Sono stata la ragazzina so-tutto.-io della scuola.
poi la migliore amica del ragazzo prescelto.
Poi ancora un'eccellente Auror.
Una moglie.
E infine una madre.....E ancora una volta, Hermione Granger non sceglie.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Se un giorno
potessi fermarmi credo che penserei soltanto a cosa ho fatto fino ad
ora della mia vita. Ma io il diritto di
fermarmi non ce l'ho. Non posso. Ho 38 anni e la mia vita
non ha un senso. Non più,
adesso che anche l'ultima cosa che ero in grado di fare, non posso
più farla.
Sono stata la ragazzina
so-tutto-io della scuola. poi la migliore amica
del ragazzo Prescelto. Poi ancora un'eccellente
Auror. Una moglie. E infine una madre.
Ebbene, non sono
più la
ragazzina so-tutto-io da quando mi sono lasciata la scuola alle spalle,
carica di ricordi eppure così tanto odiata. E' a lei che
devo
l'amicizia e l'amore che hanno caratterizzato la mia vita. Ed
è
lei che paradossalmnete odio per tutto questo.
Ho smesso di essere la
migliore amica
del prescelto più o meno quando il mondo si è
dimenticato
di chi era il Prescelto, di cosa aveva fatto, di tutto quello che aveva
passato per loro. Ma dovrei smetterla di mentire a me stessa, io non
sono la migliore amica del prescelto ormai da anni, da quando ho
scoperto di essere innamorata di lui, al quinto anno. E quando ho
deciso di innamorarmi di Ron, al settimo anno, perchè era la
cosa più giusta da fare. Ma se fossi rimasta la
sua migliore
amica, adesso non lo sarei comunque. Lo incontrerei al lavoro, lo
sentirei al telefono quando chiamo Ginny, ma non sarebbe più
la
stessa cosa. Semplicemente perchè i rapporti tra le persone
a
volte si disgregano e tu non puoi farci nulla. O forse
perchè tu non vuoi
farci niente, perchè credi che sia la cosa giusta per
rendere
felici gli altri e alla fine ti accorgi che hai solo reso infelice te
stessa. Ed è troppo tardi.
Auror: un sogno
inseguito con strenua forza per anni e che adesso è sfumato
anche lui. Perchè non
c'è più nessuna guerra da combattere, il
mio lavoro
non consiste in altro che girovagare per la città, con il
mio
bel mantello perfettamente stirato con lo stemma del ministero, i
capelli perfettamnete acconciati e l'espressione di chi ormai non ha
nient'altro da chiedere alla vita.
E quando qualcosa si
disgrega, non
puoi fare a meno che accettarlo, perchè non c'è
incantesimo o colla che tenga. Ed è quello che succede a
volte
nei matrimoni, quando l'amore non è forte come pensavi o
quando
semplicemente è destino. Ma non puoi farci nulla, continui
imperterrito e un pò ingenuo a inseguire quella routine,
quella
normalità che per tutta la vita hai sognato, sperato e
desiderato. Tutti sinonimi per dire la stessa cosa: che ti aggrappi con
le unghie e con i denti a qualcosa alla quale ormai è
inutile
anche solo appoggiarsi. E tutto l'amore che ti sollevava nei momenti di
difficoltà è svanito, crollato come un castello
di carte
dopo un soffio a labbra dischiuse.
E ti rendi conto che se
ti sforzi
ogni giorno di alzarti, uscire di casa, andare al lavoro e poi tornare,
è solo per loro, per vederli sorridere, vederli crescere
sereni
come avresti voluto crescere tu: i tuoi figli. Figli che alla fine
condividi con la stessa persona che come te si arrampica sugli
specchi
lucidi pur di continuare a tenere su quella facciata rispettabile e
felice. E continuate a prendervi in giro, giustificandovi che lo fate
per loro.
Ma adesso che ho 38
anni, che i miei
figli sono su questo treno che a velocità crescente si sta
allontanando, portandoli via da me, è tempo di bilanci. E mi
rendo
conto che non ho più un motivo per fingere in questi mesi,
fingere un amore che non c'è, un lavoro che non ha
più un
senso, un'amicizia finita da tanto e simulata con un sorriso ogni tanto. Però continuo
con ostinazione
ad arrampicarmi sugli specchi: perchè quella routine
è
cara anche a me, perchè so che un giorno quegli adorabili
ragazzi torneranno e saranno tanto felici di ritrovare quello che hanno
lasciato da donarmi ancora un altro dei loro sorrisi. E se non ho un
motivo valido per mantenere in piedi tutto questo, non ho neanche un
motivo valido per distruggerlo. E resto così
in bilico, senza prendere una decisione, come ho sempre fatto. Per questo adesso mi
trovo a questo punto. Perchè se per
una volta nella
vita avessi scelto, adesso sarei la moglie del ragazzo Prescelto, con
un lavoro sicuramente più utile e una vita diversa. Ma alla
fine
il motivo che mi avrebbe spinto a vivere sarebbe stato sempre lo
stesso, e avrebbe avuto pur sempre un sorriso che avrei rincorso per
tutta la vita.
Ma ormai è
tardi, non si può tornare indietro. Certo, potrei sempre
andarmene di casa, cambiare nazione, rifarmi una vita, innamorarmi,
trovare un nuovo
lavoro e amare pur sempre i miei figli. Mi basterebbe un solo motivo
per farlo. Ci penso su un attimo. - Herm, amore...!
Allora, torniamo a casa? I ragazzi sono già a Hogwarts se
aspettiamo un altro pò! - Guardo un attimo mio
marito, quello
che vedo ogni mattina prima di andare al lavoro e ogni sera
prima di
andare a letto. E sorrido. E ancora una volta,
Hermione Granger non sceglie.