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Autore: HikariNoShizuku    23/08/2015    6 recensioni
Chiara è una nuotatrice torinese che si ritrova ad affrontare la morte dei suoi genitori all'età di 14 anni. In seguito a questa grave perdita sarà costretta ad abbandonare l'Italia e la sua migliore amica per recarsi in Giappone dove inizierà una nuova vita insieme alla zia che si occuperà di lei e che rappresenta tutto ciò che rimane della sua famiglia.
Genere: Erotico, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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chap. 23

Capitolo Ventitresimo – 712 (parte seconda)



Quasi mi pietrifico nel sentire le dita di Rin scivolare giù per la cerniera della mia giacca, mentre i suoi occhi non si perdono nemmeno il più piccolo cambiamento della mia espressività facciale.
Riesco a riprendere possesso delle mie facoltà intellettive solo quando la mano del rosso cerca di sollevarmi il bordo della maglietta color senape. Momento in cui quasi mi metto a gridare.
-Fermati Rin! Ti ORDINO di fermarti, razza di cretino! LASCIAMI!!- urlo come una forsennata, scalpitando e rannicchiandomi in un angolo di quel materasso fin troppo piccolo, mentre con i piedi cerco di allontanare un Rin che sembra invece divertirsi come un matto.
-Ti butto giù a calci, giuro! Ehi..? Ma.. c-che diavolo fai, deficiente! Rimettiti addosso la maglietta.. ORA!!- avvampo, mentre lo vedo avvicinarsi con aria beffarda e senza il sopracitato indumento.

Sono fritta.

Le sue mani si allungano verso di me ed io cerco in tutti i modi di scansarle, ma presto mi ritrovo con le spalle contro la parete di fondo alla quale è appoggiato il letto. Non posso scappare e un brivido freddo mi percorre la schiena. Chiudo con forza gli occhi, aspettandomi il peggio, ma con mio sommo stupore non accade nulla.

...beh?

Azzardo ad aprire un occhio e quasi mi sfugge un sospiro di sollievo nel vedere Rin seduto a gambe incrociate di fronte a me, che mi guarda con aria intenerita.
-C-Che hai da guardare?- chiedo riluttante, attirandomi le ginocchia al petto e guardando altrove.
-Niente. Pensavo a quanto fossi carina con un po' di colore sulle guance..- risponde lui, continuando a fissarmi con il suo solito sguardo seduttore.
-Idiota, mi hai spaventata a morte..- borbotto, cercando di controllarmi e di ricompormi, ma ormai il danno è stato fatto. I miei occhi corrono inesorabilmente verso il petto e l'addome di Rin, facendomi avvampare, ed istintivamente stringo con forza i pugni. Il maledetto se ne accorge perchè si siede accanto a me per poi pizzicarmi una guancia.
-Scema, non c'è nulla di cui vergognarsi. Se mi vuoi guardare fallo e basta.. sei la mia ragazza, no?- 
A quelle parole il mio cuore perde un battito.
Alla fine lo ha detto.
Io.. sarei la sua ragazza?
Quasi senza accorgermene inizio a sentire la bocca farsi secca ed il cuore accelerare i suoi battiti al punto da costringermi a portarmi una mano al petto per cercare di calmare la sua corsa impazzita.
Mi mordo nervosamente un  labbro, mentre ruoto lentamente il capo verso di lui con gli occhi colmi di sollievo misto ad una malcelata commozione. 

Magari.. solo per questa volta. Non accadrà mai più, lo giuro.

Penso, autoconvincendomi, mentre mi protendo verso di lui per poi accoccolarmi al suo petto in quello che, a modo mio, dovrebbe essere un abbraccio, ma che in realtà è l'unico modo che io conosco per potergli stare vicino senza che lui noti il mio imbarazzo. Chiudo gli occhi, cercando di concentrarmi sul calore del suo corpo e sul battito del suo cuore in modo da rilassarmi, mentre le braccia forti di Rin mi cingono le spalle con dolcezza.
Non lo vedo, ma potrei giurare di aver sentito lo sbuffo di una risatina. 
Tuttavia per questa volta non mi arrabbio.
Mi sento così bene. Così al sicuro. Così a casa.
-Ne.. Rin..- sussurro, senza osare muovermi di un millimetro.
-Mmh?- 
-Perchè, uhm.. perchè ti sei tolto la maglietta?- chiedo, con tono innocente, cercando di controllare la temperatura della mia faccia.
Insomma, dal suo punto di vista siamo una coppia, lui è mezzo nudo e mi sta abbracciando sul letto della sua stanza di hotel.. porca miseria, due più due, a casa mia, continua a fare quattro!
Per tutta risposta il rosso ridacchia, accarezzandomi un braccio con movimenti leggeri e gentili.
-Dato che stavo per fare la stessa cosa con te, mi sembrava giusto non metterti eccessivamente in imbarazzo- risponde lui con una nonchalance tale da darmi le vertigini.
-Animale! Non mi sembra di averti mai dato il permesso di fare.. insomma di farmi.. HAI CAPITO!- esclamo, alzando il viso corrucciato in una smorfia contrariata verso di lui.
-Cosa..?-
-Hai capito benissimo. Quindi la storiella che avresti aspettato e tutto il resto erano solo chiacchiere per te?-
-Chiara, hai frainteso tutto. Non volevo svestirti per fare sess..- non termina la frase che la mia mano gli copre la bocca con una mossa fulminea, impedendogli di concludere un discorso che stava diventando fin troppo imbarazzante per il miei gusti.
-Stai zitto. ZITTO! Non voglio sentire più una sola parola!- esclamo, rossa per la vergogna, ma dopo un secondo solo costretta a staccare la mano dal suo viso poichè una fitta lancinante alla spalla mi costringe a piegarmi a metà.
-Ecco, lo sapevo. Avanti, stenditi!- sbuffa Rin, ignorando la mia sfuriata per poi aiutarmi a sdraiarmi su quel materasso, mentre con una mano continuo a tenermi la spalla dolorante.
Con un rapido gesto il rosso mi sfila la giacca azzurra, facendo attenzione a non farmi muovere troppo l'articolazione, dopodichè mi solleva il bordo della maglietta cercando di sfilarmi anche quella.
-N-Non ci provare..- mormoro, mordendomi un labbro per non gridare di dolore, ma lo sguardo di Rin è talmente serio che non oso oppormi più di tanto.
Mi fa sollevare le braccia giusto il necessario per sfilarmi l'ultimo indumento, dopodichè inizia ad esaminarmi con occhio critico, tastando la pelle della mia spalla per cercare di capire quale sia il punto esatto in cui provo dolore.
Infine, al mio sonoro ahia!, sospira rilassato inziando a massaggiarmi delicatamente ma con decisione.
-Non è così grave per fortuna.. in una settimana sarai tornata come nuova- esclama Rin, rivolgendomi un sorriso, per poi continuare a lavorare sulla mia muscolatura.
Rimango zitta per alcuni minuti, mentre il dolore alla spalla inizia a scemare, dopodichè il silenzio si fa talmente opprimente che decido di dire qualcosa.
-Senti. Dove hai imparato a fare questo tipo di massaggi?- chiedo, con finto disinteresse. In realtà sono davvero curiosa, visto e considerato che Rin sembra essere davvero molto capace.
-Mi ha insegnato il mio preparatore atletico in Australia. Con gli infortuni più lievi come questo me la cavo abbastanza bene- risponde, senza staccare un attimo gi occhi dalla mia spalla.
-Capisco. Sei bravo..- azzardo, guardando immediatamente altrove.
-Oh, la ringrazio madame!- ridacchia, soffiandomi sui capelli.
-Che fai, adesso parli anche francese?-
-Me la cavo meglio con l'inglese-
-Perchè sei andato in Australia?- cambio di discorso tattico. Non è la prima volta che sento uscire dalle sue labbra il nome di questa nazione, perciò vorrei saperne di più.
-Perchè hai una cicatrice sulla tempia?- ribatte lui, alludendo ad una risposta che non gli avevo mai dato riguardante il mio passato. Credevo si fosse ormai dimenticato di quella storia, e invece il rosso deve avere una memoria adamantina poichè mi guarda con sfida.
-Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda, non te l'hanno mai detto?-
-E a te non hanno mai detto che rispondere è cortesia?-
-Non mi va di parlarne, tutto qui..- sbuffo io, corrucciandomi nuovamente. Sento che di lui posso fidarmi ciecamente, tuttavia continuo ad aver paura di mostrarmi per la ragazzina debole e sola che sono in realtà.
-"Tutto a suo tempo" immagino-
-Immagini bene. Scusa-
Le mani di Rin sembrano sussultare appena sulla mia pelle, dopodichè sento una di esse avvicinarsi alla mia guancia per costringermi a guardare il rosso negli occhi.
-È la prima volta che ti scusi con me, lo sai? Sicura di non avere la febbre?- ridacchia, avvicinando il suo volto al mio senza staccare un attimo i suoi occhi cremisi dai miei.
-Sto delirando, è diverso!- ribatto pungente, ma senza riuscire a trattenere un sorriso quando le labbra di Rin si posano nuovamente sulle mie.

Non è un bacio casto è sfuggevole quello che in questo momento ci unisce. Anzi, le labbra del rosso sembrano diventate improvvisamente fameliche, poichè si avventano su di me con la furia di un ciclone.
Ed io non riesco a resistere alla tentazione di ricambiare quel sentimento incredibilmente travolgente che pare essersi impossessato di entrambi.
In meno di due minuti mi ritrovo completamente sovrastata dalla figura di Rin china su di me, intenta a baciarmi, accarezzarmi e stringermi con una passione che non credevo possibile, mentre le mie mani non fanno altro che immergersi tra i suoi capelli color vinaccia, stringendo decise alcune ciocche con l'intenzione di avvicinare maggiormente il suo viso al mio.
Ci regaliamo carezze, morsi e baci, mentre i nostri respiri paiono fondersi in uno solo. Persino le nostre gambe si aggrovigliano, bramose anch'esse di un contatto ancora più ravvicinato, mandandomi completamente in estasi.
La vista mi si annebbia leggermente, socchiudo gli occhi e mi lascio andare. Finalmente.
Gli occhi di Rin sembrano volermi scrutare persino l'anima.
Le sue labbra si fanno via via più roventi.
I suoi denti appuntiti mi lasciano sengni scarlatti sulla pelle chiarissima.
Il suo respiro mi provoca brividi di piacere che mi percorrono da capo a piedi come una scossa elettrica.
Non riesco a capire più nulla. L'unico pensiero che alberga nella mia mente riguarda il mio desiderio di voler stringere a me quel corpo perfetto e farmi divorare da quello sguardo incredibilmente invitante.
Faccio scorrere le mie dita verso la schiena del ragazzo, accarezzandogli i muscoli tesi tra le scapole, ed una mano di Rin inizia a farsi strada dal mio fianco al gancetto del reggiseno.
Il mio cuore inzia a martellarmi sulle tempie con una forza tale da stordimi non appena sento il
clic proveniente da un punto che si trova tra la mia schiena ed il materasso, mentre l'indumento scivola dal mio petto, mostrando a Rin il mio corpo nudo dalla cintola in su. Le pupille del ragazzo sembrano dilatarsi leggermente a quella vista, ed il mio respiro si fa via via più affannoso nel vedere quelle labbra così dannatamente sensuali avvicinarsi al mio petto con la chiara intenzione di sentire il sapore della mia pelle.
Ma..

-Matsuoka-senpai? Sei qui?- una voce squillante, proveniente da dietro la porta della stanza, ci fa sobbalzare.
-Che c'è Nitori?- esclama Rin dopo qualche secondo, sbuffando sonoramente.
-N-Niente.. Mikoshiba mi ha mandato a cercarti dato che non ti sei presentato alle gare del pomeriggio-
Gare del pomeriggio?
-Non sto molto bene.. ma digli di non proccuparsi. Domani parteciperò alla staffetta!- esclama lui, mettendosi a sedere sul materasso e passandosi una mano tra i capelli.
Attendo di sentire i passi di Aiichiro allontanarsi, dopodichè mi volto verso Rin guardandolo con aria colpevole.

Lui non ha gareggiato, per colpa mia?




Angolo del delirio:
Ma buon salve cari lettori e lettrici! Come avrete potuto notare sto cercando di aggiornare la storia il più rapidamente possibile, ma purtroppo ogni tanto i capitoli vengono fuori un po' short v.v Spero mi perdonerete x_x

IN OGNI CASO VOLEVO RINGRAZIARVI TUTTI POICHÈ LA STORIA HA RAGGIUNTO LE 80 RECENSIONI *-* E questo è potuto succedere solo grazie a voi che continuate a seguirmi ed a dirmi i vostri pareri capitolo dopo capitolo! Grazie di cuore a tutti, davvero!

NEXT LEVEL: 100 RECENSIONI!




  
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