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Autore: RosaDraco    21/08/2015    2 recensioni
Il piccolo Natsu vive nel cuore della foresta insieme al padre adottivo: Igneel un grosso drago sputafuoco. Che cosa potrebbe desiderare di più? Natsu non immagina nemmeno quali sorprese stia per riservargli quel giorno d'inizio estate ...
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Scarlet, Grandine, Igneel, Natsu, Wendy
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Portami via

Amo questo capitolo! Mi sono impegnata il più possibile per renderlo perfetto e spero che piaccia anche a voi! Penso che si tratti di un punto della storia che aspettavamo tutti. Proprio come quando ho scritto "Una dolce medicina" avevo in mente una canzone in particolare che per me potrebbe fare benissimo da colonna sonora al "Drago d'acciaio". Sto parlando di Howl di Florence + The Machine. Vi consiglio di ascoltarla e di fare attenzione soprattutto al testo ...

If you could only see the beast you've made of me
I held it in but now it seems you've set it running free
Screaming in the dark, I howl when we're apart
drag my teeth across your chest to taste your beating heart ...
My fingers claw your skin, try to tear my way in ...
The fabric of your flesh, pure as a wedding dress
Until I wrap myself inside your arms I cannot rest ...
Be careful of the curse that falls on young lovers
Starts so soft and sweet and turns them to hunters ...


Portami via

I giorni successivi all’incontro con i banditi per Gajeel furono i più terribili della sua vita. Le ferite che aveva ricevuto gli facevano male e stentavano a chiudersi nonostante i suoi poteri, ma quello non era il problema principale. Il pensiero di Levy continuava a tormentarlo: come stava? Cosa le era successo alla fine? E al suo villaggio? Non poteva davvero più stare senza di lei e permettere che qualcun altro la sfiorasse. Doveva agire.

Per ingannare il tempo e dare alle sue ferite la possibilità di guarire, Gajeel lasciò perdere gli allenamenti con la magia e cominciò ad esercitarsi con le parole. Si mise a preparare un discorso per convincere la ragazza a venire via con lui ma quel campo non era il suo forte e ogni volta che il ragazzo provava la sua dichiarazione c’era sempre qualcosa che non andava bene.

- Vieni via con me, tanto che hai da fare qui? -

- Parti con me, non costringermi a usare la forza per convincerti! -

- Andiamo. Subito! ... Nooo! Nemmeno così va bene! - Dopo tre o quattro tentativi di fila, Gajeel si metteva sempre le mani nei capelli - Perché ogni cosa che dico sembro un farabutto che vuole rapirla? Maledetto Metallicana! Perché non mi hai insegnato a parlare come fanno gli umani? - Il dragon slayer gridava e poi lanciava uno sbuffo, sospirando tra sé e sé - Non so bene come dirtelo perché non sono bravo con le parole ma ... Ti va di partire con me, Scricciolo? Adesso che il mio addestramento è finito e non devo più rimanere nella foresta, possiamo andare dove ci pare! Possiamo viaggiare e visitare il mondo! Sì lo so, non sei il tipo a cui piacciono le avventure, tu preferisci passare il tempo a leggere libri, ma fidati di me: ti prometto che non te ne pentirai. Ti proteggerò, non ti accadrà nulla di male. Farò in modo che tu non ti senta mai stanca, né annoiata. Ci fermeremo tutte le volte che vuoi, andremo nelle città che preferisci e farò del mio meglio anche per non farti arrabbiare. Ti prego, dammi una possibilità ... - E alla fine Gajeel sospirava di nuovo, senza sapere che per trovare le parole giuste l’unica cosa che doveva fare era aprire il suo cuore.

Gli ci volle un po’ per mettere insieme una dichiarazione decente e quando ormai era tutto pronto, Gajeel si fece coraggio e decise che era giunto il momento di agire. Ma prima di parlare con Levy andò a fare visita a Natsu ed Erza nella Foresta dell’Est per proporre anche a loro di unirsi al gruppo. Sapeva che Natsu condivideva il suo stesso sogno e per questo voleva dargli una possibilità.

Quando arrivò nella Foresta dell’Est scoprì che anche Igneel e Grandeeney erano spariti e che per questo motivo i due dragon slayer avevano deciso di ritirarsi nella caverna alla base della montagna. Natsu sembrava molto tentato dalla sua offerta ma Erza non aveva alcuna intenzione di lasciare la sua amata foresta e così, alla fine, i due non accettarono il suo invito. Quanto era testarda quella ragazza! La dragon slayer del cielo era una delle creature più spaventose che Gajeel avesse mai visto e per questo ogni volta che la incontrava apprezzava sempre di più Levy e la sua dolcezza. Gli occhi e la magia di Erza sembravano fatti apposta per vedere attraverso le persone, perfino dietro la facciata dura e spavalda che indossava Gajeel. Per poco non lo scoprì, intuendo che prima di partire voleva chiedere ad una ragazza di venire via con lui. Ma il dragon slayer negò tutto, li salutò con una scrollata di spalle e si recò ai bordi della Foresta Pietrificata ad aspettare l’arrivo di Levy in programma per quel pomeriggio. Era così ansioso da sentire lo stomaco chiuso in una morsa d’acciaio, una sensazione ancor più buffa e fastidiosa per uno come lui che il metallo era abituato a mangiarlo. Quel giorno però, Gajeel aspettò inutilmente fino a sera.

- Chissà cos’è successo ... - Il dragon slayer alla fine lanciò uno sbuffo, incrociando le braccia sul petto più irritato che mai. Era furioso ma nella sua voce c’era anche un pizzico di delusione e un po’ di preoccupazione. Ormai il sole stava calando, tingendo tutta la Foresta Pietrificata d’arancione ed era improbabile che la ragazza arrivasse proprio a quell’ora.

- Ti pare questo il modo di trattarmi? - Borbottò ancora il dragon slayer, mentre setacciava per l’ennesima volta con lo sguardo il mare d’erba che gli stava davanti. Gli steli della prateria ondeggiavano pigramente sotto la brezza d’inizio primavera.

Gajeel aveva capito quasi subito che Levy non sarebbe venuta quel pomeriggio, perché il suo Scricciolo non faceva mai ritardo, eppure era rimasto ostinatamente seduto al solito posto, sulla sua roccia d’ossidiana e aveva continuato a sperare. Aveva sperato fino all’ultimo.

- Poi dici che sono io quello “scortese”. - Gajeel buttò fuori l’ultima parola con un verso disgustato. In realtà quella non era la prima volta che Levy mancava uno dei loro appuntamenti segreti. Certi giorni la ragazza rimaneva bloccata al villaggio per via di qualche imprevisto e non riusciva a trovare un modo per liberarsi dagli impegni che le davano gli zii. Quando arrivava il pomeriggio successivo ed i due riuscivano finalmente a vedersi, Levy si scusava sempre un milione di volte. Forse, dopo l’incidente dei banditi, la sua famiglia era ancora troppo scossa per permetterle di uscire ...

- Sapessi quanto mi fai preoccupare ogni volta che non vieni ... - Gajeel sapeva che in realtà non c’era nulla di cui preoccuparsi. Sapeva che Levy era al sicuro nel suo villaggio e che probabilmente il motivo per cui non l’aveva raggiunto era qualcosa di sciocco, ma quando la ragazza non veniva nella foresta, si sentiva sempre un peso in mezzo al petto. Perché di tutti gli appuntamenti doveva mancare proprio quello? Proprio quando aveva deciso di proporle di partire insieme a lui! Gajeel pensò che il destino, forse, voleva fargli qualche scherzo e proprio allora una cornacchia lo strappò dai suoi pensieri, lanciando un lungo grido dietro di lui, mentre saltellava tra i rami della Foresta Pietrificata.

Che cos’era? Un cattivo segno?

Ormai anche la luce del tramonto si era dissolta e le ombre diventavano sempre più lunghe ogni istante che passava. Gajeel si alzò con un altro sbuffo, abbandonando finalmente il suo posto per tornare alla caverna dove abitava. Come sembrava vuota la sua vecchia casa senza Metallicana! Non riusciva proprio a sopportarla. Come avrebbe fatto a resistere alla solitudine se anche Levy lo avesse abbandonato? Ma Gajeel si costrinse a ricacciare indietro quei pensieri, scuotendo la testa. Lo Scricciolo che amava non era il tipo: non avrebbe mai fatto una cosa del genere.

Voleva dimostrare d’essere forte ma quella notte Gajeel non chiuse occhio. Si girò e rigirò sul suo giaciglio, infastidito da tutti i rumori e i suoni che normalmente si sentivano nella foresta. Bastava che un insetto gli volasse più vicino per farlo sobbalzare e spalancare gli occhi. Si sentiva così elettrico che al sorgere del sole era già in piedi. Passò il mattino ad allenarsi, cercando di distrarsi e di far trascorrere più velocemente l’attesa, ma per quanto si sforzasse il pensiero di Levy non riusciva ad andarsene dalla sua testa. Continuava a chiedersi cosa le fosse successo e se stesse bene oppure no. Il discorso che aveva preparato per lei continuava a ripetersi nel sottofondo dei suoi pensieri come un disco rotto.

Alla fine il dragon slayer lasciò perdere gli allenamenti e andò al punto dell’appuntamento più presto del solito. Si mise a sedere sulla sua roccia, tenendo d’occhio l’orizzonte come una sentinella. Si aspettava di veder comparire Levy da un minuto all’altro, con un cestino della merenda sotto il braccio, ma i secondi si trasformarono in ore e ben presto tutto il pomeriggio passò via, senza che la ragazza venisse a fargli visita. Il sole tornò a calare sulla prateria e sulla Foresta Pietrificata, tingendo tutto di un arancio ancora più smorto del giorno precedente.

- Che cosa diavolo ti è successo, Scricciolo? - Gajeel serrò i pugni, sforzandosi di rimanere fermo al suo posto. Se c’era qualcosa che la tratteneva al villaggio perché non glielo faceva sapere? Poteva inviargli un messaggio, usando Solid Script! Almeno un “sto bene” o un “vediamoci domani”.

Oh, Gajeel avrebbe dato qualsiasi cosa pur di vederla e di sapere come stava! Ma dopo l’ultimo incidente rischiava di metterla in pericolo andando al villaggio. Se avesse infranto la loro promessa Levy si sarebbe di sicuro arrabbiata ed a quel punto, probabilmente, non avrebbe ascoltato nemmeno la sua proposta.

Quando Gajeel si alzò dal bordo della foresta era di nuovo buio e la cornacchia, che aveva fatto il nido in mezzo a quegli alberi, lo accompagnò mentre se ne andava via con un altro lungo verso. E quella notte il dragon slayer la passò anche peggio della precedente: non fece altro che avere incubi. Sognò di nuovo i banditi che avevano ucciso la sua famiglia e che avevano minacciato di portarsi via anche la sua amata. Ma questa volta sognò che erano molti di più e anche molto più spietati. Sognò che tornavano a vendicarsi, appiccando le fiamme al villaggio e li sognò mentre rapivano Levy. Quelle immagini lo costrinsero a svegliarsi di soprassalto e per il resto della notte Gajeel rimase a fissare il soffitto, contando i secondi che mancavano allo spuntar dell’alba.

Al mattino il dragon slayer era ancor più di mal umore. Si buttò sotto l’acqua della cascata più vicina, cercando di lavar via un po’ della stanchezza e poi si andò a sedere al suo posto sul bordo della foresta, anche se l’appuntamento tra lui e Levy era di pomeriggio. Quando la sera calò di nuovo sulla foresta, Gajeel era ancora lì da solo. Era allo stesso tempo arrabbiato e terribilmente preoccupato ma si sentiva le mani legate. Gli abitanti del villaggio erano stanchi delle sue scorribande, armati e pronti e tutto. Se lo avessero intravisto, questa volta lo avrebbero sicuramente attaccato e senza esitare. Era un’armata improvvisata, troppo poco per fermarlo, ma Gajeel non voleva comunque combattere contro dei contadini. Proprio come Levy, che gli aveva proibito di andare, non voleva ferirli inutilmente. Ma quello era davvero un buon motivo per rimanere lì ad aspettare? Forse non era successo niente di grave, ma come faceva ad esserne certo? Forse Levy era in pericolo! Forse aveva ancora bisogno di lui! E se Levy aveva bisogno di lui allora Gajeel era pronto a usare la sua magia contro il mondo intero.

- BASTA! - Gridò alla fine il dragon slayer, alzandosi di colpo. La cornacchia che gli aveva fatto compagnia tutti quei giorni strillò per la sorpresa. - Sto venendo da te! - Ed il ragazzo si gettò di corsa in mezzo all’erba alta, sfruttando la copertura della notte come un manto protettivo. Non voleva combattere ma non si sarebbe tirato indietro se necessario: in fondo aveva deciso di prendersi Levy a tutti i costi.

Quella sera Gajeel si infilò nel villaggio, quando ormai era già buio pesto, sgusciando silenzioso tra le ombre delle case e degli alberi. Ad un certo punto un cane da un cortile lo sentì e cominciò ad abbaiare come un matto. Il ragazzo fu costretto a fermarsi di colpo, schiacciando la schiena contro il muro che lo copriva. Una finestra si aprì e la voce di un uomo riecheggiò per la strada insieme a quella del cane - Che c’è? Hai visto la Bestia? - Seguì qualche istante di silenzio mentre il contadino setacciava la strada con lo sguardo - No, non può essere la Bestia. - Concluse alla fine - Nemmeno la Bestia è così matta da venire al villaggio con tutta questa sorveglianza. - La finestra si richiuse con un tonfo ed il cane salutò il padrone con un ultimo abbaiato. Gajeel lanciò un lungo sospiro prima di riprendere la sua strada, facendo ancor più attenzione di prima. Quando raggiunse la casa di Levy si sentiva come se avesse camminato praticamente per un’eternità. Scavalcò il muro di cinta come aveva sempre fatto e si fece largo tra gli aranci in giardino fino a che non arrivò abbastanza vicino da vedere la finestra di Levy. Dov’era? Il suo sguardo la trovò subito ed il cuore gli si fermò in gola. Il suo Scricciolo era proprio lì alla scrivania, con la testa appoggiata sulle braccia e la lampada accesa. Indossava il vestito rosa che usava per dormire e la sua solita fascia per i capelli. Per un attimo, Gajeel pensò che si fosse addormentata mentre leggeva ma poi le sue orecchie colsero qualcosa in più e capì che Levy stava singhiozzando. Quel suono lo attraversò come una scossa ed il corpo di Gajeel si mosse praticamente da solo, si avvicinò alla finestra e bussò sul vetro. Levy drizzò la testa con uno scatto e non appena lo vide si affrettò a sfregarsi gli occhi con la manica del vestito, ma ormai era troppo tardi per nascondere le lacrime. - Gajeel! - Sibilò la ragazza mentre apriva la finestra - Che cosa ci fai qui? - Il dragon slayer non le permise nemmeno di finire la frase: l’afferrò per un polso, trascinandola fuori, dietro il fienile, dove nessuno poteva vederli.

- Ti avevo detto di non venire più al villaggio! È pericoloso e ... - Ma il dragon slayer non aveva alcuna intenzione di mettersi a discutere di quelle cose - Che cosa ti è successo? Perché non sei venuta questi giorni? E perché stavi piangendo? -

- Piangendo? - Levy si sfregò di nuovo la faccia - Non è vero! - Ma il suo aspetto parlava chiaro. Parlava di giornate terribili e notti insonni perfino peggiori di quelle di Gajeel. I suoi capelli erano sfatti e arruffati, nonostante la bandana che li tirava indietro. La sua pelle invece sembrava più pallida del solito e gli occhi rossi, cerchiati da un alone scuro.

- Non dirmi bugie. - Le intimò Gajeel con un verso basso, che sembrava quasi un ringhio. - Che cosa è successo? La tua famiglia ti ha chiusa dentro? È per colpa mia? È per la storia della Bestia? -

Levy scosse la testa, abbassando lo sguardo e mordendosi il labbro. Esitò per qualche istante perché non voleva dirgli la verità ed aveva paura della sua reazione. Alla fine le venne fuori un sospiro - Dopo l’incidente dei banditi i miei zii non vogliono più farmi uscire. Sono stanchi delle voci che si sentono in giro. Hanno deciso che ormai sono abbastanza grande per darmi in moglie e vogliono che scelga uno tra Jet e Droy. -

- Che cosa? - Sibilò Gajeel, la sua voce più alta di qualche tono.

- Ma io non voglio nessuno dei due! - Si affrettò a replicare Levy - Sono dei bravi ragazzi, mi piacciono come amici ma niente di più! -

- E non glielo hai detto? -

- Certo che glielo ho detto! È per questo che mi hanno messa in punizione e non sono riuscita a venire per tutti questi giorni! - La ragazza agitò una mano per aria, esasperata - Vogliono tenermi chiusa in casa fino a che non mi sarò schiarita le idee! -

- Ma non possono costringerti loro a decidere cosa fare! -

- Invece sì. Purtroppo questa è la tradizione al villaggio e in tanti altri paesi vicini. - Sospirò Levy - La famiglia di ogni ragazza ha il diritto di decidere cosa è meglio per loro. -

- Stronzate! - Ringhiò Gajeel ma Levy continuò col suo racconto - Ed i miei zii non vedono l’ora di trovare una sistemazione più adatta a me. Per loro in fondo sono solo un’eredità scomoda che gli ha lasciato mio padre. Sarebbe molto più conveniente se sposassi uno dei figli: non avrebbero bisogno di pagare una dote ad un estraneo. -

- E tu che vuoi fare? - Il dragon slayer la costrinse a rialzare la testa, strattonandola per un braccio.

- Fare cosa? - Replicò Levy, anche lei con una punta di rabbia. Non le piaceva l’idea che Gajeel fosse venuto fin lì per rimproverarla. Non poteva nemmeno immaginare quanto avesse pianto in quei giorni, quanto avesse gridato e quanti pugni avesse tirato inutilmente alla porta. Non sapeva che aveva provato a parlare con gli zii e che li aveva perfino implorati, gettandosi in ginocchio. Non sapeva che aveva passato ore e ore a pensare ad una soluzione e che aveva consultato perfino un libro di diritto per scoprire se i suoi zii potevano davvero costringerla a sposarsi. Non sapeva non aveva chiuso occhio e che non aveva nemmeno mangiato.

- Non ci sono molte alternative! Vuoi rimanere chiusa dentro quella stanza fino a che non ti avranno costretta a fare come vogliono loro .. - Gajeel sottolineò il concetto puntando una mano in direzione della finestra.

- Oppure vuoi finalmente tirare fuori un po’ di coraggio? È da quando ci siamo conosciuti che cerco di insegnarti che bisogna essere forti! La vita è una Scricciolo, non puoi sprecarla a fare quello che ti dicono gli altri! Per una volta tanto fai quello che vuoi fare tu! Prenditi quello che vuoi tu! Segui i tuoi sogni! Lo hai detto tu stessa: per questa gente sei solo un peso, che cosa te ne importa di quello che pensano? - Le parole di Gajeel erano così forti e così vere che Levy per un attimo sentì che le lacrime stavano per tornarle agli occhi. Durante quei giorni di prigionia c’era un’altra soluzione a cui aveva pensato ma le era sembrata così folle da essere praticamente impossibile. Eppure era quella l’unica alternativa che Levy desiderava davvero.

- Quindi dici che devo fare quello che voglio? -

- Esatto! -

- Portami via con te. - Levy lo afferrò per la casacca, tirandolo più vicino a sé e Gajeel ammutolì di colpo. Ormai che l’aveva detto, la ragazza non aveva più alcuna intenzione di tornare indietro e rimase ferma al suo posto, fissandolo dritto negli occhi - Portami via, allora. Non voglio rimanere qui e non voglio continuare a farmi dare ordini dai miei zii. Voglio stare con te, vivere con te ed essere libera come te! Adesso che il tuo addestramento è finito possiamo andare in giro per il mondo! Viaggiare e visitarlo tutto da cima a fondo. Una volta finito il giro possiamo farlo d’accapo anche un’altra volta! Ti prego Gajeel! Lo so che non sembro il tipo e lo so che forse non ti fidi a portarmi con te, ma questo, questo è davvero quello che voglio! -

Gajeel si era preparato un lungo discorso per convincere Levy a partire con lui ma in quel momento non gli riuscì di dire nemmeno una delle parole che aveva scelto. Si immaginava di tutto tranne che il suo Scricciolo lo anticipasse in quel modo! Forse era un sogno?

Il dragon slayer le passò una mano dietro la nuca, attirandola più vicino e baciandola con forza. Si staccò soltanto quando ormai lui e Levy non avevano più respiro.

- Vieni allora. - Il dragon slayer non le lasciò nemmeno il tempo di replicare, prendendola in braccio con uno scatto. Per la sorpresa Levy si lasciò scappare uno strillo e quando si coprì la bocca ormai era già troppo tardi - Andiamo via così? -

- Non era quello che volevi? - Levy si lanciò un’occhiata alle spalle, mentre Gajeel correva via. Qualcuno doveva averla sentita perché adesso le luci della casa erano tutte accese.

- Certo! Ma volevo prendere un paio di cose prima di andare via! - La ragazza gli assestò uno schiaffo sul braccio, irritata.

- Non ti servono bagagli per essere libera come me, Scricciolo! - Gajeel piegò le gambe e saltò sul muro di recinzione. I due rimasero per un attimo in bilico lì sopra mentre gli zii della ragazza ed i suoi cugini si riversavano fuori. Levy riuscì giusto a intravederli prima che Gajeel saltasse giù, strappandole un altro strillo.

- Ci hanno visti! - Esclamò la ragazza - Guarda che è successo per colpa tua! - E giù un altro schiaffo, ma Gajeel ormai stava ridendo come un matto - Che te ne importa! Tutto il mondo deve sapere che oggi vieni via con me! -

Sarebbe stato meglio se avessero preparato quella fuga con un po’ più di attenzione. Sarebbe stato meglio che non li avessero scoperti, se fossero scappati in silenzio e con un bagaglio, ma in fondo non importava a nessuno dei due. Levy si mise a ridere mentre il villaggio che l’aveva tenuta prigioniera per tanti anni spariva alle sue spalle. Ormai quasi tutte le luci nelle case erano accese ed i contadini si stavano preparando per affrontare la Bestia ma non avevano alcuna speranza di raggiungerli.

Alla fine il villaggio sparì nella notte, la prateria si consumò in un attimo e la Foresta Pietrificata li accolse col suo groviglio di rami oscuri. Gajeel non si girò indietro nemmeno per un istante: sapeva che i loro inseguitori non avevano abbastanza fegato per venire nella foresta. Puntò dritto fino alla caverna e fece scendere Levy soltanto quando ormai era sull’ingresso.

- Sei sicura allora? Vuoi davvero stare con me? -

- Ti ho già detto di sì. - Levy indietreggiò, spinta dentro da Gajeel che la incalzava.

- Davvero? Lo sai che quando i dragon slayer e i draghi fanno una promessa è per sempre? Se decidi di stare con me e di diventare la mia compagna, allora significa che resteremo insieme fino all’ultimo respiro. Staremo insieme qualunque cosa accada, giorno e notte, senza mai lasciarci. Non potrai più guardare gli altri maschi e un giorno dovrai darmi anche un erede. - Gajeel si sfilò la giacca di pelliccia che indossava sempre e la lanciò a terra, come una rozza coperta. Levy gli sorrise - Quindi sono scappata da un matrimonio per trovarne un altro? Redfox, eh? - La ragazza si poggiò un dito sulle labbra - Levy Redfox non suona male. -

- Guarda che è una cosa seria! Se comincio non posso più fermarmi. - Le confessò Gajeel, spingendola sulla pelliccia che aveva appena steso. Levy arrossì, mentre il corpo del dragon slayer la bloccava a terra col suo peso. Erano stati vicino moltissime volte ma mai così tanto. La ragazza si sforzò di trattenere un altro strillo e di ricacciare indietro la timidezza - Guai ... a te se ti fermi. -

Le mani di Gajeel erano ruvide e nei suoi movimenti non c’era delicatezza ma in fondo la delicatezza non era quello che Levy voleva in quel momento. Non chiedeva di meglio che sentire tutta la passione e tutta la forza del suo dragon slayer. Chiuse gli occhi e lo lasciò fare mentre le sfilava il vestito e tirava via anche i suoi abiti. Quante volte aveva sognato quel momento? Ma nessuno dei sogni che aveva fatto poteva reggere il confronto con la realtà. Gajeel era mille volte meglio di qualunque personaggio avesse letto nei suoi libri. I suoi muscoli erano duri come acciaio ma il suo corpo era caldo e dovunque passasse le faceva dimenticare il freddo della caverna. Davvero ... Aveva aspettato davvero troppo tempo prima di prendersi quello che voleva ...

E fu così che in quella notte di passione Gajeel e Levy decisero finalmente di diventare una coppia un po’ secondo le regole degli umani, un po’ secondo quelle dei draghi. E quando ormai era tutto deciso entrambi piombarono in un sonno profondo, mettendo finalmente da parte la stanchezza e la frustrazione che avevano provato in quei giorni.

Gajeel fu il primo a svegliarsi al mattino successivo quando ormai il sole era già alto e i suoi raggi filtravano dall’imboccatura della caverna. Per un attimo pensò di aver fatto il sogno più incredibile di tutta la sua vita ma poi si accorse che Levy era ancora lì, stretta al suo petto, nuda ma avvolta nel suo cappotto di pelliccia per non sentire il freddo. E a quel punto Gajeel chiuse di nuovo gli occhi, appoggiandole il mento sulla testa ed inspirando profondamente il suo profumo, quell’essenza che gli ricordava il miele e la lavanda.

All’inizio non era stato d’accordo ma adesso capiva la scelta Metallicana. Se non lo avesse abbandonato e messo alle strette, probabilmente non avrebbe mai trovato il coraggio di prendere quella decisione.

Una volta il drago d’acciaio gli aveva spiegato che il valore di un maschio si misura dalla femmina che ha accanto. Adesso, con Levy vicino, Gajeel sentiva di poter dichiarare il suo addestramento definitivamente concluso. Metallicana aveva fatto di lui un dragon slayer ma la ragazza gli aveva finalmente dato la possibilità di diventare uomo. Tutta la magia che aveva imparato adesso aveva davvero un senso: l’avrebbe usata per difenderla e per renderla felice.

  
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