Capitolo Ventitresimo – 712 (parte seconda)
Quasi
mi pietrifico nel sentire le dita di Rin scivolare giù per
la
cerniera della mia giacca, mentre i suoi occhi non si perdono nemmeno
il più piccolo cambiamento della mia espressività
facciale.
Riesco
a riprendere possesso delle mie facoltà intellettive solo
quando la
mano del rosso cerca di sollevarmi il bordo della maglietta color
senape. Momento in cui quasi mi metto a gridare.
-Fermati Rin! Ti
ORDINO di fermarti, razza di cretino! LASCIAMI!!- urlo come una
forsennata, scalpitando e rannicchiandomi in un angolo di quel
materasso fin troppo piccolo, mentre con i piedi cerco di allontanare
un Rin che sembra invece divertirsi come un matto.
-Ti butto giù
a calci, giuro! Ehi..? Ma.. c-che diavolo fai, deficiente! Rimettiti
addosso la maglietta.. ORA!!- avvampo, mentre lo vedo avvicinarsi con
aria beffarda e senza il sopracitato indumento.
Sono
fritta.
Le
sue mani si allungano verso di
me ed io cerco in tutti i modi di scansarle, ma presto mi ritrovo con
le spalle contro la parete di fondo alla quale è appoggiato
il
letto. Non posso scappare e un brivido freddo mi percorre la schiena.
Chiudo con forza gli occhi, aspettandomi il peggio, ma con mio sommo
stupore non accade nulla.
...beh?
Azzardo
ad aprire un occhio e quasi mi sfugge un sospiro di sollievo nel
vedere Rin seduto a gambe incrociate di fronte a me, che mi guarda
con aria intenerita.
-C-Che hai da guardare?- chiedo riluttante,
attirandomi le ginocchia al petto e guardando altrove.
-Niente.
Pensavo a quanto fossi carina con un po' di colore sulle guance..-
risponde lui, continuando a fissarmi con il suo solito sguardo
seduttore.
-Idiota, mi hai spaventata a morte..- borbotto,
cercando di controllarmi e di ricompormi, ma ormai il danno
è stato
fatto. I miei occhi corrono inesorabilmente verso il petto e l'addome
di Rin, facendomi avvampare, ed istintivamente stringo con forza i
pugni. Il maledetto se ne accorge perchè si siede accanto a
me per
poi pizzicarmi una guancia.
-Scema, non c'è nulla di cui
vergognarsi. Se mi vuoi guardare fallo e basta.. sei la mia ragazza,
no?-
A quelle parole il mio cuore perde un battito.
Alla
fine lo ha detto.
Io.. sarei la sua ragazza?
Quasi senza
accorgermene inizio a sentire la bocca farsi secca ed il cuore
accelerare i suoi battiti al punto da costringermi a portarmi una
mano al petto per cercare di calmare la sua corsa impazzita.
Mi
mordo nervosamente un labbro, mentre ruoto lentamente il capo
verso di lui con gli occhi colmi di sollievo misto ad una malcelata
commozione.
Magari..
solo per questa
volta. Non accadrà mai più, lo giuro.
Penso,
autoconvincendomi, mentre mi protendo verso di lui per poi
accoccolarmi al suo petto in quello che, a modo mio, dovrebbe essere
un abbraccio, ma che in realtà è l'unico modo che
io conosco per
potergli stare vicino senza che lui noti il mio
imbarazzo. Chiudo
gli occhi, cercando di concentrarmi sul calore del suo corpo e sul
battito del suo cuore in modo da rilassarmi, mentre le braccia forti
di Rin mi cingono le spalle con dolcezza.
Non lo vedo, ma potrei
giurare di aver sentito lo sbuffo di una risatina.
Tuttavia
per questa volta non mi arrabbio.
Mi sento così bene. Così al
sicuro. Così a casa.
-Ne.. Rin..- sussurro, senza osare muovermi
di un millimetro.
-Mmh?-
-Perchè, uhm.. perchè ti sei
tolto la maglietta?- chiedo, con tono innocente, cercando di
controllare la temperatura della mia faccia.
Insomma, dal suo
punto di vista siamo una coppia, lui è mezzo nudo e mi sta
abbracciando sul letto della sua stanza di hotel.. porca miseria, due
più due, a casa mia, continua a fare quattro!
Per tutta risposta
il rosso ridacchia, accarezzandomi un braccio con movimenti leggeri e
gentili.
-Dato che stavo per fare la stessa cosa con te, mi
sembrava giusto non metterti eccessivamente in imbarazzo- risponde
lui con una nonchalance tale da darmi le vertigini.
-Animale! Non
mi sembra di averti mai dato il permesso di fare.. insomma di farmi..
HAI CAPITO!- esclamo, alzando il viso corrucciato in una smorfia
contrariata verso di lui.
-Cosa..?-
-Hai capito benissimo.
Quindi la storiella che avresti aspettato e tutto il resto erano solo
chiacchiere per te?-
-Chiara, hai frainteso tutto. Non volevo
svestirti per fare sess..- non termina la frase che la mia mano gli
copre la bocca con una mossa fulminea, impedendogli di concludere un
discorso che stava diventando fin troppo imbarazzante per il miei
gusti.
-Stai zitto. ZITTO! Non voglio sentire più una sola
parola!- esclamo, rossa per la vergogna, ma dopo un secondo solo
costretta a staccare la mano dal suo viso poichè una fitta
lancinante alla spalla mi costringe a piegarmi a metà.
-Ecco, lo
sapevo. Avanti, stenditi!- sbuffa Rin, ignorando la mia sfuriata per
poi aiutarmi a sdraiarmi su quel materasso, mentre con una mano
continuo a tenermi la spalla dolorante.
Con un rapido gesto il
rosso mi sfila la giacca azzurra, facendo attenzione a non farmi
muovere troppo l'articolazione, dopodichè mi solleva il
bordo della
maglietta cercando di sfilarmi anche quella.
-N-Non ci provare..-
mormoro, mordendomi un labbro per non gridare di dolore, ma lo
sguardo di Rin è talmente serio che non oso oppormi
più di
tanto.
Mi fa sollevare le braccia giusto il necessario per
sfilarmi l'ultimo indumento, dopodichè inizia ad esaminarmi
con
occhio critico, tastando la pelle della mia spalla per cercare di
capire quale sia il punto esatto in cui provo dolore.
Infine, al
mio sonoro ahia!, sospira rilassato inziando a massaggiarmi
delicatamente ma con decisione.
-Non è così grave per fortuna..
in una settimana sarai tornata come nuova- esclama Rin, rivolgendomi
un sorriso, per poi continuare a lavorare sulla mia
muscolatura.
Rimango zitta per alcuni minuti, mentre il dolore
alla spalla inizia a scemare, dopodichè il silenzio si fa
talmente
opprimente che decido di dire qualcosa.
-Senti. Dove hai imparato
a fare questo tipo di massaggi?- chiedo, con finto disinteresse. In
realtà sono davvero curiosa, visto e considerato che Rin
sembra
essere davvero molto capace.
-Mi ha insegnato il mio preparatore
atletico in Australia. Con gli infortuni più lievi
come questo
me la cavo abbastanza bene- risponde, senza staccare un attimo gi
occhi dalla mia spalla.
-Capisco. Sei bravo..- azzardo, guardando
immediatamente altrove.
-Oh, la ringrazio madame!- ridacchia,
soffiandomi sui capelli.
-Che fai, adesso parli anche francese?-
-Me la cavo meglio con l'inglese-
-Perchè sei andato in
Australia?- cambio di discorso tattico. Non è la prima volta
che
sento uscire dalle sue labbra il nome di questa nazione,
perciò
vorrei saperne di più.
-Perchè hai una cicatrice sulla tempia?-
ribatte lui, alludendo ad una risposta che non gli avevo mai dato
riguardante il mio passato. Credevo si fosse ormai dimenticato di
quella storia, e invece il rosso deve avere una memoria adamantina
poichè mi guarda con sfida.
-Non si risponde ad una domanda con
un'altra domanda, non te l'hanno mai detto?-
-E a te non hanno mai
detto che rispondere è cortesia?-
-Non mi va di parlarne, tutto
qui..- sbuffo io, corrucciandomi nuovamente. Sento che di lui posso
fidarmi ciecamente, tuttavia continuo ad aver paura di mostrarmi per
la ragazzina debole e sola che sono in realtà.
-"Tutto a suo
tempo" immagino-
-Immagini bene. Scusa-
Le mani di Rin
sembrano sussultare appena sulla mia pelle, dopodichè sento
una di
esse avvicinarsi alla mia guancia per costringermi a guardare il
rosso negli occhi.
-È la prima volta che ti scusi con me, lo sai?
Sicura di non avere la febbre?- ridacchia, avvicinando il suo volto
al mio senza staccare un attimo i suoi occhi cremisi dai miei.
-Sto
delirando, è diverso!- ribatto pungente, ma senza riuscire a
trattenere un sorriso quando le labbra di Rin si posano nuovamente
sulle mie.
Non è un bacio casto è sfuggevole quello che in
questo momento ci unisce. Anzi, le labbra del rosso sembrano
diventate improvvisamente fameliche, poichè si avventano su
di me
con la furia di un ciclone.
Ed io non riesco a resistere alla
tentazione di ricambiare quel sentimento incredibilmente travolgente
che pare essersi impossessato di entrambi.
In meno di due minuti
mi ritrovo completamente sovrastata dalla figura di Rin china su di
me, intenta a baciarmi, accarezzarmi e stringermi con una passione
che non credevo possibile, mentre le mie mani non fanno altro che
immergersi tra i suoi capelli color vinaccia, stringendo decise
alcune ciocche con l'intenzione di avvicinare maggiormente il suo
viso al mio.
Ci regaliamo carezze, morsi e baci, mentre i nostri
respiri paiono fondersi in uno solo. Persino le nostre gambe si
aggrovigliano, bramose anch'esse di un contatto ancora più
ravvicinato, mandandomi completamente in estasi.
La vista mi si
annebbia leggermente, socchiudo gli occhi e mi lascio andare.
Finalmente.
Gli occhi di Rin sembrano volermi scrutare persino
l'anima.
Le sue labbra si fanno via via più roventi.
I suoi
denti appuntiti mi lasciano sengni scarlatti sulla pelle
chiarissima.
Il suo respiro mi provoca brividi di piacere che mi
percorrono da capo a piedi come una scossa elettrica.
Non riesco a
capire più nulla. L'unico pensiero che alberga nella mia
mente
riguarda il mio desiderio di voler stringere a me quel corpo perfetto
e farmi divorare da quello sguardo incredibilmente invitante.
Faccio
scorrere le mie dita verso la schiena del ragazzo,
accarezzandogli i muscoli tesi tra le scapole, ed una mano di Rin
inizia a farsi strada dal mio fianco al gancetto del reggiseno.
Il
mio cuore inzia a martellarmi sulle tempie con una forza tale da
stordimi non appena sento il clic
proveniente
da un punto che si trova tra la mia schiena ed il materasso, mentre
l'indumento scivola dal mio petto, mostrando a Rin il mio corpo nudo
dalla cintola in su. Le pupille del ragazzo sembrano dilatarsi
leggermente a quella vista, ed il mio respiro si fa via via
più
affannoso nel vedere quelle labbra così dannatamente
sensuali
avvicinarsi al mio petto con la chiara intenzione di sentire il
sapore della mia pelle.
Ma..
-Matsuoka-senpai? Sei qui?-
una voce squillante, proveniente da dietro la porta della stanza, ci
fa sobbalzare.
-Che c'è Nitori?- esclama Rin dopo qualche
secondo, sbuffando sonoramente.
-N-Niente.. Mikoshiba mi ha
mandato a cercarti dato che non ti sei presentato alle gare del
pomeriggio- Gare del
pomeriggio?
-Non
sto molto bene.. ma digli di non proccuparsi. Domani
parteciperò
alla staffetta!- esclama lui, mettendosi a sedere sul materasso e
passandosi una mano tra i capelli.
Attendo di sentire i passi di
Aiichiro allontanarsi, dopodichè mi volto verso Rin
guardandolo con
aria colpevole.
Lui
non ha gareggiato, per
colpa mia?
Angolo
del
delirio:
Ma buon salve cari lettori e
lettrici! Come avrete potuto notare sto cercando di aggiornare la
storia il più rapidamente possibile, ma purtroppo ogni tanto
i
capitoli vengono fuori un po' short v.v Spero mi perdonerete x_x
IN
OGNI CASO VOLEVO RINGRAZIARVI TUTTI POICHÈ LA STORIA HA
RAGGIUNTO LE
80 RECENSIONI
*-* E questo è
potuto succedere solo grazie a voi che continuate a seguirmi ed a
dirmi i vostri pareri capitolo dopo capitolo! Grazie di cuore a
tutti, davvero!
NEXT LEVEL: 100 RECENSIONI!