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Autore: DJ_AmuStar    24/08/2015    3 recensioni
Due nuove arrivate si faranno avanti nel mondo di Hetalia: Sardegna, sorella più piccola di Feliciano e Romano; e Toscana, loro cugina. Dal loro primo Meeting, la loro vita cambierà.
Nuove cotte e avventure le attendono, in compagnia di Nazioni appena conosciute e non, e di tante altre regioni, tra cui Sicilia; la sorellina di Francia, Corsica e tante altre.
Quindi non vi resta che lasciarvi trasportare dalle pazze avventure tipiche di Hetalia, con protagoniste le due cugine, nonchè regioni, italiane più scatenate in circolazione!
DJ_AmuStar: Salve ragazzi!! Sono rientrata da meno di un mese nel fandom di Hetalia dopo tantissimo tempo, così ho deciso di scrivere la mia prima Fanfiction su Hetalia. A causa di tutte quelle che ho già in corso però sarebbe stato un suicidio...TT^TT così la mia amica MrsCute-chan, qui su EFP Biancaluna12 ha deciso di aiutarmi!
Biancaluna12: Salve!! Dato che anch'io sono superfan di Hetalia ho proposto alla mia cara amica DJ di collaborare ^^. Io scrivo, DJ_AmuStar corregge eventuali errori, aggiunge eventuali descrizioni o particolari e modifica i dialoghi di alcune nazioni per farle parlare in lingua :D. Inoltre ci scambiamo idee per la storia naturalmente!
QUINDI BUONA LETTURA!
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Bad Friends Trio, Inghilterra/Arthur Kirkland, Nuovo personaggio, Scozia, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Cap 4 : Parigi


- Corsica? -
Dopo aver sentito pronunciare il suo nome, la ragazza dagli occhi di un azzurro cristallino, guardò dritta in faccia la sarda e la toscana per poi sorridere e abbracciare entrambe. 
- Mes amies! Che bello vedervi dopo tanto!! - 
Corsica, essendo vicina a Sardegna, le era diventata molto amica e aveva avuto modo di conoscere anche Toscana durante una delle varie visite che quest’ultima aveva fatto alla cugina.
Anche il ragazzo dai capelli biondi sorrise accennando un lieve saluto con la mano, cosa che venne interrotta da Sara, la quale gli si gettò al collo. 
- Sono (c)hosì felice di vedetti, Mattie! Sono se(c)holi che un ci si vede! - esclamò la ragazza con fare entusiasta.
Canada arrossì al suo gesto di affetto. Era sempre stata l’unica a distinguerlo al primo sguardo da suo fratello America. Dopo il loro primo incontro Sara e Matthew erano diventati piuttosto amici, e la ragazza non smetteva mai di dimostrare il suo affetto nei suoi confronti e a tirarlo su nei momenti di tristezza.
- A-Anch’io sono contento di averti incontrata di nuovo dopo tanto tempo Tuscany… - disse leggermente imbarazzato il canadese.
- Alors, che cosa vi porta qui a Paris? - chiese Corsica, non smettendo un attimo di sorridere e con uno sguardo che cercava di ostentare buonumore, nonostante un leggero turbamento apparso in seguito al saluto di Toscana nei confronti di Canada.
- Avemmu detsìsu di fai una vacanza con dei nostri amici, e la prima tappa essu Parigi! - spiegò la sarda. 
- Naŧuralmente l’è staŧa decisa da i’ tu fraŧello Francis (c)hon un ri(c)hatto... - continuò Toscana con un tono di voce abbastanza seccato. 
- C'è anche lui? - chiese Canada, cominciando a guardarsi intorno in cerca di un ragazzo biondo e con i capelli piuttosto lunghi. Il volto di Corsica si illuminò al sentire il nome del fratello ed anche lei iniziò a guardarsi intorno.
- Eh eja! - disse Sardegna. - E non solo, c’è anche il tuo fradeddu. - 
- Ah…pure lui? - domandò a quel punto il canadese come se gli fosse caduto il cielo sulla testa.
- Purtroppo que’ rompiscaŧole era (c)hompreso n’i pacchetto va(c)hanze. - fece Sara sospirando.
- In ogni caso anche noi siamo arrivati qui da poco e stavamo pensando di...ehi, dov'è finita Natalie? - chiese Matthew piuttosto perplesso. - She was standing here just a second ago… -
Le due ragazze e Canada si guardarono intorno ma non la videro. A un certo punto, però, si sentirono chiaramente due voci familiari esclamare 'Oh, ma petite soeur!' e 'Oh, mon grand frère!'.
I tre si voltarono nella direzione da cui provenivano le voci e videro Natalie e Francis che si abbracciavano come se non si vedessero da una vita. 
- Certo he se ne vogliono di bene que’ due. - fece Toscana accennando un sorriso.
- Eh, già...Natalie impazzisce per suo fratello, lo adora. - disse Canada sorridendo e guardando Corsica e Francia che si abbracciavano. 
I tre decisero di riavvicinarsi al gruppo e appena furono abbastanza vicini America notò, sorprendentemente, suo fratello.
- Hey Dude! Non ti avevo visto! Non pensavo ci fossi anche tu!! - fece avvicinandosi a Matthew.
- Come al solito…- fece Canada con una lacrimuccia pronta a scendere.
- Ohnohnohn Mattieu!! Che piacere vederti! - esclamò a quel punto Francia avvicinandosi alla sua vecchia colonia ed abbracciandolo. - Natalie mi ha detto che siete venuti qui insieme n’est pas? -
- Esatto, voleva mostrarmi il Louvre e in generale Parigi, visto che quando ci sono venuto le ultime volte l’ho sempre vista molto di fretta e non ho potuto visitare molto. - disse il canadese accennando un sorriso.
- Exactement! Seulement che…c’è una gran fila per i biglietti e di questo passo non entreremo mai… - disse un po’ delusa Natalie.
- Ma non c’è problema sorellina, ci pensa il tuo fratellone ohnohnohn! Entrerete con noi! - le disse facendole l’occhiolino complice.
A Corsica le si illuminarono gli occhi e si fiondò al collo di Francia abbracciandolo.
- Aaah Merci beaucoup fratellone!! - 
- De rien sorellina - fece sorridendo il francese. - Pensavamo di andare a mangiare qualcosa alla galleria sottostante il museo, venite con noi? -
- Oh! Ne saremmo veramente lieti!! - rispose entusiasta Natalie.
- Non…non vi siamo di disturbo vero?- chiese titubante Canada.
- Ma no!! Anzi potreste unirvi al nostro gruppo! Voi che ne pensate? Almeno giriamo insieme la città! - fece Francesca rivolgendosi anche agli altri componenti della combriccola.
Tutti annuirono e accettarono senza troppi problemi la presenza di Corsica e Canada.
Decisero di dirigersi verso la galleria sotterranea, a cui si poteva accedere anche dall’esterno del museo e in cui vi si trovavano svariati negozi di ogni tipo e diversi bar e ristoranti. Francis li portò in uno di questi ultimi, il quale era semplice ma dalle decorazioni eleganti e raffinate. Il gruppo si sedette ad un tavolino spazioso, apparecchiato in maniera impeccabile ed ognuno ordinò una pietanza.
- Alors, come guida di questo viaggio, pretendo che la prossima tappa sia la meravigliosa Notre-Dame! In fondo, possiamo vederla anche nel tardo pomeriggio.- disse il francese entusiasta, per poi mangiare una forchettata di Foie gras
- Sai Francis, normalmente le tu’ idee un m’ intusiasmano, ma questa la mi sembra ottima. Vada pe’ Notre-Dame! - disse Toscana, guardando il suo amico e accennando un sorriso. 
- Concordo con Sara. Anche se mi spiace ammetterlo, la ritengo una buona proposta…- fece Inghilterra sbuffando leggermente.
- Ohnohn, dura ammettere che anche a te non dispiace visitare la mia città hein Angleterre~?- fece il francese sorridendo sotto i baffi .
- Tsk! Shut up you frog! - rispose scocciato l’inglese guardandolo male.
- Certe cose non cambiano proprio mai eh? - fece Canada sospirando e accennando un sorriso. 
- Dude! Se ti riferisci a England e France, dovresti ben sapere che non cambieranno mai! - fece America alla domanda retorica del fratello, parlando a bocca piena mentre continuava ad abbuffarsi.
Mentre le varie nazioni al tavolo scherzavano facendo battute riguardo al rapporto fra Francia e Inghilterra, Francesca e Natalie preferivano conversare fra di loro del più e del meno, visto che era trascorso tanto tempo dall’ultima volta che si erano viste.
- In incùe hotel alloggiate? Siete in periferia o… - fece ad un certo punto della loro conversazione Sardegna a Corsica.
- Non non. Abbiamo optato per un hotel vicino al centro, si chiama “Hotel Imperiale”. - 
- Avveru? Che coincidenza! E’ il nostro stesso Hotel, matessi! - fece felicemente sorpresa la sarda.
- Allora vuol dire che potremo stare insieme proprio per tutta la vostra permanenza. - disse sorridendo Natalie.
- Ragazze, he ci faŧe a parlare fra di voi (q)huatte (q)huatte?? Dai partecipaŧe anche voi alla (c)honversazione! Vi state perdendo le fantasti(c)he battute di Prussia ahahah, mi sta facendo morì dalle risaŧe! - le interruppe a un certo punto la castana invitandole a partecipare alla conversazione del gruppo. 
Dopo aver finito di pranzare, decisero di tornare all’interno del museo. 
- Mmmh non credo che riusciremo a visitare tutto il museo Francia. Non sarebbe meglio dividerci in gruppetti? Almeno possiamo visitare le parti che ci interessano di più e poi ci ritroviamo qui a un determinato orario. - Propose Giappone notando l’ora che si era fatta.
- Direi che è una buona idea Kiku! - esclamò il francese. - Chi vuole venire con me a visitare le sale dei dipinti italiani e francesi? - domandò il biondo mettendo una mano sul fianco e poggiando le dita dell'altra sul petto con fare teatrale.
- Ve~ Io fratellone Francia!! Andiamo Germania? Andiamo?? - fece Italia aggrappandosi al braccio del tedesco.
- Uhm…veramente io volevo vedere la sala dei dipinti german-…-stava per protestare Germania, ma lo sguardo supplicante dell’italiano lo fece cedere. - Uff…va bene verrò mit dir, in fondo è anche pur vero che adoro i tuoi artisti e le loro opere d’arte. - fece poi accennando un sorriso e arrossendo lievemente.
- Ve~ evviva! - Esclamò Feliciano per poi rivolgersi al fratello. - Vieni anche tu fratellone? - 
- Figurati se voglio venire a vedere degli stupidi dipinti fatti per giunta dai TUOI artisti! - disse scocciato Romano incrociando le braccia.
- Eddai Lovinito~ perché allora non mi accompagni a vedere i dipinti fiamminghi? - chiese a quel punto lo spagnolo con fare speranzoso.
- Tsk! E va bene…ma solo perché non avrei niente di meglio da fare nel frattempo! - rispose sbuffando e arrossendo l’italiano.
- Io vengo con voi, ma solo perché sullo stesso piano ci sono i dipinti germanici kesesesese! Non vi disturberò piccioncini, promesso. - fece Prussia mettendosi una mano sul cuore e ridacchiando.
- Tu! Brutto…! - fece Romano diventando paonazzo, venendo però interrotto da sua cugina.
- Ahah suvvia (c)hugino, un te la prendè! Dopoŧutto ti ha anche promesso (c)he un ti disturberà no? - fece sorridendo sorniona e guardando complice Prussia, il quale ricambiò lo sguardo sorridendo divertito.
- Voi due io vi…!! - 
- Su Lovinito non prendertela dai. - fece tranquillo Spagna mettendogli una mano sulla spalla. - Lo sai che scherzano… - continuò poi accennando un sorriso.
Romano lo guardò e per un attimo sembrò essersi calmato, anche se qualcosa sembrava ancora turbarlo.
- Tsk, come ti pare spagnolo idiota… - fece scrollandosi di dosso la sua mano e allontanandosi leggermente.
Vedendo i due allontanarsi, il prussiano si voltò verso la toscana rimasta al suo fianco sorridendo.
- Qualcuno con un po’ di senso dell’umorismo finalmente! Posso contare su di te per le prossime battute?- 
- Pòi contacci! Sai? Stavo pensando la stessa (c)hosa ahah. Non tutti purtroppo apprezzano le mi battute o le (c)hapiscono. Fiurati trovà qualcuno con cu’ falle. - fece Toscana scrollando le spalle ma sorridendo.
-Bist du ernste? (sei seria?) Ti ho sentita al tavolo quando facevi le battute, e ti assicuro che erano divertentissime Kesesesesese!! - 
- Davvero?? Beh…grazie! - fece sorridendo piacevolmente sorpresa.
- Bitte~. Senti, che ne dici se andiamo a visitare insieme la parte dei dipinti… - 
- Sara!! - 
Il prussiano e la toscana si voltarono, vedendo venire verso di loro colei che aveva interrotto a metà il discorso dell’albino. Era Sardegna.
- Ti stavo proprio cercando!! Vieni anche tu a bini la sala dei pittori italiani insieme a nois?? Semmu eu, Frantza, Itàlia, Germania, Còssiga e Canada. - fece la sarda con fare entusiasta.
- Oh? Va bene un c’è problemi, nonostante ci sia anche i’ crucco. Anzi, potrò rivedè diversi de (q)huadri (c)he Francis m’ha preso. - fece pronunciando l’ultima parte della frase con un leggero astio. - A proposito, stavi dicendo Prussia? Francesca t’ha interrotto..-
- Ah? Niemand niemand, ci vediamo dopo kesese! - fece Gilbert cercando di nascondere la leggera delusione.
- Ok…allora a dopo! -
La toscana lo salutò, per poi seguire Francesca verso il gruppetto che sarebbe andato a visitare la sala dei pittori italiani e in seguito francesi.
- Oh, Toscan~ Che bello vedere che hai deciso di venire con me a visitare il museo ma petite colombe~. - fece Francia avvicinandosi a lei e mettendole una mano dietro la schiena.
- Io non ho deciso di venire con TE. - disse sottolineando l’ultima parola. - Ho deciso di venire con VOI perché volevo vedere la sala dei pittori italiani e per stare anche con gli altri partecipanti… a parte Germania. - fece alzando gli occhi al cielo e borbottando sull’ultima parte della frase per non farsi sentire.
- Piuttosto…gli altri n’do sono? - fece poi la toscana notando che mancavano alcuni dei componenti del gruppo.
- Russia e Cina hanno ditzisu di arribbare il piano dell’arte medio orientale; Giappone, America e Inghilterra sono andati a arribbare al piano di sotto l’arte Grega et issu hanno dittu di voler bini la sala dell’arte egizia. - rispose Francesca anche se con un’espressione leggermente delusa.
La toscana pensò che probabilmente la cugina avrebbe voluto che l’inglese venisse con loro, ma che purtroppo aveva deciso di fare un giro del museo alternativo.
- Forza Francy un t’abbacchià, avrai altre occasioni pe’ sta’ con Arthur! - fece Toscana sorridendo sorniona alla cugina, la quale diventò paonazza.
- Forza mes amis, abbiamo tanto da vedere in quelle sale! - esclamò a quel punto Francis, mettendosi alla testa del gruppo. 
Salirono fino al primo piano, e superando la Nike di Samotracia, arrivarono all’inizio dell’ala del museo adibita ai dipinti italiani.
- Ve~ che meraviglia rivedere questi dipinti dopo tanto tempo!! - disse contento Italia, cominciando a trascinare Germania da un quadro all’altro e spiegandogli ogni più piccolo particolare di ognuno di essi.
Il tedesco lo ascoltava interessato e ammirato, anche se da lontano Toscana vedeva benissimo che nel sorriso e nello sguardo di Germania c’era anche qualcos’altro.
- Mmmh a me, que’ crucco un mi garba. Ma pe’ nulla eh. Spero pe’ lui che un gli vengano in mente idee strane su i’ mi’ (c)hugino. - disse rivolgendosi a nessuno in particolare.
- Eddai Sara, non ci pensare…Perché piuttosto non ti godi questa visita? Sono sicuro che è da tanto tempo che non vedi alcuni di questi quadri. - fece sorridendo timidamente Canada, il quale era di fianco a lei. 
- Già…forse hai ragione. - disse guardandolo e facendo un mezzo sorriso. - Ah! Guarda laggiù c’è un quadro di Leonardo da Vinci!! Vieni che te lo mostro! - esclamò poi, trascinandolo per un braccio.
Il canadese non potè fare a meno di arrossire.
- Allora Natalie andemmu a vidè…?- la sarda si interruppe, notando che la ragazza osservava con sguardo sofferente Toscana e Canada. - Ti...intendi bè Corsica? -
- Eh? Oui oui, non preoccuparti. - fece Natalie cercando di sorridere.
Sardegna la guardò con poca convinzione, ma fece finta di nulla e continuò a visitare la galleria insieme all’amica.
Ad un certo punto il francese li fece entrare in un grande salone, al cui interno vi si trovava un’enorme folla di turisti, tutti intenti a fotografare un quadro o a farsi un selfie con la persona in esso ritratta: la Gioconda.
Italia e Toscana si fiondarono in mezzo alla folla, riuscendo dopo vari tentativi ad arrivare al dipinto. 
- Finalmente la vedo dopo tanto tempo!! - fecero in coro, senza nemmeno rendersene conto, i due cugini.
- Francis! Pecché un ce la ridai?? - domandò Sara con leggera enfasi.
- Parce que Leonardo decise di regalarla al re di Francia, e lo sapete bene entrambi. Soprattutto tu Toscan, visto che in quel periodo ci dovevamo anche sposare~. - rispose il francese, sorridendo malizioso alla toscana, la quale arrossì di botto.
- Ma guarda (c)haso un ci siamo sposati. Anche perché, vorrei ri(c)hordarti, che eravamo bambini! Inoltre pe’ me tu se’ sempre stato un ami(c)ho lo sai! - disse ancora rossa in viso la castana.
- Oh Tournesol! Così mi spezzi il cuore! - fece il francese con fare melodrammatico.
- Allora attento a raccogliè i (c)hocci, sennò tu fa’ sudicio ni’ museo. - rispose Toscana con fare sarcastico.
Il francese accennò un sorriso divertito.
- Andiamo avanti? Si sta facendo tardi! - fece Germania incrociando le braccia.
- Oui mon chèr Allemand, venite. Vi faccio vedere la sala con i miei fantastici pittori! - disse Francia mostrando loro la porta che conduceva a un’altra ala del museo, in cui vi si trovavano i pittori francesi del Neoclassicismo e del Romanticismo.
Dopo che ognuno dei gruppi ebbe finito il proprio giro, si ritrovarono all’uscita del museo e si recarono tutti, tramite la metropolitana, a Notre-Dame. 
Camminarono per almeno 20 minuti prima di giungere nell’immensa piazza di fronte alla cattedrale, che quale era gremita di turisti e artisti di strada.
- Bella e imponente come sempre.. - commentò Francis, accennando un sorriso e guardandola in tutto il suo splendore. 
- Sugoi!! (Fantastico) Furansu-kun è decisamente una cattedrale meravigliosa!! Ho sempre desiderato poterle fare una fotografia da così vicino! - fece Giappone entusiasta iniziando a scattare foto a raffica. 
- Felice di saperlo mon ami~ . Sapete, la leggenda di Notre-Dame è molto famosa. Sicuramente la conoscete. - continuò voltandosi verso i componenti del gruppo.
- Mochiron! (certamente) Ti riferisci al romanzo di Victor Hugo, “Il gobbo di Notre dame” giusto? - rispose immediatamente il giapponese con fare esperto. - Era ispirato a questo luogo in fondo no? - 
- Exactement mon chér Japon. Però c’è un’altra leggenda riguardo la cattedrale e la nascita del romanzo. E’ una cosa di cui non tutti sono a conoscenza..- fece il francese sorridendo furbo.
- Credo di conoscella…-lo interruppe Toscana, che nel frattempo contemplava Notre-Dame. - Victor Hugo salì sulla (c)hattedrale, fino in cima ai (c)hampanili. Lì trovò una parola incisa nella pieŧra…era la parola Destin che vòr di’ Destino se non sbaglio. Da que’ momento s’è cominciato ad immaginare (c)he quarcuno avesse abitato lassù in passato, e così è naŧa la leggenda de’ Gobbo di Notre Dame e i’ romanzo. - 
- Ohnohn vedo che la mia chére Toscan conosce bene certe cose riguardanti in qualche modo il sottoscritto! - fece il francese sorridendo sornione e mettendole un braccio intorno alle spalle. 
- Te tu se’ tutto grullo. La (c)honosco semplicemente pecchè mi piace la storia e mi sono voluta informà, pe’ non rammentare tutte le vòrte che me n’hai parlato. Non mi di’ che i’ grande Francia se n’è dimenti(c)hato! - fece lei non riuscendo a reprimere una risata divertita, dovuta alla figuraccia fatta dall’amico. 
- …Touchè, questa volta hai ragione ma cherie. Comunque… -
Il francese si interruppe, sentendo dei suonatori di strada suonare una canzone a lui familiare.
- Che ti prende Frog? Il gatto ti ha mangiato la lingua? - fece Inghilterra, non nascondendo l’ilarità.
- Non, mon chèr Angleterre. - disse guardando l’inglese con un sorriso falso. - E’ solo che sentendo questa meravigliosa musica, non posso fare a meno di cantarvi una canzone sulla splendida Notre-Dame…- continuò stavolta sorridendo sinceramente ed avvicinandosi al gruppo di musicisti.
-…I’cche ttu dici?? - fece Toscana, dopo aver realizzato ciò che voleva fare l’amico, senza nascondere l’incredulità.
- Credo che stia parlando sul serio Sara…- fece Canada rivolgendosi all’amica con fare leggermente rassegnato. 
La nazione conosceva abbastanza bene il francese per sapere quando scherzava e quando faceva sul serio. E quella volta Francis non stava scherzando ed anche Toscana se ne stava rendendo conto.
- Mes dames e monsieurs, sto per cantarvi una canzone! Una canzone su questa cattedrale...~ - 
La gente che si trovava lì nei dintorni venne richiamata dalla voce del francese, mentre il gruppo lo osservava chi stupito o incredulo e chi con rassegnazione.
Il biondo sorrise ed iniziò a cantare seguendo le note della musica suonata dai musicisti.
(La canzone è "Les cloches de Notre-Dame" del film della Disney "Il gobbo di Notre-Dame" : 
https://www.youtube.com/watch?v=_4kg-V0Cl4E 
N.di DJ_AmuStar)

- Paris se réveille quand les cloches sonnent
Dans les tours de Notre-Dame
Le pêcheur “s’empoissonne”, le mitron “mitronne”
Sous les tours de Notre-Dame..
Le bourdon éclate en mille tonneres
La clochette légère tinte claire
Et l’on dit que c’est l’âme de Paris qui s’enflamme
Quand sonne
Les cloches de Notre-Dame…


Francia cantava e si muoveva avvicinandosi a tutte le persone raggruppate attorno a lui. Raccontò cantando la storia della leggenda riguardante la cattedrale, come fosse un vero cantastorie. Riusciva ad ammaliare le persone in una maniera unica ed era in grado di trasportarle all’interno del suo racconto. Purtroppo non tutti i presenti capivano ciò che lui cantava e narrava in francese, ma solo il suono della sua voce riusciva a mantenere alta la concentrazione della gente su di lui.

- Quand les cloches sonnent, les cloches questionnent 
Dans les tours de Notre-Dame 
L'homme est-il un monstre ou le monstre un homme ? 
Et les cloches sonnent, sonnent, sonnent 
Sonnent, sonnent, sonnent, sonnent 
Sonnent à Notre-Dame!
-

Quando finì di cantare, il francese fece un elegante inchino al suo pubblico, che esordì con  un clamoroso applauso e si complimentò con lui per la sua bravura.
- Merci, merci! - ringraziò Francis mandando alcuni baci a delle ragazze in mezzo alla folla. 
Prese delle rose da un venditore proprio lì vicino a lui , lasciandogli i soldi, e porse ogni rosa ad ognuna delle ragazze che si erano fermate a guardarlo, comprese le signore di una certa età, a cui faceva pure il baciamano per buona educazione. 
Per finire porse una rosa rossa a Toscana e le baciò la mano.
- Pour toi aussi ma cherie~ - le disse facendole l’occhiolino. - La più bella di tutte. - 
- Sei sempre i’ solito Francis. - fece la castana scrollando la testa ma accennando un sorriso. - Tu se’ proprio un caso perso ami(c)ho mio. - 
- Frantza, sei proprio un cascamorto. Scommetto che hai fatto tuttu ganti ghisthu spettacolino per fare colpo su Sara. - fece Sardegna, che cominciava ad avere a noia quando Francis tentava di fare colpo su Toscana, oltretutto nei modi più sbagliati o assurdi. 
- Come hai fatto a capirlo mia cara Francesca? Pensavo che non fosse così evidente! - fece con fare innocente Francia.
- Quello era tutto tranne che poco evidente…ed io te lo posso dire per esperienza. - disse Canada con un fare leggermente infastidito. Solitamente era un tipo piuttosto tranquillo ed il fatto che in quel caso si fosse mostrato leggermente irritato da qualcosa aveva sorpreso coloro che lo conoscevano da più tempo.
Anche il francese ci fece caso, ma nonostante tutto decise di far finta di niente.
- Va bene ammetto che mi sono fatto notare. Ma bando alle ciance, entriamo! - disse poi Francis invitandoli a seguirlo all’interno della cattedrale.
Quando furono dentro Notre-Dame, tutti rimasero di stucco. 
La maestosità della cattedrale si poteva percepire anche al suo interno, grazie agli alti soffitti a volte e alle vetrate altissime, derivanti dallo stile gotico che caratterizzava l’edificio. Le vetrate erano colorate e la luce del sole che tramontava, filtrava da esse illuminando la cattedrale con fasci di luce di mille colori.
Dopo un rapido giro all’interno di Notre-dame, uscirono e sempre attraverso la metropolitana raggiunsero una zona non troppo distante dalla Torre Eiffel. 
Francis li portò a cenare in un lussuoso ristorante, all’interno del quale servivano solamente piatti di alta cucina francese. Tutti mangiarono benissimo, anche se Inghilterra dovette ricevere le battutine da parte di Francia riguardo alla qualità migliore del suo cibo rispetto a quello dell’inglese.
A parte ciò la cena finì in modo abbastanza tranquillo e dopo essere usciti dal ristorante, Francia li condusse lungo la Senna fino ai piedi della Torre Eiffel. Essa era altissima e completamente illuminata da capo a piedi, con luci che dopo un certo tempo cominciavano ad andare a intermittenza, creando uno spettacolo romantico e meraviglioso.
- Alors, chi desidera salire sulla torre per godere di una splendida vista di Paris? - chiese Francis rivolgendosi al resto del gruppo, che intanto ammirava con meraviglia la torre dal suo interno, visto che si trovavano proprio sotto di essa.
- Podemu lassare anche a quest’ora?? Avveru? - domandò Sardegna con fare eccitato.
- Ma non si rischia di cadere cosi al buio aru? - chiese invece preoccupato Cina.
- Se hai paura Cina ti porto in braccio Da~ - fece Russia col suo solito sorriso innocente.
- Uhm…credo che camminerò con le mie gambe aru…- 
- Non vi preoccupate ragazzi, ci sono apposta degli ascensori se non volete fare le scale. - disse Francia per rassicurare i compagni di viaggio.
- Allora che aspettiamo?? Saliamo su questa torre!! - esclamò America a quel punto con grande entusiasmo.
Tutto il gruppo decise di salire sulla Tour Eiffel. Alcuni si fermarono al primo piano, altri fra cui Toscana e Sardegna decisero di andare fino al secondo.
La vista da lassù era spettacolare e si riusciva a vedere tutta la capitale, che di notte sembrava come un mare di luce.
- Uaaah è marabillosu! - disse entusiasta Francesca andando verso la ringhiera e appoggiandovisi sopra. - Parri duttu così majarzu (magico)...-
- Concordo…anche se mi duole dirlo. - fece Arthur avvicinandosi al suo fianco e appoggiandosi anche lui alla ringhiera.
- Oh, sei tu Inghilterra. - fece la sarda voltandosi e notando la presenza dell’inglese, non potendo fare a meno di sorridere. - Oggi è stato un dìe marabillosu non trovi? Ed è finita in una maniera che lo è altrettanto. -
- Ammetto che per essere la capitale di quella Rana francese…Parigi è una bella città…e oggi è stata una giornata divertente a suo modo, a parte alcuni pavoneggiamenti di un certo biondo pomposo. - fece poi scrollando il capo ma accennando un sorriso ironico.
- Ahah effettivamente Francis alle volte parri proprio un pavone vanitoso. Ma poi l’hai visto come ci prova con Toscana? A volte mi da proprio fastidio questo suo atteggiamento. -
- A chi lo dici. -
Ci fu un momento di silenzio fra loro, nel quale continuarono a contemplare il panorama che avevano di fronte.
- Sai…- fece a un certo punto Sardegna. - la città tutta così illuminata…parri in realtà un mari di stelle non trovi? - 
- Già…verrebbe voglia di camminarci sopra vero? - 
- Eeeh sarebbe proprio bello sì ahah. - fece ridendo soavemente e continuando a guardare il panorama con sguardo luminoso.
Inghilterra non potè fare a meno di notare, che in quel momento la sarda avesse un aspetto raggiante e, per la prima volta, pensò a quanto effettivamente Francesca fosse carina con quel sorriso sulle labbra, sfuggente e in qualche modo felicemente infantile.
- A proposito…oggi sarei voluto venire a fare il giro del museo con te, anche se c’era France nel tuo gruppo… - disse sottolineando l’asprezza del tono sull’ultima parte. - Solo che America e Giappone mi hanno letteralmente trascinato con loro. - fece poi con un tono dispiaciuto.
La sarda arrossì lievemente.
- Volevi fare il giro…c-con mi? - chiese titubante non riuscendo ancora a realizzare ciò che il biondo aveva appena detto.
- Well…Yes. Anche perché mi piace molto stare in tua compagnia. - fece accennando un sorriso imbarazzato.
Mentre Inghilterra e Sardegna conversavano, poco distanti da loro si trovavano Toscana e Canada, quest’ultimo trascinato a forza dalla castana fino alla ringhiera.
- Ovvia Mattie, vedi (c)he un è nulla di tragi(c)ho alla fin fine venì alla ringhiera?? Guarda (c)he bello spetta(c)holo ti saresti perso! - fece Sara sorridendo entusiasta e guardando il panorama, rivolgendosi all’amico di fianco a lei.
- B-beh…effettivamente hai u-un po’ ragione…- fece il canadese ancora poco convinto, stringendo convulsamente la ringhiera.
- Ehi Canada sta’ tranquillo! - disse Toscana con un sorriso incoraggiante stampato sulle labbra, mentre poggiava la sua mano su quella del biondo per calmarlo.
Matthew arrossì vistosamente e guardò la toscana. 
- S-sara? - fece il canadese deglutendo ancora rosso in viso.
- Si? Dimmi (C)hanada. - disse la castana voltandosi a guardare il biondo, continuando a sorridere.
- Ecco io…ti dovrei confessare una cosa… vedi io…io…-
Canada divenne rosso come un peperone e il cuore iniziò a battergli come un tamburo nel petto.
- Dai Mattie, dillo e basta. (C)home viene viene. - lo incoraggiò Sara.
Il ragazzo prese un respiro e poi disse ciò che aveva trovato il coraggio di dire a Toscana.
- I like you! - 
Lo disse tutto d’un fiato, chiudendo gli occhi per paura di vedere la reazione della ragazza che aveva di fronte.
Toscana arrossì e continuò a guardarlo con un’espressione sorpresa in volto.
- Io…io ti garbo? - 
Il canadese annuì alla domanda di Toscana, la quale aveva un’espressione dispiaciuta e imbarazzata in volto. Tirò un sospiro e poi mise una mano sulla spalla del biondo.
- Mattie tu sei un ragazzo carino, dorcissimo e dar core d’oro ma…mi dispiace, un posso (c)horrispondè i tu sentimenti…. Vedi, pe’ me te tu sei un carissimo ami(c)ho ma…i’ mi core appartiene a un artro…scusami. - fece dispiaciuta la ragazza.
Il biondo sospirò rassegnato e abbassò lo sguardo con fare triste.
- Non dispiacerti, posso capire…non posso farci niente se sei innamorata di un altro ragazzo…- fece leggermente depresso.
- Dai Matthew un ti deprimè! Vedrai che là fòri c’è già una ragazza (c)he t’aspetta e te magari manco lo sai. Vedrai (c)he la tu anima gemella arriverà quando meno tu te l’aspetti! - disse convinta Toscana cercando di tirare su il morale a Canada.
- Do you think so? - 
- Lo penso sì! - disse la castana sorridendo convinta. - Ora andiamo che quell’altri stanno pe’ scendè. - continuò poi prendendolo per mano.
- Oh? Va…va bene. - disse il biondo a quel punto accennando un sorriso.
Quando tutti furono scesi, si diressero verso l’albergo grazie alla metropolitana. Prima di andare ognuno nella propria stanza si misero d’accordo fra loro per quando incontrarsi la mattina dopo e sulla meta del giorno seguente. Francia propose di andare a visitare la reggia di Versailles, ed il resto del gruppo accettò di buon grado la proposta.
Il giorno dopo si svegliarono tutti di buon mattino e, dopo essersi ritrovati di fronte all’hotel con Francis, si diressero alla metropolitana lì vicina. Raggiunsero il capolinea della loro linea e, usciti dalla metropolitana, andarono a prendere un autobus che li avrebbe portati fino alla reggia senza problemi.
Arrivarono di fronte un’enorme piazza, la quale si estendeva davanti all’immensa reggia di Versailles. 
Entrati al suo interno, tutti i componenti del gruppo rimasero meravigliati dalla sfarzosità del luogo e dalla ricchezza e maestosità che ogni stanza emanava, anche a distanza di secoli.
Dopo aver visitato tutta la reggia, uscirono nell’enorme giardino reale, il quale era una distesa di aiuole fiorite, alte siepi sistemate come fossero tanti piccoli labirinti e numerose fontane, alcune più piccole ed altre enormi e con meravigliosi giochi d’acqua.
- Versailles è proprio stupenda non trovi Sara?? - chiese euforica la sarda mentre continuava a guardare i giochi d’acqua di una delle fontane più grandi del giardino.
- Ammetto (c)he un è poi così malvagia. - fece la toscana sorridendo. - I giochi d’acqua sono veramente stupendi. - 
- Sono contento che ti sia piaciuta Versailles ma cherie! - fece il francese per poi sentire squillare il proprio cellulare.
- Mh? Ma chi è adesso? Glielo avevo detto che ero in vacanza Mon Dieu! - esclamò spazientito il francese per poi rispondere piuttosto scocciato. - Pronto? Oh Émile, cosa succede? As-…aspetta, respira a fondo e ripeti! Qual’ è il problema? -
I ragazzi videro il biondo allontanarsi leggermente ascoltando concitato la persona che gli stava parlando all’altro capo del telefono, finchè ad un certo punto lo sentirono esclamare ad alta voce con un tono sconcertato e incredulo.
- COME NON CI SONO PIU’ MODELLE PER LA SFILATA DELLA GIORNATA DELLA MODA?! - 


.:Angolo delle Autrici:.
DJ_AmuStar: Ehm...salve! ^^'' *saluta da dietro un angolo riparandosi dai pomodori* Ok perdonateci se ci abbiamo messo più di un anno ad aggiornare TTHTT
Biancaluna12: Il problema è che ci ho messo molto ad abbozzare il capitolo (tipo 4/5 mesi, si anch'io ero impegnatissima), e quando l'ho passato a Djamustar per le correzioni lei non poteva dedicarcisi çHç
DJ_AmuStar: Io avevo l'esame di stato e la mia collega e amica l'esame di terza media. v.v'' Poi abbiamo avuto le vacanze di mezzo e...siamo riuscite a aggiornare la Fic solo ora. 
Biancaluna12: Speriamo comunque che abbiate apprezzato il capitolo! ^^ Abbiamo introdotto inoltre, due nuovi personaggi. Canada, che conosciamo tutti, e Corsica uno dei miei tanti OC. :D Se volete saperne di più su di lei, venite a visitare la mia pagina di DeviantArt e la sua BIO.

http://mrscute-chan.deviantart.com/journal/Corsica-s-BIO-ONLY-ITA-516811359
DJ_AmuStar: Nel prossimo capitolo verranno introdotti nuovi personaggi che aiuteranno Francis con il suo problema. Spero che apprezzerete il prossimo capitolo, che speriamo riesca a uscire prima di quanto si speri TuT''
Commentate e dateci un parere!!



 
  
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