicuramente non mi
rivolgerai
la parola. Sento un tuffo al cuore ripensando agli avvenimenti della
sera
precedente e continuo a darmi dell’idiota. Ad interrompere i
miei pensieri è il
tuo arrivo. Non hai chiuso occhio tant’è vero che
due profonde occhiaie ti
solcano il volto. I tuoi capelli arancioni scompigliati
t’incorniciano il volto.
Hai
lo sguardo basso e assorto in chissà quale pensiero.
Arrivata al tavolo in
torno al quale siamo riuniti, però, rialzi immediatamente
gli occhi. Prendi un
lungo respiro e inizi a parlare:
-
Ragazzi, dopo averci pensato tutta la notte, sono giunta alla
conclusione che è
meglio che io lasci questa ciurma -
L’ultima
parte della frase la dici guardandomi e io mi sento morire vedendo
quegli occhi
pieni d’angoscia e tristezza e, inconsapevolmente, sbatto un
pugno sul tavolo
ed esco fuori. Non riesco a sopportare l’atmosfera che si
è creata in quella
dannata cucina. Dannazione Nami! Tu sei il mio mondo, se me lo porti
via devi
portare via anche me, altrimenti io rischio di morire!
E non mi
resta che allacciare un paio d’ali alla mia testa
e
lasciare i dubbi tutti a una finestra
per quel
paio d’ali fuori è ancora festa
perché
non ho molto tempo
e non mi
resta
stringi
stringi stringi
Respiro
a fondo, appoggiato al parapetto della nave. Ripenso alle tue parole e
capisco
che il motivo della tua decisione sono io e questo non mi sta proprio
bene.
L’unica cosa che posso fare è farti cambiare idea
e, anche a costo di apparire
sdolcinato, verrò da te e ti dirò la
verità. Ti dirò quel che provo per te.
Sbuffo. Il grande Roronoa Zoro si è innamorato e cosa ancor
peggiore, ha paura
di rivelare i suoi sentimenti. No…non ho paura…me
la sto facendo letteralmente
sotto. Sbuffo di nuovo. È l’unica cosa che posso
fare anche perché non ho molto
tempo. La prossima isola, quella che tu hai scelto come ultima da
percorrere
insieme, è vicina. Saremo lì in massimo due
giorni.
Stringi
tra i denti quei tuoi pensieri
che lisci
come l’olio vanno giù nella pancia
quelli di
ieri no no no…non risalgono mai più nella gola
mai più
quel che
pensi
a me che
non so più capire te me te me
Sono
in cabina. Faccio le valigie. Inutili sono state le preghiere di
Rubber, Usop e
Chopper, inutili sono state le frasi dolci di Sanji o gli occhi lucidi
di Nico
Robin, non sono riusciti a farmi cambiare idea. Sospiro e una lacrima
solitaria
mi solca il viso. L’asciugo veloce. L’unico che non
ha provato a farmi cambiare
idea sei proprio tu. Evidentemente a te sta bene così.
Sospiro ripensando al
litigio che mi ha fatto prendere questa decisione. Ripenso agli insulti
che ti
ho rivolto. Ingoio a vuoto come a volerli gettare nella pancia con la
speranza
di non ripeterli mai più. Ma questo era ovvio no? Io me ne
sto andando! Non
litigheremo mai più, ma soprattutto io non vedrò
mai più te e il tuo volto. E
senza sapere come mi ritrovo a piangere come una disperata,
perché io in fondo
non sono altro che una disperata.
Se ti
porti dietro il mondo
porta
dietro pure me
Ti
sto cercando. Devo fare presto perché non devi andartene, il
mio mondo non può
lasciarmi. Sono uno stupido. Avrei dovuto arrivare prima a questa
conclusione
così almeno avremmo evitato tutto ciò. Ti cerco
ovunque e poi arrivo davanti
alla tua cabina. Respiro profondamente e poi busso.
E non mi
resta
che
allacciare un paio d’ali alla mia testa
e
lasciare i dubbi tutti a una finestra
per quel paio
d’ali fuori è ancora festa
perché
non ho molto tempo
e non mi
resta
e
incollato un paio d’ali alla mia testa
e ho
lasciato i dubbi tutti a una finestra
per
quel paio
d’ali sai non è più festa
perché
non è molto il tempo che mi resta
e non mi
resta non mi resta incollato un paio d’ali a questa testa
si ma tu
stringi stringi stringi stringi…
Eccoti
davanti a me. Hai gli occhi leggermente gonfi e le guance rosee.
È evidente che
stavi piangendo, com’è evidente che questa
decisione ti fa star male. – Che diavolo
vuoi? – mi chiedi acida
-
Parlare. Solo questo.-
Mi
guardi scettica, aggrottando le sopracciglia. Abbassi gli occhi e mi
fai segno
di entrare. Io eseguo l’ordine silenzioso ed entro. Vedo la
tua valigia già
pronta e sento una stretta al cuore.
-
Allora? Cosa hai da dirmi?-
Faccio
un respiro. Non basta. Ne faccio un altro. Ne faccio un altro e poi
inizio a
parlare.
-
Nami, prima di tutto vorrei dirti che stai sbagliando tutto-
-
Cosa?- urli stizzita
-
Nami! Fammi finire, non voglio litigare con te.- addolcisco la voce a
metà
frase.
Annuisci
e ti siedi sul letto e attendi paziente che io continui.
-
Non devi andare via perché noi abbiamo litigato. Non voglio
che tu rinunci a
viaggiare e a realizzare il tuo sogno solo per uno stupido litigio-
Scatti
a in piedi.
-
Uno stupido litigio Zoro? Ma se io e te non riusciamo a stare vicini
senza
litigare! Lo stiamo facendo anche adesso- e sull’ultima frase
la tua voce si
rompe, quasi fosse sul punto di piangere.
-
Già hai ragione, ma forse c’è un motivo
dietro questo comportamento-
Mi
guardi interrogativa e aspetti impaziente il continuo della mia tesi.
Respiro
a fondo. È venuto il momento di lasciarmi alle spalle ogni
dubbio e ogni
indecisione. È venuto il momento di mettere le ali alla
testa e farla volare
lontano e far parlare solo il cuore.
-
Nami ascoltami bene- faccio una pausa cercando di scegliere le parole
giuste
per dirti ciò che provo e per facilitarmi il compito ti do
le spalle per non
doverti guardare in quegli occhi così grandi e belli-
Io…io credo, anzi no,
ormai ne sono certo, io mi sono innamorato di te, ma non sono mai
riuscito a
dirtelo…così per sentirmi vicino a te, ti
istigavo al litigio e devo anche dire
che per un po’ mi ha fatto star bene. Poi, però,
mi sono reso conto che non mi
bastava e così per reprimere questo sentimento
più grande di me, ho iniziato a
usare insulti più pesanti e ho finito anche per
offenderti…mi dispiace
Nami…sono un idiota. Spero potrai perdonarmi e spero che non
andrai via.-
Finito
il mio discorso, mi incammino verso la porta. Non mi interessa
conoscere la tua
risposta, l’importante è che tu ora sappia quello
che provo.
Arrivo
alla porta e appoggio la mano sul pomello, ma qualcosa mi stringe
l’altra mano.
-Aspetta,
non andartene.-
Se ti
porti dietro il mondo
porta
dietro pure me
Mi
volto lentamente verso di te e mi sorprendo quando sul tuo volto si
dipinge un
sorriso che inevitabilmente mi contagia.
-
Zoro tu vuoi che io resti?-
-
Mi sembrava chiaro…-
Resti
un attimo immobile, con lo sguardo perso. Poi all’improvviso
alzi il volto e
incateni i tuoi occhi nei miei.
-
Perché?-
La
tua domanda mi sorprende.
-
Perché tu sei il mio mondo e se te lo porti via io come
faccio?-
Apri
la bocca sorpresa, poi ritorni a sorridere.
-
Se la metti così, non posso non restare!-
Sorrido
e ti abbraccio forte. Dopo un attimo di esitazione tu ricambi e mi
sussurri
dolcemente all’orecchio che anche tu mi ami. Così
lentamente le nostre labbra
si avvicinarono sempre più, come se fossero due poli opposti
di una calamita e
si congiungono in un dolcissimo e tenero bacio.