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Autore: SuperGoat    21/08/2015    4 recensioni
Camelot, otto anni prima dell'arrivo di Merlino. Un sogno profetico mostra a re Uther Pendragon una spada conficcata in una roccia. Colui che la estrarrà dalla roccia, viene rivelato al re, sarà destinato ad unificare i regni d'Inghilterra e regnare su tutto il mondo conosciuto, accompagnato però da un maledizione.
Solo un Pendragon può estrarre la spada dalla roccia, non avendo altri parenti se non due figli piccoli, Uther si convince di essere lui il prescelto.
Una storia dedicata a quelli che, come me, sono rimasti leggermente interdetti nel vedere Excalibur, la mitica spada dalla leggenda. ridotta dalla serie "Merlin" ad un inutile trucchetto di magia. In occasione della messa in onda della puntata 4x12, indignata per la poca importanza data a questa parte della leggenda, creai questa storia ambientata nella Camelot del passato che conferirà ad Artù l'opportunità di estrarre, per conto suo, la spada dalla roccia, pur senza creare contraddizioni con la trama della serie TV (o almeno si spera).
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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Era la seconda notte che Merlino passava fuori casa, la ragazza che lo aveva rapito, Morgause, non sembrava cattiva ma gli aveva detto che non poteva scappare e comunque, anche se avesse voluto, non aveva idea di come tornare a casa quindi era meglio evitare. 

"Se avessi saputo che questa Isola dei Beati era così tanto lontana non ti avrei seguito" disse mentre si riscaldavano davanti al fuoco "Manca poco" ribattè lei "E comunque non ci staremmo mettendo tanto se qualcuno non avesse fatto altro che lamentarsi tutto il tempo" aggiunse dura "oh! sono Emrys, ho paura del buio...mi fanno male i piedi" aggiunse poi con una voce strana "io non parlo così" rispose Merlino "e non direi mai di chiamarmi Emrys perchè non è così che mi chiamo" "beh non voglio sapere il tuo nome" lo interruppe Morgause "me ne fregherei di te se non fosse che tu sei lo stregone della profezia", Merlino decise di lasciare perdere quella discussione. 

Aveva subito creduto a Morgause quando gli aveva rivelato che lui era un mago, questo spiegava molte cose, il motivo per cui gli altri non riuscissero a fare volare gli oggetti, il fatto che sua madre non volesse che ne parlasse in giro, gli era stato detto che tutte le streghe e gli stregoni erano cattivi, lui non era cattivo, ma del resto non sembrava esserlo nemmeno Morgause, eppure c'era una profezia che diceva che lui avrebbe distrutto l'antica religione. Merlino non sapeva cosa fosse l'antica religione, ma sembrava una cosa cattiva da fare. 

Merlino si stese vicino al tronco che aveva usato come panca sperando di riuscire a dormire riparato dal vento "Perchè re Uther odia i maghi?" chiese a Morgause "è vero che sono tutti cattivi?" Morgause sospirò "Tu ti credi cattivo?" gli chiese "no" rispose Merlino "E credi che un bambino di due o tre anni, nato con i poteri magici, possa essere cattivo?" "no" disse ancora Merlino "Non si è cattivi quando si nasce in un certo modo" concluse Morgause "Tu sei nata così?" chiese Merlino "certo" ammise lei "e avevo appena cinque anni quando Uther ordinò la mia esecuzione" Merlino non potette resistere e si sollevò su un fianco per parlare ancora con Morgause "Come hai fatto salvarti?" chiese "E perchè Uther ci odia così tanto?" Morgause sospirò e iniziò a raccontare...

"Mia madre e mio padre erano amici di Uther" disse "Non solo, mio padre era un cavaliere, l'amico più fidato del re, mia madre aveva i poteri magici ma raramente li usava" "Li teneva nascosti?" si intromise Merlino "No" disse lei "Non ce ne era bisogno, a quei tempi la magia era libera a Camelot, erano tanti i maghi che la usavano nelle azioni quotidiane, semplicemente mia madre non voleva...io iniziai a manifestare i miei poteri verso i tre anni..." "io molto prima" "la vuoi smettere di interrompermi? La cosa più assurda è che proprio re Uther mi prendeva spesso in braccio e mi chiedeva di fargli una magia, amava la magia a quei tempi" "poi cosa è successo?" "Uther avrebbe voluto essere anche lui un mago, usava la magia per tutto, e la usò anche per far concepire sua moglie" "fare che?" "metterla incinta" "cosa?" ripetè Merlino "Sai quando alla mamma cresce la pancia e poi fa un bambino?" Merlino spalancò gli occhi "i bambini crescono dentro la pancia?" Morgause sospirò "Ma non hai mai visto una donna incinta al tuo villaggio?" Merlino capì improvvisamente tutto "credevo fossero grasse" spiegò "e che poi la cicogna portasse loro.." "beh non è così" lo interruppe Morgause "Per fare concepire sua moglie, che era sterile, Uther decise di usare la stregoneria e chiamò a corte Nimueh la sacerdotessa della vita e della morte...Nimueh disse che non lo sapeva, io non so se crederle, a mio parere Nimueh lo sapeva e lo sapeva bene anche Uther" "sapeva cosa?" "Che per ottenere una vita, quella del principe, una vita doveva essere sacrificata, mettendo al mondo suo figlio la regina Ygraine morì....sai, io le volevo bene, ad Ygraine, avevo cinque anni alla sua morte, la consideravo mia zia, giocavamo spesso insieme" "tu e la regina?" "si, insomma, lei faceva giocare me...Uther bandì la magia da quel giorno, inizialmente era solo proibito usarla, poi Uther decise di uccidere tutti i draghi e ci riuscì utilizzando i signori dei draghi" "signori dei draghi?" "sono degli stregoni che parlano con i draghi" "forte" "Uther fece ammazzare anche loro" Merlino rimase ancora a bocca aperta "come? perchè?" "Come? impiccati. Perchè? Perchè avevano usato la stregoneria anche se su suo ordine" "Che cosa senza senso" "Infine il re si rese conto che tutti gli stregoni a Camelot avevano usato la magia più o meno, fece stendere un elenco e fece giustiziare tutti...anche io ero in quell'elenco" "e quindi..." disse Merlino "Come ti sei salvata?" "Siccome erano amici Uther concesse a mio padre di condurmi nel bosco ed uccidermi lì con le sue mani, per risparmiare il dolore della mia morte almeno a mia madre e mia sorella più piccola, mia madre non era sull'elenco quindi..." "Ma tuo padre non ti uccise?" "Certo che no, lui mi portò all'Isola dei Beati, qui sviluppai i miei poteri per diventare Somma Sacerdotessa subito dopo Nimueh" Merlino annuì "Ora dormi" disse la ragazza "Domani mattina presto ci incamminiamo". 

La mattina dopo Morgause gli comunicò che presto avrebbero raggiunto l'Isola dei Beati, era ancora molto presto, non c'era molta luce nel bosco quando si incamminarono, procedettero ancora qualche minuto gli alberi iniziarono a diradarsi e Merlino potè notare il bagliore dell'acqua. 
"Siamo vicini ad un lago?" chiese a Morgause "E' un'isola, dove vuoi che si trovi?" rispose lei "a mare?" azzardò Merlino, Morgause scosse la testa e gli indicò il lago, appena oltre i cespugli, al centro di esso si stagliava una piccola isola sulla quale si ergeva un castello. 
"Di qua" disse Morgause scendendo verso il lago, solo allora Merlino notò la piccola barca di legno, Morgause la spinse in acqua ed entrambi presero posto sulle panche, la barca partì da sola, senza bisogno che nessuno remasse. Merlino guardava tutto intorno estasiato, il bosco, il lago, il castello, era tutto bellissimo. 
"E' qui che sei venuta  a imparare la magia?" chiese "Si" confermò Morgause "Forte" disse Merlino "un castello su un'isola che si raggiunge con una barca magica che va avanti da sola, sembra perfetto per una scuola di magia" Morgause sembrava disperata "non è una scuola di magia è il luogo dove risiedono le somme sacerdotesse della vita  e della..." "si, si, ho capito" la interruppe lui. 

Quando il fondo della barca toccò le rocce i due passeggeri smontarono, Morgause condusse Merlino su per un sentiero fra le rocce, finchè non raggiunsero un cortile che sembrava l'entrata del castello "Andiamo sul retro" disse Morgause "è lì che vivo io" Morgause iniziò a camminare veloce "si, ma lì cosa dobbiamo fare?" "Quello che mi riesce meglio" disse Morgause "evocherò un morto" "un morto?" chiese Merlino sconcertato "un fantasma?" "finchè non escono dal mondo dei morti non sono pericolosi" spiegò Morgause "si ma io ho paura lo stesso, insomma, è pur sempre un fantasma" la ragazza lo fulminò con lo sguardo "credevo fossi più coraggioso" "lo sono" rispose lui "ti ricordo che per salvare Will mi sono fatto rapire da te" "il tuo amico è al sicuro, eccoci arrivati". Entrarono in quella che sembrava una cripta "non sarà sepolta qui la persona che dobbiamo evocare?" disse Merlino "E' sepolta qui" rispose Morgause "Ma è solo una coincidenza" non diede altre spiegazioni e iniziò ad accendere delle candele pronunciando strane parole, Merlino si accorse di essere al centro del cerchio di candele, quando Morgause ebbe finito si affrettò a raggiungerlo. "Chi hai evocato?" chiese Merlino "Si chiama Bemarys" rispose lei "E come può aiutarci?" "Lui sa tutto sulla profezia, la scrisse lui." 

C'era silenzio dentro la cripta ma Merlino aveva la certezza che lui e Morgause non erano soli,  "Mostrati" incitò Morgause e un uomo si fece avanti dalle tenebre, non faceva paura come Merlino credeva, era un uomo giovane, e sembrava vivo "Salute a te, Morgause" salutò "salute a te, Bemarys" fece lei, poi l'uomo posò il suo sguardo su Merlino "Un maschio?" chiese sconcertato "Si" disse Merlino "Sono un maschio" "E' molto raro che agli uomini sia concesso l'ingresso sull'isola" spiegò Morgause "è così" confermò quell'uomo "nemmeno io, in vita, vi ebbi accesso, l'ultimo che vi mise piede fu Gaius e lui è ora molto anziano" raccontò "Chi non conosce Gaius?" disse Morgause sorridente "il medico di Camelot" "io non lo conosco" si intromise Merlino "Questo è Emrys" disse Morgause per presentarlo "il ragazzo di cui parla la tua profezia" l'uomo fece un cenno del capo "piacere di conoscerti, nipote" "nipote?" chiese lui "io sono tuo nonno, Emrys" Merlino scosse la testa "Mio nonno si chiamava Harald ed è morto tre anni fa" "lui era il padre di tua madre" spiegò Bemarys "ma tu hai anche un padre" "no, non ce l'ho" lo interruppe Merlino, l'uomo rise "ma serve un padre per..." "lui crede che i bambini li porti la cicogna" spiegò Morgause "tu hai un padre, Emrys" disse l'uomo "e io sono suo padre...tu non lo hai mai conosciuto ma del resto, lui non ha mai conosciuto me" "Sei morto giovane" intuì Merlino, l'uomo annuì "Perchè hai fatto quella profezia su di me?" "Perchè è vera" Merlino era confuso "Perchè dici che dovrò riportare la magia a Camelot e fondare Albion se poi dovrò anche distruggere l'antica religione?" l'uomo iniziò a spiegare "Per fondare Albion non potrai lavorare da solo" disse "avrai bisogno di un'altra persona sempre al tuo fianco, questa persona è Artù, re di Camelot" Morgause scosse la testa "Artù è il principe, Uther è il re" "Hai ancora molte cose da imparare Morgause" disse l'uomo "per noi morti Artù è re nel passato e nel futuro" Morgause strinse le spalle "per noi vivi lo è solo nel futuro" l'uomo ignorò Morgause e si rivolse ancora a Merlino "Le somme sacerdotesse bramano vendetta, cercheranno in tutti i modi di disfarsi di Artù, la follia di Uther ha fatto desiderare loro un dominio assoluto della magia sugli uomini, ma non sarà questo il tuo obiettivo, per fondare Albion, un regno di armonia tra la magia e il mondo comune, l'antica religione ti sarà nemica" Merlino annuì "eppure a un tempo esisteva un accordo tra stregoni e gente comune, l'accordo che suggellammo io e re Bruta, Uther ne rimosse tutti i segni, tranne uno" Merlino era confuso "un segno?" "Excalibur!" disse lui "Excalibur" ripetè Morgause come ipnotizzata "Ti mostrerò come la spada avrà effetto sulla tua missione" "mi racconterai anche tu una storia?" "No, Emrys" disse lui "fai attenzione, ho detto che te la mostrerò". 

D'un tratto la caverna intorno a lui svanì e Merlino si ritrovò nel bosco, era notte. "Bemarys!" gridò "Bemarys, dove sei?" nessuno gli rispose, Merlino si guardò attorno, due uomini camminavano verso di lui parlando fitto, presi dal loro discorso sembravano non averlo sentito. "Scusatemi avete..." i due uomini adesso lo avevano raggiunto, ma invece di girargli attorno gli erano passati attraverso, Merlino era preoccupato e sconcertato, che si trattasse di fantasmi? Decise ugualmente di seguirli. 
Uno di loro teneva una spada in mano, era lui a parlare, Merlino pensò che dalla voce avrebbe anche potuto essere una donna "Più o meno si svolgerà qui la battaglia" stava dicendo "Quindi nel caso io dovessi morire..." "dubito che morirai" si intromise l'altro "se dovesse succedere" insistette l'uomo...o forse la donna con la spada "potrei conficcare la spada di nuovo nella roccia dalla quale l'ho estratta" l'altro strinse le spalle "Si, potresti, ma a che servirebbe?" "Meglio così che lasciata per terra" disse lei "conosci bene l'oscuro potere che essa contiene" l'uomo annui "se un altro fuorchè Uther o Herbert la brandisse la scia di sangue continuerebbe" "Uther?" sussurrò Merlino, l'uomo e quella che alla luce della luna ora appariva certamente come una donna, non lo sentirono, la donna guardava la spada preoccupata, l'uomo sospirò "Mi dispiace per questo" disse "ma è l'unico modo che abbiamo per sconfiggere gli immortali" "Sono perfettamente d'accordo" lo interruppe lei "E' un sacrificio che dobbiamo fare, ma troverò il modo di fare brandire la spada solo ad Uther o ad Herbert" l'uomo annuì "io potrei..." "Non ho bisogno di uno stratega per questo, puoi andare a dormire, io andrò da Bemarys" Merlino si fece attento nel sentire il nome di suo nonno, l'uomo intanto sorrise "meglio" disse "ci vediamo domani" "domani è il grande giorno" disse l'altra "un giorno che non dimenticheremo" concluse lui e se ne andò. 

La donna perse ancora tempo a fissare le fronde degli alberi e Merlino attese intenzionato a seguirla, poco dopo la donna si diresse verso una tenda, erano molte le tende in quel campo, Bemarys doveva trovarsi in una delle più vicine al bosco "Bemarys!" gridò la donna abbastanza forte da svegliare uno che dorme, pochi secondi dopo un giovanotto uscì dalla tenda trafelato, Bemarys non era troppo più giovane di come Merlino lo aveva visto "Si, mio signore?" disse inchinandosi alla donna "seguimi" disse lei "e in fretta, è una questione di vita o di morte" la donna si incamminò nella direzione dalla quale era venuta seguita da Bemarys e Merlino, Bemarys lo guardò e Merlino seppe che, a differenza degli altri, lo poteva vedere. 

La donna condusse Bemarys ad una roccia in mezzo ad una radura "Adesso" disse "Voglio che tu mi dica se è possibile fare un incantesimo su questa roccia" "Dipende dall'incantesimo" disse lui "Ma è strano che voi mi chiediate un incantesimo, non eravate proprio voi a dire ieri che usare la magia era come barare?" "Bemarys" lo interruppe lei "Usare la magia in duello è barare e tu lo hai fatto ieri" "e mi avete punito" concluse lui "facendoti imitare la foca" specificò lei "io potrei trasformarvi in una foca" considerò Bemarys "ma non lo farai" aggiunse la donna "perchè?" chiese lui "Perchè io sono il comandante supremo e potrei ordinare la tua esecuzione" spiegò lei "non se siete una foca" obbiettò lui, la donna sospirò "troverei il modo di esprimere le mie volontà, adesso concentriamoci su questo incantesimo" "quindi io non posso barare in duello e voi potete barare in guerra" la donna si innervosì "non si tratta di barare, quale parte di questione di vita o di morte non ti è chiara?" Bemarys dovette arrendersi "Che incantesimo devo fare?" chiese "vedi questa spada?" spiegò la donna "finita la battaglia la conficcherò in questa roccia, voglio che possa essere estratta solo dalla mia stirpe" Bemarys sembrava confuso "la vostra stirpe?" chiese "Si, insomma, Uther o Herbert, non ho altri parenti rimasti in vita" spiegò la donna "Posso fare una cosa de genere" disse Bemarys pensoso "ma ho bisogno del vostro sangue" "nessun problema" tagliò corto lei sollevando la spada "e del mio..." aggiunse Bemarys "e poi anche la mia stirpe potrà estrarre la spada dalla roccia" La donna si fermò con la spada pronta a tagliare il palmo della mano "stai cercando di scendere a patti?" chiese "Ma quali patti?" disse Bemarys scuotendo la testa "è l'unico modo che ho per farlo poichè voi non avete poteri" la donna sembrava delusa "allora sappi che chiunque brandirà questa spada sarà destinato ad una sorte orrenda" disse "beh, è lunga da spiegare, ma so che tua moglie è incinta quindi che sia di monito per tuo figlio e i suoi discendenti" Bemarys annuì "noi ci tramandiamo già il potere dei signori dei draghi, anche quella è dura da sopportare" la donna annuì con poca convinzione "Ancora una volta quindi" disse Bemarys "le nostre famiglie sono unite da un patto, per ritornare agli antichi albori i miei discendenti e i vostri dovranno collaborare" la donna annuì "è giusto così" disse "Mi dispiace per ciò che mio padre fece alla tua famiglia ma è il momento di rimediare" la donna sollevò la spada e si tagliò il palmo, il sangue scese lungo la lama "serve più sangue" disse Bemarys, la donna strinse le spalle e si tagliò il polso, il sangue scese copioso lungo tutto il braccio "adesso forse è troppo" disse Bemarys "ho sonno" disse la donna e cadde svenuta. 

Bemarys alzò le spalle "a lei penserò dopo" disse poi si girò a fissare Merlino "il mio discendente di cui parlavo sei tu, Emrys" Merlino trasalì "è mio padre quello che deve nascere, non io" disse "Tuo padre non sarà grande amico di Uther" spiegò Bemarys "ma tu sarai amico di suo figlio Artù" Merlino annuì "Quando Artù estrarrà la spada dalla roccia la vostra missione avrà inizio" "Quale missione?" chiese Merlino "La missione iniziata da Bruta" rispose Bemarys indicando la donna stesa a terra che ancora perdeva sangue dal braccio.
"Adesso, per te, è il momento di andare" disse Bemarys e Merlino fu come colpito da un pugno in  testa, nessuno lo aveva toccato ma lui svenne ugualmente. 

Morgause fissava il corpo del ragazzo, steso per terra "Non ricorderà nulla" disse Bemarys "allora perchè a lui hai raccontato tutto e a me niente?" lo incalzò lei "Spero di avergli insegnato qualcosa" disse lui criptico "fuori troverai un cavallo, lo condurrai ad Ealdor e ti dileguerai, quando si sveglierà non ricorderà nulla, neanche di te" Morgause annuì "siamo al punto di partenza" disse "il ragazzo non saprà neanche di essere un mago" "E' meglio così" disse Bemarys. Morgause prese il ragazzino svenuto in braccio e si voltò per andarsene "Morgause" chiamò la voce di Bemarys alle sue spalle "Non farmi voltare" disse lei "sai che non posso" "Promettimi solo che non lo ucciderai" disse lui "non è ancora il momento" "va bene" disse Morgause dandogli le spalle "non lo farò".

Quando Merlino si risvegliò sua madre gli stava bagnando la fronte con una pezza, Hunith si accorse che aveva aperto gli occhi "il mio piccolo" disse commossa "Mamma!" esclamò Merlino alzandosi seduto "Non ti agitare" lo ammonì lei, Merlino sapeva di doverle dire qualcosa di importante ma non ricordava nulla, non ricordava nulla da quando aveva perso le tracce di Will nel bosco "Will è tornato?" chiese "E' tornato" disse sua madre "Sta bene" Merlino sorrise "A lui posso dirlo?" chiese istintivamente "Dire cosa?" chiese Hunith "Che sono un mago!" rispose lui. 
   
 
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