Abbiamo così chiamato gli altri e Jack si decise
a dirci tutto. Come ho detto, la mia felicità non era
destinata a durare… Non sapevo chi era Jack, l’ho
già detto molte volte nel mio racconto, e questo mi
dispiaceva ma non avevo neanche voglia di scoprire la sua natura.
Dopotutto, avevo l’eternità per scoprirlo. Jack
era nato nel medioevo, era molto più vecchio di quel che
pensavo, ed era potente, molto potente, talmente potente da poter
sconvolgere il mondo con un suo solo gesto. Fortunatamente Jack era
buono ma non era sempre stato così. Il suo creatore venne
ucciso pochi giorni dopo la trasformazione del mio amico da alcuni
mostri. Jack non voleva dirmi i loro nomi, diceva che loro avevano
tantissimi nomi e nessuno poteva spiegare chi erano. Neanche Jack
sapeva chi erano, li aveva visti e sapeva che erano vampiri, ma erano
vampiri troppo strani e crudeli e si potevano chiamare solo mostri.
Mostri, ecco la parola che Jack usava sempre quando li doveva nominare,
anche se con riluttanza. Non voleva parlarne, la sua storia era molto
dolorosa. Ma stavo dicendo, il creatore di Jack, che lui amava come un
padre, fu ucciso da queste creature con una banale scusa. In
realtà era troppo potente e avrebbe potuto uccidere i mostri
se lo voleva, ma non voleva perché li rispettava come
autorità supreme, e così era una minaccia per
loro. I mostri sono un po’ come i capi dei vampiri, ma lo
sono solo per i loro poteri avanzati, non per la loro giustizia.
Fortunatamente a quei tempi non sapevano di Jack, così il
ragazzo scappò. In quei tempi però tutti potevano
essere accusati di stregoneria e Jack ne fu accusato, soprattutto
perché non riuscivano a ucciderlo dopo vari tentativi.
Così Jack vagava per la città in cerca di vittime
per saziare la sua sete di vendetta e il suo odio per gli assassini del
creatore. Jack sapeva chi erano, li aveva visti mentre tornava dal suo
creatore e aveva visto cosa avevano fatto. Li odiava. Si diffuse presto
per i villaggi e per le città di un ragazzo ventenne con gli
occhi rossi che camminava per le strade e succhiava il sangue al primo
che capitava. Era solo arrabbiato, ormai non aveva più
nessuno, né il suo creatore né i suoi vecchi
genitori, che erano morti perché accusati di stregoneria.
Presto anche i mostri seppero di Jack e capirono che poteva essere solo
il figlio di Arthur, il vampiro potente che avevano ucciso di recente.
Jack era potente e forte, come suo padre o forse anche di
più, ma non lo sapeva. Lo scoprì quando i mostri
lo attaccarono e lui riuscì a metterli in fuga, cosa che
nessun vampiro aveva fatto prima. Ma nessun vampiro poteva farlo.
Abbandonò la città subito dopo e i mostri persero
le sue tracce. Ma i mostri lo hanno cercato e hanno spie. Quella
persona che era entrata nella paninoteca il giorno della mia morte era
una spia. E poi mi guardò con uno sguardo che non riuscii a
decifrare e mi disse:<< Bill, la spia ha parlato con
loro, lo so, e ora verranno a cercarci, anzi ora sono già
qui. Io ti ho trasmesso i miei poteri, sei molto forte, molto
più di loro, molto più di me e molto
più di tutti gli altri vampiri. Ma questa volta non
scapperanno, sanno dei nostri poteri e faranno di tutto per bloccarci.
Anzi questa volta vorranno ucciderci e non ci permetteranno di
scappare. L’unica cosa che possiamo fare noi è
uccidere prima loro. È una guerra, e noi la dobbiamo
combattere con tutte le nostre risorse se non vogliamo
morire>>.