Frammenti di anime - When they cry...
Sindrome di Hinamizawa
Rika Furude
Sindrome di Hinamizawa
Rika Furude
Vengo sbattuta a terra e prima di poter reagire tu sei già sopra di me. Intrappolata in questo minuscolo corpo, cerco di lottare. Graffio, scalcio, mordo, ma in realtà conosco già l’esito di questo mondo. Tu sei troppo forte e mi hai già bloccata. Per pochissimo tempo il nostro sguardo s’incontra, il mio stanco e spaventato, il tuo pieno di follia. Non sei più Shion, non sei più Mion. Sei solo un demone.
Quel breve attimo sembra durare un’eternità, a riportarmi alla realtà è il dolore acuto che sgorga dal mio braccio destro. L’ago della siringa è infilzato ferocemente sotto la pelle e inorridita osservo la boccetta piena di veleno svuotarsi nelle mie vene.
Subito dopo ti scansi, permettendomi di strisciare per sfuggire alla tua presa. Tu mi osservi compiaciuta mentre un bagliore di curiosità ti brilla negli occhi.
So già cosa aspetti, so cosa accadrà ma io afferro comunque quel coltello. Voglio ferirti, voglio lasciare il mio segno su di te, prima di abbandonare questo mondo.
Io voglio ancora lottare.
Tengo stretto il manico per paura di farmelo scivolare tra le dita. Faccio qualche passo incerto e dirigo la lama verso di te.
Tu sembri non capire, per un momento temi che qualcosa non abbia funzionato, ma sta tranquilla, questo mondo è già morto.
Vorrei sorridere ma non ci riesco.
Vorrei pugnalarti ma non ho la forza.
Vorrei non morire per l’ennesima volta.
Dopo un altro passo sento qualcosa solleticarmi le gambe, poi le braccia, poi la gola. Il mio corpo è coperto di vermi. Sono grassi e viscidi. Strisciano e mordono, scavando nella mia carne. Sopra e sotto la pelle, fuori e dentro la bocca, giù fino allo stomaco.
Non riesco a ignorarli. Sono ovunque: tra i capelli, nella mia intimità, dentro le vene e le arterie.
Non posso sopportare. Alzo il coltello in aria e lo appoggio al muro. La punta della lama mi guarda. Prima lentamente mi avvicino, facendo assaggiare al pugnale la mia carne.
Non posso reagire. Sempre più forte, sempre più a fondo, mentre la lama mi sorride e il pavimento si tinge di rosso.
Tu hai gli occhi sbarrati. Il demone dentro di te vacilla.
Io non sento più dolore, solo sollievo nel vedere quei vermi cadere insieme al mio sangue.
Qualcuno piange, mentre la mia vista si fa offuscata.
Qualcuno comincia a ridere, mentre abbandono questo mondo.
Quel breve attimo sembra durare un’eternità, a riportarmi alla realtà è il dolore acuto che sgorga dal mio braccio destro. L’ago della siringa è infilzato ferocemente sotto la pelle e inorridita osservo la boccetta piena di veleno svuotarsi nelle mie vene.
Subito dopo ti scansi, permettendomi di strisciare per sfuggire alla tua presa. Tu mi osservi compiaciuta mentre un bagliore di curiosità ti brilla negli occhi.
So già cosa aspetti, so cosa accadrà ma io afferro comunque quel coltello. Voglio ferirti, voglio lasciare il mio segno su di te, prima di abbandonare questo mondo.
Io voglio ancora lottare.
Tengo stretto il manico per paura di farmelo scivolare tra le dita. Faccio qualche passo incerto e dirigo la lama verso di te.
Tu sembri non capire, per un momento temi che qualcosa non abbia funzionato, ma sta tranquilla, questo mondo è già morto.
Vorrei sorridere ma non ci riesco.
Vorrei pugnalarti ma non ho la forza.
Vorrei non morire per l’ennesima volta.
Dopo un altro passo sento qualcosa solleticarmi le gambe, poi le braccia, poi la gola. Il mio corpo è coperto di vermi. Sono grassi e viscidi. Strisciano e mordono, scavando nella mia carne. Sopra e sotto la pelle, fuori e dentro la bocca, giù fino allo stomaco.
Non riesco a ignorarli. Sono ovunque: tra i capelli, nella mia intimità, dentro le vene e le arterie.
Non posso sopportare. Alzo il coltello in aria e lo appoggio al muro. La punta della lama mi guarda. Prima lentamente mi avvicino, facendo assaggiare al pugnale la mia carne.
Non posso reagire. Sempre più forte, sempre più a fondo, mentre la lama mi sorride e il pavimento si tinge di rosso.
Tu hai gli occhi sbarrati. Il demone dentro di te vacilla.
Io non sento più dolore, solo sollievo nel vedere quei vermi cadere insieme al mio sangue.
Qualcuno piange, mentre la mia vista si fa offuscata.
Qualcuno comincia a ridere, mentre abbandono questo mondo.
[Spazio Autrice]
Spero che abbiate letto l'avviso che ho messo nella mia pagina autrice.
Se non l'avete fatto vi consiglio di dare un'occhiata.
Non è cambiato nulla, ho ancora i soliti problemi e in questo momento dovrei stare a studiare per gli esami di settembre, piuttosto che scrivere e pubblicare flashfic.
Ma non si può dire di no all'ispirazione ;)
Se non l'avete fatto vi consiglio di dare un'occhiata.
Non è cambiato nulla, ho ancora i soliti problemi e in questo momento dovrei stare a studiare per gli esami di settembre, piuttosto che scrivere e pubblicare flashfic.
Ma non si può dire di no all'ispirazione ;)
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