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Autore: EsseTi    01/02/2009    3 recensioni
Sono stata la ragazzina so-tutto.-io della scuola. poi la migliore amica del ragazzo prescelto. Poi ancora un'eccellente Auror. Una moglie. E infine una madre.....E ancora una volta, Hermione Granger non sceglie.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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...:: Hermione Granger non sceglie ::....


Se un giorno potessi fermarmi credo che penserei soltanto a cosa ho fatto fino ad ora della mia vita.
Ma io il diritto di fermarmi non ce l'ho. Non posso.
Ho 38 anni e la mia vita non ha un senso.
Non più, adesso che anche l'ultima cosa che ero in grado di fare, non posso più farla.

Sono stata la ragazzina so-tutto-io della scuola.
poi la migliore amica del ragazzo Prescelto.
Poi ancora un'eccellente Auror.
Una moglie.
E infine una madre.

Ebbene, non sono più la ragazzina so-tutto-io da quando mi sono lasciata la scuola alle spalle, carica di ricordi eppure così tanto odiata. E' a lei che devo l'amicizia e l'amore che hanno caratterizzato la mia vita. Ed è lei che paradossalmnete odio per tutto questo.

Ho smesso di essere la migliore amica del prescelto più o meno quando il mondo si è dimenticato di chi era il Prescelto, di cosa aveva fatto, di tutto quello che aveva passato per loro. Ma dovrei smetterla di mentire a me stessa, io non sono la migliore amica del prescelto ormai da anni, da quando ho scoperto di essere innamorata di lui, al quinto anno. E quando ho deciso di innamorarmi di Ron, al settimo anno, perchè era la cosa più giusta da fare.
Ma se fossi rimasta la sua migliore amica, adesso non lo sarei comunque. Lo incontrerei al lavoro, lo sentirei al telefono quando chiamo Ginny, ma non sarebbe più la stessa cosa. Semplicemente perchè i rapporti tra le persone a volte si disgregano e tu non puoi farci nulla.
O forse perchè tu non vuoi farci niente, perchè credi che sia la cosa giusta per rendere felici gli altri e alla fine ti accorgi che hai solo reso infelice te stessa. Ed è troppo tardi.

Auror: un sogno inseguito con strenua forza per anni e che adesso è sfumato anche lui.
Perchè non c'è più nessuna guerra da combattere, il mio lavoro non consiste in altro che girovagare per la città, con il mio bel mantello perfettamente stirato con lo stemma del ministero, i capelli perfettamnete acconciati e l'espressione di chi ormai non ha nient'altro da chiedere alla vita.

E quando qualcosa si disgrega, non puoi fare a meno che accettarlo, perchè non c'è incantesimo o colla che tenga. Ed è quello che succede a volte nei matrimoni, quando l'amore non è forte come pensavi o quando semplicemente è destino. Ma non puoi farci nulla, continui imperterrito e un pò ingenuo a inseguire quella routine, quella normalità che per tutta la vita hai sognato, sperato e desiderato. Tutti sinonimi per dire la stessa cosa: che ti aggrappi con le unghie e con i denti a qualcosa alla quale ormai è inutile anche solo appoggiarsi. E tutto l'amore che ti sollevava nei momenti di difficoltà è svanito, crollato come un castello di carte dopo un soffio a labbra dischiuse.

E ti rendi conto che se ti sforzi ogni giorno di alzarti, uscire di casa, andare al lavoro e poi tornare, è solo per loro, per vederli sorridere, vederli crescere sereni come avresti voluto crescere tu: i tuoi figli. Figli che alla fine condividi con la stessa persona che come te si arrampica sugli specchi lucidi pur di continuare a tenere su quella facciata rispettabile e felice. E continuate a prendervi in giro, giustificandovi che lo fate per loro.

Ma adesso che ho 38 anni, che i miei figli sono su questo treno che a velocità crescente si sta allontanando, portandoli via da me, è tempo di bilanci. E mi rendo conto che non ho più un motivo per fingere in questi mesi, fingere un amore che non c'è, un lavoro che non ha più un senso, un'amicizia finita da tanto e simulata con un sorriso ogni tanto.
Però continuo con ostinazione ad arrampicarmi sugli specchi: perchè quella routine è cara anche a me, perchè so che un giorno quegli adorabili ragazzi torneranno e saranno tanto felici di ritrovare quello che hanno lasciato da donarmi ancora un altro dei loro sorrisi. E se non ho un motivo valido per mantenere in piedi tutto questo, non ho neanche un motivo valido per distruggerlo.
E resto così in bilico, senza prendere una decisione, come ho sempre fatto.
Per questo adesso mi trovo a questo punto.
Perchè se per una volta nella vita avessi scelto, adesso sarei la moglie del ragazzo Prescelto, con un lavoro sicuramente più utile e una vita diversa. Ma alla fine il motivo che mi avrebbe spinto a vivere sarebbe stato sempre lo stesso, e avrebbe avuto pur sempre un sorriso che avrei rincorso per tutta la vita.

Ma ormai è tardi, non si può tornare indietro.
Certo, potrei sempre andarmene di casa, cambiare nazione, rifarmi una vita, innamorarmi, trovare un nuovo lavoro e amare pur sempre i miei figli. Mi basterebbe un solo motivo per farlo.
Ci penso su un attimo.
- Herm, amore...! Allora, torniamo a casa? I ragazzi sono già a Hogwarts se aspettiamo un altro pò! -
Guardo un attimo mio marito, quello che vedo ogni mattina prima di andare al lavoro e ogni sera prima di andare a letto. E sorrido.
E ancora una volta, Hermione Granger non sceglie.
   
 
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