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Autore: elope    22/08/2015    0 recensioni
«Scusa per il mio amico» un leggero sorriso dispiaciuto si apre sul volto di un secondo ragazzo davanti a noi e senza darmi il tempo di rispondere si volta e si allontana.
È alto, e sotto la luce fioca della luna noto che ha la schiena slanciata. Cammina senza problemi nonostante il peso sulla spalla.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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We'll be just fine
Prologo

Aveva promesso di starmi appiccicata come una cozza per tutta la serata e invece mi ritrovo sola ad arrancare in mezzo alla folla cercando una via di fuga. Puzzo di sudore e ho i nervi a fior di pelle. La strana sensazione che invade il mio stomaco mi provoca una serie di vertigini mentre spintono i vari corpi in movimento cercando di aprire un varco e scappare.

Quando qualcosa mi sfiora il sedere il panico prende il controllo, serro gli occhi e inizio ad urlare parole spiacevoli tentando di sovrastare la musica del dj.

Una mano si appoggia sulle mie labbra e nella fioca luce fosforescente riconosco il magro volto di Lynn. Vengo subito pervasa dalla felicità e senza pensarci mi getto fra le sue braccia, ricacciando i singhiozzi nella gola.

«Scusami» mi stringe dolcemente la vita mentre mi rilasso su di lei.

Scuoto la testa per farle capire che è tutto a posto dato che stranamente non riesco più a parlare.

«Usciamo da qui.» le tengo la mano mentre ci dirigiamo verso l'uscita.

L'incontro con l'aria notturna è come una secchiata d'acqua ghiacciata, eppure nonostante ciò sono felice di essere scappata da quel covo infernale. Inspiro profondamente godendomi la sensazione di calma e libertà.
Il cielo è scuro e privo di nuvole e la bianca luna nel cielo illumina debolmente la strada asfaltata davanti alla discoteca. Mi accorgo che in zona ci sono macchine parcheggiate male ai piedi del marciapiede, mentre non vi è anima viva oltre a noi due dato che sono tutti dentro a ballare.

«Ti senti meglio?»

«Si, tranquilla. E grazie di avermi trovata» le sorrido debolmente.

«No, scusami tu per averti persa. Non dovevo portarti in un posto del genere» nella sua voce scorgo una nota di tristezza e di pentimento. Le metto una mano sulla spalla «È tutto okay»

In realtà per colpa mia la sua serata è rovinata.
Solo ora che sono fuori e il mio cervello è tornato a ricevere ossigeno mi rendo conto di quanto è stato stupido ed infantile mettersi a gridare in un locale del genere, ma so che se le chiedessi scusa, lei inizierebbe ad elencare duecento motivi per farmi credere di aver torto perciò non dico nulla.

«Melany?» nel silenzio che si era appena creato una voce maschile ci coglie di spalle e ci giriamo.
Un ragazzo con i capelli biondi e la giacca di pelle nera sta camminando verso di noi, chiaramente ubriaco.

«Melany sei tu?» accelera il passo e noi indietreggiamo.

«No scusa hai sbagliato persona» si affretta a dire Lynn.

«Non tu! Lei! Melany!» il ragazzo alza la voce e punta gli occhi su di me. Una scarica di adrenalina esplode nella pancia mentre cerco inutilmente di restare calma.

«No, non sono chi tu credi. Hai sbagliato persona» dico prendendo coraggio.

«No!» grida lo sconosciuto facendoci sobbalzare «Non mentirmi! Melany, smettila di mentirmi!» e, più velocemente di quanto io credessi, due braccia si fiondano verso di me, avvolgendomi le spalle.

Grido per lo shock del momento. Automaticamente appoggio le mani sul suo petto e cerco con tutte le forze di staccarlo. Vedo dietro di lui Lynn sbraitare e tirare pugni alla sua schiena senza ottenere risultati.

È aggrappato a me con tutto il mio peso e mi rendo conto che di questo passo cadremo tutti e due.

Dopo un paio di spintoni mi accorgo che non si muove.
Smetto di divincolarmi quando sento che sta piangendo.
Con la schiena ricurva su di me singhiozza mentre sfrega leggermente gli occhi sulla mia spalla.
Quando capisco che questo ragazzo è troppo ubriaco per stare in piedi da solo e mi sta usando come appoggio guardo Lynn chiedendole con gli occhi cosa sta succedendo.

«Mi dispiace Melany» lo sento dire tra i singhiozzi.

D'un tratto perdo l'equilibrio e cado di schiena tirandomi tutto il peso del ragazzo.

«Lynn, è svenuto, aiutami ad uscire» supplico mentre cerco di liberarmi.

«...Lynn?»

Un'ombra si muove sopra il mio viso e in meno di un secondo il peso del ragazzo svanisce.
Mi metto seduta disorientata e vedo che un'altro ragazzo si è caricato in spalla il biondo.

Lynn è ora accanto a me «Stai bene?» la sua voce trasuda preoccupazione.

Annuisco senza guardarla.

«Scusa per il mio amico» un leggero sorriso dispiaciuto si apre sul volto di un secondo ragazzo davanti a noi e senza darmi il tempo di rispondere si volta e si allontana.

È alto, e sotto la luce fioca della luna noto che ha la schiena slanciata. Cammina senza problemi nonostante il peso sulla spalla.

«Anna stai bene?» la voce di Lynn mi scuote la mente.

«Si, tranquilla» rispondo.

L'ombra dei due ragazzi svanisce lentamente, confondendosi piano piano con il buio della notte.

«Mamma mia» sbuffa la mia migliore amica mentre mi rimetto in piedi. «Voglio tornare a casa».

 
 
   
 
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