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Autore: pillina28    22/08/2015    10 recensioni
Kagome e Kikyo sono gemelle identiche, o almeno, lo sono nell'aspetto.
Kagome è un’infermiera, sempre in giro per il mondo con associazioni umanitarie che tentano di portare la sanità, nei paesi più poveri e disagiati del mondo.
Kikyo fa la segretaria in una importante azienda di Tokyo e, con un capo, che è un vero tiranno!
Cosa succederebbe se Kikyo, chiedesse alla sua gemella di prendere il suo posto per due settimane, come segretaria nello studio dove lavora?
E se Kagome, seppur contrariata, si ritrovasse ad accettare?
Infondo non è nulla di difficile, vista la loro somiglianza e, dal momento che il suo futuro datore di lavoro starà lontano per concludere un affare fuori città, nessuno potrà scoprirle.
Ma una volta giunta sul posto, Kagome scopre che le cose stanno in maniera ben diversa: non solo Inuyasha no Taisho non si trova affatto all’estero, ma è anche un uomo molto affascinante! E sembra che improvvisamente non riesca a tenere lo sguardo.. o le mani, lontane dalla sua segretaria.
Che cosa succederà?
La bella Kagome saprà resistere alla tentazione?
Il suo capo sembra ben deciso a sedurla e respingerlo appare quasi impossibile.. ma cosa accadrà quando lui scoprirà la verità?
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciaooo! ^^
Io volevo ringraziarvi immensamente per l'accoglienza che avete riservato a questa storia! Spero di non deludervi! Siete tantissime ad aver letto il primo capitolo.
Spero che questo vi piaccia,è breve ma sono abbastanza soddisfatta ^^

Buona lettura, scusate se ci sono errorini, non l'ho corretto con attenzione, sono troppo assonnata xD







Capitolo 2: Pericolosa attrazione



K Pov
Tornata alla mia scrivania, digito velocemente un Sms a Kikyo, sperando che lo legga al più presto possibile: “chiamami stasera, è urgente. K ”
Spero solo che mia sorella controlli davvero il telefono ogni sera, come mi ha promesso di fare quando mi ha incastrata in questo folle piano!
<< Ma non ci crederà nessuno che io sono te, per due intere settimane! >> avevo protestato.
<< Perché no? Inuyasha sarà all'altro capo del mondo e tutti quelli che sanno che ho una sorella credono che tu sia ancora in qualche paese del Terzo Mondo a lottare per una buona causa >> ha ribattuto lei.
Certo, come no.
Nonostante mi fossi dannata per trovare una scusa per non accettare, Kikyo era stata molto convincente: un gioco da ragazzi, ha detto, facendo apparire la situazione quasi fattibile.
Di certo nessuna delle due aveva pensato che il viaggio del capo sarebbe saltato così all’improvviso..
<< Sbaglio o sei imbambolata? Ti pago per lavorare non per sognare ad occhi aperti! >>.
La sua voce mi risveglia dai miei pensieri e, voltandomi di scatto noto Inuyasha fermo di fronte alla scrivania, con un mucchio di cartellette tra le braccia, che mi guarda minaccioso.
<<  Sta tranquillo, ho tutto sotto controllo >> ribatto, dandomi un contegno.
Lui inarca un sopracciglio, ma non replica, buttando tutto ciò che ha tra le braccia sulla mia scrivania, già stracolma di scartoffie.
<< Notizie di Koga? >> mi domanda.
Mi irrigidisco, tentando di assumere un’espressione vagamente professionale: << Si, ha confermato per domani mattina. E anche il signor Miroku ha dato la sua disponibilità per domani alle dieci >>
<< Perfetto. Adesso vado, ho in incontro per pranzo, poi andrò in banca. A più tardi >> mi dice, prima di allontanarsi.
<< E con questo materiale che devo farci? >> domando smarrita, indicando le cose che mi ha lasciato sul tavolo.
<< Quello che ci fai di solito Kikyo! >> spiega ovviamente, prima di sparire oltre le porte dell’ascensore.
Ovvio no?
Con un sospiro, rileggo di nuovo la pratica, per evitare di fare degli errori irreparabili; dopodiché mi metto a lavoro, sperando che la giornata passi in fretta.
Kikyo me la pagherai per questo!
 
 
 

Inu POV
 
<< Eccoti, Inuyasha! Sei in ritardo >> esordisce mia madre, abbracciandomi sulla soglia di casa.
<< Hai ragione mamma, avevo delle cose da sbrigare in ufficio prima di venire qui >> la rabbonisco, entrando nella sala già ben apparecchiata.
<< Ciao figliolo >> mi saluta mio padre, seduto a capotavola.
<< Ciao papà >> dico prendendo posto.
<< Allora come va, figliolo? Spero che l’affare sia stato solo rimandato >> mi domanda mio padre, preoccupato.
<< Si, non preoccuparti, è tutto sotto controllo. Ho già fissato una riunione per domani mattina >> ribatto, mentre la nostra governante ci serve il pranzo.
<< Ei voi, non cominciate a parlare di affari a tavola, come vostro solito >> ci rimprovera mia madre con il broncio, facendoci scuotere la testa sconsolati.
<< Piuttosto Inuyasha, tra un mese è il tuo compleanno e stavo pensando di organizzare una festa qui in casa nostra! Infondo trent’anni sono un’età importante, vanno festeggiati! >> afferma, eccitata all’idea.
Sbuffo contrariato: << Mamma, lo sai che non sono tipo da ricevimenti >> ribatto allora.
<< Ma Inuyasha, non fare storie come tuo solito! Per una volta potresti accontentarmi. Infondo un uomo della tua posizione è abituato a simili eventi, no? E chissà, magari potresti incontrare una bella fanciulla! >> afferma mia madre, con occhi sognanti e io scuoto la testa rassegnato.
<< Fa come vuoi, vada per la festa. Ma non cercare di propinarmi una delle figlie altezzose delle tue amiche, perché non ci tengo proprio. Se e quando vorrò una donna, la sceglierò da solo >> ribatto, con tono serio.
<< Ma tesoro, dovresti smetterla di cambiare donne come cambi le camicie. Sarebbe il caso che tu cominciassi a mettere la testa a posto e ti trovassi una brava ragazza da sposare e con cui fare una famiglia >> mi rimprovera mia madre.
<< Mamma.. lo sai come la penso. Non sono pronto ad impegnarmi con nessuna donna >> dico al limite della sopportazione.
<< Ma caro, lo so che quella donna, quella Shiori ti ha ferito. Ma non tutte le donne sono come lei! >>.
A sentir nominare quella vipera di Shiori mi irrigidisco.
Adoro mia madre, ma ha la brutta tendenza di infilare il naso in affari che non la riguardano.
<< Ti prego mamma, smettila. Non sono un bambino e, chi frequento, non è affar tuo. So cavarmela da solo >> rispondo duro e lei sospira.
<< Coraggio cara, lascialo in pace. Prima o poi sono sicuro che troverà qualcuno da amare per conto proprio e, con i suoi tempi >> dice mio padre, cercando di porre fine alla discussione.
<< Va bene >> sospira << Mi dispiace caro, vorrei solo vederti felice >> si scusa allora, mia madre.
Sospiro: << Lo so mamma. In ogni caso ti concedo di organizzarmi questa festa, se ci tieni tanto >> cedo infine.
<< Ah si! Come sono felice, mi metterò all’opera da domani! >> dice entusiasta e io sorrido, cosi come mio padre: a volte sembra proprio una bambina.
<< Notizie di Sesshomaru? >> domando allora, cambiando argomento.
Mia madre annuisce sorridente: << Ha chiamato ieri sera. Lui e Rin stanno benissimo. Torneranno tra una settimana >> mi informa.
Mio fratello, dopo anni di fidanzamento, un mese fa ha deciso di fare il grande passo e sposarsi con Rin, sua fidanzata dai tempi del liceo.
Ed adesso sono in viaggio di nozze in giro per l’America, visto che mia cognata ha sempre desiderato visitarla.
<< Chissà, magari quando torneranno annunceranno di aspettare un pargoletto. Infondo, sarebbe ora! >> dico io, con tono canzonatorio.
<< Hai ragione caro, sarebbe bellissimo avere di nuovo un bambino in giro per casa >> dice lei sognante.
Il resto del pranzo scivola via con chiacchiere spensierate e mi rilasso un poco.
Anche se, ogni tanto, il pensiero di Kikyo mi torna alla mente.
Non riesco proprio a spiegarmi il perché del suo strano comportamento.
E non riesco a togliermi dalla mente l’immagine del suo corpo perfetto e slanciato, dei suoi capelli lunghissimi e delle sue labbra rosse da baciare.
Sono infine le quattro, quando riesco ad uscire da casa dei miei genitori. Dopo pranzo infatti, mio padre ha insistito per discutere con me i dettagli di alcuni affari e darmi qualche suggerimento. Nonostante siano ormai due anni che la presidenza della società è passata in mano mia, è stato molto utile poter chiedere consiglio a mio padre.
Mio fratello invece, nonostante sia il maggiore, non ha mai voluto avere molto a che fare con la compagnia di famiglia, decidendo di studiare medicina; quando papà si è ritirato dagli affari, Sesshomaru ha voluto che prendessi io il suo posto, in modo da poter continuare a lavorare come ortopedico.
Decido di fare un paio di telefonate e di passare in banca, a risolvere alcune questioni che ho dovuto tralasciare pensando di dover partire.
 
Entro nell’edificio della Taisho Company alle cinque e mezzo e, prendo l’ascensore con una strana tensione addosso che non vuole abbandonarmi.
Tutta colpa della mia segretaria!
In tutto il tempo che ha lavorato con me è stata sempre al suo posto, lavorando con praticità ed efficienza; oggi invece, sembra aver subito una mutazione di personalità e, da quando è entrata nell’ufficio questa mattina, non è più uscita dalla mia mente.
Che diavolo mi prende?
Le porte dell’ascensore si aprono sull’atrio illuminato a giorno e, una musica rock, accompagnata dal rumore di cassetti che vengono chiusi e riaperti, mi spinge ad avvicinarmi alla postazione della mia segretaria.
Che diavolo sta combinando, quella donna oggi?
Un altro rumore proveniente dal cassetto di uno schedario e poi, la testolina di Kikyo spunta dalla scrivania.
Appena mi vede, fa un salto indietro con la sedia girevole e io, non so perché, ma ho voglia di ridere. Forse perché la sua espressione da bimba colta in fragrante durante una marachella, la rende tremendamente buffa.
 << Non ti ho sentito entrare >> balbetta, spegnendo subito quella specie di musica, dal cellulare.
<< Mi sembra ovvio, con quel rumore assordante nelle orecchie, non mi stupisce che tu non mi abbia sentito entrare >> dico ironico.
Lei arrossisce, ma mi guarda in cagnesco: << L’ho acceso da poco. E comunque è talmente silenzioso qui.. >> ribatte.
<< Si può sapere che diavolo stai facendo? >> le chiedo burbero.
L’ultima cosa di cui ho bisogno in questa giornata, è la mia segretaria che oggi, sembra voler mostrare il suo bel caratterino, proprio con il suo capo!
<< Sto archiviando le pratiche che mi hai lasciato >> mi risponde con ovvietà.
Alzo un sopracciglio, stranito: << Si solito non preferisci farlo al mattino presto? >>.
Lei mi fulmina con lo sguardo e, affascinato, noto per la prima volta un particolare: i suoi begli occhi castani, scintillano quando si arrabbia, mostrando delle sfumature dorate che non ho notato mai prima.
<< Adesso avevo tempo e ho deciso di portarmi avanti con il lavoro. Ho finito di svolgere gli incarichi che mi hai assegnato, sta tranquillo >> dice piccata.
<< Tempo? Sono le cinque e mezzo, dovresti essere uscita di qui, già da mezzora >> le dico al limite della pazienza.
Questa ragazzina oggi ha deciso di sfidarmi e farmi perdere la calma.
<< Ma sono arrivata in ritardo no? Stavo recuperando il tuo prezioso tempo >> mi dice borbottando e mettendo un broncio.. adorabile.
Spalanco gli occhi davanti ai miei stessi pensieri.
Sono forse impazzito? Adorabile?
Solo perché ha delle labbra fantastiche, non significa che sia adorabile!
- Labbra e gambe fantastiche… per non parlare dei suoi capelli… - mi fa notare una vocina insidiosa nella mia testa.
Quali altre meraviglie ha tenuto nascoste Kikyo Higurashi fino ad ora?
<< Hai recuperato durante la pausa pranzo. Va bene così, ora va a casa >> dico freddo.
Esci di qui, prima che io commetta qualche strana sciocchezza, tipo avvicinarmi e sfiorare quei capelli bellissimi per sapere se sono cosi morbidi come sembrano.
Oppure sfiorare quella bocca fantastica in un bacio che metterebbe a tacere le fantasie che per tutto il giorno non hanno voluto abbandonarmi.
Mi avvicino lentamente, cogliendo un pizzico del suo profumo sensuale; mi chino sulla scrivania e appoggio un braccio sullo schedario: << Smettila, non hai fame? >>.
<< Sono arrivata con un ritardo imperdonabile e ho pensato che andare a pranzo fosse un lusso che la società non avrebbe tollerato >> risponde, quasi acidamente.
Noto però che non mi sta guardando e che le sue guance sono arrossate: che sia arrabbiata? Ma no, la sua sembra più una reazione allarmata, forse in risposta al mio avvicinamento.
Cosa crede che voglia farle?
E’ la mia assistente personale, santo cielo!
Kikyo intanto, rimette a posto un'altra cartella, ma stavolta la blocco, chiudendo il cassetto con una spinta.
<< Cosa fai? Non ho finito >> mi dice stupita.
<< Ho detto basta, per oggi. Non farmelo ripetere >> rispondo, con durezza.
La vedo guardarmi indecisa per un attimo, per poi abbassare lo sguardo.
Senza una parola, raduna le sue cose e, stando attenta a non sfiorarmi, gira attorno alla scrivania .
All’improvviso ho quasi la sensazione che stia fuggendo.. ma perché?
<< E’ meglio che vada allora! Ci.. vediamo domani mattina, sarò puntuale stavolta, lo giuro >> dice in fretta, senza guardarmi negli occhi. La sua voce è bassa, roca, sensuale e... mi strazia i sensi.
La vedo chinarsi per spegnere il PC e inconsapevolmente, mostra una visuale niente male del suo fondoschiena.
Dannazione.
Non sono un moccioso con crisi ormonali!
Devo darmi una calmata, subito!

<< Per la riunione di domani è tutto sistemato. Buonanotte Inuyasha >> mi dice allora.
Rispondo con un grugnito e lei si avvia verso l’ascensore, spingendo il pulsante di chiamata.
All’improvviso provo il desiderio che quell’ascensore non arrivi e che lei rimanga qui, con me, salvandomi da una cena solitaria.
<< Kikyo? >> la chiamo, poco prima di pentirmene.
Cosa mi passa per la testa?
Sarebbe meglio lasciarla andare a casa, al sicuro.
Magari, dopo una buona notte di sonno, questi strani pensieri sulla mia assistente, passeranno.
Si volta verso di me incerta: << Si? >> chiede.
<< Ceniamo insieme, ti va? >>.
La vedo sgranare gli occhi e arrossire vistosamente.
Alla fine però, scuote la testa, guardandomi seria << No >> risponde.
Mi avvicino a lei e, vedo che di riflesso indietreggia, fino ad appoggiarsi alla parete di lato all’ascensore.
<< No? Rifiuti cosi, senza una spiegazione? >> dico, afferrandola per la vita.
E' cosi sottile, cosi calda.
<< Si, non penso di dover fornire spiegazioni per rifiutare o sbaglio? O forse il problema è che nessuna donna di solito osa dirti di no? >> chiede seria, con voce leggermente.. affannata.
Accarezzo impercettibilmente i suoi fianchi, ignorando la provocazione nella sua voce: << Non è questo il punto. Devi vedere un altro uomo? è per questo che oggi sei così.. diversa? >> le domando, a pochi centimetri dal volto.
Lei sembra per un attimo confusa, poi sbotta a ridere lasciandomi stupito.
<< Una donna non ha bisogno per forza di un uomo per stare bene. E non ho bisogno di avere un altro appuntamento, per rifiutare il tuo invito. Sai bene che non sarebbe una buona idea, capo >> dice lei con tono snervante.
Non posso darle tutti i torti.
Tuttavia…

<< Non hai mangiato nulla oggi. Ti sto offrendo una semplice cena, nulla di più >> dico irritato.
<< Ho mangiato una mela e, più tardi, mangerò qualcosa a casa >> ribatte piccata.
<< Una mela? È questo il tuo pranzo? >> dico ironico, continuando ad accarezzarla e, noto un leggero fremito scuoterla.
Forse non è così distaccata come vuole far credere…
<< Ti riaccompagno subito dopo aver mangiato, te lo prometto >> dico, persuasivo.
<< No, grazie >>.
<< Perché no? >> domando ancora.
<< Perché non voglio, ok? >> risponde con esasperazione nella voce.
Raddrizzo la schiena, irritato e un po’ ferito dal suo atteggiamento: << Come vuoi. Si trattava solo di una cena >> dico atono.
Nessuno dei due dice nulla di più.
Il trillo dell’ascensore, rompe il silenzio che si è venuto a creare.
Con una leggera spintarella cerca di liberarsi della mia presa ma, le porte dell’ascensore di aprono all'improvviso e lei, non avendo appiglio, rischia di cadere.
Velocemente mi avvicino e la afferro per le braccia, stringendola a me, poco prima che cada.
<< E’ tutto apposto? >> le domando, sussurrandole in un orecchio.
<< Si, grazie. Io.. sto bene >> balbetta, staccandosi piano.
Rimaniamo così a guardarci, occhi negli occhi, il respiro leggermente affannoso di lei, che mi colpisce il collo.
Provo un desiderio per lei quasi doloroso e, dal modo in cui mi guarda, sembra che anche io non le sia del tutto indifferente.
Le guance sono rosse, gli occhi lucidi e il respiro è affannoso, mentre le labbra rosse e piene, sono leggermente dischiuse.
Le sollevo piano il mento con una mano e le sue labbra, si dischiudono ancora un poco.
Le porte dell’ascensore dietro di lei, si richiudono, impedendole qualsiasi tentativo di fuga.
Calo lentamente la bocca verso la sua e al primo tocco delle nostre labbra, che appena si sfiorano, vengo travolto da un desiderio potentissimo.
Dapprima è un tocco lievissimo, poi un mescolio di respiri, un'esplorazione, una presentazione e infine un incontro ravvicinato di lingue, sempre più intenso, sempre più voluttuoso.
La bacio a fondo, divorandole le labbra e, la sento rispondere al bacio con altrettanta passione; il suo corpo stretto tra le mie braccia, si inarca verso il mio, rischiando di farmi perdere il senno.
La sento avvicinarmi a sé, mettendo le sue piccole braccia intorno al mio collo, immergendo le dita tra i miei capelli; la sento poi spostare le mani sul mio petto, premendo le dita la camicia e causandomi brividi di piacere.
Le accarezzo a mia volta i fianchi, per poi spostare la mia mano sull’orlo della camicetta che indossa, alzandone un po’ i lembi e sfiorando così la pelle calda e morbida del suo addome.
Scendo a tracciare con la bocca il contorno delle sue labbra, la mascella e il collo... sentendola rabbrividire. Nel mentre, le mie mani saggiano la sua pelle, fino ad arrivare ad accarezzare il suo seno attraverso la stoffa sottile della camicetta e, lei, si inarca involontariamente verso di me, acuendo il mio desiderio e rischiando di farmi perdere il controllo.
<< E’ tutto il giorno che ti desidero. Mi stavi facendo impazzire >> sussurro roco, senza smettere di baciarla e toccarla.
<< Resta con me questa notte >> le chiedo, continuando ad accarezzarla e cominciando a slacciare i primi bottoni della sua camicetta.
La sento trattenere il fiato: << Inuyasha, non penso che sia il caso >> dice, staccandosi un pochino, con il respiro affannoso.
<< Non pensare. Abbandonati a me. Resta con me questa sera, ti prego >> le domando ancora, con il fiato corto.
<< Io.. non posso >> dice e sembra che la sua voce sia.. disperata.
<< Si che poi. Resta e fa l’amore con me Kikyo >> dico appassionato, ma la sua reazione mi stupisce.
Dapprima si immobilizza, poi si stacca velocemente da me, passandosi una mano tra i capelli scompigliati e tentando, con mani tremanti, di riallacciare i bottoni che ho appena slacciato.
<< Che succede? >> chiedo stranito.
<< Non avrei dovuto farlo. Non dovevamo farlo! >> grida lei, cercando di ricomporsi, mentre io la guardo incredulo.
Dov’è finita la passione che fino a pochi secondi fa stavamo condividendo?
<< Che cosa ti succede ora? >> le domando, cercando di capire il perché del suo repentino cambiamento.
<< Devo andare. Mi dispiace, ma non posso farlo >> dice, mentre si volta per richiamare l’ascensore.
<< Pensavo lo volessi anche tu, come lo voglio io >> mi lamento, non riuscendo a capirla.
<< Ti prego, si è trattato di un errore. Dimentichiamo l’accaduto.. io.. devo andare a casa, ora >> dice, proprio mentre le porte dell’ascensore si aprono.
<< Lascia che ti accompagni a casa allora, così possiamo parlare >> dico, deciso a scoprire di più sul suo comportamento, ma lei scuote la testa ed entra nell’ascensore.
<< Non è il caso, davvero. Io… non c’è nulla da dire. Non doveva accadere e basta! >> dice con tono duro, schiacciando il pulsante del piano terra.
Indurisco il viso e la voce, ferito e irritato dal suo comportamento: << Allora vai. Buonanotte >> dico atono, cercando di non mostrarle il mio stato d’animo, mentre le porte dell’ascensore si richiudono, davanti al suo viso angosciato.
All’improvviso, recupero un po’ del mio buon senso e scuoto la testa disgustato da me stesso: non avrei dovuto baciare la mia assistente personale. È stato un errore terribile.
Santo cielo, sono bastati pochi instanti per farmi perdere il controllo!
Mi giro di scatto, avviandomi verso la scala che dal mio ufficio conduce ai miei appartamenti personali.
Cosa l’ha fatta scappare così, all’improvviso?
Sembrava volerlo quanto me, ma alla fine è fuggita via.
Forse però è meglio così: una notte insieme avrebbe sicuramente cambiato il nostro rapporto e l’ultima cosa che voglio, è dovermi mettere a cercare una nuova assistente personale.
No, è andata bene cosi.
E forse, se continuo a ripetermelo, finirò per crederci davvero.
 
 
 

Kaggy POV
 
Il telefono squilla proprio mentre, trafelata, entro nell’appartamento.
Velocemente mi avvicino al tavolo e afferro il telefono, affrettandomi a rispondere: << Pronto? >> domando con il fiatone.
<< Ciao Kagome, come va? >> mi domanda mia sorella e io, sentendo che le ginocchia rischiano di cedere, mi lascio cadere su una poltrona.
<< Kagome? >> mi richiama, non ottenendo risposta.
Faccio un respiro profondo: << Kikyo, devi tornare subito >> dico con urgenza e dall’altro capo della linea, sento il silenzio.
<< Che ti prende? Che succede cosi all’improvviso? Avevi promesso! >> mi chiede lei seria.
<< Lo so Kikyo, ma le cose sono più complicate di quanto pensavamo! Inuyasha.. lui .. >> dico, cercando le parole giuste, mentre in mente ho ancora le immagini del bacio di fuoco che ci siamo scambiati prima.
<< Kagome, Inuyasha è all’estero, che vuoi che... >> comincia lei con tono esausto, ma la interrompo.
<< No sorella, Inuyasha è qui! L’affare è stato rimandato e lui non è partito affatto! Questo significa che dovrò lavorare con lui in questi giorni e, fidati, non è una buona idea! Finirà per scoprirci! >> rispondo agitata.
O forse finirà per baciarmi ancora e, non so se, stavolta, riuscirò a resistere.
<< Calmati adesso, Kagome. Dimmi cos’è successo! Si è accorto dello scambio? >> .
<< No... ma devi tornare Kikyo. Le circostanze sono cambiate. Con lui qui, è impossibile che io riesca a sostituirti per due settimane, senza che se ne accorga! >>.
<< Ma me l’hai promesso, ricordi? Non puoi tirarti indietro così! >> risponde lei alterata.
Sospiro.
<< Lo so, hai ragione. Ma non posso farcela Kikyo.. e se ci scopre saranno guai seri. Devi tornare! >> cerco di farla ragionare.
Devi tornare e permettermi di riprendere la mia vita, lontano da Inuyasha no Taisho, dalle sue labbra peccaminose e dalle sue mani capaci di incendiare una donna con un semplice e leggero tocco.
<< Kagome ascoltami. Il matrimonio si svolgerà tra quattro giorni. Non posso andarmene, ora. Non riuscirei a trovare un biglietto aereo per tornare subito e, oltretutto, non posso fare questa figura con Naraku e la sua famiglia. >>
<< Ma Kikyo .. >> dico, cercando di trovare le parole per convincerla.
<< Se non ti ha riconosciuta oggi, perché dovrebbe farlo nei prossimi giorni? Sono sicura che te la caverai benissimo e io, non dovrò deludere il mio fidanzato. Prometto che tornerò subito dopo il matrimonio, ma ti prego, resisti ancora qualche giorno! >> mi chiede con tono di supplica.
Chiudo gli occhi: ancora una settimana, in compagnia di Inuyasha Taisho.
Che cosa farò?
<< Lo so che a volte è un po’ dispotico, ma puoi farcela per pochi giorni, no? >> continua mia sorella, di fronte al mio silenzio.
<< Non è questo >> comincio impacciata; << Ecco, è mai capitato che lui ti facesse..delle avances? >> chiedo nervosa.
Segue un attimo di silenzio, prima che lei risponda: << Stai scherzando? Ti sembra il tipo che ci prova con la propria assistente personale? E’ sempre stato molto corretto e professionale nei miei confronti, la sua assistente personale non è il tipo di donna che lo attizza, lo ha chiarito subito. Perché me lo domandi? >> chiede curiosa.
<< Quindi non ha mai mostrato interesse verso di te? >> chiedo conferma.
Non è possibile. Questo vorrebbe dire che lui… è attratto da me, da me e basta.
<< Certo che ne sono sicura. È successo qualcosa? Pensi ci abbia provato con te? >> mi chiede preoccupata.
Faccio una smorfia. Di solito io e mia sorella non abbiamo segreti, ma non penso sia il caso di raccontarle ora cosa è successo: << Forse è solo una mia impressione >> dico neutra.
<< Lascia stare! Non è proprio il tipo. E poi da quello che so, lui non si interessa mai a nessuna donna che lavora per lui. Pare che la sua ex fidanzata, fosse una sua dipendente e non è finita bene tra loro. E da allora, si è tenuto alla larga dalle donne della Taisho Company  e in particolare dalle sue assistenti o, almeno, questo è quello che si dice in giro. Forse hai travisato >> risponde, mentre assimilo le sue parole.
<< Si, hai ragione >> affermo, ponendo fine alla questione.
Magari fosse così.
Ma come si può travisare.. se si tratta di un bacio decisamente bollente?
Se però quello che dice Kikyo è vero, lui si sarà già pentito del proprio comportamento e cercherà di starmi lontano.
Quando prima, nell’ufficio, l’ho sentito dire: - Resta e fa l’amore con me Kikyo – il sangue mi si è gelato nelle vene.
Sentire il nome di mia sorella mi ha riportato bruscamente alla realtà e ho preso coscienza del casino che stavo combinando.
Appena in tempo.
Se fossi andata avanti ancora per un po’, non sarei stata in grado di lasciarlo.
Mi ha baciato divorandomi le labbra, come un predatore esperto. Il desiderio mi ha bruciato il corpo e non sono stata più in grado di distinguere il sogno dalla realtà.
Le sue labbra mi hanno mostrato il paradiso e, le sue mani, mi hanno incendiato la pelle come mai nessuno è stato in grado di fare.
Non che io abbia chissà quale esperienza in proposito.
Avrei dovuto fermarlo, sapendo che lui era convinto di baciare Kikyo e non me, ma non ho saputo resistere alla tentazione.
Solo quando ha pronunciato il nome della mia gemella, ho capito l’errore e, sono scappata il più velocemente possibile.
Ma tua sorella ha appena detto che, con lei, non ha mostrato mai interesse.
Forse eri davvero tu la donna che voleva...
Una vocetta fastidiosa, continua a farmi vorticare questi pensieri nella mente.
In ogni caso è andata meglio così: non sono certo tipo da relazioni casuali e, con lui, non potrei mai avere una relazione normale.
Inuyasha no Taisho non è certo tipo da storie serie e, in ogni caso, lui non sa chi sono davvero e, una relazione, anche se breve, tra noi, sarebbe un pericolo… anzi un vero disastro.
È andata bene così.
Devo solo dimenticare il più bel bacio della mia vita.
 

 
 
 ANGOLINO Mio

Eccoci qui!
Il capitolo non è lunghissimo, ma ho pensato che fosse già bello intenso per essere agli inizi e ho voluto tagliarlo così. Lo so che le cose tra i due sembrano un pò affrettate; ma in realtà capita di incontrare persone che magari a pelle ti attraggono dal primo istante. Volevo quindi dare l'idea di un'attrazione istantanea, che fanno fatica a reprimere. Spero di non avervi deluse. 

Tra i due è scoccata la scintilla, anche se entrambi cercano di far finta di niente. Cosa accadrà? Cederanno alla passione secondo voi? Kagome sarà smascherata o no? ^^
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e spero che mi facciate sapere la vostra opinione.

Che dire, non ho parole per ringraziare tutte le persone che hanno LETTO la storia; chi l'ha aggiunta tra PREFERITI, SEGUITE e RICORDATE.
Grazie anche alle otto belle fanciulle che hanno commentato il prologo *____* Grazie !!!! <3

Cercherò di scrivere tra una giornata di studio e una di vacanza ^^
Ho in corso un altra storia, se vi interessa: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3196474&i=1
Cercherò di non farvi aspettare troppo per il prossimo cap!
BAci Pri
 

 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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