Note - OiIwa non propriamente fluff (??). L'headcanon di Oikawa con una cotta per Iwaizumi che si tiene tutto dentro e soffre con un cane senza concedersi la possibilità di essere ricambiato è stata la prima impressione assoluta che io abbia avuto di questa coppia, quindi mi pareva giusto piangerci sopra (e chiunque abbia letto "to be first, to be best" di kittebasu penso abbia ben capito cosa intendo). Insomma, con tutte le migliori intenzioni nell'essere una fic del menga.





 

Conosci Hajime quando hai quattro anni, un ginocchio sbucciato e il viso sporco di terriccio. Te ne ricordi particolarmente bene perché sei l'unico bambino rimasto al parco, quando ormai tutti gli altri sono tornati a casa prima che inizi a piovere, perciò non ti aspetti di incontrare quella piccola sagoma dritta di fronte a te che ti scruta curiosamente. Tu tiri su con il naso, passi il braccio sugli occhi umidi e stringi forte al petto la palla da pallavolo come se fosse la cosa più importante della tua vita, ricevendo un'occhiata perplessa. Non hai previsto di chiedergli di giocare assieme, ma nel momento in cui lui acconsente a fare qualche palleggio, poggiando a terra la sua retina per insetti, non potresti essere più felice in vita tua.
Quando poi comincia a piovere tornate entrambi a casa zuppi e a quel punto una bella ramanzina da parte di tua madre non te la toglie nessuno.
Dopo quel primo incontro nessuno riesce più a separarvi, crescete insieme giorno dopo giorno e se fino a quel momento hai sempre avuto remore ad usare un termine simile, ora ne sei sicuro: Iwaizumi Hajime è la persona più simile ad un amico che tu abbia e la prima tu possa definire tale.
Forse è proprio perché è il tuo primo vero amico e tu non sei mai stato particolarmente onesto nell'ascoltare i tuoi sentimenti che impieghi un po' di tempo ad accorgerti che amicizia è un termine riduttivo per esprimere ciò che provi per lui e ingenuamente pensi che correggerlo con un migliore amico possa essere più appropriato; comprendi che non è nemmeno questo il caso quando ormai sei alle medie e se tutti i tuoi compagni hanno una qualche ragazzina a cui vorrebbero tenere la mano, l'unica mano che tu pensi sarebbe naturale stringere è proprio quella di Hajime.
Così, decidi, pare Oikawa Tooru abbia una cotta per il suo amico d'infanzia e migliore amico, Iwaizumi Hajime. Ti dici che sarà una cosa breve e passerà in fretta, l'hanno detto alla televisione: la durata media di una cotta è scientificamente di tre anni e se lo dice la scienza puoi fidarti. Questo è quello che ti ripeti, eppure avete ormai finito il liceo e la voglia di stringergli la mano non ha fatto che aumentare nel tempo, semplicemente sei tu che sei diventato più bravo a fingere non ti importi.
Così, ti correggi, pare Oikawa Tooru abbia un po' più di una cotta per il suo amico d'infanzia e migliore amico, Iwaizumi Hajime e non sembra sarà una cosa così breve, perché il destino è beffardo e la scienza fa schifo.
Va comunque bene così, puoi sopportare, perché al momento non fa troppo male. Ma il tempo continua a scorrere imperterrito e l'unico a essere rimasto fermo sei tu; è solo quando guardi il tuo migliore amico farsi una vita e andare avanti senza di te che capisci di non avere nemmeno il diritto di dirgli che no, non è questo ciò che Hajime vuole davvero. Tu sai che potresti renderlo felice più di ogni altra persona al mondo, perché lui con te già ci riesce, quindi va bene restargli accanto, almeno un altro po', finché il dolore al petto è sopportabile e tu riesci ancora a respirare senza provare una voglia immagine di rigettare tutto.
Quando poi la distanza fra voi aumenta e quel divario diventa sempre più evidente pensi non sarebbe così male farti una vita tutta tua: una vita un po' più tua, in cui Hajime è un po' meno il centro e tu sei un po' più padrone dei tuoi sentimenti. Le ragazze con cui esci sono tante, svariate e diverse, nessuna ti colpisce particolarmente e pensandoci non sai se tu le cerchi il più possibile somiglianti a Iwachan o diametralmente dissimili rispetto a lui.
Una parte di te ancora spera, probabilmente, che Iwaizumi un giorno venga da te, ti strattoni per il polso mentre di grida che tu sei solo suo e che non devi azzardarti mai, mai, mai e poi mai a fare qualcosa che provi il contrario. Pensi ti piacerebbe se poi ti abbracciasse forte dopo questo, un abbraccio impacciato, ma saldo come solo Hajime li sa dare, e un po' meno desidereresti una testata dritta sul naso, ma non sarebbe comunque così male conoscendo il modo in cui lui ti dimostra il suo affetto e la sua devozione; perchè c'è un'enorme devozione dentro gli occhi di Iwaizumi ogni volta che ti guarda, immensa, un rispetto e una caparbietà più grande di quanto tu probabilmente ti aspetteresti e forse di quanto lui stesso ha capito.
Ogni tanto quello sguardo ti ha fatto tentennare e illudere che, chissà, chissà se un posto per te potrebbe esserci nel suo cuore a dispetto da tutto, un posto che sia durevole anche quando hai gli occhi aperti e non stai sognando.
È proprio quando gli occhi si aprono e il calore di quell'abbraccio scivola via che hai voglia di ridere: un po' per la pena che provi per te stesso, pena che si allarga a macchia d'olio e copre tutto di un nero pece soffocante, un po' perché trovi ironico come possa esserci una tale divergenza fra ciò che appare e ciò che è. Oikawa tooru non è nulla più che uno specchio distorto di ciò che la gente si aspetta che sia, fuori tutto tace ma dentro il frastuono dei cotti rotti gettati a terra sovrasta tutto. Sono cocci sporchi, deformi, non più in grado di riflettere niente, ed è nell'osservare i tagli più o meno profondi che il maneggiarli ti provoca che ti riproponi ogni volta, e ogni volta sai che mantenere fede a tale proposito sarà un poco più duro della volta precedente, che farai il suo amico come è giusto che sia.
Non ci sono promesse da parte tua, né nel sostenerlo, né nel confortarlo quando le cose andranno male e la situazione sarà troppo insopportabile per te, perché non sei così generoso, né forte. Sai che Iwaizumi conosce questo lato di te, lo accetta e sa rapportarcisi: è il lato buio e oscuro della luna, luna mutevole nel suo ciclo continuo, quindi non ti aspetti reazioni esageratamente sorprese se mai dovessi comportarti egoisticamente eppure, nonostante tutto, a dispetto di quel che accadrà tu ci sarai, più o meno presente, nei limiti di quanto di le tue difese interiori lo concederanno, tu gli tenderai una mano se sarà necessario; e allora andrà bene, ti ripeti, le stagioni cambiano, gli anni trascorrono e le persone passano nella vostra vita come stelle su una volta nero pece, variando di intensità, colore e luminosità nel loro tragitto rivolto chissà dove.
Tutto cambia, ma non voi, perché siete la costante nel flusso continuo di eventi che vi travolge, la mano a cui vi stringete l'un l'altro nell'osservare questo perpetuo passaggio di astri assieme; e questa stretta potrebbe avere un valore diverso per ciascuno di voi, potrebbe essere doloroso a volte, disastroso e bagnato, come tante, tante lacrime, una pioggia infinita, ma è necessario, per te, lo è davvero.
Per questo, Oikawa Tooru accetterà di stringere la mano di Iwaizumi Hajime un po' più pacatamente di come vorrebbe, amichevolmente quanto basta, quanto si riserva a un'anima gemella mancata; lo accetterà davvero, nei suoi alti e bassi, perché non potrebbe immaginare un modo d'essere altrimenti.
Tutto muta, ma voi restate.
Questo, sai, non cambierà.