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Autore: Male_na    22/08/2015    0 recensioni
Forse sono solo deliri notturni, qualche sogno rimasto forse aperto oppure la realtà che vuole superare la fantasia o ancora l’immaginazione che straborda nella vita vera.
Forse sono solo parole che vogliono uscire e scorrere leggere su questo foglio virtuale e ballare o sono ricordi che hanno deciso di fermarsi un po’. Forse non è ancora nulla di tutto questo è solo una serata ancora strana.
Per quelli che hanno deciso di dormire poco per cercare i sogni a occhi aperti.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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scrivere di qualcuno
è l'unico modo di aspettarlo
senza farsi del male.
A Baricco
 
Ne era passato di tempo, il coraggio era arrivato e subito ripartito. La solitudine eterna comapagna, i sorrisi disegnati sulla maschera. Le parole erano rimaste lì, tutte in blu.
 Prendete il tempo, un quaderno e qualcosa di molto lontano. Forse.
 
“ I capelli scurissimi arrivavano appenna alle spalle, lisci, scomposti e spesso raccolti in quello che doveva sembrare uno chignon. Ciuffetti di capelli fuoriuscivano qua e la incorniciando un volto ovale e pallidissimo colorato solamente da un rossore di imbarazzo e timidezza. Perché LEI?
Non era fisicamente attraente, almeno questo pensava. Era un giunco acerbo, fragile e dalle forme ancora non ben visibili e assolutamente non messe in mostra. Non ci vedeva nulla in quel corpo, LEI. Poi non era minimamente in grado, impacciata com’era, di portare avanti un gioco così seducente, con quelle regole che agli occhi suoi sembravano proibite e frutto di un esperienza che non avrebbe mai acquisito coi propri mezzi. Poi il suo carattere, bel quadretto… schivo e caparbio, impenetrabile.
In compenso amava ciò che faceva, lo inondava di passione come nessun’altra; e cantava di un’allegria mai vista anche vergognandosi profondamente della sua voce.
LUI la cercava, in posti impensabili, tra le note di qualche canzone che LEI timidamente canticchiava mentre era convita che stesse dormendo.
 
LUI, capelli corti collegati a una fitta barba a contorno di un volto ovale e olivastro. I suoi occhi di un marrone scuro erano profondi e proiettati a quelle terre e quel passato di cui difficilmente parlava; le labbra carnose e rosee , colpevoli di mille follie, erano spesso tese in un sorriso per certi versi sgangherato. Ma LUI era così, libero e folle, viveva la vita con allegria; era la persona che chiunque avrebbe voluto conoscere e sentir parlare : con il suo accento strano e le storie strampalate; con il suo tono sensuale e la risata contagiosa. LUI sapeva cosa voleva, con i suoi gesti sicuri e la pelle marchiata da mille disegni che LEI osservava bramosa; con il suo corpo allenato che avvicinava piano al suo per farla sentire sicura, al caldo.
Aveva un’odore strano, LEI lo sentiva forte e sapeva che sarebbe sempre stato suo e di nessun altro.
Si erano conosciuti per caso, scelti e forse amati. LEI ne era convinta, LUI non so.”
 
Era passato tempo, sogni, inverni. LEI davanti ancora a quel quaderno pieno, quando aveva deciso di buttare giù qualcosa, forse per ricordo o per aspettare. LUI … era sempre stato strano rileggere quello che aveva scritto su di loro, di cui era fermamente convinta. Pensava sempre di chiudere tutto, di andare avanti. Poi di nuovo quei posti, delle parole, dei presagi o un odore simile a quello e tornava sempre lì.
Avrebbe tenuto il quaderno, in fondo collezioniamo ricordi. Avrebbe vissuto come sentiva, accettando quei momenti di ritorno. LEI voleva crescere, non era più un giunco fragile, un germoglio ingenuo e pallido.
LUI era l’uomo del destino, dei sogni e delle follie.
LEI una donna.
LUI era.
   
 
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