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Autore: Crepuscolina13    22/08/2015    4 recensioni
Una storia SwanQueen ambientata nell'orribile tragedia delle torri gemelle.
Dal capitolo 1:Quando i miei occhi ritornarono sulla strada mi trovai davanti una donna, frenai subito facendo così stridere i freni sull'asfalto, ma non fu sufficiente perché anche se pur con minore velocità colpì la donna che sbalzò a pochi metri di distanza.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Kathryn Nolan/Abigail, Regina Mills, Ruby/Cappuccetto Rosso
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 11:Operazione cigno

10.00 A.M

Pov.Emma

A differenza di ieri, oggi era una giornata molto bella.

Forse era vero il detto “la calma dopo la tempesta” o era prima? Non ricordavo, ma non m'importava.

Una volta arrivati a Central Park, avevamo camminato per un po', io accanto a regina che teneva per mano Henry, sembravamo una vera famiglia.

Anche Regina era felice, lo si poteva vedere dal suo splendido sorriso, dio quanto era bello!Ogni volta che lo vedevo mi si fermava il cuore.

-Mamma guarda dei cigni!- esclamò all'improvviso il ragazzino, correndo verso le riva del laghetto lì vicino.

In effetti Henry aveva ragione, dei maestosi cigni stavano approdando proprio in quel momento sulle rive.

-Attento Henry! Possono beccarti- disse Regina preoccupata.

-Sei una madre apprensiva eh?- le chiesi mentre stavamo raggiungendo anche noi quegli splendidi animali.

-Un po'- ammise imbarazzata , mettendosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio

-Ma non posso farne a meno, non so cosa farei se gli capitasse qualcosa- aggiunse poi.

-Ti capisco, cioè non ho un figlio, ma posso immaginare- risposi io.

-Mamma hai del pane?- chiese Henry interrompendo la nostra conversazione.

-Direi di no- rispose regina ridacchiando.

-Potresti comprarmi un panino?- chiese il figlio.

-Hai già fatto colazione- rispose lei dura.

-Ma non è per me! É per i cigni!- spiegò lui.

-E ti aspetti che io spenda dei soldi per sfamare dei pennuti?- chiese Regina scioccata.

-Dai per favore!- implorò facendole gli occhi dolci.

-Dai Regina è solo un panino- dissi io per aiutare Henry, forse in quel modo gli sarei stata più simpatica, ed anche io le feci gli occhi dolci.

-Due contro uno! Non è giusto- esclamò la mora fingendosi offesa, e arrendendosi si avviò ad un chiosco lì vicino.

-Emma tu resta con Henry!- ordinò arrabbiata per il fatto che avessimo barato.

-Grazie Emma!- disse il ragazzino.

-Non c'è di che- risposi sorridendo.

-Bene mi sembra abbastanza lontana- disse guardando sua madre.

-Di cosa stai parlando?- chiesi confusa.

Lui senza rispondere mi prese per mano e mi trascinò vicino ad una panchina dove poi mi fece cenno di sedermi.

-Allora Emma ti piace essere single?- mi chiese lui.

-Come scusa?- chiesi a bocca aperta.

Lui imbarazzato si diede un autoschiaffo.

-Okay, facciamola breve, si vede lontano un miglio che ti piace mia madre- esclamò infine il ragazzino.

Io rimasi letteralmente a bocca aperta, ma chi era Henry? Sherlock Holmes?

-Io..- ed adesso cosa diavolo gli dicevo?

-Non preoccuparti a me va bene, tu mi stai simpatica- spiegò lui per non lasciare spazio a fraintendimenti.

-Davvero?- chiesi sollevata.

Henry era il fulcro di tutto, se lui non mi avesse accettata, la storia tra me e Regina ne avrebbe sicuramente risentito, ma con quella domanda Henry mi sgamò.

-Ahh avevo ragione- esclamò lui felice ed io non seppi come rispondere.

-Vuoi far parte della mia operazione cigno?- chiese eccitato.

-E in cosa consisterebbe questa operazione?-

-Trovare un compagno alla mamma- rispose come se quella fosse una cosa normale.

-E tu vorresti che fossi io?- chiesi incredula.

-Si, te l'ho detto mi stai simpatica-

-Ma..Henry io sono una donna- ma come mi ero cacciata in questo pasticcio? Ora come facevo a spiegarglielo.

-Guarda che ho 13 anni, non sono un bambino- rispose scocciato.

-Scusami non volevo dire questo è che ..sei sicuro?- chiesi mortificata.

-Si non mi importa se sei una donna, tu rendi felice la mamma, e poi almeno saremmo una famiglia moderna, diventerò famoso a scuola- spiegò il bambino sorridendo.

Io a sentire quelle parole mi lasciai scappare qualche risata, Henry era veramente un bambino speciale.

-Allora va bene, accetto la missione comandante- risposi scherzosa, mettendo una mano alla testa come facevano sempre i militari.

In teoria la missione di Henry era già conclusa ma questo non glielo potevo dire, o almeno non ancora, prima avrei dovuto parlarne con Regina, ma ero veramente felice di questa cosa, Henry mi accettava e non c'era sensazione migliore del fatto di essere accettati dal figlio della propria compagna.

-Allora il nostro obbiettivo è far innamorare la mamma di te e so già quale sarà la nostra prima missione- mi disse sottovoce guardandosi intorno furtivamente, io stetti al gioco assumendo la sua stessa posizione.

-Spara ragazzino-

-In fondo alla via c'è un fruttivendolo, quando ci passiamo davanti fermati e compra la mela più rossa che ha e regalala a mia madre, lo adorerà- spiegò ancora sottovoce.

-Ricevuto- risposi.

-Solo una curiosità, hai capito tutto in un solo giorno?- chiesi curiosa.

-Certo, sono un tipo sveglio- rispose semplicemente.

-Non avevo dubbi- dissi ridendo.

-E poi ho il mio test personale- aggiunse poi.

-E quale sarebbe?-

-Stamattina non ho rifatto il letto, e mamma non mi ha sgridato- rispose con ovvietà, come se io dovessi capire il nesso.

-E quindi?- chiesi confusa.

-Se non rifaccio il letto non mi lascia neanche fare colazione- rispose ancora con ovvietà.

-E quindi?- ridomandai ancora confusa, stavo facendo la figura della scema, ma proprio non capivo cosa volesse dirmi Henry.

-Stamattina era troppo concentrata sul fatto di voler ritornare da te in cucina il più in fretta possibile per accorgersene- rispose, chiarendo i miei dubbi.

-Ohhhh-

-Finalmente- esclamò al cielo Henry.

-Ehi non prenderti gioco degli adulti- dissi fingendomi arrabbiata.

-Ma quali adulti..volevi dire anziani- disse ridendo.

-Ma come ti permetti ragazzino...se ti acciuffo..- risposi fingendomi ancora arrabbiata.

Ma Henry non fece in tempo a scappare così che io potessi rincorrerlo, che una splendida voce ci interruppe.

-Di cosa stavate parlando?- chiese Regina tornata da noi con un panino in mano.

-Delle corone- - Dei cigni- rispondemmo insieme io ed Henry, ed ovviamente dicemmo risposte diverse.

Mi girai un secondo verso il ragazzino fulminandolo con lo sguardo, come per dirgli “Corone, cosa diavolo ti salta in testa”.

-Cioè noi stavamo parlando di quanto starebbero bene delle corone in testa ai cigni- dissi girandomi verso Regina, cercando di inventare una scusa.

-Proprio così- aggiunse Henry, che prendendo il panino dalle mani della madre se ne scappò via per andare a sfamare quei bianchi pennuti.

-Lo sai che io so che mi state mentendo vero?- chiese dolcemente la mia Regina mettendosi a sedere accanto a me.

-Ti spiego tutto a casa, tu nel frattempo non preoccuparti okay?-

-Okay, mi fido di te- rispose, e ciò mi fece stringere il cuore.

Dopo che Henry ebbe finito il panino ci alzammo dalla panchina, ricominciando a camminare.

Alla fine della via come aveva detto il ragazzino c'era un fruttivendolo ed io feci ciò che mi aveva consigliato.

Comprai la mela più rossa di tutte, sembrava quasi rosso sangue e la porsi a Regina.

-Per me?- chiese incredula, Herny senza farsi vedere mimò con la bocca un “ok”

-Si, un ringraziamento per la squisita colazione di stamattina- risposi sorridendogli.

-Sei sicura che non sia avvelenata?- chiese sospettosa, cercando di reprimere un inevitabile risata.

-Oh no mia Biancaneve, non potrei mai farlo- risposi addolorata mettendomi una mano al cuore e fingendomi triste.

-Come sei stupida- rispose ridendo, dandomi uno scappellotto sul braccio.

12:30 P.M

La nostra gita al parco continuò senza intoppi e ci divertimmo molto.

-Dove vi piacerebbe andare a mangiare?- chiese Regina dopo aver sentito la pancia di Henry brontolare.

-Andiamo alla piccola Italia per favore- chiese Henry, riferendosi al piccolo quartiere di New York dominato da ristoranti italiani.

-Emma tu che ne dici?- mi chiese Regina, e ciò mi fece felice.

-Direi che può andare- risposi sorridendo.

-Evvai- esclamò Henry gioioso.

Mentre aspettavamo il taxi, il ragazzino senza farsi beccare dalla madre riuscì a mormorarmi qualcosa nell'orecchio.

“Ordina le lasagne alla bolognese, sono le sue preferite”.

Io che ovviamente non ero un bravo agente segreto come Henry, come risposta riuscì soltanto ad alzare il pollice.

Dopo una decina minuti di viaggio il taxista ci condusse davanti a una ristorante.

L'insegna recitava così “ Ristorante da Pinocchio”.

-Cos'é un Pinocchio?- chiesi curiosa.

-Non sai chi è Pinocchio?- esclamò sorpreso Henry.

-Emma sei senza speranze- ridacchiò Regina scuotendo la testa.

-Ehm ..scusatemi non sono molto esperta di Italia- dissi mortificata.

-E' una famosa favola italiana che parla di un burattino di legno che diceva tante bugie, poi alla fine è diventato buono e una fata lo ha trasformato in un bambino vero- spiegò Henry.

-Ah e come mai tu ne sei esperto?- chiesi curiosa; intanto senza neanche accorgermene eravamo entrati nel locale ed ora ci stavamo accomodando a un grazioso tavolo per tre, io e Regina di fronte, Henry di lato.

-Mamma me la leggeva sempre da piccolo- rispose semplicemente.

-Vedi il mio nome ha origini italiane, così leggendo quella fiaba mi sento..in qualche modo...non so come spiegarlo- disse Regina imbarazzata.

-E cosa significa il tuo nome in italiano?- chiesi cambiando discorso per non farla sentire a disagio.

-Queen*- rispose colorando le sue morbide gote di rosso.

-Direi che è un nome degno di te allora- risposi dolcemente.

-Grazie- rispose arrossendo ancora di più per il complimento che le avevo fatto.

Henry che per tutto il tempo aveva nascosto il suo viso nel menù, per lasciarci così un po' di privacy, disse:

-Io voglio una pizza margherita e voi?- a quel punto colsi al volo il suggerimento di Henry e risposi:

-Direi che prenderò una lasagna alla bolognese- e Regina con quelle parole rimase a bocca aperta.

-Sul serio? Prima le mele, ora le lasagne..che cosa state combinando voi due?- chiese Regina sospettosa.

Io ed Henry assumemmo la stessa identica espressione angelica.

-Non so di cosa stai parlando- risposi sorridendo.

Regina continuò a guardarci sospettosa per tutto il tempo ma la conversazione finì lì.

-Buongiorno, cosa posso portarvi?- chiese la graziosa voce di una cameriera, e quando mi girai per guardarla in volta rimasi a bocca aperta.

-Elsa??!!- esclamai.

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Non odiatemi, ma dopo tanto tempo un capitolo con finale aperto ci voleva, tanto aggiornerò presto quindi non uccidetemi please :).

* Regina/Queen, la storia si svolge a New York e quindi i personaggi parlano in inglese, così ho giocato un po' sulle traduzioni, in più ho voluto dedicare questo capitolo proprio alle favole..cigno (ovviamente non potevo non mettere il simbolo delle nostre adorate SwanQueen), mele rosse, Biancaneve e infine Pinocchio.

Henry è sempre il solito furbo, con una nuova missione, operazione cigno. Spero commentiate in molti e a presto.

 

  
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