Gli occhi di Carlos:
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Compleanno e Rischi...
Sarei rimasta a guardarlo per il resto della mia vita se avessi potuto ma da lì a poco sapevo che Sol e Belen sarebbero arrivate per portare tutto ciò che avevano preparato per il buffet e sapevo anche che la prima cosa che avrebbero fatto sarebbe stato urlare di gioia al solo vedere Guido.
Infatti fu quello che successe poco dopo, il campanello suonò un po' indeciso ma il suono si sentì
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“Ci siamo!” - disse Guido alzandosi per andare ad aprire, pochi istanti dopo vidi entrare le due ragazze piene di pacchi e vettovaglie, ma non reagirono alla vista di Guido e forse piene zeppe come erano non lo avevano nemmeno visto
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“Ciao!” - dissi seduta sul divano
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“Ciao! - rispose Belen riprendendo fiato – Come stai?!”
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“Fantasticamente bene direi!” - dissi rivolgendo lo sguardo verso Guido che era appoggiato al muro sotto l'arco
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“Oh bene!Allora Sol ci diamo da fare?! - disse girandosi verso la sorella che aveva le lacrime agli occhi e le mani davanti alla bocca e stava per mettersi ad urlare – Sol?Stai bene?!”
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“Si credo di si...” - disse Guido dietro di lei, Belen si voltò verso di lui di scatto e fece l'urlo che la sorella tratteneva da 5 minuti
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“Ciao! - dissero poi insieme abbracciandolo – Bentornato a casa!”
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“E aggiungerei finalmente...” - commentai ridacchiando soddisfatta, poco dopo le due si staccarono e mentre Sol aveva ancora le lacrime agli occhi, Belen sorrideva soddisfatta
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“Bene ora mettiamoci al lavoro, tra poco arriveranno e noi dobbiamo sistemare tutto!” - disse Belen
Mi rivoluzionarono casa e anche se Guido era stanco del viaggio si mise ad aiutarle, preparano il tavolo con il buffet e posizionarono i loro regali sul tavolo accanto, ci volle circa un ora prima che la smettessero di passarmi davanti, appena in tempo per sentire il campanello suonare
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“Guido nasconditi...” - disse Sol improvvisamente
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“Perchè?!” - chiese lui spiazzato
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“Avanti non fare il polemico, fallo e basta!” - continuò lei, vidi Guido nascondersi dietro la colonna delle scale
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“Ad aprire vado io, tu Giusy non ti spostare da lì!” - disse Belen sorridente rivolta a me
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“E chi si muove!” - commentai, in casa entrarono Camillo, Santiago con i due pargoli , Alan e Caterina che si trascinavano dietro una cosa molto grossa e piuttosto inquietante
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“Ah che faticaccia...” - commentò Alan sedendosi sopra il pacco, sfinito
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“Ma cosa c'è li dentro ragazzi?!” - chiesi curiosa dopo che Caterina mi aveva dato un bacio sedendosi accanto a me
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“Una macchina!” - rispose Alan
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“Cosa?!” - chiedemmo in coro noi
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“Una macchina monoposto Mercedes...giusto?” - disse Guido sbucando da dietro la colonna, Alan rimase fermo ad osservarlo, mentre Caterina e Santiago saltellanti lo andarono a salutare
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“Mah...” - iniziò a balbettare Alan ancora immobile con lo sguardo sorpreso
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“Sorpresa!” - rispose Guido mentre lo abbracciava, Alan ci mise un po' a rispondere all'abbraccio mentre Camillo si limitò a una pacca sulla sua spalla dirigendosi verso una poltrona
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“Ma quando sei arrivato?!” - riuscì a chiedergli alla fine
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“Oggi pomeriggio, Antonella e Bruno sono venuti a prendermi all'aeroporto”
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“Bastardi non mi hanno detto nulla!”
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“Non hanno detto nulla nemmeno a me...” - dissi
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“Pezzo di merda!Volevi fregarci non è vero?” - disse Alan riabbracciandolo
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“No volevo solo farvi una sorpresa!”
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“Ah tranquillo ci sei riuscito!” - disse Caterina commossa
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“Avevi una faccia, sembravi un pesce lesso!” - ridacchiò Guido
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“E scusa vuoi mettere, accidenti non ti vedo da due mesi e sbuchi così senza preavviso, sfido chiunque a non rimanere scioccati!” - commentò, Guido sorrise compiaciuto
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“Ora voglio vedere la faccia degli altri!” - commentò mio marito
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“Incredibile!E comunque ti vedo in forza stronzo...” - disse Alan dandogli un colpo affettuoso alla spalla
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“Come è andata?!” - chiese Santiago
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“Bene!Ho quasi finito, ora dobbiamo sistemare con Patty poi chiudiamo la storia!O almeno in parte...”
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“Cioè?” - chiese Camillo
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“Cioè che se fossi stato italiano o almeno europeo a quest'ora sarei l'avvocato dell'accusa!”
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“Scherzi o dici sul serio?!” - chiese Sol
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“No dico sul serio, purtroppo non potrò sbatterlo personalmente in galera ma mi è stata concessa la possibilità di partecipare “virtualmente” alle udienze!”
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“In che senso “virtualmente”?” - chiese Caterina
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“Nel senso che sarò in diretta tramite teleconferenza con loro e potrò fare domande a Pixel come se fossi lì!Anche se in realtà non posso esserci...”
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“Come mai te lo hanno concesso?!” - chiese Santiago
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“Perché è stato grazie a me che è venuta fuori tutta la storia!Se non mi fossi messo in testa di farlo sparire probabilmente lui avrebbe continuato ad agire indisturbato e a rovinare la tranquillità delle persone!”
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“Sei un grande! - commentò Alan soddisfatto – Ora ci possiamo rilassare!” - sospirò infine tranquillo
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“Ma davvero c'è una macchina li dentro?!” - chiesi a Caterina mentre il campanello suonava di nuovo e Guido si nascondeva dietro la colonna
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“Buonasera miei cari teneroni!” - disse Pia sbaciucchiando tutti, Viny entrò e si sedette all'istante
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“Viny tutto bene?!” - chiese Santiago
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“Sono distrutto... - rispose alzando gli occhi e incontrando lo sguardo di Guido che già stava salutando Pia – Oh toh!Un fantasma...” - disse facendoci ridere
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“Io te l'ho sempre detto!Non sei più un ragazzino che puoi spassartela al pomeriggio!Ormai alla nostra età limitati al letto e alla sera!Così dopo dormi...” - disse Guido sogghignando malizioso ricevendo uno schiaffetto al braccio da Pia e il campanello si rimise a suonare
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“Ma non possiamo semplicemente lasciare la porta aperta?!” - chiese Guido mentre tornava dietro la colonna
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“Troppo semplice!” - rispose Belen mentre si accingeva ad aprire
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“Ehilà, salve a tutti! - disse Gonzalo trascinandosi dietro Martin che voleva stare con Felicitas ferma a parlare con Belen all'ingresso, la prima cosa che fece Gonzalo fu di venirmi a salutare – Tutto bene?!” - mi chiese preoccupato
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“Si, sto benissimo!” - risposi con un sorriso a 32 denti
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“Sembri lo stregatto con quel sorriso, fai quasi paura! - disse – L'hai vista?!” - chiese ad Alan e lui di tutta risposta gli indicò un punto alle sue spalle con la testa, Gonzalo gli chiedeva silenziosamente cosa avesse
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“Tesoro guarda dietro di te!” - disse infine Felicitas chiudendo questa conversazione silenziosa, Gonzalo obbedì e si voltò ed ebbe la stessa reazione di Alan
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“Ma perché sembrate tutti dei pesci lessi quando mi vedete?!” - chiese Guido avvicinandosi
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“Beh!” - commentò stringendolo in un abbraccio
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“No!Non te lo concedo...Ti ho visto tre giorni fa!” - gli disse
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“Si certo!Ma a New York...!Qui a Buenos Aires sei un miraggio...” - rispose e il campanello risuonò
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“Ah ma basta!Non ne posso più...” - disse Guido tornado alla sua postazione
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“Ciao!” - disse Fabio entrando con un sacco sopra le spalle
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“Beh se lei sembra lo stregatto tu sembri babbo natale!” - disse Gonzalo facendoci ridere
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“No!Gli manca il vestito rosso...!” - commentò Tamara salutandoci e fissando la colonna
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“Che c'è?!” - le chiesi sorridente
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“No!Aspetta, tesoro tu lo sai che sei troppo grosso per nasconderti dietro la colonna vero?!” - chiese divertita ma aveva gli occhi lucidi
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“Ma chi c'è?! - chiese Fabio sbucando dalla spalla di Gonzalo – No!Non ci credo!Guidooo...” - urlò mollando il pacco a terra e correndo ad abbracciarlo, cosa che fece anche Tamara poco dopo
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“Sai cosa mi ricorda questo momento?” - disse Viny
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“Cosa?!” - gli chiese Pia
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“Avete mai visto su youtube quei video dei militari americani che tornano a casa dopo mesi?!”
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“Oh si certo!Ogni volta finisco in lacrime... - commentò Camillo, tutti ci voltammo a guardarlo perplessi – Che c'è?!Finireste in lacrime anche voi se li guardaste...Credetemi!”
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“Si certo amore!” - gli disse Belen assecondandolo, lui le rispose con un occhiataccia
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“Mi devo nascondere ancora o posso sedermi?!Sono arcistufo di spostarmi sembro una marionetta impazzita!” - disse Guido
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“Mancano ancora Bruno, Antonella, Patty, Carlos, Matias, Felipe e Luciana...dipende da chi entra per primo!” - rispose Gonzalo
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“Si infatti, se è Luciana con Felipe puoi anche rimanere seduto...Ma se sono gli altri io mi nasconderei, non vedo l'ora di vedere la faccia di Bruno...” - esclamò Fabio
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“Forse la faccia di Matias...” - disse Alan
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“No!Bruno sarà sicuramente più sorpreso...” - commentò Gonzalo
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“Oh no!” - disse Guido
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“Oh ma sei uno stronzo allora!” - esclamò Fabio capendo subito
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“Lo sapeva?!” - chiese Tamara
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“E' venuto lui con Carlos e Antonella a prendermi all'aeroporto....E Patty l'ho vista prima!”
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“Uffa!Ma che gusto c'è così?!” - disse Gonzalo
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“Mi dispiace avervi tolto parte del divertimento...”
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“Beh ci rimane Matias...!” - disse Santiago
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“Giusto!Augurati che siano prima Luciana e Felipe ad arrivare così ci godremmo un bella scena!” - ridacchiò Alan e il campanello risuonò
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“Giuro che la prima cosa che faccio domani sarà eliminare quel campanello...” - esclamò Guido tornando al suo posto
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“Sera!” - disse Luciana con una grossa borsa in mano, Guido uscì dalla colonna tranquillamente
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“Guido!” - esclamò Felipe
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“Ciao splendore!” - disse Luciana sorridente, come tutti fino a quel momento gli fecero milioni di domande e il campanello risuonò
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“Spero di non risentirlo più fino alla fine dei miei giorni, perché ne ho sopra i capelli di sentire “dlin dlon”!O altrimenti mi verrà una crisi isterica!” - disse Guido
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“Forse ci siamo!Nasconditi bene...” - disse Belen mentre gli altri cercavano di fare finta di niente
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“Ciao dolcezze!” - disse Antonella entrando con dietro Bruno i due si trovarono tante paia di occhi che minacciosi li fissavano
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“Abbiamo qualcosa che non va?!” - chiese Bruno
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“Mah!Fate voi...” - disse Gonzalo risentito
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“Che è successo?!” - chiese Antonella preoccupata
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“Siete bravi a mantenere i segreti...” - commentò Fabio, Bruno sospirò rilassandosi mandando il cognato a quel paese con un gesto
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“Ahhhh!Eh si...ogni tanto ci riusciamo! - rispose Antonella – Ma dov'è?! - chiese, io le indicai la colonna e lei lo vide che cercava di nascondersi – Tesoro hai scelto il più brutto nascondiglio della casa!E comunque Matias sta arrivando quindi...Nasconditi meglio!”
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“Shhh!!Non se ne deve accorgere, fate finta di nulla...” - dissi e per l'ultima volta quel giorno il campanello si rimise a suonare
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“Ciao!” - disse Matias con in braccio Carlos che sorrideva felice di vederci tutti assieme
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“Ciao!” - disse Gonzalo
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“Ciao!” - continuò Fabio
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“Che c'è?” - chiese Matias non capendo i loro sguardi divertiti
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“No, nulla!” - disse Alan
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“No, quelle facce non mi piacciono!Avanti ditemi che succede?!” - chiese mio fratello appoggiando mio nipote a terra
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“No nulla Matias, non succede nulla!” - rispose Santiago cercando di non ridere
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“Viny che succede?Tu me lo dici vero...!” - chiese Matias mentre Patty ci raggiungeva in salotto
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“Ma nulla, tranquillo!” - rispose lui
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“No qui sta succedendo qualcosa e voi state ridacchiando come degli scemi senza parlare!Ho qualcosa in faccia?” - chiese allarmato
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“No no!” - rispose Felipe
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“Non mi convinci! - disse Matias girandosi verso Patty – Mi sono tagliato facendomi la barba?!” - le chiese preoccupato
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“No amore!” - rispose lei fissandolo stranita
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“E allora cosa c'è?! - chiese esasperato, alla fine scoppiammo tutti a ridere – Non è divertente essere preso per i fondelli!” - disse mettendo il broncio
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“Sai forse cosa c'è!?” - esclamò Patty
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“Cosa?!” - chiese lui esasperato
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“Io mi guarderei bene intorno!Magari ti perdi qualcosa o qualcuno...” - disse lei
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“E' la casa di mia sorella la conosco bene... - disse lui – E poi ci siamo tutti, beh!A parte Guido che è a New York...” - a quell'affermazione Alan scoppio a ridere trascinandosi dietro tutti i ragazzi mentre noi ragazze cercammo di reggere ancora un po' ma fu del tutto inutile alla fine cedemmo alle risate
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“Sai, se una donna ti dice guarda meglio...tu lo devi fare e tacere!” - disse Guido uscendo da dietro la colonna, la faccia di Matias fu' uno spettacolo, a bocca aperta lo fissava avvicinarsi
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“No vabbe!Ma ditemelo subito, mi avete fatto prendere un infarto...” - disse abbracciando suo cognato
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“Eheheh!Tu dovevi essere qui quando sono arrivati gli altri...” - rispose Guido
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“Eh ci credo!Come stai?!”
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“Ah io bene!Sono a casa...Dovresti sapere quale sensazione si prova a tornare no?!” - gli chiese Guido
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“Ma te guarda...in quanto a voi siete degli infami!” - rispose Matias e li ricominciammo tutti a ridere
***
Un bel colpo d'occhio, se fosse entrato un paparazzo in quel momento sarebbe riuscito a fare lo scoop più importante della sua vita mogli, mariti, figli delle persone più celebri all'interno della storia dell'Argentina, nessuno si sarebbe mai aspettato di vederli tutti insieme eppure per varie coincidenze erano tutti lì, amici da una vita, inseparabili compagni di viaggio, di liti, di amori travagliati, insomma tutto ciò che comporta avere a che fare con lo stare al mondo.
La serata procedette tranquilla, le ragazze sedute a chiacchierare, i bambini a giocare e gli uomini a sorseggiare qualche stramberia preparata al momento dai vari barman improvvisati vigilati da Camillo, ci fù il momento regali, il momento torta e il momento foto, insomma tutto procedeva normalmente, ma ci rilassammo troppo quella sera e senza quasi farci caso non ci accorgemmo che Giusy aveva qualcosa che non andava:
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“Guido!Guido...” - io seduta accanto a Patty sentii la voce flebile di Giusy che chiamava il marito ma era coperta dal chiacchiericcio generale
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“Che succede Giusy!?” - le chiesi avvicinandomi a lei, mi guardò con occhi vitrei spaesata e spaventata
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“C'e qualcosa che non va...” - riuscì a dirmi, Patty si era avvicinata a noi
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“Cosa?” - le chiese
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“Non lo so!” - rispose Giusy, quello che successe dopo fu troppo repentino per pensare a cosa fare, Giusy collassò e per la stanza si sentì l'urlo di Guido dalla parte opposta poi il silenzio o almeno così mi sembrò a me.
***
Il corpo di Guido si era mosso ancora prima di capire che Giusy stava collassando aveva lanciato un grido che avrebbe distrutto montagne, la prese al volo prima di vederla accasciarsi sul divano, non fece in tempo a dire nulla che Gonzalo era già corso per le scale a mettere in moto la macchina, Bruno e Matias avevano spalancato le porte, insomma nel momento di panico, la lucidità prese il sopravvento facendoci agire nella maniera più naturale, tranne che a me e Antonella, rimanemmo immobili a fissarci per non so quanto tempo, Tamara e Caterina presero con loro tutti i bambini, poi come svegliate dal trance ci precipitammo fuori di corsa insieme a Matias dietro a Gonzalo che camminava come un fulmine passando semafori rossi, provocando un tamponamento e con Bruno che sventolava fuori dal finestrino un fazzoletto bianco come per dire liberate il passo dobbiamo correre in ospedale, io e Antonella eravamo in silenzio mentre Matias cercava di stare dietro ai ragazzi ma dopo il terzo semaforo rosso fummo bloccate dall'ingorgo creatosi a causa loro.
Appena giunti in ospedale trovammo Gonzalo e Bruno seduti in sala d'attesa del pronto soccorso
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“Ragazzi, come sta?Cosa le è successo?” - chiese Matias mentre io e Antonella non eravamo in grado di aprire bocca
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“Non lo sappiamo, quando eravamo in macchina ha iniziato a perdere molto sangue è rinvenuta due volte, ma poco prima di arrivare all'ospedale ha riperso i sensi e non si è più svegliata!” - ci disse Bruno abbracciando Antonella
Calò il silenzio tra di noi, gli altri ragazzi arrivarono alla spicciolata, quando ci fummo tutti continuavamo a stare in un silenzio innaturale per noi, poco dopo Guido uscì dalla camera di pronto soccorso, senza notarci, lo vedemmo appoggiarsi al muro e accasciarsi al suolo, io mi avvicinai a lui in silenzio e appoggiai una mano sulla sua spalla, non alzò nemmeno la testa
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“Distacco della placenta, stanno rischiando tutti e tre!” - disse solo questo la mia reazione istintiva fù di abbracciarlo stretto, sentii gli altri avvicinarsi, Matias si era appoggiato al muro dalla parte opposta e si torturava le unghie, spezzandole mangiandole dal nervoso.
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“Ma che cosa succede ora?!” - chiese Tamara con un filo di voce
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“La devono operare, tireranno fuori i bambini, anche se sono solo all'inizio del settimo mese, sperano che riescano a farcela, continueranno a stare in incubatrice, mentre Giusy è un punto interrogativo...” - disse Guido flebile
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“Cioè?” - chiese Alan
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“Eh cioè...Cioè che non sanno se c'è la farà...!Ha perso tantissimo sangue era debilitata anche prima e ora con l'operazione sperano di farla stare meglio ma non va per niente bene!” - rispose Guido, la sua voce si spezzo sul finale crollò in una valle di lacrime, io mi limitai ad abbracciarlo ancora di più, Matias si attaccò al telefono e chiamò i suoi genitori tornati a Barcellona, mentre Fabio si mise in contatto con i genitori di Guido.
L'operazione durò quasi tutta la notte, fummo svegliati dal chirurgo che l'aveva operata e ci mettemmo tutti all'ascolto
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“L'operazione è andata bene, i bambini sono nati, dalle prime analisi risultano sani entrambi, uno ha meno peso rispetto all'altro ma con i due mesi prossimi passati in incubatrice le possibilità che cresca bene e si stabilizzi sono buone, la signora invece ha avuto grosse perdite di sangue, abbiamo fatto tutto ciò che era possibile fare, ma l'operazione è stata più complicata del previsto, dopo aver asportato i due feti ci siamo accorti che all'interno dell'utero c'era un tumore in forte crescita – Io in quel momento sgranai gli occhi, guardai Guido che era paralizzato e senza fiato, non riuscivamo a capire dove il dottore voleva arrivare, mi limitai ad abbracciare Matias strettissimo, con la coda dell'occhio vidi Antonella che a stento tratteneva le lacrime mentre Bruno la stringeva per le spalle per sorreggerla, dopo una breve pausa il dottore continuò – Abbiamo dovuto asportare tutto, sua moglie non potrà più avere figli e attualmente si trova in coma indotto nella sala di terapia intensiva!”
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“Ma sta bene?Si riprenderà...” - chiese Guido allarmato
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“Dobbiamo solo aspettare...” - rispose il dottore
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“Come aspettare?!” - continuò Guido
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“Si, attualmente si trova in prognosi riservata e non posso dirle altro!”
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“Voglio vederla...” - disse deciso
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“Mi dispiace, ma finché non verrà sciolta la prognosi nessuno potrà vederla, ma l'accompagno dai suoi figli!”
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“No!” - disse, noi lo guardammo stupiti
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“Guido ma che dici?!” - disse Gonzalo
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“No io voglio vedere Giusy!Non mi interessa altro, avevamo dei progetti nella vita e sta andando tutto in fumo per cosa?!”
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“Guido sei diventato papà...” - cercò di convincerlo Luciana, ma fu tutto inutile
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“Non volevo diventarlo così...” - continuò lui a testa bassa con le lacrime che gli rigavano il volto
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“Posso vedere io i miei nipoti?” - chiese Matias, noi tutti lo guardammo in silenzio e il medico acconsenti accompagnandolo nella nuersery dell'ospedale.
Guido si sedette sulle poltrone con la testa tra le mani, era disperato, gli si affiancò Bruno mettendogli una mano sulla spalla
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“Guido stammi a sentire...”
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“No!Non ti voglio ascoltare così come non voglio ascoltare nessuno di voi...So bene cosa volete dirmi...”
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“Ah si?!E cosa vorremmo dirti?” - chiese duro Santiago
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“Che sono diventato padre grazie alla stoica forza di Giusy ed è per lei che dovrei andare a vedere i miei figli, ma non ci riesco...”
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“Bene, allora lo sai...” - rispose Camillo
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“Certo che lo so!” - rispose Guido, ma venne interrotto da Gonzalo
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“Sei un idiota!”
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“Cosa hai detto?!” - disse Guido alzandosi
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“Ho detto che sei un idiota!” - rispose Gonzalo mettendosi di fronte a lui faccia a faccia
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“Davvero?E tu che ne sai come ci si sente?”
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“Tu non riesci proprio a capire, hai lottato una vita contro tutto il mondo per stare con Giusy e lei uguale, ti sei fatto picchiare, arrestare, hai attraversato due continenti, hai litigato con gli amici, lei rischia la vita per l'ennesima volta per qualcosa di importante e tu non la rispetti? E non provare a dire a me cosa ne so?!Ma con chi credi di parlare Guido?Con uno stupido o con colui che hai fatto a botte decine di volte per vedere Giusy felice eh?!Cresci, così come sono cresciuto io...Prenditi le tue responsabilità avvocato dei miei stivali...” - disse Gonzalo dando una spinta a Guido, la reazione di lui non si fece attendere partì all'attacco atterrando Gonzalo sul tavolino basso della sala d'aspetto, io, Belen e Sol ci spostammo un attimo prima dell'impatto evitando di venire ferite dalla forza del colpo, si ritrovarono a prendersi a pugni calci, sberle, arrivò la sicurezza dell'ospedale, ma Viny e Camillo si piazzarono loro davanti spiegando a grandi linee la situazione, fu isolata l'area della sala d'attesa e nessuno aveva la minima voglia di intervenire per fermarli, Felicitas si sfregava le mani, segno che sapeva già di come sarebbe andata a finire, o meglio ancora sapeva del perché Gonzalo avesse provocato Guido. Tamara al mio fianco scuoteva la testa e ad un tratto ad alta voce disse:
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“Idiota!Guido sei un perfetto idiota...” - lui si bloccò di colpo, era sopra a Gonzalo con il pugno carico per essere sferrato, aveva per l'altra mano il colletto dell'amico e nel mentre che si era fermato Guido lo fissò, Gonzalo stava sorridendo soddisfatto
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“Ti sei sfogato?!” - gli chiese, aveva gli occhi gonfi, una ferita sotto al collo e dal naso colava sangue, Guido si alzò di scatto, stralunato, incredulo dall'atteggiamento dell'amico improvvisamente resosi conto che era stato provocato solo allo scopo di farlo sfogare.
Guido girò su stesso, la camicia sporca di sangue e strappata in vari punti, si allontanò verso l'uscita, ma prima di aprire si bloccò e con la testa bassa e mezzo girato verso di noi disse:
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“Grazie Gonzalo!”
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“Quando vuoi...” - rispose lui ancora sdraiato a terra e Guido usci all'aria aperta noi tutti ci avvicinammo al povero ancora a terra
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“Gonzalo stai bene?!” - gli chiese Felicitas
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“Miseria se picchia duro...E' migliorato un sacco in questi anni!” - rispose Gonzalo toccandosi il naso
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“Ha fatto allenamento con Lucas!” - disse Fabio facendoci sorridere
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“Già!” - risposi io
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“Forse ho esagerato?” - chiese Gonzalo
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“No hai fatto bene, però se lo ridevi fare fallo fuori dalla sala d'attesa dell'ospedale” - disse Viny
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“Non offenderti Viny ma una prossima volta mi ci porteranno in barella in ospedale se mi rimena così forte!” - disse Gonzalo, Felicitas si mise a pulirgli il sangue che usciva dal naso e io vidi tornare Matias sorridente
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“Mati!” - dissi voltandomi verso di lui
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“Sono bellissimi!” - mi disse abbracciandomi
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“Sono piccoli?!” - gli chiese Sol
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“Si!Sono tutti rossi, sono favolosi, adesso sono in incubatrice, il pediatra ha detto che rimarranno lì fino allo scadere dei nove mesi, sarà una dura lotta per loro e per Guido, ma sono tenerissimi!”
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“E di Giusy ti hanno detto nulla?” - chiese Caterina
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“No!Di lei niente... - rispose rattristandosi, poco dopo vedemmo rientrare Guido dalla porta e dirigersi verso il reparto pediatria - Ma come è ridotto!Cosa gli è successo?”
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“Ah nulla di grave!Io sto peggio...ohi ohi!!” - disse Gonzalo ora seduto a terra lamentoso toccandosi la schiena dolente
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“Non mi dire che avete fatto a botte...?” - chiese Matias
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“E sennò come facevo a ridurmi così?”
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“Gonzalo!Ma perché...?”
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“Aveva bisogno di sfogarsi e Gonzalo non ha trovato altri metodi meno rischiosi...” - rispose Felicitas al posto del marito
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“Più che per lui il rischio, sembra che ci sia stato per te...” - commentò Matias
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“Tuo cognato picchia forte, dannazione, picchia davvero forte!!Che male, ho male da tutte le parti...”
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“Ah e chissà per quanto ne risentirai!” - commentò Bruno aiutando, insieme a Fabio, il fratello ad alzarsi
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“Oh così mi sei di grande conforto lo sai??!”
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“Beh dai mettila così!Hai fatto una buona azione...” - disse Alan
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“Bello!Ma le mie buone azioni nei confronti di Guido finiscono sempre con io pestato a sangue e lui tranquillo e pacato...questa storia era uguale prima, uguale adesso e sarà uguale anche domani!”
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“Trova un altro metodo per farlo tornare in se...” - disse Pia
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“Ormai è tardi, lo dovevo trovare la prima volta che ci siamo menati per Luciana!” - disse Gonzalo e noi ci mettemmo a ridere
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“Bah!” - commentò Felipe fulminato con lo sguardo da Luciana
***
I giorni passarono, Giusy era ancora in coma, la prognosi era stata sciolta e finalmente Guido, Matias e i genitori erano riusciti a vederla, noi avevamo visto i piccoli. Guido non aveva dato ancora loro un nome, voleva aspettare che Giusy si svegliasse prima di prendere qualsiasi decisione, i medici erano speranzosi che tutto sarebbe andato per il verso giusto.
Era una settimana che i piccoli erano nati, io e Patty passavamo ore a fissarli e proprio mentre avevamo liberato Guido perché si potesse riposare una dottoressa ci venne a chiamare.
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“Scusate voi siete le parenti di Josephina Beltram Leinez?”
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“Si, io sono la cognata!” - disse Patty, tra me e me ridacchiai, bella mia ti sei spinta un po' troppo oltre pensai
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“Oh bene!La signora si è svegliata ha chiesto del marito!” - ci disse sorridendo, la nostra reazione fu una gioia incontrollata, provai subito a chiamare Guido ma non ottenni risposta così cercai Bruno per telefono
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“Avanti amore rispondi!! - squillò per diversi minuti poi rispose – Amore amore grandi notizie!”
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“Davvero?” - chiese lui in allarme
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“Giusy si è svegliata, stiamo cercando Guido ma non risponde al telefono lo cerchi tu per piacere...” - dissi
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“Certo!...Corro” - rispose e nel mentre che era ancora in linea sentii la voce di Bruno che urlava “Gonzaloooo cerca quell'idiota di Guido, Giusy si è svegliata” e il fratello sotto che rispondeva “E andiamo così cazzo...!” io di rimando scoppiai a ridere
Mezz'ora dopo la telefonata vidi arrivare Guido, Bruno e Matias di corsa per le scale dell'ospedale
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“Ragazze!” - ci disse Guido
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“Si è svegliata e ti cerca, ma non ci hanno detto altro...Vai!” - gli disse Patty, Matias saltellava felice, poco dopo arrivarono i genitori di Guido e quelli di Giusy accaldati dalla corsa
***
La stanza era troppo bianca per i miei occhi, tutto troppo chiaro, troppo sterile, continuavo a fissare il soffitto, avevo la mente un po' confusa, guardai giù, mancava qualcosa, sentii il panico assalirmi poi la porta della mia stanza si spalancò all'improvviso, accidenti che sogno che è...
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“Giusy...” - disse piano
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“Ciao Guido!” - gli risposi cercando di sorridere ma notando che facevo fatica a fare tutto, mi sentivo stremata
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“Oddio!Amore mio ci hai fatto prendere un colpo...”
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“Scusate!Non volevo...” - dissi mentre lui mi stringeva fortissimo
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“Come ti senti?!”
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“Stanca!” - risposi, sentì la sua mano sulla mia guancia e chiusi gli occhi d'istinto
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“Sono viva o sono in paradiso?!” - gli chiesi
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“Sei viva e sei qui con me, in più ti stanno aspettando due bellissimi esserini... - mi disse, io lo fissai improvvisamente cosciente di quello che mancava, la mia pancia lo fissai spaventata - Sono bellissimi!E stanno crescendo a vista d'occhio!” - le lacrime iniziarono a scorrermi sulle guance imperterrite
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“Speriamo che sia l'ultima!” - dissi cercando di fare una battuta
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“L'ultima cosa?!”
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“L'ultima volta che finisco in ospedale...” - risposi capendo che Guido non era in vena di cogliere senso dell'umorismo da quattro soldi
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“Si, direi che hai esagerato! - rispose sorridendo e continuando ad accarezzarmi una guancia – Sei bellissima!”
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“MMMM!Non sei mai stato capace di mentire Leinez, tu sei bellissimo, il bianco a me non ha mai donato!”
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“Nemmeno tu sei capace di mentire” - rispose strappandomi un sorriso
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“Cosa è successo?” - gli chiesi sentendo le forze che piano piano riaffioravano
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“Cosa è l'ultima cosa che ricordi?” - mi chiese
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“Tanta confusione, poi un dolore atroce alla pancia, Antonella che mi guardava preoccupata e qualcuno che urlava!Ma credo che l'ultimo punto sia nei miei sogni...” - dissi chiudendo gli occhi cercando di riprendere fiato
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“No, non te lo sei sognato!Sono stato io ad urlare!”
-
“Tu?E perché?!” - chiesi
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“Ok!Allora ti spiego... - disse sedendosi sulla sponda del letto, visto dalla mia posizione sembrava ancora più alto, immenso oserei dire, i capelli non erano più lunghi sulle spalle, ora li portava corti e ne faceva risaltare gli occhi verdi, era sempre stato imponente ma con il passare degli anni si era aggiunto il fascino e la classe che lo contraddistingueva, i vestiti strambi avevano lasciato spazio a completi da uomo consoni alla sua professione ma ora vederlo seduto accanto a me, le spalle un po' ricurve, la barba di due giorni e lo sguardo preoccupato mi riportarono alla mente vecchi ricordi con cui proprio non volevo più avere a che fare – Ti sei sentita male a casa, eravamo alla festa per il compleanno di Martin e hai perso i sensi, poco prima che tu li perdessi io mi sono accorto che qualcosa non andava e nel mentre che mi avvicinavo tu stavi già collassando ed è lì che ho tirato un urlo, ti abbiamo portato in ospedale di tutta fretta, causando un tamponamento, un ingorgo e passando quattro semafori rossi – io sgranai gli occhi spaventata – Giuro non so come Gonzalo abbia evitato di farci ammazzare tutti!”
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“Gonzalo?!”
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“Si quando mi ha sentito urlare si è precipitato ad accendere la macchina, mentre io cercavo di farti rinvenire nel sedile posteriore della auto, Gonzalo guidava e Bruno sventolava un fazzoletto bianco fuori dal finestrino!Ah dobbiamo pagare le multe di Gonzalo che arriveranno... - disse, io sorrisi divertita – Arrivati in ospedale i dottori hanno deciso di operarti d'urgenza e hanno fatto nascere i bambini.”
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“Oh dove sono voglio vederli!” - dissi cercando di alzarmi ma Guido mi trattenne sul letto
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“Aspetta non ho finito! - il mio sguardo si fece allarmato – Dopo che i bambini sono nati e messi in incubatrice i dottori hanno scoperto che all'interno del tuo utero c'era un tumore maligno!”
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“Cosa?!” - chiesi sentendo gli occhi pizzicare agitandomi
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“No, Giusy ti prego non ti agitare!!” - disse cercando di calmarmi
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“Guido che stai cercando di dirmi...?!” - sentendo una lacrima scendere giù per la guancia prontamente raccolta dalla mano di mio marito che mi fissava tra il tenero e il triste
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“Hanno dovuto asportarti l'utero tesoro mio...”
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“No, non è vero!” - dissi tremando
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“Giusy è stato per il tuo bene...”
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“No!No!Non è possibile è uno scherzo vero, uno dei tuoi adesso ti metterai a ridere come fai sempre...ti prego Guido dimmi che è uno scherzo!Ti supplico...” - ora singhiozzavo forte sopra la spalla di Guido mentre lui mi teneva stretta, il pensiero di non poter mai più mettere al mondo dei figli mi terrorizzava, rimasi immersa in quell'abbraccio per un tempo imprecisato quando sentimmo bussare alla porta cercai di ricompormi ma fu un tentativo vano, Patty si affacciò da essa e senza dire nulla mi fissò sapevo già cosa voleva dirmi e li ricominciai a piangere disperata.
Note dell'autore:
Scusate abbiate pazienza ma sto piangendo, vi giuro che non avrei mai immaginato che la storia prendesse questa piega, passare dalla felicità alla disperazione era una situazione a cui non volevo arrivare ma alla fine eccomi qui!Mi dispiace per Giusy e soprattutto mi dispiace, probabilmente, di aver scritto strafalcioni medici. Scusate ancora!! A volte pensi che una cosa possa andare in una maniera ma in realtà va completamente in un altra. Comunque la seconda parte è un pezzo liberamente ispirato alla fine della sesta stagione di One Tree Hill, altra serie a cui io tengo in maniera particolare e ovviamente a Lucas e Peyton. Spero vi sia piaciuto molto più di quanto sia piaciuto a me scriverlo. Un bacio alla prossima.