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Autore: L o u    21/08/2015    2 recensioni
{ hint!Mr. Tumnus + Lucy (→platonic relationship)| flash fic senza pretese | ambientata durante l’Età d’Oro }
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Oh… oh cielo!, pensò con un sussulto, non ricordo. È una cosa che mi succede, forse, se mi impegno… Ecco, ho dimenticato se sono verdi o azzurri.
Comunque ciò che contava, quello che voleva davvero dire, era che i suoi erano gli occhi più dolci che avesse mai visto.
Genere: Fluff, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Pevensie, Mr. Tumnus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Your song

 
 
 
See I've forgotten if they're green or they're blue
Anyway the thing is what I really mean
Yours are the sweetest eyes I've ever seen
 

Erano passati ben venti e lunghi anni dal nevoso giorno in cui il signor Tumnus aveva condotto nella sua umile dimora una bambina molto, molto speciale. Era la creatura più buffa che avesse mai conosciuto e, bassa com’era, l’aveva confusa per una specie di nano senza barba, ignorando che lo scricciolo che aveva di fronte altri non era che la figlia di Eva.
A quel pensiero le labbra del fauno si schiusero in un sorriso, che finì, tale era il calore che emanava, per mettere in ombra quello della possente fiamma nel caminetto, spingendo così la propria ospite a crogiolarsi nel suo tepore. Ella, vedendolo assorto in piacevoli pensieri, non osò disturbarlo e il signor Tumnus ‒ ne era sicura ‒ le fu silenziosamente grato.
Il signor Tumnus aveva visto sbocciare da un giorno all’altro la piccola umana (che aveva accettato di prendere un tè a casa sua, pensate!) in una donna ‒ Oh, possa Aslan perdonare la sua impudenza! ‒ stupenda oltre ogni dire, il cui sorriso poteva illuminare a giorno la notte più buia e i cui occhi… gli occhi…
Oh… oh cielo!, pensò con un sussulto, non ricordo. È una cosa che mi succede, forse, se mi impegno… Ecco, ho dimenticato se sono verdi o azzurri.  
Comunque ciò che contava, quello che voleva davvero dire, era che i suoi erano gli occhi più dolci che avesse mai visto. E quando li cercò nella penombra del modesto salotto che, per la gioia dell’ormai non più bambina, non era affatto cambiato, spinto dall’urgenza di risolvere il dilemma, li trovò attenti che lo scrutavano.
“Cosa vi affligge, signor Tumnus?”, chiese in modo garbato Lucy, posando una mano delicata sulla sua. “Avete l’aria di chi ha perduto un tesoro e, per quanto si sforzi, non rimembra dov’è situato. Mi azzarderei a dire che vi manca qualcosa di importanza vitale, se non sapessi che ogni cosa di cui avete bisogno è qui.”
Non sapete quanto avete ragione, Vostra Maestà.
Quel pensiero lo turbò non poco, poiché un bizzarro languore n’era seguito, difficile per un fauno come lui nasconderlo.
“Nulla… nulla, non temete, mia cara”, le rispose abbozzando un sorriso.  
“Mi è stato detto che avevate qualcosa per me. E spero con tutto il cuore di non dover andare via a mani vuote!”, gli ricordò lei ‒ ma dalla sua risata argentina capì che non era affatto seria.
“A dire il vero ‒ e qui si schiarì la voce con un colpo di tosse ‒ sì, è proprio così”, le disse, e si sistemò meglio sulla poltroncina, il flauto di Pan che già toccava le labbra. “Spero… s-spero non vi dispiaccia se ho messo le mie emozioni  in delle note. So che non è molto, ma è il meglio che riesco a fare.”
Era questa la dolcezza di cui parlava, quella che trasformò i suoi occhi verdi in giada pura e che adesso era lì, ad un passo da lui.
“Il mio regalo è la mia canzone, e questa è per voi, Lucy Pevensie”, sussurrò.

 
 
I know it's not much, but it's the best I can do
My gift is my song, and this one's for you
 
 
 
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Note dell’autrice ‒ ;
Scritta sulle note di Your Song di Elton John, ri-arrangiata da Ellie Goulding, questa flash fic è stata una manna dal cielo per me. Perché dopo molto (troppo) tempo di fermo è il primo prodotto fatto e finito che mi soddisfi. Ma mettiamo i sentimentalismi da parte, sì. Il rapporto che nasce tra il signor Tumnus e Lucy è qualcosa di talmente tenero che, sul serio, non lo si può far a meno di adorare. Sono una coppia un po’ così, che non a tutti va giù, e proprio per questo vorrei sottolineare che l’amore del fauno per lei è puro, privo di qualsiasi malizia. Detto questo, un grazie enorme va ad una carissima amica, colpevole d’aver cantato questa canzone così tanto che, dopo un anno, mi gira ancora in testa. Ow, e a voi, ovviamente, che l’avete letta!
Fatemi sapere cosa ne pensate, mi farebbe molto piacere : )

Alla prossima,
Lou

 
  
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