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Autore: BELIEBER_G    24/08/2015    1 recensioni
I pirati sono soliti viaggiare oltre mare. Ingozzandosi di rum e cantando canzoni tanto per rallegrarsi dalla morte che presto li sopraggiungerà. Ma noi eravamo diversi,credevamo in qualcosa,magari credevamo di arrivare,un giorno,ai confini del mondo. Vagando per acqua inesplorate cercando tesori forzieri maledetti. Mio padre era il grande pirata pazzo Barbossa. Ed io,io ero sua figlia: Alìce Barbossa.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti, Will Turner
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Bondage
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Tremavo al pensiero di aver ucciso mio padre, per me lo era, forse io per lui non ero una figlia e tremando mi cadde anche la pistola. Jack la prese e se la rimise in tasca. “Stai bene?” mi domandò. Tesi la mano sotto la luce della luna e sorrisi vedendo che era integra e bella. “Sto bene.” Gli risposi, vedendo Will ed Elisabeth baciarsi più in là. Si erano davvero innamorati l’uno dell’altro. Jack aveva finalmente la sua amata Perla ed era con quella che avremmo solcato i sette mari, forse chissà, fino ai confini del mondo. Ma quando giungemmo fuori dall’isola, accanto alla Perla vi era una nave della marina britannica, capitanata da James Norringhton che era venuto a prendere me e Jack per riportarci in cella. “Scappa.” Mi sussurrò Jack, prima che la scialuppa con il Commodoro raggiunse l’isola. Per proteggermi, mi disse di andarmene e così mi tuffai in mare nuotando fino alla Perla. Elisabeth, Jack e Will vennero portati a Port Royal, mentre noi li seguimmo silenziosamente.
 
Si fu fatto giorno e Jack era stato incriminato di pirateria, evasione e rapimento di persona, così sarebbe stato impiccato. Ne Elisabeth ne Will poterono fare niente per lui, il governatore aveva deciso e tale decisione non poteva essere cambiata. Mi appostai nella piazza e stetti a vedere: non potevo lasciare l’uomo che amavo morire,dovevo inventarmi qualcosa. Così estrassi un pugnale e corsi fra la folla: poco dopo che a Jack venne tolta la sedia da sotto i piedi, lanciai l’arma e tagliai la corda in due pezzi. Due guardie mi presero subito alle spalle, ma prima che potessi dimenarmi, Will intervenne e combatté con loro,lasciandomi la possibilità di scappare con Jack. Lo ringraziai con un cenno mentre correvo ed infine ci tuffammo in mare fino a nuotare alla Perla. Raccolsi il cappello di Jack dall’acqua e me lo misi in testa, finalmente sentivo l’aria di casa. Eravamo lui, io, la ciurma e l’amata Perla Nera finalmente. “Capitan Sparrow, la Perla è vostra.” Gli dissi con un sorriso, mettendogli la coperta sulle spalle. Fece un sorriso soddisfatto e mi prese per i fianchi. “E non desidero donna migliore che mi accompagni in questo viaggio.” Mormorò, prima di baciarmi sulle labbra con quelle labbra carnose, sporche, quasi velenose, ma le amavo. “Questo mio però.” Continuò, riprendendo il proprio cappello. Poi, mise le mani sul timone e lo accarezzò come fosse un animale domestico, estraendo infine la sua bussola. “Portami all’orizzonte.” Le sussurrò e dopo che ella ebbe dato un direzione, Jack la seguì con una felicità che non avevo mai visto nei suoi occhi. “Yo-yo beviamoci su!”
 
CONTINUA..


Spero sia piaciuta a tutti questa storia e vi invito a continuare a leggere il prossimo capitolo "La maledizione del forziere fantasma." che pubblicherò a breve. a presto!
  
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