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Autore: Elektrabit    24/08/2015    1 recensioni
"Non sono brava con le parole, non lo sono mai stata. Le persone mi evitano perchè non parlo, per loro sono strana, diversa. All'inizio fa male, poi ci si abitua e diventa quasi fastidioso avere gente attorno. Me la sono sempre cavata restando invisibile, mi piaceva essere un fantasma e ci riuscivo bene.. beh finchè non sei arrivato tu"
Genere: Comico, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La sedia scricchiolò dolorosamente sotto il mio peso, accarezzai con il pollice le incisioni del banco color nocciola ,fatte chissà quando e chissà da chi, mi girai verso la finestra evitando volontariamente il suo sguardo, lui sbuffò divertito e si sedette nel posto di fianco al mio "è ostinato l'idiota eh" pensai senza voltarmi, "Leo, bel nome, è abbreviativo di..?" si sporse leggermente verso di me, potei sentire il suo sguardo penetrante attraversarmi il corpo e passare oltre,un brivido mi scosse la spina dorsale, scrollai le spalle per levarmi di dosso quella brutta sensazione, strizzai forte gli occhi e digrignai i denti, quel tipo mi faceva imbestialire, perché non si levava dalle scatole come tutti gli altri "solo Leo" sbottai, lui sorrise un poco rattristato. "Ti dò proprio fastidio eh" sospirò, aprii gli occhi sorpresa, non mi aspettavo lo dicesse apertamente. Stava guardando fuori dalla finestra, il suo sguardo era vuoto ed incolore, "beh mi spiace per te " scrollò le spalle, " ma ormai ho deciso che sei simpatica, quindi voglio conoscerti" e sorrise. Mi girai un po' confusa " scusa perché dovrei essere simpatica?" , lui aggrottò le sopracciglia "beh perché l'ho deciso io", mi scappò un sorriso "tu sei tutto scemo", "forse questo tizio non è così male in fondo" pensai. "Salve ragazzi" una fastidiosa voce nasale mi giunse alle orecchie. L'insegnante di lingue entrò in classe ciabattando, era un uomo alto e secco, piuttosto anziano dalla pelle cadente e gli occhi spenti, sembrava perennemente in punto di morte, portava un disgustoso maglioncino color salmone slavato e dei pantaloni di velluto prugna… diciamo che non era il ritratto della simpatia. Per qualche strana ragione ignota a noi poveri mortali, inoltre, mi odiava. Un odio che solo un professore può provare nei confronti di una sedicenne sfrontata. "E.. quello ..?" Michael sembrava scioccato dall'aspetto poco rassicurante dell' insegnante. Sbuffai divertita gustandomi la sua espressione, "diciamo che è l'uomo della mia vita" sogghignai, lo odiavo a morte quel vecchiaccio. Alcune delle mie compagnie si lasciarono andare a gridolini di felicità, salutando il professore con baci e abbracci "pff lecchine" brontolai, " che ti ha fatto di tanto tremendo ? " Michael sembrava incuriosito dalla mia reazione disgustata " è un pedofilo, ecco che mi ha fatto, dà i voti in base alla taglia di seno, mi fa imbestialire "dissi con una smorfia in volto, Michael si mise a ridere di gusto "quindi immagino che fornita come sei tu prenda sempre 2" sfoderò il sorriso più idiota che io avessi mai visto, "ma sai che hai proprio una bella faccia da sberle" ringhiai assestandogli un cazzotto sulla spalla. il ragazzo dai capelli blu fece un mezzo sorriso stringendo il braccio dolorante "sei violenta uffa" si lamentò divertito, "te la sei cercata" dissi stizzita, Michael continuava a sogghignare, "ti va se ti faccio vedere una cosa divertente?" mi girai incuriosita facendo un cenno di approvazione con la testa. "Allora" iniziò "prendi una penna, una di quelle che vanno con il pulsante a scatto", frugai nell'astuccio e tirai fuori una penna rossa con quei requisiti, "bene ora metti la punta della penna davanti ad uno dei tuoi occhi e fissa il professore" lo feci, " quale sarebbe la parte divertente scusa?" ero perplessa, stavo facendo una cosa stupidissima mettendomi in ridicolo solo perché quell'idiota me l'aveva chiesto, "clicca il pulsante", pigiai il lato tondo della penna e il minuscolo meccanismo al suo interno fece scattare la punta a sfera che andò a trafiggere la testa del vecchiaccio, o almeno così sembrava dal mio punto di vista, era un'illusione ottica "tse" sorrisi, "che cosa scema" pensai. "Signorina Hemmings, lei come ha passato l'estate? Anzi non me lo dica, immagino sprecando tempo come al solito" il vecchiaccio roteò teatralmente gli occhi al cielo per poi fissarmi beffardo, "stronzo" ,pensai, mi dipinsi un ghigno tremendo in viso " Salve anche a lei prof, non ha ancora tirato le cuoia?". "Ed è così che sono finita qui da lei", il preside mi guardava rassegnato.
  
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