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Autore: SumoNessuno    20/08/2015    1 recensioni
Kirkwall, Era del Drago.
Non ho scritto la data perché non la ricordo. So solo che adesso è inverno, e il flagello è stato debellato dieci anni fa.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hawke
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Kirkwall, Era del Drago.
Non ho scritto la data perché non la ricordo. So solo che adesso è inverno, e il flagello è stato debellato dieci anni fa.
Mi chiamo Krogal Hawke, anche se sono più conosciuto come “Campione di Kirkwall.” Vivo, appunto, a Kirkwall, nei liberi confini da ormai dieci anni. Mi sono trasferito qui da Lothering, fuggendo dal Flagello assieme a ciò che rimaneva della mia famiglia. Scrivo questa “autobiografia” perché credo di stare impazzendo, oppure il mondo sta impazzendo? Non capisco più niente…
Iniziò a scrivere la mia infanzia, senza soffermarmici troppo, e spero che scrivere mi aiuterà un po’, oppure aiuterà qualcun altro.
Sono nato e cresciuto a Lothering, nel Ferelden. Mia madre, Leandra Amell, era la figlia prediletta del capofamiglia Amell. È fuggita dalla nobiltà quando ha incontrato un eretico, Demeshir Hawke, mio padre.
Di lui ne so veramente poco, dato che quando avevo sei anni, è scomparso. L’unica cosa che so è che era un mago eretico, e aveva conosciuto mia madre a Kirkwall salvandola da dei briganti. Ricordo veramente poco di lui…
Ho, anzi avevo, due fratelli più piccoli: una femmina, Bethany e un maschio, Carver. Gemelli, ma completamente diversi. Bethany dimostrò di essere una maga fin da quando era molto piccola, e decisero di non mandarla al Circolo, dato che eravamo in una situazione precaria e non potevamo dividerci. È sempre stata la studiosa della famiglia: ha imparato a leggere e scrivere da autodidatta.
Carver invece è un ragazzo… impulsivo, se vogliamo usare un eufemismo e senza cadere nella volgarità.
Io, Bethany e nostro padre eravamo maghi, lui no. Si è sempre sentito escluso, come se l’attenzione dovesse essere sempre su di noi. Su di me. Essendo il fratello maggiore, io gli ero da esempio, ma lui ha sempre cercato una sorta di ribellione. Crescendo è diventato un ottimo guerriero, e sarebbe entrato nelle guardie di Lothering una volta adulto.
Ricordo un giorno, ero piccolo e giocavo sulle colline appena fuori la cittadella. Stavo rincorrendo Carver, mentre Bethany era seduta sotto un albero a leggere un libro. Mi ricordo ancora cosa le dissi:
-Bethy!!! Vieni a giocare con noi?
-Sto leggendo! Giocate voi a….
Non finì la frase, ci fu un attimo di silenzio, poi un urlo. Bethany guardava un punto fisso tra gli alberi, poi si alzò e si mise a correre verso di noi. Era agitata, e ci disse che dovevamo tornare in fretta a casa. Arrivammo a casa, sudati fradici, e Bethany parlò in fretta con nostro padre, che mi disse di seguirli. Andammo in camera, dove sotto un tappeto fatto di canne palustri c’era una botola: conduceva in un angusto locale sotto la casa, scavato nella terra e alto appena poco più di un adulto. C’era solo una cassa di legno, e ad una parete era attaccata una candela. Bethany si avvicinò ad essa, passò la mano sulla corta miccia e si accese, illuminando lo stanzino.
-Papà cos’è questo posto?
-Qui ci nascondiamo quando arrivano degli uomini cattivi.
-Perché la mamma e Carver sono di sopra?
-Loro non sono come noi…
-Loro non sono maghi e i Templari non gli faranno niente se non scopriranno che ci nascondono. –disse Bethany, terminando la frase di mio padre.
-Ma cosa vogliono da noi?
-Vogliono rinchiuderci in una torre, e lì non potrai vedere la tua famiglia. Dovrai studiare sempre e controlleranno ogni tuo movimento.
-Perché?
-Perché temono la magia e vogliono controllare tutto. La paura nasce dall’ignoranza, e loro non avendo il nostro dono non la comprendono. Adesso facciamo silenzio, come in quel giochino, va bene?
I Templari bussarono alla nostra porta. Leandra aprì e si trovò di fronte un capitano con un paio di soldati. Dissero che avevano trovato e ucciso un gruppetto di eretici nel bosco, e stavano controllando il villaggio. Mia madre si destreggiò bene con le parole, e loro se ne andarono dopo poco. Noi restammo chiusi in quella cantina per un paio di ore, finché i Templari non se ne andarono.
Dopo quella volta, non vidi più Templari a Lothering. Dopo un paio di settimane, mio padre partì, dicendo che doveva scoprire delle cose, doveva trovare delle informazioni su un Antico essere. Mi disse che dovevo diventare grande e forte, per proteggere mia madre e i miei fratelli. Una promessa che non riuscì a mantenere…
Crebbi in un’atmosfera pacifica, allenandomi nell’uso della magia con mia sorella. Passarono quindici anni da quando mio padre ci lasciò. La notizia del flagello si era già sparsa a macchia d’olio ovunque, ma tutti speravano che i Custodi Grigi e il nostro Re, Cailan, avrebbero fermato l’orda di prole oscura e sconfitto velocemente l’Arcidemone. La notizia del fallimento arrivò velocemente a Lothering, tanto quanto la prole oscura.
Quel giorno… quel maledetto giorno persi la maggior parte della mia vita.
Avvertimmo un leggero terremoto, così uscì per vedere se una mandria di vacche era stata liberata ancora per il paese. Invece, una spessa linea nera compariva lontana sulle colline. Corsi per tutto il villaggio per avvertire che un ondata di prole oscura stava arrivando, e tutti uscirono dalle case per mettersi in salvo. Dovetti muovermi per arrivare a casa e prendere il mio bastone, avvertendo gli altri dell’imminente disastro. Scappammo velocemente verso le selve, sperando che i boschi ci avrebbero nascosto da Templari e prole oscura. Passammo per terre devastate, prima di imbatterci in una coppia di Templari. Li aiutammo a difendersi da diversi Hurlock, sperando che non ci catturassero. Conobbi Aveline, una forte donna assieme a suo marito Weasley. Continuammo la nostra corsa verso la salvezza, quando una grande orda di Hurlock ci bloccò su un altopiano. Assieme li uccidemmo, poi arrivò un’altra ondata, con un Ogre. Bethany si mise davanti a mia madre, cercando di salvarla. Cercò di colpirlo con i suoi incantesimi, ma quel mostro la afferrò e la batté violentemente a terra per un paio di volte, prima i gettarla contro una parete rocciosa come uno straccio. Non so cosa sentì in quel momento, era una specie di rabbia mista a profonda tristezza e vendetta. Carver si gettò all’attacco, conficcando il suo spadone nella schiena dell’Ogre. Questo stava per prendere anche lui, se io non gli mozzai un braccio con una lama infuocata. Cadde a terra in un lago di sangue nero, tra mille urla. Carver si staccò prima di venir schiacciato, e colpì ripetutamente il mostro, fino a ricoprirsi interamente del suo sangue. L’Ogre quasi non si muoveva più, mio fratello era esausto e per il momento i prole oscura erano cessati. Mi venne una forte scarica di adrenalina al pensiero di mia sorella morta, così recuperai le mie forze e distrussi con una palla di fuoco ciò che rimaneva del corpo del mostro. Mia madre era affianco a Bethany, le accarezzava i capelli spostandoglieli dalla fronte mentre grosse lacrime le rigavano il viso. Era infuriata con me, diceva che non avevo protetto mia sorella dalla carica dell’ogre. Tutta la mia grinta scomparve in un solo secondo, assieme alle lacrime che versavo sull’arido suolo accanto al corpo di Bethany. Con un incantesimo, feci sprofondare il suo cadavere nelle profondità della terra, sperando che la sepoltura sia abbastanza degna. Eravamo pronti a continuare la nostra fuga verso sud, stavolta cercando Kirkwall, dove la famiglia di mia madre aveva un titolo e possedeva una tenuta. Ma il Creatore ha uno strano senso dell’umorismo. Prima che potessimo riprendere il nostro cammino, centinaia di Hurlock ci bloccarono la strada, urlando e brandendo in aria le loro spade. Erano pronti a caricarci, quando videro qualcosa che li bloccò: un drago, enorme e pieno di spine, era comparso in cima alla montagna alle nostre spalle. Il suo ruggito bastò per zittire i prole oscura, poi si alzò in volo, planando sull’altopiano sputando fuoco su quegli esseri malefici. Volava formando ampi cerchi, eppure ci evitava, le sue fiamme non ci toccarono. Dopo un paio di giri, atterrò schiacciando un paio di Hurlock ancora vivi, e ne prese uno con la sua zampa, sbattendolo a terra un paio di volte. Poi, si girò verso di noi, e… scomparve. Non so come spiegarlo, diciamo che si stava rimpicciolendo. Al suo posto, una donna, di mezza età, con uno sguardo da far raggelare il sangue. Nella mano guantata teneva l’hurlock che poco prima il drago aveva preso. Camminò in mezzo al campo bruciato, fino a trovarsi a poco più di un metro da me.
Non saprei di preciso cosa provai, era paura e gratitudine. Non so dove trovai il coraggio di parlarle, e le dissi:
-Grazie per averci salvato poco prima.
-Non ricevo visitatori da molto tempo qui, nelle selve. Voi state scappando dal Flagello?
-Sì, ci stiamo dirigendo a Lothering. Lei, chi è? E come ha fatto ha trasformarsi in un drago?
-Io so chi è – disse Aveline, estraendo la spada – è una strega delle Selve.
-Ci sono tanti modi per chiamarmi. Chi mi chiama Flemeth, Strega delle Selve, Asha Bellan’ar, una vecchia che parla troppo… ahahahaha.
Mentre stavamo parlando, Weasley cadde a terra. Aveva la pelle rigata da linee blu-nere, che lentamente si stavano diramando su tutto il corpo.
-Il morbo lo ha preso. – Disse Flemeth
-Cosa possiamo fare per curarlo?
-L’unica cura che conosco è diventare un Custode Grigio.
-E sono tutti morti a Ostagar…
-Non tutti, ma i sopravvissuti sono lontani ormai.
-Aveline, ascoltami: il Flagello comporta una morte lenta e dolorosa, e diventerò un Prole Oscura. Quindi, ti prego…
-No! Non ti ucciderò Weasley! Dobbiamo avere una famiglia, andare a vivere in campagna e…
-Sono sicuro che avrai una vita bellissima senza di me. Ora, ti prego, uccidimi…
-Aveline, tu sei l’unica che ha il diritto di farlo.
Aveline prese un pugnale, la mano le tremava e non aveva il coraggio per farlo. Suo marito le prese la mano, chiuse gli occhi, si mise il coltello sul petto e lasciò la sua presa alla spinta della moglie. Smise subito di respirare, mentre Aveline cercava di trattenere a stenti il pianto che da lì a poco avrebbe riempito il silenzio.
Fu Flemeth a continuare il discorso. Non mi sentivo del tutto a disagio con lei, forse era per il suo calmo modo di fare, o perché ci aveva appena salvato.
-Dovrete camminare tanto per arrivare a Kirkwall, e la strada è piena di prole oscura. Posso darvi un passaggio fino ad una nave.
-Sarebbe perfetto. Ma in cambio lei cosa vuole?
-Sapevo che ci saresti arrivato. Sento che farai grandi cose, mago. Dovrai dare questo amuleto alla Guardiana Marethari, la guardiana di un clan Dalish a monte spezzato, una anno dopo il tuo arrivo a Kirkwall.
-Solo questo?
-Se vuoi puoi anche aggiungerci un paio di combattimenti Ahahahahah
-Consegnerò questo amuleto.
-Bene, mi fido di te.
Flemeth mantenne la sua parola e ci portò fino al porto più vicino, dove prendemmo una nave diretta a Kirkwall. La stiva era piena di profughi Fereldiani, come noi, che fuggivano dal Flagello. Il viaggio durò due mesi, tra tempeste, epidemie, due tentativi di ammutinamento, varie risse e carenze di scorte alimentari. Riuscimmo ad arrivare a Kirkwall, dove non ci aspettavamo di trovare una tale accoglienza…
Kirkwall è una città grande, è un mini-stato, dato che ha una grande chiesa, un Circolo immenso, un enorme fortezza del visconte e tantissime case tra i vari distretti. Eppure c’era gente che da settimane dormiva al porto.
No, cosa sto dicendo? La mia storia la conoscono tutti grazie a Varric… io non devo parlare di questo… deve essere questo posto.
Sapete cosa è successo a Kirkwall. Ciò che non sapete è altro. Qui, in questo luogo ho scoperto la verità.
Crediamo in Andraste, nel Creatore, ma sono leggende. Corypheus aveva ragione.
Sta cambiando tutto, ho visto il passato e il futuro. Sto iniziando a perdere il controllo…
I Dalish hanno sempre venerato dei come Mythal, Falohn’din, Dirthamen, e Fen’harel. Questi esistono, sono degli esseri viventi in carne ed ossa. Ve lo assicuro.
Li ho incontrati qui, nell’oblio, e mi hanno parlato, sapendo che da qui non sarei mai uscito. Non come umano almeno.
Non sono spiriti, non sono demoni, sono divinità. Vivono all’interno della città dorata, e vi garantisco che è bellissima. Una fortezza completamente d’oro, dove vivono questi esseri. Sono stati esiliati qui da Fen’harel, il Temibile Lupo delle leggende Dalish. Ora lui vaga sulla terra, con un assurdo piano per portare in auge il più antico popolo del Thedas.
Se mai questo diario riuscirà ad uscire da uno degli squarci, sappiate che dovete stare all’erta. Non so quando, ma presto.
Flemeth mi aveva detto una frase, che non capivo, mi sembravano parole alla rinfusa. Ora capisco tutto… ora, che sono destinato a morire qui ho capito cosa mi ha detto.
“Il mondo sta per trovarsi di fronte ad un grande precipizio. Quando tutto cadrà, non esitare a spalancare le ali e volare.”
Era così? Il lyrium ormai mi sta offuscando la mente.
Sappiate che queste parole sono importanti. Flemeth mi ha avvertito, dato che è morta. Non potrà aiutarvi per molto tempo.
Tra poco succederà qualcosa di terribile, e voi dovete essere pronti a cogliere i segnali preventivi e sfruttare al massimo l’onda che verrà. Non posso dirvi altro, mi dispiace. Il demone non mi permette di scrivere grandi cose.
Sì, sono stato posseduto. Non durerò a lungo prima di cedere totalmente, e se mi ritroverete a combattervi, uccidetemi a sangue freddo. Non sarò io.
Ora, vi prego di salutarmi Merrill, il mio unico amore.
Mi sarebbe piaciuto condividere con te quella casa nelle verdi valli, e avere una famiglia con te. Salutami la piccola Leandra e racconta al nuovo arrivato di me. Mi dispiace, ma tutto questo lo faccio anche per te. Ti amo Merrill.
Addio.
(Segue un altro messaggio, scritto con una calligrafia più rotonda e curata)
Questo diario che Hawke ha scritto sarà mandato nella vostra dimensione attraverso uno squarcio.
Sappiate che ha lottato con tutto sé stesso contro i demoni che lo tormentavano giorno e notte. Voleva scrivere un diario, qualcosa di “normale”, ma non ci è riuscito. Per questo ha scritto che è inverno e si trova a Kirkwall. Non voleva impaurirvi, ma non ce l’ha fatta. Alla fine, un demone della disperazione lo ha posseduto. Il lyrium che qui cresce lo ha fatto impazzire, ma le cose che ha scritto sono tutte vere.
Dopo aver scritto questo libro, si è come arreso al demone, lasciandosi possedere totalmente. Mi ha pregato di ucciderlo, e io come spirito della Pietà l’ho fatto.
Abbiate cura di voi, mortali. Sappiate che il destino delle vostre vite, e di tutto il mondo, è nelle vostre mani. Ma i fili che vi trattengono, sono nostri.
*********
 
Ok, questo era un esperimento.
Volevo provare a scrivere un diario della vita di Hawke, specialmente da bambino, ma niente.
Allora mi sono detto “aspetta, sto scrivendo la storia di Dragon Age 2?! Oh no… mi serve un colpo di scena…”
Non so perché, ma mi piace quando il protagonista muore. (Muahahahahah)
VI INVITO A LASCIARE UNA RECENSIONE (l’ho scritto in grassetto perché almeno si vede)
Ringrazio Drakyanna che mi lascia sempre recensioni, e NienorDur che mi ha dato ottimi consigli! (Scusate se non vi ho taggati, ma faccio schifo con internet, tag, computer, ecc…)
Alla prossima fic!!!
-SumoNessuno
 
*nel frattempo, nella camera dove SumoNessuno scrive le sue fan fiction*
-un’altra one-shot? Non dovresti concentrarti sulla tua serie? Sei solo al 5° capitolo!!
-mio dio calmati! Mi serve una pausa!
-pausa? PAUSA!? Capisci perché nessuno le legge? Perché ne fai mille insieme!!!
-Intanto calmati, poi non è vero che nessuno le legge. Ora esci che devo scrivere la prossima one-shot!
-Andraste, salva la sua anima corrotta…
CONTINUA
 
Ci può essere gente che potrebbe pensare “eh, ha scritto questa ca**ta per invogliare a vedere le altre storie” invece no. L’ho scritta solo perché sono uno che scherza su tutto ciò che gli succede. Questo è un esempio.
Ciao!!!!
   
 
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