Fanfic su artisti musicali > R5 (family band)
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Autore: Tini_R5_Miker    21/08/2015    1 recensioni
Nuova vita, nuova casa, nuova famiglia...
Dopo un trasloco inaspettato, Martina, una ragazza come tanta si troverà a vivere con cinque ragazzi...e che ragazzi!
Tra musica e amicizia, si formerà una nuova band e la ragazza scoprirà un sentimento che non aveva ancora scoperto...
Attenzione: in questa FF gli R5 non sono famosi!
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Finiamo di parlare e tra risate e un po’ di malinconia, entrano i ragazzi.
–Scusate abbiamo interrotto qualcosa? –si scusa Riker per conto di tutti.
–No, soltanto una conversazione importante tra ragazze…-risponde Delly.
-Non volevamo farlo ma è pronta la cena...-spiega Rocky.
Oddio veramente?! Già la cena? Ma che caspita di ora è?
-Ok, arriviamo –risponde Rydel poi i ragazzi se ne vanno –Allora, andiamo?
Io annuisco e scendiamo insieme…non ho poi tanta fame. Mangiare difronte a cinque ragazzi che non conosco ancora perfettamente e a due signori che non sono i miei genitori mi mette ansia…
-Eccoci! –dice Delly scendendo l’ultimo gradino…ho una fitta allo stomaco.
Sarà per la fame?
O perché ho visto una famigliola felice seduta ad aspettarmi?

Ho le idee un po’ confuse. Scendo anche io a un passo da lei. Ovviamente più dietro.
-Tini, ecco, puoi sederti qui…-mi dice la mia nuova “sorella”.
-Grazie Delly! –le rispondo sorridendo.
Ci sediamo. Iniziamo a mangiare. Io cerco di farlo il più aggraziatamente possibile.
Come fanno loro? Come fanno a essere belli anche quando mangiano?
Finiamo (finalmente) la cena. Io e Delly aiutiamo Stormie a sparecchiare. Voglio essere educata con loro.
-Stormie, ottima cena…grazie di tutto! –ringrazio ancora io sistemando le posate e i piatti.
-Grazie a te Martina…-risponde la paffuta signora –Potete andare ragazze. Grazie dell’aiuto.
-Di niente –rispondiamo in coro per poi andare in soggiorno.
Ci sono tutti. O quasi. Ne manca uno. Riker…dov’è?
-Ehi Delly non ne manca uno? –sussurro a Rydel indicando i fratelli.
-E’ vero –dice poi inizia a contarli –Già manca Riker…
Aspetta un minuto e poi continua rivolta ai ragazzi.
-Fratelli dov’è Riker? –chiede.
-Non lo sappiamo –rispondono in coro.
-Aveva detto che andava a prendere una boccata d’aria…-spiega Rocky –ma non ha detto altro…
-E adesso? Dove si sarà cacciato quel maledetto ragazzo? –mi dice Delly –Se lo cerco io mi respingerà…perché non ci vai tu?
Io? E che devo dirgli?
“Ehi, ma dove eri finito…ti conosco da neanche 24 ore e mi fanno venire a cercarti”
E questo che dovrei andargli a dire? Non capisco.
Annuisco e lo cerco per tutta casa: partendo dal soggiorno, fino al piano di sopra. Niente.
Scendo di nuovo sotto: gli unici posti dove non ho ancora cercato sono il giardino e il retro della casa. Esco in giardino. Niente. Mi faccio un giro attorno a casa. Eccolo.
E’ in un angolo, rannicchiato con il viso appoggiato alle ginocchia. Alza la testa per un secondo e mi vede.
-Me ne stavo andando, tranquillo –dico e faccio per andarmene.
Lui si alza e mi prende per un braccio.
-No. Per favore, rimani qui, mi sarai solo d’aiuto –dice e poi mi fa sedere accanto a lui.
-Cosa è successo? Perché te ne sei andato così senza spiegazioni…eravamo tutti preoccupati per te…sai, ti conosco da neanche 24 ore e già mi sei simpatico…ehi, ma hai pianto…-inizio a parlare così velocemente che lui sorride e poi inizia a ridere.
Sorrido anche io. Avevo notato però che aveva pianto, si vede dagli occhi.
-Che c’è? Perché mi guardi così? –chiedo.
-Niente. Niente. Lascia perdere. Potresti riiniziare con le domande? Non ne ho capita neanche una…-mi risponde.
Mi succede quando non so che dire. Mi agito e inizio a parlare a raffica. E nessuno riesce a fermarmi.
-Ok, la prima domanda era “Cosa è successo?” –continuo.
-Niente, è che la mia ragazza, anzi ex-ragazza mi ha piantato e per telefono…-dice e qualche lacrima gli riga il viso.
Non ho mai visto nessuno piangere. E soprattutto per amore. Mi far star male vederlo così…eh?! Se lo conosco da neanche un giorno…Ok, Martina calmati…e poi che ne so io di amore, se non mi è mai capitato e ho solo 14 anni…in confronto Riker sembra mio fratello maggiore, anche se ha solo 4 anni più di me.
-La seconda domanda era “Perché te ne sei andato così senza spiegazioni…eravamo tutti preoccupati per te…” –continuo io.
-Beh non dovevate esserlo…ero qui! –dice lui indicando il posto.
-Ok, ma cosa ne potevamo sapere noi? –chiedo.
-Hai ragione, scusatemi…volevo stare un po’ solo –risponde abbassando ancora la testa.
-Ti capisco –gli sussurro mentre gli accarezzo un po’ la spalla.
CHE?! Ehi, però è piacevole, anche se provo una sensazione strana, ma tutto sommato è bello…
-La terza era “Sai, ti conosco da neanche 24 ore e già mi sei simpatico…” –gli dico prendendogli il mento in modo che possa guardarmi in faccia. In modo che io possa guardare i suoi occhi verdi, con sfumature marroni.
-Anche tu…-mi dice sottovoce, prima di, ecco, avvicinarsi…
-Ehi, aspetta…c’è ancora un’altra domanda…-gli dico perché…è vero non sapevo cosa dire per fermarlo…ho solo 14 anni, non ho mai provato cose del genere, e non sono pronta, in più credo di sentirmi male vicino a lui.
-Qual era? –chiede ritornando al suo posto.
-Hai pianto…-dico guardandolo ancora meglio in viso.
-Beh, un po’…-dice poi si asciuga l’ultima lacrima che stava scendendo proprio in quel momento, ma cade lo stesso, e sulla mia mano.

 

 

   
 
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