[In vita, finché la morte ci unisce]
Now are visions ne'er to vanish -
[Avrai pensieri che non potrai bandire -
visioni che mai più svaniranno -]
E. A. Poe_ Spirits of the dead
Capitolo I
Abbandono, ecco la parola che riassume la mia vita.
Come ogni notte mi ritrovo a girovagare per i sobborghi di Montmartre, qui sono piuttosto famosa: sorrido amaramente, bella fama che mi sono fatta.
Mi fermo davanti all'entrata del "Jungleur" un pub piuttosto squallido ma accogliente, in un certo senso è la mia casa.
Mille
occhi mi scrutano vogliosi, sospiro purtroppo non sono un tipo che
passa inosservato. Mi ravvivo la chioma corvina, i lunghi capelli
solleticano i fianchi: piacciono ai clienti, li trovano
sensuali.
Prendo fuori uno specchietto dalla mia borsetta e controllo
il trucco pesante attorno agli occhi verdi, sistemando la frangia
Chiudo lo specchietto e lo rimetto al suo posto, afferrando un pacco di
sigarette e accendendomene una con stizza. Odio attendere, soprattutto
se poi scopro che ho atteso tutta la notte invano!
Il nervoso viene placato dalla nicotina che sento circolarmi dentro, la
aspiro a boccate avide: ecco l'unico piacere in
quella vita di merda.
Mentre
riporto la sigaretta alle labbra per un ultimo tiro mi si para davanti
un uomo traballante, i suoi occhi sono la prima cosa che noto. Due
pozze ghiacciate.
Il labbro inferiore gli trema come se provasse freddo o volesse parlare
ma non ne avesse la forza. Alla fine lo sento chiedermi di fare due
passi, il francese è stentato, inarco un sopracciglio
scettica, modo alquanto singolare di rimorchiare una puttana.
Finisco la sigaretta e la getto per terra spegnendola con la punta dello stivale avviandomi, muovendosi a scatti il tipo mi affianca, in un certo senso mi intimorisce con i suoi modi di fare.
Mentre
camminiamo sono come rapita emotivamente dall'uomo accanto a me. I suoi
lunghi capelli neri sono raccolti in una coda bassa che ondeggia a ogni
suo passo. Devo essere sincera i tipi con i capelli lunghi non mi sono
mai piaciuti, ma lui...
Continuo a guardarlo tentando di capire perchè ha un'aria
così familiare.
Ad
un tratto senza quasi che me ne accorga si volta verso di me, gli occ
hi mi danno l'impressione di essersi schiariti, sono quasi bianchi.
Sebbene abbia un aspetto molto inusuale mi attrae in una maniera
morbosa, quasi malsana.
E' la prima volta che voglio con tutta me stessa qualcuno. E sono
decisa ad ottenere ciò che voglio, anche lì in
quello squallido quartiere, in mezzo ai vicoli unti.
Lo bacio.
Sento
le sue braccia avvolgermi, mi accarezza bramoso i capelli stringendomi
a sé, dai capelli passa al collo.
La sua mano è tremendamente fredda e non fa che aumentare i
miei bri vidi di piacere.
Gemo fra le sue labbra.
Le
sue mani esplorano il mio corpo, i miei sensi sono attenti a tutto
facendomi provare sensazioni indescrivibili.
Con le gambe mi avvinghio al suo bacino, con le mani gli prendo il viso
tra le mani e continuo a baciarlo.
Se non fossi troppo presa da tutto quello che stavo facendo mi sarei accorta dei piccoli topi che scappano via terrorizzati, di un nugolo di uccelli notturni che si libera nel cielo unto. Ma chi se ne frega di tutti quei dettagli, finalmente so ciò che voglio.
Con uno scatto quasi animale mi sbatte alla parete dietro di me. La botta mi provoca una scossa di adrenalina che mi scorre per tutto il corpo, sospiro gemendo mentre mi stacco da lui per riprendere aria.
Lo
fisso per un attimo interminabile negli occhi che continuano a
schiarirsi, ora sono quasi argentati con delle pagliuzze cremisi. Lo
voglio, lui deve essere mio stanotte.
Butto indietro la testa scostandomi tutti i capelli dal viso, io una
semplice prostituta di diciotto anni so cosa voglio? Ironico.
Volgo
nuovamente la mia attenzione a lui, lo sguardo gli balena e sembra sul
punto di perdere conoscenza, le labbra tremano ancora.
Lo voglio, lo bramo.
Inizio
a scoprirgli le spalle coperte dalla giacca nera, gli bacio il collo
risalendone il profilo e rigettandomi sulle labbra.
Lui imita tutti i miei gesti, inarco la schiena mille brividi mi
attraversano mentre mi bacia la parte scoperta del petto risalendo la
linea del collo, lasciandomi una linea incandescente di baci.
Poi il dolore.
Sento
una fitta fulminante che dal collo mi parte e arriva al cervello.
Gli occhi mi bruciano, la vista mi si offusca poi nulla sono... cieca?
Provo a urlare, ma sento la voce che mi sparisce tutto di colpo, sono
muta. ..
Mi sembra di aver varcato le soglie dell'inferno. Non immaginavo che la
morte potesse essere così dolorosa, il dolore si estende
agli arti che si irrigiscono e poi vengono meno al mio controllo. Mi
sembra di essere stata privata di braccia e di gambe, sto diventando
una bambola di carne.
Anche il cuore continua a perdere battiti, lo sento fare dei sobbalzi
ogni tanto, strano ma vero sono ancora cosciente infatti sento i baci
che continua a pormi sulla pelle.
I suoi baci sono l'unico contatto che ho ancora con la
realtà.
Vorrei
vederlo un'ultima volta, ma non vedo.
Vorrei sentirlo sulla mia pelle, ma non sento.
Vorrei urlare il mio dolore, ma non ho più voce.
Cosa mi stà accadendo non riesco nemmeno io a capirlo, se stò morendo, nemmeno la morte è una pacchia come avevo sperato fosse in realtà.
I miei pensieri vagano liberi, non capisco più nulla quindi mi affido a loro.
Mi
tornano in mente dei vecchi episodi della mia vita, episodi che non
ricordo nemmeno di aver vissuto
Un bimbo e una bimba entrambi con capelli corvini e occhi chiari, un
cortile, una casa. Le immagini si sovrappongono e spariscono.
Una voce lontana -Gabrielle? Raphaël? Rientrate che
è freddo fuori!- La voce della mamma, ma Raphaël
chi era?
Un'altra immagine, una donna in lacrime sulla porta con un bambino dai
capelli corvini in braccio. Un'altra voce -Lei è mia!-
Un'altra immagine, un viso offuscato come se visto da un cieco o
attraverso una patina opaca, una donna che strattona una bambina.
Lentamente le immagini prendono a susseguirsi in modo sempre
più veloce, le voci parlano più velocemente.
La mente mi sta scoppiando, ma non posso urlare, piangere, gemere,
nulla so no inerme nel dolore, voglio porre fine a tutta questa
straziante situazione. Voglio morire!
Lentamente la mia mente cade in un sonno senza sogni... ma si può definire, sonno?
Se solo
qualcuno mi avesse accennato a ciò a cui andavo incontro...
Perchè mi hai fatto questo mio giovane angelo ammaliatore?
Pensavi che forse mi sarei rifiutata?