Scostò la tenda con una mano, scrutando il cielo ormai tinto di quel blu profondo. Ghignò soddisfatto.

Prese tra le mani quel prezioso tesoro e, senza farsi sentire da alcun essere vivente, uscì dalla porta, dirigendosi verso la tanto agoniata meta.

Il passo lento, il respiro ridotto ad un soffio, lo sguardo deciso.

Quell'atteggiamento, però, non passò inosservato ad alcuni esemplari umani. Piano seguirono l'ombra “oscura”, curiosi di conoscerne la destinazione.

L'ombra in questione, ignara di essere così da vicino pedinata, continuò nel suo intento di compiere la missione. Giunse, infine, al luogo indicato.

Posò il suo tesoro a terra, che consisteva in una piccola valigia nera. L'aprì ed estrasse il contenuto, sistemandolo in corrispondenza delle stelle da lui individuate. Finito il rituale andò nel centro del cerchio da lui formato, alzando le braccia e il volto verso la cupola celeste.

I quattro “esemplari” rimasero per un attimo interdetti.

-Che diamine sta facendo?- sussurrò Kazemaru.

-A me sa tanto di satanico.- rispose Fubuki tremando leggermente. Dopo quello passato col fratello aveva di che preoccuparsi.

-Secondo me ce lo siamo giocati del tutto...- disse Gouenji, quasi sconsolato.

-Giocato? Sì, dai! Andiamo a fare due tiri!- esclamò tutto contento Endo, forse a voce troppo alta.

Infatti tutti e tre gli amici si lanciarono contro di lui, zittendolo immediatamente. Ci mancava solo che li scoprisse!

Ma “l'essere” era troppo impegnato, troppo concentrato per sentirli.

Il rituale era giunto al suo massimo, tutto era pronto. Le stelle erano propizie, il cielo era dalla sua parte.

Un grido si levò nell'oscurità.

-Lunga vita ai Pinguini!!!-