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Autore: dahlia variabilis    20/08/2015    3 recensioni
« Io lo so, lo so, che quando ti sembra di perdere tutto ci sono ancora molte cose che hai in realtà, e so anche che questo valeva in particolar modo per la mamma. Aveva ancora i suoi libri, e il resto del mondo da visitare e – oh, tutti quei musei! Aveva ancora altre lingue da imparare, Grattastinchi e Romeo da coccolare, e l'autunno – oh, papà, la mamma aveva ancora la sua stagione preferita! E aveva ancora infinite cose da studiare e da imparare, e miliardi di persone da incontrare e forse amare, e altri miliardi di persone che avrebbero potuto amarla di rimando, e aveva ancora noi – me e Hugo. La mamma aveva ancora tutte queste cose e molto di più. Ma papà, papà mio- » Il pianto di Rose si intensifica e la voce è ridotta a nient altro che un sussurro spezzato da infiniti singhiozzi.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Rose Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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I may not have gone where I intended to go,
but I think I have ended up where I needed to be.
Douglas Adams

 

Si sposa.
La sua bambina si sposa.
La sua bambina si sposa domani.
Draco si gira e si rigira nel letto, incapace di prendere sonno: non riesce proprio a capire come faccia Hermione a dormire beatamente. Nella sua mente, le parole di Hermione il giorno del loro matrimonio si susseguono in un loop infinito.Sono quasi le due e del sonno ancora non c'è traccia, un bicchierino di Scotch sicuramente non farà male a nessuno. Infila la vestaglia, le pantofole in velluto ricamate con le sue iniziali e s dirige in biblioteca.
Per poco non gli prende un infarto quando, attraverso la porta socchiusa, nota il fuoco acceso. Quegli inutili elfi domestici! Vogliono forse dare fuoco all'intero maniero? Draco borbotta un paio di maledizioni a casaccio, prima di entrare trafelato nella stanza, pronto a spegnere le fiamme.

Il cuore sembra impazzito –un altro infarto? Ma per caso qualcuno gli sta facendo il malocchio? Rose è rannicchiata in un angolo del divano, le braccia attorno alle gambe e il mento sulle ginocchia. I capelli rossi sembrano fiamme vive alla luce del caminetto.

Sono lacrime quelle che rigano le guance lentigginose della sua bambina?
« Papà.»
Oh, oh, beccato in pieno. Draco appella Scotch e bicchiere, prima di sedersi sul divano accanto alla sua bambina.
« Hey, principessa, problemi a dormire? »
Rose si asciuga le lacrime e gli sorride. « Sono un po' in ansia. »
Lui gli sorride di rimando. Sa che l'espressione "essere un po' in ansia" significa "probabilmente mi verrà un attacco d'ansia, ma non importa, perchè se dico che le cose vanno meglio di come vanno realmente, forse starò davvero meglio" per le due donne della famiglia Malfoy. Draco scuote la testa e l'attira in un abbraccio, il bicchiere vuoto in bilico su un ginocchio.
« Oh, papà. » Rose scoppia nuovamente a piangere e si odia, dovrebbe essere felice, no? Che motivo c'è di piangere? Lei è una ragazza forte, lei non piange mai. Tranne quando è nato suo nipote, e per il matrimonio di Dominique, e per l'ultimo giorno a Hogwarts. Bhè, diciamo che Rose Granger Malfoy non piange poi così spesso. Tranne quando ci sono i temporali, ovviamente, o quando la sua civetta si è quasi schiantata contro il vetro dell'Espresso per Hogwarts nel folle tentativo di entrare dal finestrino, o quando ha compiuto diciassette anni e sua madre le ha regalato un album con le sue foto da piccola.

Draco lo nota all'improvviso, un angolo esce dalla vestaglia chiusa di Rose e un altro gli sta probabilmente perforando il costato.
« Mi sta facendo male, Rosie. »
Sua figlia diventa del colore dei capelli, balbetta qualche scusa, si sposta qualche ciocca dietro l'orecchio, e alla fine lo tira fuori. Il suo segnalibro preferito sporge da poche pagine dall'inizio, Draco prende con cautela l'album e lo apre.

« Papà, papà! Guardami! »
Rose saltella per il giardino del maniero, una mano a reggere il retino per le farfalle e l'altra a spostare la frangetta troppo cresciuta dagli occhi. Anche Hermione ha un retino, insieme cercano di acchiappare tutte quelle farfalle colorate che Draco ha trasfigurato dal pane inutilizzato dei toast, come in Alice e il paese delle meraviglie.
E lui la guarda, guarda la sua meravigliosa bambina e si sente finalmente in pace col mondo, perchè la sua bambina l'ha chiamato papà per la prima volta, e non importa se condivide il Dna con quell'idiota di Weasley, perchè la sua bambina l'ha appena chiamato papà e la Terra ha smesso di girare, e il vento non lo infreddolisce più, e sua moglie gli sorride da pochi metri di distanza.
Ma non importa.
L'intero mondo ha smesso di esistere.
Adesso la sua bambina è davvero la sua bambina.

È sopraffatto e la lotta per rimandare le lacrime da dove vengono è dura, ma Draco riesce a vincerla, non può però evitare di tirare su col naso rumorosamente.
«Papà.»
«Dimmi, Rose.»
La figlia non risponde subito, si limita a fissare la legna che brucia e a stringere l'album a sè. Draco non sa quanto tempo passa, ma alla fine sua figlia parla.
«Non ricordo molto del divorzio di mamma e Ronald, » Rose abbassa lo sguardo sull'anello scintillante all'anulare sinistro, « ma ricordo di aver chiesto un angelo custode per mamma, qualcuno che vegliasse su di lei e che volesse bene a me e a Hugo. Io... Io non credo molto che ci sia un Dio lassù, e se c'è non sono sicura di quale Dio sia, ma so che lassù c'è qualcuno che ha ascoltato le mie preghiere e i miei pianti disperati.»

Draco abbassa lo sguardo, imbarazzato: la sua bambina è cresciuta ed accettarlo è difficile, così come per lei è ancora difficile accettare il comportamento dell'uomo che ha contribuito a metterla al mondo – no, non lo chiamerà papà, lei un padre ce l'ha già, ed è seduto esattamente accanto a lei. Rose gli prende le mani tra le sue e piange. Piange tutte le sue paure e tutti i suoi rimpianti, tutti i desideri irrealizzati e le speranze inutili. E Draco la culla in un abbraccio-spezza-ossa, come quando lei aveva cinque anni e si svegliava nel mezzo della notte, spaventata dal temporale. Rose piange e gli macchia di mascara la camicia immacolata, Rose piange e gli occhi del padre sono pericolosamente lucidi.
«Papà.»
«Dimmi, principessa.»
«Io lo so, lo so, che quando ti sembra di perdere tutto ci sono ancora molte cose che hai in realtà, e so anche che questo valeva in particolar modo per la mamma. Aveva ancora i suoi libri, e il resto del mondo da visitare e – oh, tutti quei musei! Aveva ancora altre lingue da imparare, Grattastinchi e Romeo da coccolare, e l'autunno – oh, papà, la mamma aveva ancora la sua stagione preferita! E aveva ancora infinite cose da studiare e da imparare, e miliardi di persone da incontrare e forse amare, e altri miliardi di persone che avrebbero potuto amarla di rimando, e aveva ancora noi – me e Hugo. La mamma aveva ancora tutte queste cose e molto di più. Ma papà, papà mio- » Il pianto di Rose si intensifica e la voce è ridotta a nient altro che un sussurro spezzato da infiniti singhiozzi, « Papà mio, tu non sai, non sai quanto io sia felice che quel Qualcuno lassù abbia mandato proprio te. Non sai quanto io sia felice che la mamma, tra tutti quei miliardi di persone che avrebbe potuto incontrare e amare, abbia incontrato e amato te. E sono ancora più felice, se penso che tra tutti quei miliardi di persone che avrebbero potuto amare la mamma, sia proprio tu ad amarla.»
Adesso Rose non è più la sola a piangere.
I due si cullano a vicenda, e piangono, piangono e piangono ancora.
Può un pianto durare per sempre?
Draco non ne ha idea, ma è certo che lui ci sarà sempre a stringere la sua bambina quando piangerà.

«Ho paura, papà. Una paura matta che mi consuma la notte e che non mi fa mangiare. E se John fosse come Ronald?»
Rose gli si stringe addosso e trema, Draco non sa cosa dirle, lui non lo prevede il futuro.
Draco non prevede il futuro, ma ha conosciuto il futuro marito della figlia, e se c'è una cosa – una soltanto – che può dire di lui, è che la ama. John ama Rose con tutto sè stesso e forse anche di più. John venderebbe le sue innumerevoli proprietà e lascerebbe il proprio lavoro e manderebbe a fanculo il mondo intero, se solo Rose gli esprimesse il proprio desiderio di vivere sulla barca a vela. John si tingerebbe i capelli di verde se un giorno sua moglie dovesse decidere che i capelli biondi non le piacciono più. A Draco non vengono in mente altri esempi, ma sa che lui la ama, e lei ama lui.
Le parole di Hermione gli fanno ancora male, forse valgono per tutti.

«Io non lo so Rose, ma so che coloro che ti amano non si fanno ingannare dagli sbagli che hai fatto o dalle brutte cose che pensi di te stessa. So che chi ti ama è capace di ricordare la tua bellezza quando ti senti brutta, il tuo essere intera quando sei a pezzi, la tua innocenza quando ti senti colpevole, e il tuo scopo quando ti senti confusa. So solo questo, Rose, e magari alla gente non sembrerà molto, ma si sbagliano. Tutto questo, bambina, tutto questo è abbastanza e ancora di più. È tutto. Ed è vero anche che per capirlo ci vogliono mesi, spesso anni, a volte decadi, ma prima o poi tutti lo capiscono. A me l'ha insegnato tua madre, e per questo e molte altre cose, le sarò per sempre grato.» Draco si gratta il collo e tira ancora su col naso. «Scusa, ho perso il filo del discorso.»
Rose ridacchia e si stringe ancora a lui. «Non ti preoccupare, papà, ho capito.»
Le sorride, sollevato. «Menomale che sei intelligente come tua madre allora.»

Nei ricordi di Draco, il giorno del suo matrimonio è un evento confuso.
A ripensarci, ricorda solo la felicità e i sentimenti – troppi, e che probabilmente non saprebbe neanche nominare – che l'hanno pervaso quando ha visto Hermione.
Ancora più confusi sono i ricordi delle conversazioni, a dire la verità sono quasi inesistenti.
Ma c'era stato un momento durante la cena, in cui aveva udito sua moglie parlare alla madre con le lacrime agli occhi e, Merlino!, quelle parole lo perseguitano ancora, a distanza di quasi vent'anni.
Nei ricordi di Draco, il giorno del suo matrimonio è un evento confuso.
Ma le parole di sua moglie no, ci pensa ogni sera prima di addormentarsi ed ogni mattina al risveglio. Ci pensa quando fanno l'amore e quando lei è al lavoro. Per natale e per i compleanni dei figli. E ogni volta si sorprende come fosse la prima che siano già passati quasi vent'anni e si arrende all'evidenza che, come ogni sacrosanta volta, Hermione ha ragione.
Nei ricordi di Draco, anche il matrimonio di Hugo è un evento confuso, che profuma eccessivamente di orchidee e gigli.
Nei ricordi di Draco, il matrimonio di Rose è impresso a fuoco.

Il tempo con lui passa troppo in fretta, e ho paura di svegliarmi domani che sono passati cnquant'anni e capire che abbiamo più ieri che domani insieme.

 

 

 

 

   
 
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