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Autore: Pietraombra    22/08/2015    4 recensioni
Emma, una normale sedicenne con un sogno nel cassetto: essere qualcuno nel mondo.
E per far sì che questo avvenga, sceglie una via piuttosto difficile, cantare.
Mika, pop-star di fama internazionale, riuscirà a far avverare i più profondi e nascosti desideri della ragazza? E se, durante la permanenza nel loft di XFactor, qualcosa tra loro cambiasse irrimediabilmente?
Le loro vite saranno ancora le stesse?
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CIAO! Questa è la mia prima ff su Mika e la mia prima long in assoluto, quindi siate generosi e lasciatemi critiche, suggerimenti e consigli! :D
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Morgan, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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IL PASSO D'ADDIO

 

 





Mika era partito per Parigi da ormai tre giorni, e io e Mario avevamo lavorato incessantemente con le vocal coach affinchè la nostra semifinale fosse perfetta.
In quei giorni avevo completato la stesura dell'inedito e, anche se non era maturo quanto quello di Ilaria, a me piaceva e mi faceva sentire a mio agio. Avevo seguito il mio istinto ed ero riuscita nel mio intento.
-Ti senti pronta ad affrontare il palco con l'inedito, Emma?- mi chiese Luca Tommasini, mentre mi avvicinavo al tavolo dei giudici dopo aver terminato le prove.
Guardai Mario, che sorridendo alzò i pollici dalla platea, e annuii all'uomo seduto sulla poltroncina di Victoria.
-Stasera Mika verrà a darvi l'in bocca al lupo nel backstage e...- non lo lasciai finire.
-Si, okay- dissi, tagliando corto. Quello che era successo col ricciolo mi aveva lasciata troppo sbigottita; non riuscivo a riflettere lucidamente, continuavo a chiedermi perchè io, perchè non qualcun'altro.
Nessuno sapeva niente di quello che era successo, ma quasi tutti si erano accorti che ero diventata tutto d'un tratto lunatica e mi ero chiusa in me stessa. Avevo dedicato tutte le energie che mi rimanevano nel canto e nella musica: avevo scritto altre due canzoni e creato una melodia pronta da usare alla successiva ondata di ispirazione.
Avrei dovuto essere felice per i miei sentimenti, ma non lo ero. Sapevo che quello che provavo sarebbe stato qualcosa di impossibile, da stroncare sul nascere.
Mi ripetevo che dovevo andare avanti con la mia vita, che non mi dovevo lasciar condizionare dagli altri. Ma erano tutte parole.
Ritornai nel backstage insieme a Mario e, arrivati ai rispettivi camerini, ci dividemmo per andare a prepararci per la serata.
Mariano, lo stylist, mi aveva lasciato carta bianca sui vestiti da indossare per l'inedito, così optai per uno svolazzante vestito rosa antico e verde acqua, con corpetto tutto tempestato di brillanti. Cercai un paio di tacchi rosa e, quando li indossai, feci una piroetta su me stessa per ammirare il risultato. Non era affatto male: Mary avrebbe dovuto farmi i complimenti, ero migliorata molto nel fare gli abbinamenti.
Stavo ripiegando i miei vestiti sulla sedia, quando qualcuno bussò alla porta: non poteva essere Mario, mi aveva detto che voleva ripassare le canzoni prima del Live, e lo sentivo ancora cantare nell'altra stanza; non poteva nemmeno essere Ilaria, era uscita proprio due minuti prima per andare a provare sul palco.
Una morsa di ansia mi strinse lo stomaco: se fosse stato Mika?
-Emma? Sei qui?- una voce maschile mi richiamò alla realtà.
-Giò?- esclamai sorpresa, andando ad aprire la porta e facendolo entrare. -Cosa ci fai qui? La puntata inizia tra più di un'ora!-
-Sono venuto a vedere come stavi: pensavo ti facesse piacere, ma se vuoi me ne vado...- disse lui furbo, già pronto a tornarsene da dov'era venuto.
Gli tirai una pacca sulla spalla e risi alla sua faccia fintamente sconvolta.
-È ovvio che non voglio che te ne vada, ti ho fatto entrare!- esclamai sedendomi e picchiettando con la mano il posto accanto a me, come incitandolo a fare la stessa cosa. -Certo, sarebbe stato meglio se tu mi avessi portato la Nutella...-
-Non dicevi che eri "troppo grassa" per le schifezze?- rise, prendendomi in giro.
-Zitto, nessun "troppo" tiene quando c'è di mezzo la Nutella!- esclamai accavallando le gambe sopra le sue e appoggiando la schiena al bracciolo del divanetto bianco. Non avevo mai notato quanto fosse comoda quella posizione.
-Comunque ho fame- dissi poco dopo.
-E ti pareva!- rise lui. Era davvero simpatico. -Quand'è che non hai fame tu, non lo sa nemmeno Dio!-
Toc, toc, toc.
Guardai Giò interrogativa, ma quando lui mi fece capire che non sapeva chi fosse, gridai un "avanti!", senza osare spostarmi da quella posizione così comoda.
-Emma, hi! I wanna talk to you...-
The last time we talk, Mr Smith, you made me... No, no, no, non era decisamente quello il momento.
Guardai sbalordita un Mika trafelato entrare nel camerino, mentre biascicava qualcosa nella fretta e nell'agitazione.
-Mika- lo richiamai all'ordine.
Lui alzò gli occhi su di me, poi li spostò al ragazzo che mi stava facendo compagnia, dopodichè ritornò a me. Tristemente.
-Sorry, non... Non volevo disturbare nulla...- disse, facendo per andarsene. Volevo che se ne andasse? No, non volevo che se ne andasse.
-Mika, aspetta!- esclamai. Poi, rivolgendomi a Giò, sussurrai: -Ci lasci parlare un attimo? Sono gli ultimi consigli prima del Live...-
Inventai una scusa sul momento, e non capii se Giò avesse intuito qualcosa o no, ma non fece commenti e ci lasciò soli.
-Ci vediamo nel backstage!- risposi al suo caloroso sorriso, mentre lo vedevo scomparire dietro la porta.
Un silenzio imbarazzato ci avvolse, mentre, ancora seduta, mi torturavo le unghie.
-Vuoi... Vuoi sederti?- chiesi insicura. Non avevo la più pallida idea di cosa fare: tutti i miei discorsi pianificati nella mente erano spariti un attimo dopo che il riccio era entrato da quella stramaledetta porta.
-Ok- rispose solo, accomodandosi vicino a me.
-Volevo dirti che...- esclamammo tutti e due nello stesso momento. Scoppiai a ridere: sembrava la scena di un film.
-Prima tu- dissi poi, mentre il riccio mi guardava negli occhi.
Annuì e prese un bel respiro: chissà perchè mi immaginavo di cosa volesse parlarmi.
-Volevo dirti che mi dispiace per quello che è successo prima che io partivo- disse. Non capivo se fosse dispiaciuto o rassegnato.
-Partissi- lo corressi.
Mi guardò dapprima un po' stranito, ma poi si accorse dell'errore e ripetè dopo di me: -Partissi-
Accennai un sorriso: era così bello mentre arrossiva e sbagliava l'italiano.
-Non dovevo...- disse guardando verso il basso, ma subito lo interruppi.
-Mika- sussurrai, alzando il suo mento con l'indice. -Ti voglio bene, non voglio perderti per una stronzata-
Mi sorrise leggermente, guardandomi insistentemente negli occhi e facendomi sciogliere.
-Ti voglio bene, non voglio perderti per una stronzata- ripetè. Lo guardai confusa: lo avevo appena detto io! Da quando stavamo giocando al gioco del pappagallo e io non me n'ero accorta?
-Perchè l'hai ripetuto?- chiesi spezzando la magia dei nostri sguardi.
-Perchè non avrei saputo dirlo meglio- sorrise dolcemente.
Il suo sorriso, apriti cielo.
Mi salirono le lacrime agli occhi: non volevo perderlo, era vero, ma quel bacio non era stato una stronzata. Non lo era stato per niente.
Lo abbracciai di getto, fiondandomi tra le sue braccia calde e sorprese.
Mi lasciai cullare dal suo profumo caramelloso e dalle sue mani contro la mia schiena: avrei dovuto concentrarmi solo sul canto quella sera, ma la mia mente non riusciva a concepire di stare addirittura tre giorni senza quell'uomo.
Era diventato una droga, come le sigarette, una dipendenza, come la cioccolata: mi sentivo male, dovevo curarmi.



Ero pronta a esibirmi con il mio inedito davanti all'Italia sul palco dell'XFactor Arena.
Non avevo paura: certo, l'agitazione pre-esibizione c'era, ma ero sicura di farcela. Mi ero impegnata tanto e, anche se non fosse andata bene, ero soddisfatta di me stessa e di quello che avevo preparato.
Presi un grande respiro e, incoraggiata dai miei amici dietro le quinte, entrai stringendo il microfono tra le mani.
Le luci si accesero e rivelarono la scenografia che io e Luca avevamo progettato: un grande letto rosa confetto, uno specchio dorato appeso nel nulla e un grande tappeto azzurrino e peloso nel centro. Sembrava la camera di una bambina di nove anni, ma mi piaceva da impazzire. In realtà io non ero così femminile, ma per una volta volevo provare a immergermi completamente in una canzone.
Il pubblico doveva credere alle cose che avevo scritto, anche perchè stavo per cantare qualcosa che non era mai stato sentito.
La base partì, Giò fece il suo ingresso sul palco e io sorrisi.
Era il mio momento.
 


Sparks fly, it's like electricity
I might die when I forget how to breathe
You get closer and there's nowhere in this world I'd rather be
Time stops like everything around me is frozen
And nothing matters but these few moments when you opened my mind to things I've never seen

Cause when I’m kissing you my senses come alive
Almost like the puzzle piece I’ve been trying to find
Falls right into place you’re all that it takes
My doubts fade away when I’m kissing you


When I’m kissing you it all starts making sense
And all the questions I’ve been asking in my head
Like, "Are you the one? Should I really trust?"
Crystal clear it becomes when I’m kissing you

Past loves they never got very far
Walls up make sure I guarded my heart
And I promised I wouldn't do this 'til I knew it was right for me
But no one no guy that I've met before
Can make me feel so right and secure
And have you noticed I lose my focus
And the world around me disappears

 

Cause when I’m kissing you my senses come alive
Almost like the puzzle piece I’ve been trying to find
Falls right into place you’re all that it takes
My doubts fade away when I’m kissing you


I've never felt nothing like this
You're making me open up
No point even trying to fight this
It kinda feels like it's love

 


Finii la canzone abbracciata a Giò, mentre sentivo il pubblico applaudire forte e acclamare il mio nome.
Era una sensazione magnifica, non avevo mai provato una cosa del genere.
Ringraziai il ballerino con un bacio sulla guancia e mi avvicinai ad Ale, che mi sorrideva complice.
-Emma, con il suo inedito "Kissin' U"!- esclamò al microfono, facendomi sorridere di nuovo. -Ma prima di chiedere il parere dei giudici, vorrei sapere una cosa, che ha fatto infuocare i social in queste due ultime settimane...-
Avevo paura di cosa mi avrebbe domandato: sperai vivamente non centrasse niente con il ricciolo seduto tra la giuria.
-C'è qualcosa tra te e il ballerino che ti ha accompagnato anche stasera sul palco?- chiese invadentemente.
Mi ritrovai a pensare perchè la mia vita privata interessasse così tanto alla gente, ma poi ricordai che ormai ero un personaggio pubblico. Chissà se sarei mai stata seguita dai paparazzi.
Risi imbarazzata e guardai verso la giuria: trovai Mika a perforarmi le iridi con le sue. Lo sapevo cosa voleva rispondessi.
-Be', Giò è solo un grande amico, mi trovo bene con lui...- dissi al microfono di Ale. -Ma non posso negare di essere innamorata di una persona... Che è anche quella che mi ha ispirato a scrivere questa canzone- conclusi rivolta al pubblico.
Avevo detto troppo? Nah.
-E dopo queste rivelazioni di gossip, passiamo ai giudizi! Fedez-
-Emma, l'unica cosa che ti posso dire in questo momento è quanto io mi sia sbagliato a non prenderti con me... Comunque bravissima, non è facile portare una canzone mai sentita su un palco così importante con un'estrema semplicità quale quella che hai avuto tu... Complimenti!- sorrisi: mi aveva fatto un sacco di elogi.
-Morgan...-
-Non ho mai avuto dubbi sulla tua permanenza in questo programma, e questa esibizione non ha fatto altro che confermare la mia teoria. Sei brava, sei fresca, sei bella e sei giovane: hai tutte le carte in regola per sfondare nel mondo della musica e rimanere sulla cresta dell'onda per molto tempo- disse l'uomo sorridendomi. -Un'unica cosa devi ricordarti: prendila come un consiglio personale, non come una critica sulla canzone... Non lasciare che un uomo abbia così tanto effetto su di te, lasciarti alle spalle un'amore sbagliato non è poi così difficile-
Una fitta di panico mi attraversò il petto, e le mie iridi saettarono verso l'uomo seduto accanto a Victoria.
Morgan aveva capito tutto.
Morgan sapeva tutto.
Annuii imbarazzata, abbassando gli occhi.
-Vicky-
Sospirai: volevo sapere l'opinione del mio giudice, non quella dell'oca giuliva che gli stava accanto.
-Ti ho vista molto sicura di te stessa, evidentemente senti molto questo pezzo... Ti posso dire per esperienza, in contrapposizione a quello che ha detto Morgan, che provare le cose che hai scritto nella tua canzone non è un peccato, quindi...- concluse ammiccando.
Mi sforzai di sorridere e di non lasciar trapelare l'ansia per l'opinione successiva.
-Mika, il tuo giudice! Che cosa ne pensi dell'esibizione di Emma?-
-Emma...- disse al microfono, senza guardarmi negli occhi. -Emma ha fatto un grande percorso fino a qui, è cresciuta molto ed è molto più brava che come era all'inizio del... di XFactor. Questa canzone so che la hai molto pensata e che all'inizio non ti piaceva l'idea... Però sei sempre stata te stessa e grazie a questo tu sei andata avanti! Ci sono tante cose che io vorrei dire su di te, ma il tempo è poco... Quindi voglio solo dire al pubblico di votare te, perchè devi andare avanti e noi abbiamo ancora tante cose da fare!- esclamò infine.
Sorrisi alla telecamera che mi inquadrava e poi corsi fuori dal palco. Avevo appena cantato il mio inedito sul palco di XFactor e il pubblico aveva reagito bene.
Sentivo le farfalle nello stomaco, il mio cuore era leggero e la mia mente correva: era la prima volta che pensavo di poter veramente vincere XFactor e firmare un contratto discografico con la Sony dall'inizio della competizione!
Dopo l'ultima esibizione della categoria inediti, io e Mario entrammo insieme sul palco e ci andammo a posizionare ognuno a lato di Mika.
Sentii la tensione del ragazzo solo avvicinandomi a lui. Ma qualcosa lo turbava, qualcosa in me gli faceva paura: eppure non aveva mai visto il posto dentro di me in cui si nascondono i demoni.
Infatti non mi strinse a sé come faceva a ogni ballottaggio, non mi fece sentire il calore del suo corpo contro il mio, non mi infuse sicurezza solo sorridendomi. Era come se fossimo diventati due estranei, come se il nostro rapporto fosse ripartito da zero.
Mi avvicinai a lui e abbracciai il suo busto con il braccio, sentendo la preziosa stoffa di cui era fatto il suo completo sotto le dita.
Si voltò verso di me sorpreso, ma mi sorrise. E io sorrisi di rimando.
Fui uno dei primi nomi che Ale chiamò, così mi andai subito a preparare per l'ultima esibizione della serata.
-Emma! Hanno eliminato Leiner!- mi corse incontro Lorenzo, visibilmente scosso. Avrei potuto immaginarmi tutto, ma non quello.
-Cosa? Leiner? Veramente?- domandai incredula, mentre il parruchiere mi intimava di stare ferma.
Lui annuì a testa bassa e mi raccontò per filo e per segno cosa fosse successo dopo che io ero uscita dalle quinte.
Intanto Enzo aveva finito di intrecciare i miei capelli (che, a proposito, non erano mai stati così belli) dietro la testa e io mi ero finalmente fiondata tra le braccia di Lorenzo e Leiner, che si stavano salutando.
Leiner aveva un grande potenziale, nessuno lo aveva mai negato.
Aveva solo un anno più di me ed era molto timido, ma quando aveva un microfono in mano poteva spaccare il mondo: era un vero esempio per tutti.
Ultimai i preparativi per l'ultima canzone della serata e mi sedetti con gli altri nel backstage.
Non vedevo l'ora di andare sul palco ed esibirmi: avevo proprio bisogno di scaricare tutte quelle emozioni accumulate!
Ale mi chiamò e io cantai "All of me" di John Legend, una canzone che amavo con tutta me stessa. Quando Mika me l'aveva assegnata, non avevo potuto fare a meno che saltargli addosso e ringraziarlo come se non ci fosse stato un domani.
I giudizi dei quattro giudici furono tutti molto, ma molto positivi, e io me ne tornai al mio posto nel backstage molto, ma molto contenta.
Ascoltai tutte le performance di miei ormai amici e non più avversari, e mi chiesi come avrebbe fatto il pubblico a scegliere chi mandare a casa.
Il livello della competizione non era mai stato così alto.
-Siamo giunti ormai quasi alla fine del nostro percorso qui, ad XFactor, e la scelta si fa sempre più ardua. In mano, ho la busta che segnerà il destino di tutti voi: qui dentro ci sono non un, ma ben due nomi. I nomi dei due ragazzi che andranno al ballottaggio e si sfideranno per ottenere l'ultimo posto disponibile per la finale-
Mi strinsi a Mika agitata e lui iniziò a farmi quei cerchietti con il pollice che avevano un effetto stranissimo su di me.
Alessandro aprì la busta e, anche se non avrebbe dovuto tradire alcuna emozione, la sua espressione mutò da imparziale a sorpresa.
-Lorenzo, sei salvo- un mare di grida entusiaste arrivò dal pubblico. Probabilmente erano le Fragoline venute ad assistere.
-Mario, canterai in finale!-
Mika fremette nel suo completo e si staccò da me per abbracciare felice il ragazzo. Lo strinsi a mia volta sorridendo, ma anche consapevole che un altro posto sicuro per la finale se ne stava andando dal palco.
-Siete rimasti in tre, e il prossimo nome che pronuncerò sarà quello dell'ultima persona che potrà andare a rilassarsi nel backstage-
Mi guardai i piedi e incrociai tutto quello che potevo incrociare: quelle scarpe mi stavano uccidendo quasi quanto l'attesa.
-Madh, canterai al Forum!- esclamò Cattelan al microfono.
Mi voltai verso Madh, vedendo che alla sua gioia e a quella della sua giudice si era aggiunto anche Lorenzo.
Allora mi voltai verso Ilaria, che Fedez stava cercando di tranquillizzare.
Come ultima tappa mi voltai verso Mika. Mi sembrava di essere un automa, era come se non avessi realizzato cos'era appena successo.
-Emma, guardami. Io ho bisogno che tu ti fidi di me in questo momento. Ti fidi di me?- mi chiese prendendomi il viso tra le mani. Lo guardai a lungo, mi persi nei suoi occhi color di solo Dio lo sa, e poi annuii, ricordandomi che mi sarebbe servita la massima concentrazione per superare il ballottaggio.
-Ora io non voglio dire a te che canzone devi cantare, sarai tu a dire a me il titolo, ok?-
-Posso cantare "Remember me" di Zendaya, per favore?- chiesi flebilmente. Stavo tremando visibilmente e Mika se ne era accorto di sicuro.
-Emma, stai tranquilla: sei brava, hai talento e farai successo anche fuori di qua. Tu ora devi cantare con tutta te stessa e fare vedere a tutti chi è Emma. Mi prometti?- mi disse sorridendo leggermente.
Annuii. Non avevo coraggio di parlare in quel momento: quelle che mezz'ora prima erano farfalle, ora erano diventate migliaia di corvi neri che mi facevano andare lo stomaco sottosopra. Sentivo l'agitazione man mano pulsarmi nelle vene, tra i polmoni, sulle spalle. Per la seconda volta nella mia vita, avevo veramente paura di perdere tutto. La prima volta? Quando avevo saputo dai medici dell'ospedale che i miei genitori non avrebbero passato la notte.
Mika e Fedez tornarono al tavolo dei giudici, e io mi avvicinai a Ilaria.
-Adesso dovremmo essere nemiche, no?- mi chiese lei con aria affranta.
-Tesoro, nessuno può essere tuo nemico per più di cinque minuti- le risposi ironicamente, cercando di alzare il morale di entrambe. Ci sorridemmo e ci abbracciammo, facendo scoppiare l'arena di applausi commossi.
-Emma, per ordine alfabetico, tu sarai la prima a cantare. Con cosa hai deciso di sfidare Ilaria?- mi chiese Ale, avvicinandomi il microfono.
-Canterò "Remember me" di Zendaya- risposi sicura fissando la chioma riccia del mio giudice.
Un tecnico mi portò un microfono e mi posizionai al centro del palco, sulla piccola crocetta nel pavimento dove alle audizioni era partito tutto. Una piccola lacrima minacciava di scendermi sulla guancia, ma riuscii miracolosamente a trattenerla. Non dovevo sfogarmi così: avevo il canto per farlo. E quella era la mia ultima opportunità.
La base partì e tutto scomparve.

I wish that we could do it over again,
Every smile, every tear, every part
Cause I know nothing ever will end,
If it's safe inside our hearts
So let's move on but never let go,
As we take these steps on our own
Whatever will be, I'll remember you so remember me

Remember me, and I'll be there.
Remember me, when you feel lost somewhere
And I know with just one magic touch, it can all reappear.
Whenever you need a good memory, remember me.

Looking at everyone now,
I know how hard it'll be to move on.
But I swear somewhere out there,
We'll find where we belong.
And I know it won't be easy.
But in my heart, I'll carry you with me.
Whatever you do,
Remember me and I'll remember you.

Remember me, and I'll be there.
Remember me, when you feel lost somewhere
And I know with just one magic touch, it can all reappear.
Whenever you need a good memory, remember me.

Il pubblico applaudì forte, dando vita alla seconda standing ovation della mia vita. Avevo la pelle d'oca, era come se un campo elettromagnetico si fosse formato intorno a me come scudo.
Passai il microfono alla mia amica e presi il suo posto sul fondo del palco.
Iniziò a cantare "Stay with me" di Sam Smith, una canzone che amavo veramente, e che era perfetta per la sua voce.
Guardai Mika e vidi che si tormentava i riccioli e leggeva qualcosa dai fogli che aveva in mano. Non era sicuro che io riuscissi a superare il ballottaggio e, a dirla tutta, non lo ero neanche io.
Sentivo il modo di cantare di Ilaria in quel momento: aveva intenzione di restare. Lei non era come me, non si perdeva nella musica e nel significato, non si lasciava trasportare dal ritmo. Lei pensava a ogni singola parola del testo, era sempre presente durante tutto il tempo dell'esibizione.
Eravamo molto, ma molto diverse: come avevano solo potuto pensare di metterci a confronto?
Ilaria smise di cantare, e tutti si alzarono in piedi.
Mi avvicinai a lei e la abbracciai: le volevo molto bene, avevamo stabilito un solido rapporto di amicizia durante la competizione.
-Un altro grande applauso per Emma e Ilaria, signore e signori! E ora giudici, l'infausta decisione: dovete dirmi chi volete eliminare- disse rapidamente Alessandro, che nel frattempo ci aveva affiancato al centro del palco.
Morgan si passò una mano nel ciuffo argentato e si apprestò a parlare.
-Voglio sin da subito dire che è straziante dover decidere tra due artiste complete come lo siete voi. Perchè ormai non parliamo più solo di concorrenti, ma di artisti. Quindi, siccome Alessandro mi sta mettendo fretta, devo dire un nome, e quel nome è Ilaria-
-Un voto all'eliminazione di Ilaria dalla competizione... Vicky-
-È interessante notare come le uniche due ragazze rimaste nella competizione siano finite in ballottaggio insieme. Emma, lo sai che sei bravissima e che ti auguro tutto il bene del mondo, ma purtroppo in queste due esibizioni, Ilaria mi è arrivata leggermente di più. Vuoi il tipo di canzone, vuoi il tipo di interpretazione... Mi dispiace... Elimino Emma-
-Un voto pari- ricordò Alessandro da dietro le nostre spalle. Quando aveva cambiato posizione? -Mika-
-Io assolutamente elimino Ilaria. Non mi è piaciuta la scelta della canzone, ma tu sei stata comunque brava a stare nel personaggio- disse con il suo irresistibile accento inglese.
-Fedez...-
-Io elimino Emma. Non c'è un motivo particolare, perchè arrivati a questo punto della competizione è quasi impossibile scegliere di eliminare un cantante per la bravura dell'altro... Scelgo di eliminare Emma perchè credo che avrà successo, ma non qui, forse da un'altra parte...- disse ambiguente, guardandomi negli occhi. Riuscivo a leggerli: dicevano "Vai all'estero, qui è difficile capire la tua musica", e aveva probabilmente ragione.
-Due voti per l'eliminazione di Emma, due voti per l'eliminazione di Ilaria. Giudici, vi chiedo di raggiungere le vostre concorrenti sul palco, perchè è ancora una volta arrivato il momento del Tilt!- esclamò Ale al microfono, e tutte le luci dello studio diventarono rosse.
Percepii un braccio caldo attoricigliarmi la vita e mi sentii subito più tranquilla.
Appoggiai leggermente la testa al petto di Mika: ero stanca, non vedevo l'ora si andare a dormire. Possibilmente nel loft.
Ale stava spiegando alla gente in studio e al pubblico a casa che avrebbero avuto due minuti di tempo a partire da quel momento per votare la loro concorrente preferita, salvandola così dall'eliminazione e portandola a cantare al Forum.
I secondi passavano estremamente lenti, scanditi dal grande conto alla rovescia sul fondale pixelato.
Mancavano pochi secondi e avrei saputo se potevo ancora sperare di vincere XFactor 8.
Il tempo si fermò e, annunciato da una sirena assordante, il conteggio dei voti iniziò.
Ci vollero appena trenta secondi prima che un tecnico raggiungesse Ale con una busta marchiata XFactor in mano e gliela consegnasse.
-Qui dentro c'è scritto il nome dell'ultima cantante che raggiungerà i ragazzi nel backstage con la consapevolezza di avere la possibilità di partecipare alla finale di XFactor 8 e quindi di cantare al Mediolanum Forum di Assago- aprì la busta e questa volta la sua espressione non mutò come la prima volta.
-La persona che oggi dovrà lasciare XFactor è...-
Sentii la presidi Mika sul mio fianco intensificarsi, Ilaria trattenere il respiro, Fedez strabuzzare gli occhi dalla voglia di sapere. Tutto intorno a me si era fermato, come se il tempo si fosse congelato all'istante.
-...Emma. Ilaria, tu continui ad avere la speranza di vincere...-
Non riuscii a sentire il resto.
Era tutto ovattato, le persone che si muovevano intorno a me e mi abbracciavano, mi dicevano che avrei trovato la mia strada al di fuori di XFactor.
Ero stata eliminata.
Ero stata eliminata da quella che era stata la mia vita per quasi due lunghi mesi. Ora tutto quello mi veniva negato, tutto quello in cui avevo sperato mi era stato tolto.
Non potevo più vincere XFactor 8.
D'un tratto mi risvegliai: una marea di gente camminava intorno a me: il pubblico era scatenato e se la maggior parte esclamava "Viva Ilaria", una piccola parte fischiava per sostenermi.
-Mika...- lo chiamai flebilmente, aggrappandomi al suo braccio quasi fosse la mia salvezza. E in effetti un po' lo era.
Avevo gli occhi lucidi e non riuscivo a vedere bene, il mondo si era fatto tutto d'un tratto fortemente appannato.
Sentii la sua mano scivolare lentamente nella mia e partarmi sul bordo del palco, strappandomi dall'abbraccio di Fedez.
Il pubblico si alzò e applaudì forte, gridando il mio nome a squarciagola.
Salutai con la mano e sorrisi leggermente in direzione di due ragazze che alzavano in aria un cartellone con la mia faccia stampata sopra. Era tutto quello che potevo fare in quel momento.
Due tecnici mi sospinsero dietro le quinte, dove trovai i miei ormai ex compagni di viaggio.
-Emma!- esclamò Madh vedendomi arrivare.
Corsi incontro a tutti loro e mi lasciai sollevare di peso da Lorenzo. Mi strinse le braccia alla vita e mi accarezzò i capelli che avevo sciolto per la tensione e che ora mi ricadevano mossi sulle spalle.
Abbracciai Madh e Mario, che si lasciò sfuggire una lacrima, e andai da Ilaria, che stava letteralmente allagando il backstage. Non l'avevo mai vista piangere...
-Ila- sussurrai abbracciandola. -Non piangere, canterai al Forum!-
-Emma... Io non...- biascicò contro la mia spalla. -Avrei voluto fare... la finale con... con te!-
La abbracciai forte: per quanto cercasse di essere felice per se stessa, piangeva perchè io non avrei proseguito. Questa era vera amicizia.
Al nostro abbraccio subentrarono anche gli altri ragazzi, che crearono una specie di corazza intorno a me.
Sorrisi.
-In fatto di protezione, siamo meglio dei romani e dei loro scudi!- esclamai ironicamente, strappando un sorriso a tutti.
-Emma!- una voce inconfondibile stava urlando il mio nome ai quattro venti.
Mika mi afferrò di nuovo per mano e, senza dire una parola, mi trascinò sul palco, dove mi stava aspettando l'Extra Factor più lungo della mia vita.
Parlammo dell'eliminazione, di come era stato studiare canto insieme al mio idolo, di com'era la convivenza nel loft insieme ai miei compagni.
Abbracciai i giudici e Mara e, dopo aver ringraziato tutte le persone possibili e immaginabili, ritornai affranta dietro le quinte, notando che i ragazzi erano già tornati al loft.
Andai in camerino e mi cambiai: indossai un paio di tacchi neri, un maglioncino color panna (che si sarebbe sicuramente rovinato una volta lasciate andare le lacrime) e un paio di skinny jeans neri, strappati sul ginocchio sinistro.
Riposi tutti i miei effetti personali nella grande borsa verde acqua che mi aveva accompagnato fin dalle prime audizioni e sorrisi nel vedere che il tubicino oro di quel maledetto mascara giaceva ancora sul fondo.
Indossai la borsa sulla spalla e guardai per l'ultima volta il mio camerino, ormai vuoto e anonimo: accarezzai l'armadio di legno, mi sedetti ancora un attimo sulla sedia di plastica grigia che era stata occupata dal mio culetto fin dall'inizio del primo Live, sorrisi nello specchio prima di spegnere le lucette che gli facevano da cornice.
Uscii dallo stanzino e chiusi la porta dietro di me. L'ultima volta. Il passo d'addio.
Mi avviai verso l'entrata artisti sperando di non incontrare nessuno e, per una volta nella mia vita, il destino mi ascoltò. Quasi del tutto.
Arrivai nel corridoio che precedeva l'uscita e vidi una alta figura appoggiata al muro in controluce.
-Mika?- chiesi con voce rotta.
-Emma- si girò lui, guardandomi negli occhi. Sentii le lacrime pulsare tra le palpebre, la fatica di trattenerle era insopportabile.
Mi buttai tra le sue braccia e inspirai il suo profumo caramelloso. Quante ne avevamo passate, noi due.
Non volevo piangere, non dovevo piangere.
Mi aggrappai al colletto della giacca bianca che indossava in quel giorno e appoggiai la fronte sul suo petto: sentivo il suo cuore battere velocemente, quasi quanto il mio.
-Emma, ho bisogno che tu mi guardi- disse leggermente lui, prendendomi il viso tra le mani. -Tu sai che cosa tu significhi per me: tu sei la mia libertà e il mio tutto. Io non so spiegare cosa provo per te, soprattutto dopo ogni amore che io ho dovuto nascondere e ogni lacrima che io ho pianto. Ma se c'è una cosa che io so è che per me tu sei speciale, e questo non cambierà mai. Sei una cantante, Emma, non dimenticarlo mai. Sei una artista completa, e sei pronta per fare successo. Sei giovane e sei bellissima e...- la sua voce si ruppe e, intrecciando i miei capelli rossi tra le dita, una lacrimà solcò la sua guancia. Faceva male vederlo così, probabilmente anche più dell'eliminazione. -...e io non posso vederti andare via...-
-Mika, tu sei la persona migliore di questo mondo, meriti il meglio... E fidati se ti dico che io non lo sono...- lo zittii prima che potesse interrompermi. -Lo so che adesso non la pensi così, ma prova a far passare qualche mese, ok? Il mondo è piccolo, e avremo possibilità di vederci anche fuori: magari in un supermercato qui a Milano, oppure in uno Starbucks a Londra. Ma ci rivedremo, promesso-
-Io... Io veramente non voglio vederti andare via da qui...- ripetè lasciandosi scivolare un'altra goccia di rugiada per la guancia.
-Allora facciamo così- gli presi le mani con le mie e le strinsi, per fargli sapere che io c'ero. Mi sollevai sulle punte dei piedi: anche con i tacchi non ero abbastanza alta da arrivare al suo viso. -Chiudi gli occhi e non aprirli fino a quando non te lo dirò io... Lo prometti?- sussurrai sulle sue labbra.
Annuì e sorrisi leggermente: mi sembrava tutto un sogno, per certi versi un incubo.
Annullai la distanza tra le nostre labbra e sentii le mani del riccio fremere a contatto con le mie.
Fu un bacio casto, senza troppe frivolezze e smancerie. Un bacio d'addio.
-Lo hai promesso...- sussurrai vedendo il suo tentativo di aprire le palpebre. Un leggero sorriso aleggiò sul suo viso, ma fu poco più di un'ombra.
Dovevo farlo, dovevo farlo per lui.
Presi tutto il coraggio che avevo e decisi che lo avrei fatto. Stavo per compiere il mio letterale passo d'addio.




MIKA'S POV

-Allora facciamo così- sentii le sue piccole mani insinuarsi tra le mie e il suo calore scaldarmi il cuore. -Chiudi gli occhi e non aprirli fino a quando non te lo dirò io... Lo prometti?-
Annuii e la sentii sorridere leggermente: doveva essere bellissima. Ma non era mia.
Un inaspettato calore invase le mie labbra, e solo dopo poco riuscii a rendermi conto che qualcuno mi stava baciando. Qualcuno di molto speciale. Fu un bacio casto, ma stupendo allo stesso tempo: uno di quelli da primo appuntamento, uno di quelli che ti fa battere il cuore all'impazzata. Non riuscivo più a pensare a niente.
Cercai di aprire gli occhi istintivamente, ma lei mi ammonì dolcemente.
-Lo hai promesso...- eh già, lo avevo proprio promesso. Un silenzio infinito avvolse la situazione.
Non sentivo più il calore del suo corpo affiancato al mio, la dolcezza delle sue mani sul mio viso.
Cosa aveva intenzione di fare? Non poter guardarla fino al suo segnale era un supplizio.
Doveva essere già passato un minuto, quando mi decisi che il suo tempo era scaduto.
Socchiusi le palpebre leggermente e notai che ero rimasto solo, nel lungo e buio corridoio do XFactor.
Mi girai, ma ero effettivamente l'unico.
Corsi fuori dalla porta che dava sul retro e vidi che nessuna bicicletta poggiava incatenata sul muretto di pietre. Se ne era andata.Stava soffrendo e io non ero in grado di fare nulla.
Non mi aveva fatto vedere il momento in cui per l'ultima volta avrebbe varcato quella soglia.
Tutto questo, solo per non farmi soffrire.
-I love you Emma...- sussurrai, mentre gocce di pioggia iniziavano a scendere lentamente sui dintorni.

 

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

Cavoli, oggi ho pochissimo tempo per fare tutto!

Spero che voi siate meno impegnati e mi lascerete una piccola recensione :)

voglio assolutamente sapere cosas ne pensate di questo capitolo, e cosa vi aspettate dall'ultimo!

Già, ultimo! Bacioni :*

 

Piet <3

  
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