Film > The Amazing Spider-Man
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Autore: fedetojen    21/08/2015    2 recensioni
"E' facile sentirsi pieni di speranza in una bella giornata come oggi, ma davanti a noi ci saranno anche giorni bui. Giorni in cui ci sentiremo soli, è allora che serve la speranza. Non importa quanto in fondo sarà seppellita, o quanto perduti vi sentirete, dovete promettermi che mai rinuncerete alla speranza. Mantenete la vita, dobbiamo essere più forti delle nostre sofferenze. L'augurio che vi faccio è di diventare voi stessi speranza. La gente ha bisogno di questo e anche se falliamo non c'è modo migliore di vivere. Guardando oggi intorno a noi, tutte le persone qui che ci hanno aiutato a diventare ciò che siamo, so che apparentemente ci stiamo dicendo addio ma porteremo un pezzo di tutti in ogni cosa che faremo in futuro. Per ricordarci sempre chi siamo e cosa vogliamo davvero."
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Peter Parker
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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E se davvero Spider-Man esistesse?

5.Pioggia a ciel sereno

 
 
Si guardò più volte intorno, notando di essere da sola.
Sospirò, asciugandosi il volto, prima di ritornare in strada.
Iniziò a camminare senza una meta precisa, ripensando a quello che Spider-Man aveva detto riguardo a Gwen.

Poteva essere la ragazza che Spider-Man amava?
Poteva essere una sua amica?
Mille domande tormentavano Susan, soprattutto sul suo comportamento.

Camminando, Susan starnutì, e appena alzò il volto, una goccia gli cadde sul naso.
Improvvisamente una fitta pioggia cadde facendo bagnare Susan, che correva con le mani sopra la testa, cercando un riparo.
Appena trovò un riparo, mosse le braccia cercando di far cadere un po’ di acqua dai suoi vestiti.
Così facendo, una piantina cadde a terra.

“Finalmente sei arrivato!” sentì dire la porta alle sue spalle. Subito si voltò, in preda al panico.

“Peter!” disse Zia May aprendo la porta.

“Oh, Susan sei tu. Entra” disse spostandosi, facendo spazio a Susan.

“Sono bagnata fradicia” disse Susan, dispiaciuta per l’acqua che cadeva appena mise piede in casa.

“Oh, non preoccuparti, vai in bagno a farti una doccia. Ci penso io” disse dolcemente Zia May, verso Susan che sorrise appena il calore della casa si fece sentire sul suo corpo bagnato.

Corse su per le scale ma si fermò ignara di dove fosse il bagno.

“Ehm” disse voltandosi.

“Zia May, dov’è il bagno?” chiese Susan, sorridente.

“La prima porta a destra, cara” disse Zia May, intenta ad asciugare l’acqua.

Subito salì le scale e si chiuse in bagno.
Quell’acqua calda, fece rilassare del tutto Susan, dimenticando quasi, tutto quello che gli era successo: gli incontri con Spider-Man, il bacio di Peter, il litigio con l’uomo ragno.

Appena uscì dalla doccia, prese subito l’accappatoio e se lo infilò.
Si asciugò per bene, vedendo alla sua destra un vestitino.
Appena finì di asciugarsi, si infilò il vestito, e una volta finito uscì dal bagno.

“Peter!” gridò Zia May. Subito Susan scese le scale, vedendo Peter con la mani alzate mentre l’acqua cadeva sul pavimento.

“Ma che diavolo!” disse Peter alzando lo sguardo. Appena vide Susan, spalancò gli occhi, guardando poi Zia May sorridere.

“Vai in bagno, ora!” disse Zia May spingendo Peter su per le scale.

Peter subito si infilò sotto la doccia.
Susan invece, dopo aver aiutato Zia May con l’acqua lasciata da Peter, salì le scale, e incuriosita da una porta socchiusa, si incamminò verso di essa.

La aprì lentamente, scoprendo un letto incasinato, forse di Peter, e alla destra della porta un meccanismo elettronico.
Appena però chiuse la porta, notò attaccati al muro notizie su un certo Richard Parker e Mary Parker, coinvolti in un incidente aereo.

“Dobbiamo smetterla di incontrarci così” disse divertito Peter entrando in camera e buttandosi sul letto.

“Ah, sì” disse guardando solo per un attimo Peter e passare poi a guardare le notizie sulla parete.

Spostò lo sguardo verso la scrivania, dove vide una foto di lui insieme ad una ragazza bionda.
Si avvicinò e la prese osservandola.

“Chi è?” chiese avvicinandosi a Peter.

Peter si tolse gli occhiali da vista, poggiandoli sulla scrivania.
Si appoggiò alla parete a braccia conserte, serrando la mascella.

“La mia ex-ragazza” disse con tono cupo, Peter.

“Ex?” chiese Susan, posando la foto dov’era.

“E’ morta” disse Peter guardando Susan, che imbarazzata lo guardò.

“Mi dispiace, non volevo essere scortese” disse subito, maledicendo la domanda fatta.

“E’ morta un anno fa, ma sembra un’eternità” disse prendendo la foto, osservandola con cura, soffermandosi su Gwen che sorrideva guardando Peter.

“Come si chiamava?” chiese dolcemente Susan, avvicinandosi a lui.

“Gwen” disse sorridendo, Peter. Un sorriso che nascondeva dolore, lacrime, solitudine e rimpianti.

“Com’è successo?” chiese Susan, guardando ininterrottamente Peter, che alzò lo sguardo e con occhi lucidi osservò Susan.

“Spider-Man non è riuscito a salvarla” disse con rammarico e voce rotta, piegando la testa verso destra con un sorriso tirato sulle labbra.

Susan posò una mano sulla spalla di Peter, che posò la foto sulla scrivania.
Peter rimase lì, immobile con lo sguardo basso, a rivivere ogni momento felice, ogni sorriso che Gwen gli regalava quando era Peter e quando era Spider-Man, ricordandosi che lei amava che lui fosse Spider-Man, ma preferiva mille volte di più Peter Parker.

Susan vedendolo così, si buttò su di lui abbracciandolo.
Peter, sgranò gli occhi, per poi alzare lentamente le braccia e stringere Susan a sé.

Perché quell’abbraccio era così caldo, accogliente e allo stesso tempo doloroso?
Peter non riusciva quasi a staccarsi da lei, quando non appena lei desse il primo accenno a staccarsi da lui, Peter la strinse ancora di più a sé, buttandosi con il capo nei suoi capelli profumati alla pesca, che tanto gli ricordavano Gwen.

Susan, appena sentì le braccia di Peter fare forza sul suo busto dietro la schiena, sorrise e appoggiò la testa sulla spalla di Peter.
Peter, dopo minuti infiniti, allentò gradualmente la presa, staccandosi poi da Susan.

“Scusa” disse Peter guardandola dispiaciuto.

“Oh, non preoccuparti” disse Susan, sorridendo a Peter, che continuava a osservarla.

Peter, la osservò con cura: le sue labbra, i suoi occhi, i suoi lineamenti e il corpo minuto.
E dire che poco prima, era insieme a lei nei panni di Spider-Man.

Alzò la mano, posandola lentamente sulla guancia di Susan, che spostò lo sguardo sulla mano di Peter.
Lui si avvicinò lentamente, quasi i loro nasi si toccavano e i loro respiri iniziavano a mescolarsi.

Peter posò delicatamente le labbra su quelle di Susan, che ricambiarono lentamente il bacio.
Piano Peter si avvicinò con il corpo a Susan, che poco dopo, mise lentamente le mani sul petto di Peter, per poi passarle dietro la sua nuca.
Peter, mentre baciava lentamente e assaporava le labbra delicate e soffici di Susan, posò le sue mani sui suoi fianchi avvicinandola di più a sé.

Molto presto si ritrovarono con l’affanno mentre si guardavano intensamente.
Susan, divenne una vampata di rosso sulle guance, mentre Peter rise appena la vide diventare rossa come un peperone.

“Questo doveva essere il primo bacio” disse divertito Peter, avvicinandosi al naso di Susan e baciandolo.

“Sei stato troppo imprudente” disse subito Susan, guardandolo con sguardo accigliato.

“E va bene, forse hai ragione” disse ridendo Peter, stringendo più a sé Susan.

“Smettila di stringermi così forte, mi soffochi. Non vado da nessuna parte, fidati” disse Susan, accarezzando il volto di Peter.

“Non ti lascerò andare tanto facilmente, ho perso troppe persone care” disse prima di baciarla ancora, mentre Susan sorrise, circondando ancora il collo di Peter con le sue braccia.



ANGOLO SCRITTICE: Salve gentee, vedo che la storia vi piace e mi fa molto piacere! Ringrazio tutti coloro che hanno recensito, spero che anche in questo capitolo mi facciate sapere cosa ne pensate e se la storia vi sta prendendo :3

Peter/Spider-Man

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