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Autore: China36    22/08/2015    1 recensioni
Estate 2011. Sara ha 16 anni e i suoi genitori la mandano in vacanza in Salento, dalla nonna. Le giornate sono lunghe e noiose per la ragazza, fino a quando non incontra lui: Andrea. Il ragazzo dei volantini. La loro storia è destinata a non durare, lei è di Milano e lui di Roma. E così succede, alla fine dell'estate si diranno addio. Ma quella sarà davvero l'ultima volta che i due si vedranno?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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Prologo
 

Mai vista una spiaggia così vuota nella notte di San Lorenzo. Lui mi spiegò che era perché tutti andavano nella spiaggia davanti al lido, nessuno aveva il coraggio di avventurarsi sugli scogli per raggiungere quella caletta e sdraiarsi su quella sabbia. Così eravamo soli, illuminati dalla luna che rifletteva sul mare calmo. Ci stendemmo uno affianco all’altra su un asciugamano che Andrea aveva portato. «Vedi, quello è il grande carro» mi disse indicandomi il cielo. Il grande carro, la costellazione più semplice da indentificare. «Cavolo adesso capisco perché tuo zio ha insistito tanto per farti lavorare al planetario, sai addirittura riconoscere il grande carro!» lo presi in giro io scoppiando a ridere. Lui borbottò qualcosa e sbuffò. Feci scivolare la mia mano nella sua, che strinse forte. «Come siamo permalosi» dissi girandomi dalla sua parte. I nostri volti erano a pochi centimetri di distanza. Lui sorrise, dopo di che mi diede un bacio in fronte. Ricambiai con un bacio sul naso e quando la sua bocca stava per raggiungere la mia mi sollevai di scatto, mettendomi seduta. Rimasi con lo sguardo rivolto verso il mare mentre Andrea si sistemava anche lui seduto. «Che hai?» mi domandò appoggiando la testa sulla mia spalla. I suoi capelli ricci mi sfioravano la pelle facendomi il solletico «Voglio fare il bagno» risposi alzandomi e iniziai a spogliarmi.
«Ma non hai il costume» mi fece notare lui. Ci pensai un po’ su, indecisa se farmi il bagno nuda o con l’intimo e alla fine optai per la prima scelta. Slacciai il reggiseno e sentii che il ragazzo dietro di me stava trattenendo il respiro. Lasciai cadere anche le mutande sulla sabbia e corsi verso la riva. «Non vieni?» gli chiesi quando l’acqua ormai mi arrivava alle ginocchia. Non lo vedevo bene, visto che l’unica luce che c’era era quella della luna, ma ero sicura che stesse sorridendo «È caldissima!» esclamai e lui si alzò togliendosi di fretta i vestiti. Io continuavo ad avanzare, ormai l’acqua mi arrivava alla vita. Ed ecco che Andrea stava correndo verso di me. Mi passò accanto schizzandomi e si buttò sott’acqua poco più avanti. «Mi hai bagnato i capelli!» esclamai quando si tirò su., prima di iniziare a schizzarlo. Lui scoppiò a ridere e si avvicinò a me. Mi prese per i fianchi e mi lanciò in acqua «Adesso ti ho bagnato i capelli!» mi disse una volta che riemersi. «Sei uno stronzo» urlai ridendo. Lui iniziò a nuotare un po’ avanti e indietro mentre io avanzai fino a quando l’acqua non mi arrivò al seno. A qual punto mi fermai con lo sguardo rivolto verso il mare aperto. Dopo poco Andrea mi raggiunse. Fece passare le sue braccia sotto al mio seno e mi strinse forte al suo petto. «È bellissimo qui» dissi intrecciando le mie mani con le sue «Tu sei bellissima» sussurrò lui baciandomi la spalla. Tanti piccoli brividi iniziarono a percorrermi lungo la schiena, sempre più intensi, mentre lui saliva verso il collo. Una mano mi prese delicatamente il volto, facendomelo girare verso di lui. Le nostre labbra si incontrarono e poi anche le nostre lingue. Ci staccammo per riprendere fiato e decisi di girarmi del tutto verso di lui. Agganciai le braccia dietro al suo collo e le gambe intorno alla sua vita. Lui appoggiò le sue mani sul mio fondoschiena e, appena più sotto, potevo sentire la sua erezione. A quel pensiero mi strinsi a lui ancora più forte e lo baciai. Quando mi staccai mi stava sorridendo. Era bellissimo, con quelle goccioline che gli scivolavano dai ricci appiccicati alla fronte, sul volto. Prese a baciarmi il collo mentre io mi tenevo sempre più stretta a lui e mi lasciavo andare ai brividi di piacere che mi percorrevano il corpo. Solo quando le sue mani si staccarono da me mi resi conto che mi aveva portato fuori dall’acqua e che eravamo stesi sul telo. «Credo di amarti» mi uscì spontaneo dire quando i suoi occhi incrociarono i miei. «Ah» fece lui abbassò lo sguardo. Ho rovinato tutto, pensai. «Scusa, ho parlato senza pensare» mi affrettai a dire «No, no. Figurati» disse Andrea scuotendo appena la testa e facendo cadere gocce di acqua salata sul mio volto «È che io sono fortemente convinto di amarti» concluse tornando con lo sguardo su di me. Sorrisi e lo tirai a me per baciarlo.

 
   
 
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