Fanfic su attori
Segui la storia  |       
Autore: Sariel    02/02/2009    14 recensioni
Non avrei saputo dire come eravamo arrivati a quel punto, ma sicuramente lei, la nuova arrivata, c’entrava in qualche modo, anche se avevo tentato di negarlo sin dall’inizio.
Seguito di 'fact, not fiction'.
[Robert Pattinson/Kristen Stewart]
[MOMENTANEAMENTE SOSPESA]
Genere: Romantico, Triste, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Disclaimer:  Questa storia è frutto della mia fantasia. Non conosco i due personaggi e, ovviamente, non appartengono a me. E blablabla.
Credits: (*) tratto da Cime Tempestose, versione cinematografica del 1939, la migliore a mio parere.
Note dell'Autore: Eccoci qua con l’ottavo capitolo del seguito di fact, not fiction, long-fic seguito di one night in Portland.

Scusate il ritardo ma sono stata davvero stra-impegnata con la scuola e la mia ispirazione era momentaneamente andata in vacanza. Comunque, rieccomi. Un piccolo regalo per voi e per me[per domani]. Commenti ben accettati. Come sempre buona lettura,
Sara;;
ps gli indirizzi e-mail sono del tutto inventati, of course. Unica cosa: TSJS = Tom Sidney Jerome Sturridge. Sì, che fantasia che ho, eh?


image coming soon

Chapter VIII
{COMING HOME}
 

-          Oh, it's a wonderful castle! Heathcliff,
 let's never leave it.
- Never in our lives! Let all the world confess,
 that there is not  in all the world
a more beautiful damsel than
the Princess Catherine of Yorkshire.
- But I - I'm still your slave.
- No, Cathy. I now make you my queen.
Whatever happens out there,
here you will always be my queen.
Wuthering Heights - 1939 Movie(*)
 
 
Non avrei saputo dire di preciso quanto tempo rimasi a bussare alla porta della roulotte di Kristen. L’unica cosa che capii fu che era tutto inutile. Mi lasciai scivolare sui gradini davanti alla porta e rimasi lì, immobile. Abigail, per il suo bene, era sparita. In quel momento non sapevo dire cosa le avrei potuto fare se fosse stata sotto tiro.
Non mi accorsi che tutto, ad un tratto, divenne nero. Capii di essermi addormentato solamente quando una mano cominciò a scuotermi piano, e aprii gli occhi solo quando i gesti si fecero più decisi. Mugugnai piano e socchiusi le palpebre, la luce del sole - che stranamente quel giorno brillava alta nel cielo - mi dava fastidio. Ci misi qualche secondo per mettere a fuoco la figura di fronte a me.
- Nikki?- mormorai, con voce impastata per il sonno.
- Che ci fai qui?- mi domandò, sorpresa. Mi fissava quasi sconvolta.
Cercai di rialzarmi e barcollai leggermente. Appoggiai una mano alla parete fredda della roulotte e sbadigliai. Per un momento non seppi rispondere, la mia mente si rifiutava di ragionare. Però poi mi tornò tutto in mente e mi irrigidii.
- Niente.- farfugliai, prima di superare con decisione Nikki ed entrare nella mia roulotte.
La porta si chiuse alle mie spalle con un tonfo secco, volutamente rumoroso, mentre mi avviavo con decisione verso il vano del bagno, non prima di aver gettato la giacca sul letto. Rabbrividii e mi accorsi solo in quel momento di avere le mani totalmente rosse e ghiacciate. Aprii l’acqua calda a fatica e la lasciai scorrere sulle mie dita, chiudendo per un attimo gli occhi. Quella situazione mi sembrò talmente ridicola e stupida da non poter essere vera. Quel pensiero però rimase nella mia mente solo per un momento, sostituito dalla consapevolezza di quanto accaduto.
Kris immobile a qualche metro da me, che mi fissava sconvolta.
Kris che correva verso la sua roulotte, e la porta che si chiudeva dietro alle sue spalle.
Kris che aveva visto quella sottospecie di bacio.
Kris che sicuramente mi stava odiando. E tutto per una sciocchezza. Come poteva anche minimamente pensare che mi importasse di quel bacio? Che poi, bacio non era. Se davvero aveva visto tutto, si sarebbe dovuto accorgere che avevo allontanato Abigail, quasi con violenza. Avrebbe visto la mia espressione dura, mentre la portavo via.
Scossi la testa con decisione e riaprii gli occhi, togliendo con un gesto veloce le mani dal getto ormai bollente del rubinetto.
Le asciugai e presi in mano il cellulare, digitando in modo relativamente veloce il suo numero. Sentivo ancora male alle dita, ma non mi importava. Trattenni il fiato per un secondo quando il telefono cominciò a squillare. Una, due, tre volte. Fino a che gli squilli non diventarono dieci ed entrò la segreteria telefonica e il fastidioso bip mi arrivò all’orecchio.
- Kris…- iniziai, con voce roca. Mi schiarii la gola e aprii la bocca per continuare a parlare ma mi bloccai, incapace di aggiungere qualcosa. - Mi dispiace, ma non è come credi.- farfugliai, in imbarazzo. - Devi credermi.- aggiunsi, ma venni interrotto dal bip che indicava la fine del tempo a disposizione per il messaggio.
Sospirai e lanciai il telefono sul letto, prima di buttarmi a mia volta sul materasso. Provai ancora a chiamarla, inutilmente. Era inutile starmene lì, immobile, senza far nulla. Ed era altrettanto inutile andare da lei, soprattutto ora che aveva chiamato Nikki. Mi rialzai dal letto e cominciai a preparare le mie cose.
Saremmo partiti per St. Helens e forse lì sarei riuscito a parlarle.
 
*
 
Welcome to St. Helens, Oregon. Il cartello di benvenuto passò inosservato, almeno per me. Entrare nella cittadina che ci aveva già ospitato creava la stessa sensazione di un déjà-vu e non riuscii a non sorridere, solo per un attimo.
Il campo delle roulotte era simile per tutte le location, quello che cambiava era il panorama retrostante. Il monte St. Helens si stagliava sullo sfondo e una leggera nuvoletta di fumo bianco usciva dal cratere. Scesi dal pulmino che ci aveva portati fino a lì, senza staccare gli occhi da Kristen, che sin da quando eravamo partiti era accanto a Nikki e non sembrava intenzionata ad allontanarsi da lei. Lanciai a Nikki uno sguardo eloquente e lei annuì, prima di lasciare Kris da sola con qualche scusa.
Mi avvicinai a lei, facendo scricchiolare la ghiaia sotto i miei piedi.
- Ti devo parlare.-
- Non abbiamo nulla da dirci.- replicò, senza guardarmi.
- Ti prego, Kris.- la implorai, con voce tremante.
Alzò lo sguardo verso di me e per un momento la sua espressione sembrò addolcirsi.
- Dovevi pensarci prima.- disse, atona. Si morse piano il labbro e tornò a guardare altrove. Una lacrima spuntò dai suoi occhi e cominciò a scendere silenziosa sulla sua guancia. Allungai una mano sul suo viso e la catturai con le dita, ma a quel tocco lei si ritrasse, come se si fosse scottata.
Corse via, tornando da Nikki. Mi guardai attorno, sperando che nessuno avesse visto. In realtà non mi importava molto, ma non mi andava di dare spiegazioni a qualcuno.
Provai a chiamarla ancora, anche se eravamo a solo qualche metro di distanza, ma fu ancora tutto inutile. Dormii male quella notte, incapace di dare un senso a quanto successo. Fu solo la mattina successiva che mi accorsi di quanto Kris avesse ragione su Abigail.
Nel bel mezzo della seduta trucco aveva iniziato a parlare, come se non fosse successo nulla. Dal canto mio non avevo intenzione né di ascoltarla, né di parlare, quindi lasciai che lei pronunciasse il suo monologo, fino a quando non sentii le parole che mi mandarono il sangue al cervello.
- Si è sentita con Michael. L’ho sentito che lo diceva a Nikki poco prima di entrare.-
Alzai lo sguardo verso di lei e la fulminai.
- E perché lo stai dicendo a me?- chiesi, senza rilassare la mia espressione. Fece spallucce e guardò altrove, fuori dal finestrino, prima di tornare a sistemarmi il trucco.
- Pensavo potesse interessarti.- si limitò a dire, fissando un punto imprecisato sulla mia mandibola, senza riuscire ad alzare lo sguardo verso i miei occhi. - Passano molto tempo insieme ultimamente.- aggiunse, e intravidi l’ombra di un sorrisino stampato sulle sue labbra.
Non riuscii a reprimere una risata isterica. - Sono solo amici.- sussurrai talmente a bassa voce che ero certo che Abigail non mi avesse sentito.
- La cosa ti diverte?- domandò, e questa volta il sorrisino era ben visibile quando si allontanò da me, facendomi capire che aveva finito con il trucco.
- Per niente.- replicai a denti stretti.
- Se fosse per me andr- iniziò, ma la fermai.
- Senti, ma qual è il tuo problema?- sbottai, interrompendola. Il mio tono adirato la prese in contropiede. - Ti rendi conto di cosa è successo per causa tua? Dio, non dovevo fidarmi di te.-
- Non avevo intenzione di-
- Risparmiati le scuse.- continuai, più duramente di prima. Uscii dalla roulotte, sbattendo la porta alle mie spalle. Passai la giornata con quelle parole nella mente - si è sentita con Michael, si è sentita con Michael - e Catherine fermò le riprese per più volte. Non mi rimproverò però, forse era l’unica ad aver capito cos’era successo. Per mia fortuna - solo dal lato professionale, perché avrei fatto davvero schifo - la presenza di Kris non era prevista in quelle scene. Erano le mie ultime riprese, sarei potuto tornare a casa fino alla post-produzione o fino a quando Cath non avesse avuto bisogno di girare nuovamente una scena.
Alla fine della giornata mi rinchiusi nella roulotte e aprii il mio portatile, controllando le mail. Spam, pubblicità, Nikki, Tom, pubblicità. Mi fermai non appena lessi il nome di Nikki tra le mail ricevute.
 
From: nikkir@yahoo.com
To: robertp@gmail.com
Subject: What the hell?
 
Ma che diavolo vi è successo? Kris non mi ha voluto dire niente, almeno tu fammi capire. Avete litigato?
Xoxo,
Nikki.

 
La ignorai per un attimo. Se Kris non voleva dirle nulla, non le avrei detto nulla. Era la sua migliore amica, non la mia. L’illuminazione arrivò in quel momento, inaspettata.
Riaprii la finestra con le mail e restai per un attimo con la freccia del puntatore del mouse sull’opzione componi mail. Potevo contare su qualcuno, soprattutto in un momento come quello. Scossi la testa e cliccai, prima di cominciare a scrivere la mail, il più velocemente possibile, per non pentirmi di averla inviata. Con un rapido click schiacciai su invia e il solito messaggio - la mail è stata inviata con successo - apparve sullo schermo.
 
From: robertp@gmail.com
To: tsjs@yahoo.uk
Subject: Coming Home.
 
Torno a casa, riprese finite.
E’ successo un casino. Ti spiego tutto appena ci vediamo.
Saluti,
R.


Ai lettori [rispose alle recensioni di questo capitolo]
@Nikelaos: per la cosa di Nikki non c'è un motivo particolare. Rob seduto - addormentato - davanti alla roulotte di Kris non si rende conto subito di quello che è successo. Oddio, teoricamente sarebbe giusto che dicesse tutto a Nikki quando si ricorda tutto, ma non ho voluto che fosse così. =) Sì, sono strana, lo so x°D Comunque no Nikki sul set dovrebbe esserci °° Naturalmente per le scene che ho in mente io, non quelle del libro x°D La scena finale di Rob e per i Cullen - che purtroppo non ho descritto - la vedo come una scena in più, poco prima della loro partenza, ergo sono tutti a casa[la casa dei Cullen è a St. Helens, come ho scritto nelle note di qualche capitolo fa è lì che è ambientata la maggior parte del film e non a Portland].
@Railen: Nah, morire è eccessivo u.u sono cattiva, ma non fino a quel punto x°D comunque grazie mille <3
@michi88: uh, grazie mille *__________* e tantissimi auguri anche a te (L)
  
Leggi le 14 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori / Vai alla pagina dell'autore: Sariel