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Autore: Robigna88    22/08/2015    2 recensioni
MEGA CROSSOVER TRA Supernatural/The Originals/The Vampire Diaries/Constantine
Quando Elijah viene rapito da sua madre, Esther, e Mikael torna di nuovo dal regno dei morti intenzionato ad eliminare Niklaus, quest'ultimo, come il minore dei Winchester, sa non gli resta altro da fare che chiamare i rinforzi.
Quando Dean diventa Demon-Dean, Cass sta per esaurire la sua grazia e Sam si ritrova da solo nel momento peggiore della sua vita, sa che c'è solo una persona che può aiutarlo.
I rinforzi hanno due begli occhi nocciola, le fossette sulle guance, un caratterino per nulla facile e si chiamano Allison Morgan.
Riuscirà Allison ad aiutare la famiglia degli Originali e la famiglia dei cacciatori? E quanto la sua presenza peserà sui vari equilibri?
Genere: Drammatico, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Hayley, Klaus, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The family Business'
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21.

 

 

 

 

“Devo ammetterlo, non credevo che ti avrei visto qui stasera. Ad essere onesta credevo che non ti avrei visto mai più.” Allison prese un calice di champagne da un vassoio e glielo porse sorridendo al cameriere che ricambiò proseguendo il suo giro.

Diego Raider abbozzò un sorriso prendendo il bicchiere. “Mi hai chiesto tu di sorprenderti ed io l’ho fatto. Sei sorpresa di essere sorpresa? O ti dà semplicemente fastidio esserti sbagliata? Scommetto che non succede spesso.”

La donna bevve un sorso del suo vino e si mordicchiò il labbro prima di parlare. “Tu non sai neppure il mio nome, quindi come fai a sapere cosa mi infastidisce e cosa no?”

“Vero,” ammise lui. “Ma vedi, io ho un dono… mi basta un solo sguardo per capire tutto o quasi della gente.”

“Oh non mi dire…” Allison rise. “Ti va di darmi una dimostrazione?”

“Va bene” Diego si guardò intorno, poi guardò di nuovo lei. “Ma prima dovresti dirmi il tuo nome, non funziona altrimenti.”

“Certo,” lo assecondò lei. “Sono Allison.”

“Bel nome,” sussurrò lui. “Bene, Allison… Scommetto che tu sei a questa festa solo perché stai passando un momento difficile e ti andava di divertirti per staccare un po’ la spina. Quasi certamente detesti il festeggiato” continuò indicando con un dito un grande festone di buon compleanno. “Anzi, a giudicare dalla riproduzione gigante della Tour Eiffel direi che la festeggiata è una donna.”

“Impressionante” scherzò Allison.

“Lo so” rispose lui fingendosi convinto. “Ma non ho ancora finito. Dicevo… probabilmente  detesti la festeggiata ma da sempre sei abituata a fare buon viso a cattivo gioco. Odi farlo ma molte volte non hai altra scelta. E anche se non avere altra scelta è una cosa che non sopporti, ti adatti in fretta.”

Allison deglutì a vuoto cercando di mantenere il controllo e si chiese se quando Diego aveva usato la parola dono aveva parlato metaforicamente o se invece si trattasse di un dono vero e proprio. Non sarebbe stata la prima volta, in fondo, che un uomo interessante si rivelava qualcosa che non era…

“Stai bene?” le chiese lui toccandole un braccio, trascinandola a forza fuori dai suoi pensieri.

“Sì,” gli sorrise lei. “Mi ero solo persa nei miei pensieri per un attimo.”

“Succede spesso quando parlo con una donna che mi piace,” ammise lui con un sospiro. “Parlo troppo e finisco per annoiarle a morte.”

Allison sospirò scuotendo il capo. “No, non è questo. La tua analisi è stata piuttosto divertente in realtà, hai anche azzeccato un paio di cose.”

Diego sgranò gli occhi. “Sul serio?”

“Sembri sorpreso” disse lei scoppiando a ridere.

“Lo sono! Di solito dico solo una marea di parole senza senso ma non indovino mai assolutamente nulla.”

“Beh in questo caso hai azzeccato almeno una cosa. A volte detesto davvero la festeggiata.”

“A proposito,” disse lui. “Puoi almeno mostrarmela? Mi sono imbucato alla sua festa, sarebbe il caso di augurarle quanto meno buon compleanno.”

“Certo,” Allison sorrise. “Ce l’hai davanti.”

Diego la guardò dritta negli occhi con un’espressione che la fece ridere di gusto… di nuovo.

 

 

 

 

****

 

 

 

 

“Incredibile..” Gia raggiunse Eljah e si mise al suo fianco tenendo gli occhi fissi su Allison. Dentro sentiva una sorta di gelosia che non era capace di controllare e si chiese se, se non fosse stata un vampiro, quella strana sensazione sarebbe stata altrettanto forte oppure no. Mentre la cacciatrice rideva di gusto con quella risata rauca e contagiosa, attirando senza neppure provarci l’attenzione di tutti i presenti, Gia realizzò che la forza con cui quell’emozione l’aveva colpita non aveva nulla a che vedere col suo essere vampiro, ma piuttosto col suo essere una donna.

“Cosa è incredibile?” chiese Elijah senza guardarla.

Anche gli occhi dell’Originale eleganti rimanevano fermi sulla festeggiata, ammaliati da quell’esplosione di gioia che sembrava averla colpita, affascinati dal carisma che emanava, attratti da quelle curve messe perfettamente in evidenza da una gonna che forse nessun altra avrebbe saputo indossare con tanta eleganza e malizia allo stesso tempo.

“Lei,” rispose Gia indicandola con un gesto discreto della mano. “Così sexy e magnetica senza nemmeno provarci.”

“Credo che il segreto sia proprio quello,” si intromise Klaus arrivando alle loro spalle. “Che non ci provi nemmeno.”

“Il segreto,” Elijah si voltò lentamente tenendo lo sguardo basso e una mano chiusa nella tasca dei pantaloni del suo completo scuro. “È che lei non ne è assolutamente consapevole. Non si rende conto di essere incredibilmente bella” disse poggiando di nuovo gli occhi su di lei.

Klaus abbozzò un sorriso che mascherò bevendo un sorso di champagne e scosse il capo dando una rapida occhiata a Sam che li stava raggiungendo .

“Beh grazie per avercelo detto tu Elijah” Gia inarcò un sopracciglio prima di sbattere il bicchiere sul tavolo. “Credo che io me ne andrò a casa. Ho sempre odiato le feste comunque.”

Il vampiro si allontanò sotto lo sguardo perplesso di Elijah che però non provò neppure a fermarla e Sam fissò Klaus con sguardo interrogativo.

“La nostra cara Gia era un po’ stanca…” gli spiegò l’Ibrido. “Schiacciata dal peso dell’indecisione di mio fratello.”

“Molti sicuramente apprezzano il tuo sottile e fastidioso sarcasmo, Niklaus” disse Elijah voltandosi a guardarlo. “Mi spiace informarti che io non sono uno di quei molti.”

Sam sorrise riconoscendo perfettamente lo sguardo sul viso del vampiro elegante e si ricordò di quando quello stesso sguardo era stato stampato prima sul viso di suo fratello, terrorizzato dai rapporti sentimentali seri ma innamorato perdutamente di lei, poi negli occhi di Cass diviso tra il suo essere una creatura divina e i suoi desideri molto più simili a quelli degli umani.

“Non conosco tutta la storia,” disse guardando Allison. “Ma credo di aver capito e vorrei darti un consiglio, se me lo permetti.”

Il più giovane dei Winchester si zittì per qualche secondo, poi parlò di nuovo quando si rese conto che il silenzio di Elijah era un silenzio assenso.

“Lei è speciale,” riprese. “E non si tratta del fatto che è bellissima e forte e senza peli sulla lingua. È qualcosa di più, qualcosa che viene da dentro. Non so dirti cosa sia ma so dirti che una volta che entra nella tua vita non riesci più a farla uscire. Ci rimane per sempre. Sa aspettare, ma non tirare troppo la corda perché per quanto sia paziente, se la corda si spezza… beh diciamo soltanto che non c’è modo di ripararla.”

Elijah piegò poco il capo. Fece un grosso respiro e aprì la bocca per dire qualcosa. Fu in quel momento che Damon Salvatore fece la sua comparsa, seguito da Alaric che già stringeva in mano un drink.

“E quello chi diavolo è?” chiese il maggiore dei Salvatore indicando l’uomo che sussurrava qualcosa all’orecchio di Allison facendola sorridere.

 

 

 

 

****

 

 

 

 

“Oh ecco la festeggiata!” Alaric si sforzò di sorridere mentre si avvicinava ad Allison. Sapeva che anche lei stava soffrendo per tanti motivi diversi e vederla sorridere gli faceva così piacere che non voleva assolutamente rovinare il momento. Per un attimo ripensò a Jo e a quella famiglia che non aveva avuto la possibilità di nascere e crescere e ancora una volta si chiese per cosa valesse la pena vivere.

Alaric” disse lei allargando le braccia per stringerlo in un abbraccio. “Grazie di essere venuto.”

“Scherzi? Non mi sarei perso la festa di compleanno della mia più cara amica per niente al mondo.”

“E oltretutto l’alcool è gratis e di ottima qualità.”

“Sì” Alaric abbozzò un sorriso passandosi una mano tra i capelli. “Anche questo.”

Allison annuì respirando a fondo. Capiva come si sentiva l’uomo, anzi lo sapeva fin troppo bene. Sapeva anche che il troppo bere sarebbe potuto diventare un problema serio col passare del tempo, ma non era ancora il momento di intervenire.

“Andrà meglio,” gli sussurrò sollevandosi sulla punta dei piedi per dargli un bacio sulla guancia. “Oh quasi dimenticavo. Questo è il mio nuovo amico Diego Raider” aggiunse facendo cenno a Diego. “Diego, questo è il mio amico Alaric.”

Alaric,” l’uomo gli strinse la mano. “Nome interessante. È un piacere conoscerti.”

“Sbaglio o qui si stanno consumando delle presentazioni?” Damon arrivò bevendo e diede una pacca sulla spalla di Alaric prima di guardare Allison. “Buon compleanno Allison. Lasciatelo dire… sei bellissima. Molto più del solito.”

Allison gli sorrise. “Grazie Damon. Lui è…”

“Diego,” finì l’uomo per lei. “Diego Raider.”

“Damon Salvatore.” Damon gli strinse la mano e gli si avvicinò. Fissò lo sguardo dentro il suo e parlò. “Ora dimmi la verità. Cosa sei tu esattamente? Non stai cercando di fregare Allison vero?”

“Sono un uomo e assolutamente no” rispose l’altro senza smettere di guardarlo. Gli effetti del soggiogamento chiari sul suo viso. “Mi piace moltissimo Allison. La trovo bellissima, sotto tutti i punti di vista. Voglio conoscerla meglio e spero che lei voglia lo stesso.”

Il vampiro rise e gli diede un colpetto sul viso. “Bene. Buona fortuna allora.”

Quando si allontanò Diego scosse lievemente il capo e fissò Allison. Lo sguardo confuso, come se si fosse perso qualcosa. “Credo di aver bevuto un bicchiere di troppo” sussurrò sorridendo.

La cacciatrice piegò poco il capo fulminando Damon con lo sguardo e lui si dileguò seguito da Alaric.

“Vuoi dell’acqua?” Allison si voltò verso Diego. “O magari fare un pisolino? Ci sono delle belle camere di sopra. Molto spaziose.”

Lui scosse poco il capo e guardò l’orologio. “No, ma credo che dovrei andare a casa. Ho un po’ di cose da fare.”

“Lavoro?”

“Sì,” l’uomo annuì. “Sto aprendo una piccola tavola calda sulla Bourbon Street. Si chiama The Shelter. E c’è ancora molto da sistemare.”

“Una tavola calda… interessante. Magari passerò a trovarti domani, ti porterò un pezzo di torta.”

“Mi sembra un’ottima idea. Comunque starò sveglio fino a tardi, nel caso volessi fare uno spuntino a base di torta in compagnia a tarda notte” la guardò malizioso ed Allison non poté fare a meno di sorridere.

Si strinse nelle spalle e si schiarì la voce. “Vedremo.”

L’uomo le si avvicinò di qualche passo e le diede un bacio sulla guancia, poi si allontanò e lasciò la casa. Pochi secondi dopo le luci si abbassarono e il vociare confuso si trasformò in un oh di sorpresa quando una magnifica torta di compleanno venne portata al centro della sala, due scintille accese in cima e una bottiglia di champagne in attesa di essere stappata dalla festeggiata.

 

 

 

 

****

 

 

 

 

Era notte fonda quanto tutti lasciarono la casa. Tutti compreso Sam che aveva preferito mettersi in viaggio subito per essere di ritorno a Los Angeles quanto prima. C’era un nuovo caso, a quanto le aveva detto, ma niente di preoccupante. Si sarebbero occupati loro di Victor, tenendola aggiornata.

Prima di andare però le aveva lasciato un regalo di compleanno da parte di Castiel; un foglio che attestava l’iscrizione al liceo di Claire. Cass aveva pensato che le avrebbe fatto piacere ed in effetti era stato il regalo più gradito. Klaus, comunque era stato capace di sorprenderla regalandole la prima edizione originale del 1813 di Orgoglio e Pregiudizio che, giurava, era stata proprio Jane Austen a regalargli.

Allison sorrise sistemando tutto nella sua camera e poi raggiunse l’atrio dove Hayley stava dando una mano a mettere in ordine.

Hey,” disse all’Ibrida “cercavo proprio te.”

“Mi hai trovata. A proposito, ho visto che il sorprendente Diego è riuscito a sorprenderti.”

“Sì, to uscendo per andare da lui a dire il vero. Gli ho promesso un pezzo di torta.”

“Solo la torta?”

Allison rise e annuì tirando fuori dalla tasca della giacca un bracciale di diamanti che brillava in modo incredibile sotto la luce del grande lampadario.

“Solo la torta,” rispose. “Ma prima di andare ho un regalo per te.”

Le mostrò il bracciale ed Hayely corrugò la fronte perplessa.

“Per me? Non è il mio compleanno.”

“Ma ti sei sposata. E non ti avevo ancora fatto un regalo di nozze.”

Allison” mormorò Hayley. “Non devi farmi un regalo.”

“Sì che devo e voglio farlo. Mi piace Jackson e spero che a lui piacerà questo bracciale che indosserai quando andrete a cena fuori ed io rimarrò qui a badare ad Hope.”

Hayley scosse il capo prendendo il regalo che Allison le porgeva e sospirò guardandola. “È bellissimo.”

“Era di mia madre,” confessò Allison recuperando una fetta di torta dal tavolo che ancora non era stato portato via. “Era di sua madre e viene tramandata di generazione in generazione.”

“No!” esclamò Hayley. “Riprendila, non posso tenerla.”

Hayley, questo bracciale è fatto per una sposa, e dubito che io mi sposerò mai. Sì, il tuo matrimonio è… un po’ insolito. Ma questo non significa che non possa diventare qualcosa di importante. Avrei voluto dartelo il giorno delle nozze, così da permetterti di indossarlo insieme all’abito da sposa ma ero in coma, quindi…”

Allison, io non…”

“Devo andare ora,” la interruppe Allison sorridendole. “Ci vediamo domani.”

Hayley la guardò uscire senza aggiungere altro, stringendo in mano quel bracciale che però era molto di più di quel che sembrava.

 

 

 

 

****

 

 

 

 

Quando Allison arrivò alla tavola calda di Diego, sorrise scoprendo che la porta era aperta. Pensò che l’avesse lasciata per lei, il che dimostrava una sicurezza in se stessi che a lei piaceva, che la intrigava.

Varcando la soglia però si rese conto che non era esattamente come aveva pensato. Diego era riverso sul pavimento, un vampiro sopra di lui si stava nutrendo azzannandogli il polso, vari altri morsi erano visibili sulle braccia, persino sul viso dell’uomo.

Un altro vampiro invece se la rideva bevendo seduto ad un tavolo. Fu proprio lui che la vide. Si alzò di scatto guardandosi intorno, come se cercasse un modo per scappare e attirò l’attenzione dell’altro che si voltò a guardare la donna.

A differenza del suo compagno di avventure però lui non mostrò alcuna paura, anzi rise alzandosi in piedi ed avanzando verso di lei con i denti pronti ad azzannare. Allison poggiò la torta sul bancone e con una mano chiuse a chiave la porta. Poi si tolse la giacca e fece cenno al vampiro di avvicinarsi.

 

 

 

 

 

   
 
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