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Autore: Arcieoctz    23/08/2015    1 recensioni
Loro sono tre normalissime ragazze che vivono nelle console di una sala giochi.
La prima, di nome Leah, vive in una console dove si gareggia a bordo di kart, ama queste velocissime vetture e desidera poter gareggiare, ma il padre si rifiuta di farla avvicinare alla pista.
La seconda, Elena, abita a Doom, un gioco in cui devi combattere per sopravvivere, il suo padre è l'eroe del gioco e tutti si aspettano che lei prenda il suo posto; lei però, sapendo cosa accade alla fine della partita, non si sente attratta dalla vita del padre per timore di non essere all'altezza delle aspettative altrui.
La terza viene dal tranquillo gioco di Diner Dash e vorrebbe rendersi utile, ma nessuno desidera il suo aiuto, per timore che accada qualcosa di sbagliato che possa mandare fuori servizio il gioco; questa ragazza è Merida.
Come possono queste ragazze, provenienti da mondi così diversi, trovarsi amiche e unite in un'avventura grande come quella che le sta per cominciare?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Re Candito/Turbo
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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"Toglietemi le mani di dosso!" ordina Merida mentre la trascinano giù per le scale che conducono nella prigione del Palazzo di Motor-Fire-Bike; la guardia vestita di nero e dai capelli rossi le urla di rimando: "Sta zitta e cammina! Ringrazia che sua Altezza abbia deciso di risparmiarti giusto perché vieni da fuori; altrimenti ti avrebbe già giustiziata!" questo spaventa la ragazza che decide di starsene zitta.
Raggiunta una cella fredda dalle sbarre di metallo sia come 'porta' che alla finestra; parzialmente illuminata da quella poca luce che filtra dalla finestra; c'è un letto a parete e un grosso catino pieno d'acqua probabilmente gelida; Merida viene spinta dentro letteralmente con un calcio.
"Portate il Glitch nella cella più sicura!" ordina il capo delle guardie che, oltre alla tuta nera, indossa un paio di occhiali neri. Il povero Jonny, ancora incapace di muoversi, viene trasportato nella sua cella. Appena si trova all'interno, le catene ai suoi polsi ed alle sue cosce vengono agganciate ad una parete.
La cella di Jonny è più sicura rispetto a quella di Merida perché, invece delle sbarre, viene chiusa porte e finestre da un vetro anti proiettile con giusto tre buchi per far passare l'aria: non vogliamo che il ladro muoia mentre è imprigionato!
"Statevene buoni finché non arriva Aria, è lei che vi terrà d'occhio!" riferisce il capo delle guardie mentre si allontana.
Merida si siede sul suo letto pensando a cosa penseranno i suoi genitori appena scopriranno che Dumper è tornato indietro senza di lei.
-Chi sa se Lui sta pensando a me? Ma che mi importa di Dumper? E' solo un uomo alto, cortese, moro con due occhi strabilianti...  che ha anche il doppio della tua età! E' troppo vecchio per te quindi toglitelo dalla mente!- si ripete la ragazza giocherellando con le dita delle sue mani.
Da una cella poco distante dalla sua, Merida sente che qualcuno ansima come se avesse appena finito di lavare tutti i piatti sporchi di un giorno in meno di dieci minuti per sfida e adesso cercasse di trovare aria. Sente anche il rumore delle ossa quando vengono fatte scricchiolare che le arriva all'orecchio a scatti.
Jonny si alza lentamente, muove qualche passo in direzione della finestra, ma si sente bloccato come se avesse della colla sotto i piedi e le mani lo trascinassero a terra. Si gira e osserva tristemente le catene ai suoi polsi e alle sue cosce. Glitcha sconsolato e si rende conto che sono proprio quello che temeva: catene anti-glitch.
Il ragazzo si siede per terra sospirando, una piccolissima lacrima gli scende lungo la guancia.
"Jonny, tutto bene?" gli chiede Merida preoccupata, la sua voce gli sembra distante chilometri, ma risponde: "Non molto. Are you hurt?", lei traduce nella mente e risponde: "No, solo nello spirito.", lui sospira affranto: "This story is all my fault.", Merida afferma: "No, non potevi prevedere tutto questo.". "Però non puoi dire che non lo sia. Ho trascinato Leah in una faccenda che non la riguardava e ha litigato con lo zio a cui voleva più bene. Tu volevi aiutarla e guarda dove sei finita... solo perché eri con me e hai cercato di difendermi." elenca Jonny sulle dita della mano, lei ribatte: "Ma ho deciso io di aiutarti!" a questo il ragazzo senza gambe non sa rispondere.
Se ne stanno in silenzio per un bel po' di tempo.
"Mi chiedo solo se riusciremo a resistere alla noia!" rise Merida all'improvviso rompendo il silenzio catacombico che li circondava; Jonny afferma: "Conosco una storia, non è molto divertente e io non sono capace di raccontare le storie, me credo che per far passare il tempo vada bene.", la ragazza lo incita: "Racconta!", lui prende fiato e si schiarisce la voce.
All'insaputa dei due ragazzi, Aria è scesa nelle segrete e rimane nascosta nell'ombra.
Jonny racconta la storia:
C'era un ragazzo, del quale non ricordo il nome, dai capelli color del grano e dagli occhi color blu scurissimo quasi nero che viveva a Londra ed era totalmente preso dalle moto, dalle corse e da tutto quello collegato a loro. Purtroppo i suoi genitori non avevano i mezzi necessari per far coltivare la sua enorme passione.                                                            
Però il padre si ricordò della moto che usava lui quando era giovane e, dopo averla completamente rimessa a nuovo ridipingendola con colori sgargianti e aggiustando il motore, la regalò al figlio. Il ragazzo fu subito al settimo cielo e, con moltissima pratica, divenne un vero campione vincendo medaglie e trofei scintillanti.                                     
La vita di questo ragazzo sembra perfetta, ma tutto cambiò in un secondo.                          
Il ragazzo, un giorno, andò a scuola con la sua fedelissima moto, la madre gli fece le solite raccomandazioni: di fare attenzione in strada e a scuola e, sopratutto, di non prendere la statale; lui non ci fece molta attenzione. Dopo le lezioni salutò i suoi amici e fece una passeggiata con la sua fidanzata scherzando sulle varie protezioni che portava sul corpo. Si salutarono e lui prese la via verso la sua casa; per risparmiare tempo... prese la statale. Andava tutto bene fino a quando non arrivò il momento di prendere la strada per uscire dalla statale: a quel punto, una macchina sportiva rossa sfrecciò vicino a lui senza fermarsi rischiando di scontrarsi con lui, chi guidava si accorse di lui e frenò bruscamente all'unisono con il motociclista. Le due vetture finirono in parallelo l'una all'altra, in attimi che sembravano ore, la gamba sinistra del ragazzo si avvicinò pericolosamente ad un cerchione della macchina e... chack il piede sinistro venne tagliato via e lui volò per parecchi metri per poi tornare sulla terra e svenire... dopo aver sbattuto violentemente la gamba destra sul garreil.
Si risvegliò giorni dopo in ospedale, sua madre era al suo fianco, la prima cosa che le disse fu: "My legs hurt", alzò le coperte e... cacciò un urlo: le sue gambe finivano al ginocchio. Da quel momento la vita di quel povero ragazzo affondò molto lentamente. Finché un giorno, qualcuno sentì le sue lacrime e i suoi pianti da qualche parte nell'universo e fece aprire un portale mistico per un altro mondo che, nonostante le resistenze del ragazzo, riuscì ad assorbirlo e a portarlo in un altro mondo.                          
Il ragazzo all'inizio è spaesato: gli alberi dai frutti sovrannaturali e gli animali simili a mostri lo spaventavano; ma trovò un aiuto preziosissimo negli abitanti di quel regno che, fidandosi di questo giovane dal cuore puro, gli insegnarono come sopravvivere nel loro mondo e gli raccontarono del loro re che era crudele, egoista e cattivo.
Il ragazzo decise di sfidare il re, gli abitanti gli dissero che l'unico modo per sconfiggere il tiranno era gareggiare contro di lui a bordo di una moto.
Le speranze del biondo sembravano sfumare in un colpo: ripensava al suo grande talento... messo al muro dalla perdita delle gambe. Come poteva correre in quello stato? Tranquilla! Il Saggio ebbe un'idea: chiese al fabbro di creare un paio di 'gambe' che potessero sostituire quelle perdute del ragazzo; e assieme al giovane e al resto del popolo... costruì una moto speciale, che potesse guidare anche il ragazzo.         
Il giovane, una volta abituatosi alle protesi e una volta imparato a guidare la sua moto particolare, non mi chiedere perché: non riesco a ricordarmelo. Trovò il coraggio di sfidare il tirannico sovrano.                                                                                               
nonostante le mosse scorrette del re... il ragazzo riuscì a batterlo sul suo stesso livello, ma il tiranno si rifiutò di cedere il suo regno e minacciò il ragazzo con un coltello. A questo punto, il popolo si rivoltò contro di lui. Una popolazione di uomini dai denti di animale minacciò il tiranno di squarciargli la gola con un solo morso e il resto degli abitanti lo minacciava con pietre, bastoni e tutte le armi che avevano; erano capitanati dal ragazzo che acclamavano come loro re.                                                                                            
Il tiranno scappò inseguito dalla folla sinché non raggiunsero il vulcano, lì l'uomo venne colpito da un fulmine e precipitò nel cratere. Il popolo celebrò per settimane la liberazione e, a un mese preciso dall'incidente... il ragazzo venne incoronato re di tutte le terre di quel regno, fossero esse sabbiose o ghiacciate, infuocate o avvelenate.


Jonny termina il suo racconto con un sospiro e si scusa: "Non so cosa sia successo al ragazzo e non trovo nemmeno che sia molto allegra. Mi innervosisco e mi viene il mal di testa every time I think about that.", Merida si asciuga una lacrima di felicità che le ha preso a scivolare sulla guancia e si complimenta dalla sua cella: "E' la storia più bella che io abbia mai sentito! Sei un ottimo narratore! Lo sai che quel ragazzo ti somiglia. Non pensi che potresti...", ma lui la interruppe: "Non è possibile. I'm a glitch e lui è un re che salvò migliaia di creature. Non credo che questa storia faccia nemmeno parte di questo mondo. Maibe è solo una storia che mi sono inventato io. Poi qui regna una regina e non un re." sospira strisciando verso il suo letto, si sdraia e cerca una posizione comoda per riposare o almeno provarci.
Merida trae un profondo sospiro, si sente triste immaginando tutto quello che il suo nuovo amico debba aver passato nella sua breve vita: solo non avere le gambe è una bella sfortuna e un' occasione per gli altri di prendersi gioco di te; e lui è anche un glitch quindi... è ancora più emarginato.
La ragazza dai capelli blu si avvicina alla finestra della sua cella e guarda fuori sperando di venir liberata presto. Immaginando che (i pensieri più infantili che abbiano mai percorso la sua mente) un principe dai capelli neri e dagli occhi marroni venisse a salvarla sul suo cavallo bianco dalla sella e gli occhi blu.
-Tanto non verrà.- sospira cominciando a piangere silenziosamente per non essere udita da Jonny e passare per una debole.
Intanto Aria Gloom aveva sentito tutta la storia che aveva raccontato il ragazzo, perché lei è l'unica a non averlo mai chiamato glitch con l'intenzione di insultarlo.
La donna dai capelli verdi e viola si appoggia ad un muro tenendo una mano sulla fronte, le sembra che la sua memoria di NCP stia subendo un cambiamento: ora non ricorda più che il suo regno sia stato salvato da una donna sui trent'anni, bensì da un ragazzo di non più di diciotto anni e le sembra che, più è il tempo che trascorre vicino a Jonny più si convince che sia Lui il suo re, quello che l'ha slavata dal re tirannico e che le voleva bene e non la trattava come fa Queen Flame troppo egoisticamente programmata.
Anzi, ora che ci pensa, non le sembra che Queen Flame compaia mai nella storia che è stata inserita nei codici di tutti loro, ma questo, pensa la damigella, non è possibile perché significherebbe che Flame sia... una scambio giochista che sta mentendo a tutti?
"Lei non è la mia regina e sta nascondendo un enorme segreto. Io ritroverò le chiavi e lascerò scappare Jonny e la sua amica Merida, è questo che farò. Non mi importa se è un glitch! Lui è il mio re, quello a cui ho sempre voluto bene e che incoraggiava i suoi sudditi ad amarlo e a stargli vicino e non ci imponeva di chinarsi a lui." afferma Aria, raccoglie tutte le sue forze e corre fuori dalle prigioni per cercare il Capo delle Guardie e farsi ridare le chiavi.  

Nota autrice: dopo la pausa delle vacanze, sono ritornata con le braccia abbronzate e i capelli tagliati da poco e con nuovi capitoli.
Nota, parte della storia di Jonny, sulla quale forse stenderò una fanfiction, l'ho tratta da quella di un personaggio della serie TV Spike Team, ma le parti che seguono sono interamente mie.
Merida non smette di pensare al caro Dumper e Jonny sta dormendo sognando la sua principessa. (lo so, che cosa smielata).
Grazie a voi che mi leggete e  ci rileggiamo al prossimo capitolo.

 
   
 
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