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Autore: 50shadesofLOTS_Always    23/08/2015    0 recensioni
Dopo la comparsa di Morgana,l'Impero di D'Hara comincia a vacillare,rischiando un vero e proprio crollo che sembra trascinare con sè anche il futuro delle Terre Centrali. Crollo che potrebbe sconvolgere anche il rapporto fra Richard e Kahlan,fra i quali si interporrà anche Cara fino ad ora rimasta in silenzio. Che cosa potrebbe accadere?
Genere: Drammatico, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Cara, Kahlan, Nuovo personaggio, Richard, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Non c'è magia più potente dell'amore'
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Morgana era seduta di fronte al fuoco,invocando il suo oscuro Signore,con le mani rivolte verso le fiamme. Sperava che non fosse nervoso << Morgana >> tuonò una voce profonda,che quasi la fece sussultare << Guardiano… - rispose lei chinando il capo – Ho lanciato un incantesimo su Richard Rahl che lo distruggerà lentamente… Pezzo dopo pezzo >> << Sì,lo so... - silenzio - Sciocca! – la sgridò improvvisamente – Mentre tu chiedevi aiuto a quella strega,la Madre Depositaria è guarita e sta’ aiutando Lord Rahl… - Morgana sbarrò gli occhi – Tuttavia mentre tu ti gingillavi,ho inviato delle false Depositarie ad Aydindril. Una volta caduto il Palazzo delle Depositarie,anche il Mastio del Mago sarà sotto il mio dominio >> << Di conseguenza,potrei servirmi dei suoi segreti per distruggere D’Hara >> concluse l’incantatrice con un perfido sorriso a fior di labbra << Esattamente… - rispose il Guardiano e le fiamme tremarono davanti a Morgana – Ora va’! E vedi di non deludermi… Di nuovo >> << Sì,Mio Signore >> mormorò Morgana prima che le fiamme si spegnessero da sole. Un brivido le percorse la spina dorsale,gelandola al solo pensiero della fine che il Guardiano le avrebbe riservato,se avesse fallito. Si voltò verso le lontane praterie delle Terre Selvagge,illuminate dai primi raggi di sole. Si alzò,lisciandosi il vestito scuro e si incamminò a nord,verso Aydindril.

****

Richard stava firmando un altro rapporto. Ne avrebbe avuto per almeno l’intera mattinata e la cosa gli scocciava,visto che avrebbe voluto cominciare coi preparativi del matrimonio. Ma prima lui e Kahlan avrebbero dovuto parlare del litigio della sera prima,un motivo in più che gli aveva fatto trascorrere un’intera notte sveglio. Non appena il sole era sorto,era entrato in camera e l’aveva osservata qualche minuto mentre dormiva. Ovviamente non l’aveva toccata per timore di svegliarla. Abbandonò la penna sulla scrivania e si alzò,facendo stridere le gambe della sedia imbottita sul pavimento,quando la spinse indietro. Uscì dall’ufficio,stropicciandosi gli occhi e si bloccò nel bel mezzo dell’anticamera,sentendo il pianto di Erin. Rimase per un attimo turbato,ma sorrise nel sentire la voce di Kahlan che tentava disperatamente di calmare la neonata. Si avvicinò alla porta e la aprì un poco,abbastanza per vedere la Depositaria in piedi,vicina alla culla e tra le braccia,un fagottino che non si decideva a smettere di vagire << Sssh… Perché piangi? >> le chiese retorica. La sua voce era flebile e le palpebre erano ancora semichiuse,segno che nemmeno lei aveva dormito bene. Erin continuava a piangere imperterrita << Hai sentito me e papà litigare,vero? >> sospirò rammaricata carezzando la piccola testolina. Spinse un po’ di più la porta di proposito ed attirare la sua attenzione. Entrò con passi cauti e la osservò,scorrendo lo sguardo sulle sue forme femminili,che si intravedevano dalla lunga camicia da notte. I capelli le ricadevano ondulati sulle spalle ed ondeggiavano ad ogni suo passo << Ho sentito Erin piangere e così… - lei cercò di evitare il suo sguardo – Le hai già dato da mangiare? >> domandò titubante << Sì. L’ho anche cambiata,ma non è servito… >> si lamentò la donna. Richard compì qualche passo verso di lei e protese le braccia << Posso? >>. Kahlan annuì vigorosamente ed adagiò la bambina fra le sue braccia << Buongiorno,Erin… >> le sussurrò e come per incanto,la piccola smise di piangere. Kahlan tirò un sospiro di sollievo e si passò  le mani fra i capelli. Era da quasi venti minuti che strillava e le era venuto un gran mal di testa. Richard cullò la bambina,fino a che non la vide chiudere gli occhietti e la adagiò di nuovo nella culla. Si voltò verso la compagna che si massaggiava le tempie con la punta delle dita << Hai mal di testa? - quando annuì,le si fece vicino e le tolse le mani dalla testa. Si fissarono negli occhi – Lascia fare  a me… >> le mormorò a bassa voce prima di posarle una mano sul volto,vicino alla tempia. Lasciò fluire l’Han in lei e raccolse l’emicrania,assorbendola completamente. Kahlan chiuse le palpebre per un attimo e le riaprì quando Richard ritirò la mano << Io… Mi dispiace,non dovevo dir… >> si zittì subito quando gli posò un dito sulle labbra << Non dovevo fare quelle insinuazioni su Cara. Anche se sono gelosa di lei… >> sussurrò sorridendo mesta. Si alzò leggermente sulle punte dei piedi per avvicinare le proprie labbra a quelle del Cercatore,che la strinse a sé quando le loro bocche si unirono. Ricambiò il bacio,accarezzandole la schiena mentre sentiva le sue dita infilarsi nei capelli e tirarli,come consuetudine quando si baciavano. La mano libera di Kahlan gli strinse la spalla,presa dal bacio che si approfondiva sempre più. I polmoni chiedevano aria,ma loro non erano intenzionati a dividersi. Richard si lasciò sfuggire una specie di grugnito di frustrazione mentre cercava freneticamente di accarezzarle la pelle. Impresa non proprio semplice vista la barriera della sottoveste di Kahlan,che gli prese entrambe le mani,staccandosi di pochi centimetri. Quanto bastava per riprendere fiato << Ho sbagliato qualcosa? >> bisbigliò lui intrecciando le dita con quelle della Depositaria << No… E’ solo che volevo parlare con te del matrimonio,ma quando mi baci così non riesco a concentrarmi su altro… >> ammise ed in risposta,le sue guance si imporporarono. Richard ridacchiò,poggiando la fronte contro la sua << Odio litigare con te… >> disse più serio,dopo qualche minuto di silenzio << Anch’io… >> convenne la donna,sollevando il viso verso quello di Richard << Nemmeno Erin era entusiasta… >> commentò inarcando un sopracciglio. Risero in modo sommesso per non svegliare la neonata.

Nel frattempo,oltre il Rang’Shada…
Il Palazzo delle Depositarie non era mai stato così caotico. Lo stridio delle lame sguainate e le urla di guerra rimbombavano sulle pareti marmoree,non più candide come la neve. Verna e le Sorelle della Luce difendevano le guardie dalle finte Depositarie,che come dal nulla,si erano trasformati in mostri assetati di sangue. Avevano confessato molte guardie e le poche rimaste,si difendevano fino allo stremo delle forze. Fulmini di energia lampeggiavano e squarciavano l'aria,colpendo e bruciando i nemici. Nel bel mezzo della mischia,fra corpi inermi e freddi che ostacolavano la corsa e soldati con spade affilate,Verna lanciò uno dei suoi dakra. Il coltello,veloce come la luce,sfrecciò nell'aria  e si conficcò nella spalla di Alana,con un unico colpo netto. La donna gridò portandosi una mano alla spalla dove il coltello a tre lame le si era conficcato. Si accasciò a terra e vide la Priora avvicinarsi di corsa << Dimmi chi ti ha mandata e forse ti risparmierò la vita >> sibilò protendendo una mano verso di lei. Poteva ucciderla,poiché nessuno poteva togliere il dakra senza provocarle dei grossi danni. Tranne la Sorella che lo aveva scagliato,che se avesse voluto,avrebbe rilasciato il veleno magico di cui erano intrise le lame << Io non ti dirò niente… >> ringhiò Alana,stringendo i denti come un cane rabbioso << Allora,ti terrò in vita cosicchè la Madre Depositaria,possa processarti - annunciò,afferrandola per un braccio - Allora,desidererai solo morire... >> concluse a pochi centimetri dal suo volto. Attorno a loro,la battaglia era terminata. Le Depositarie giacevano a terra,accanto ai confessati che le avevano protette fino alla morte. Un’enorme pozza di sangue scuro si allargava sotto di loro mentre le poche guardie sopravvissute,si facevano spazio in mezzo ai cadaveri di uomini << Ho bisogno di un soldato e di Sir Robin! – ordinò Verna e subito uno dei cadetti,si allontanò per obbedire – Armina >> << Sì,Priora Verna? >> chiese la giovane novizia. Il suo abito rosa pallido era macchiato di sangue ormai rappreso << Devi portare questa donna a Palazzo del Popolo. La Madre Depositaria deciderà del suo destino. Sir Robin e il soldato migliore di Aydindril ti accompagneranno >>. Armina annuì e prese in custodia Alana,spingendola ad avanzare di fronte a lei. Verna si accucciò ad un giovane soldato. Non avrà avuto più di vent’anni. L'odore pungente e nauseante del sangue le rivoltava  lo stomaco e le sembrava sempre più forte  << Figliolo,mi senti? >> << Priora Verna… >> gorgogliò col sangue che gli ostruiva la gola << Come è accaduto questo macello? >> chiese ancora sconvolta << Non lo so… La Depositaria ha lanciato un pugnale… - rispose con voce strozzata - Ed improvvisamente,il sangue ha iniziato ad imbrattare i muri del Palazzo… E’ stato orribile >> << Lo so,bambino… - lo consolò mentre lo curava col suo Han – La Madre Depositaria metterà tutto a posto… >>. O almeno questo sperava.
   
 
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