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Autore: wintersea_    24/08/2015    2 recensioni
Nell’ombra vidi un ragazzo, probabilmente avevamo la stessa età, fece due o tre passi verso di me tenendo gli occhi chiusi. Rilassai un po’ i muscoli, pensai fosse un ribelle come me.
“Oh, ciao, mi hai spaventato, che ci facevi li dietro?”
Il ragazzo non rispose ma aprì di scatto gli occhi. Erano rossi, rossi come la luna e i denti con i quali mi sorrise erano bianchi e appuntiti. Sentii un brivido che mi percorse dalla testa ai piedi e l’unica cosa che riuscii a fare fu urlare e correre via fino a finire tra le braccia di mio fratello. Non dimenticherò mai di quegli occhi rossi e di quei denti cosi appuntiti. Ma soprattutto, non mi dimenticherò mai del ragazzo al quale appartenevano che, se pure solo nell’ombra tenue della luna, era bellissimo.
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Kai, Kai, Lu Han, Lu Han, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 4


-Baekhyun-

Un gesto romantico, brutto idiota, devi semplicemente fare qualcosa di romantico. La mia mente la vedeva facile, grazie non era lei che doveva buttarsi ai piedi della propria anima gemella e supplicarla di credergli.
Appena uscito da casa di Chen mi ero diretto velocemente verso il più vicino fioraio della zona e avevo vagato a vuoto tra i vasi di fiori.
“Signore ha bisogno di una mano?” una ragazza, poco più grande di me, si era avvicinata e mi sorrideva cortesemente.
“Emm.. io… senti hai mai fatto una cazzata?”
“Cosa?” la ragazza perse un momento il sorriso guardandomi confusa.
“Sai, sono stato un emerito coglione. Ho lasciato soffrire la persona migliore di questo mondo solo perché odiavo il su modo di fare cosi geloso e ora? Ora mi manca da morire. Mi manca tutto di lui e voglio solo riaverlo per me. Voglio che torni a guardarmi come prima, voglio che torni ad accompagnarmi a mensa e che mi corra incontro tra una lezione ed un’altra. Voglio trovarmelo sotto casa alle due del mattino perché ha avuto un incubo e voglio coccolare quel gigante orgoglioso e geloso fino a che non si addormenti tra le mie braccia. Voglio tornare ad amarlo e a poterlo guardare dormire accanto a me dopo aver fatto l’amore. Voglio sentire di nuovo la sua calda voce che mi dice ti amo e… e vorrei solo che mi perdonasse insomma. Voglio riavere la mia vita di prima. Puoi aiutarmi?”
La ragazza mi sorrise e cominciò a camminare tra i vasi “Non ti scordar di me, direi che te ce ne vuole un bel mazzolino”
“Dici che sono adatti?”
La ragazza prese un mazzolino di fiori e lo portò al bancone facendomi segno di avvicinarmi. “Nel linguaggio dei fiori significano amore vero, direi che sono perfetti per voi” mi sorrise cominciando a tagliare i gambi dei fiori “Sai, ci sono diverse leggende su questi fiori. Una leggenda germanica dice che quando Dio stava dando i nomi a fiori e piante, questi fiorellini gli gridarono “non ti scordar di me” e da allora presero questo nome” si allontanò e prese una bella carta lucida rossa “Un’altra leggenda viene dall’Austria e racconta che due giovani amanti si stavano scambiando le promesse sulla riva del Danubio donandosi proprio questo fiore,ma il giovane, in un momento di distrazione, cadde in acqua e urlò alla ragazza “non ti scordar di me”, come promessa del loro eterno amore.” Prese un lungo nastro e legò la carta intorno ai fiori “Nuovamente in Germania questo fiore è simbolo di fedeltà per la donna che lo indossa e da la sicurezza agli uomini che lo indossano di non essere dimenticati dalla propria amata.” Mi consegnò i fiori e mi sorrise “Quindi ora corri dal tuo amato e non perdere tempo”
“Quanto ti devo?” cercai di prendere il portafogli ma lei mi fermò.
“E’ un regalo. Ora corri”
Le sorrisi ringraziandola mille volte e uscii in fretta dal negozio rischiando quasi di andare a sbattere  contro un ragazzo poco più basso di me, che ricordavo di aver visto alla festa di Kyungsoo.
“Oddio scusami, vado di fretta ciao!”
“Aspetta” il ragazzo mi afferrò per la manica della giacca bloccandomi in mezzo alla strada
“Cosa c’è?” lo guardai piegando lievemente la testa di lato.
“Tu sei un amico di Kyungsoo no? Quindi sicuramente conosci Kim Mei-Li”
Aggrottai le sopracciglia osservando per bene il mio interlocutore “Cosa vuoi da Mei?”
“Potresti dirmi dove abita? Dovrei parlarle urgentemente”
“Al momento non è in caso, non mi sembra il momento di disturbare sai” strattonai  la mano cercando di liberarmi dalla sua presa, che si fece solo più salda. “Uffa! Lasciami su! Ho da fare”
“Se non è in casa potresti riportarle un messaggio da parte mia?”
“Senti sono davvero occupato in questo momento, ti spiace lasciarmi?”
“Dille che Kris ha aggredito Amber e dille che Luhan era li”
Il sangue mi si gelò nelle vene e subito portai lo sguardo sul ragazzo che mi teneva ancora ancorato in quel punto. Parlava con voce atona e la sua espressione non lasciava trasparire nemmeno un’emozione. Per alcune cose mi ricordò Kai, quel ragazzo che girava intorno a Mei e sembrava cambiare espressione solo con lei.
“Glielo dirai?” insistette il ragazzo.
“Sei un amico di Kai?” per un attimo la sua sicurezza sembrò vacillare, mi lasciò improvvisamente il braccio lasciandomi fare un paio di passi indietro.
“Si, sono suo amico. Mi chiamo Kim Junmyeon, ma per gli amici sono Suho. Tu sei Byun Baekhyun no?”
“Come fai a saper…”
“Porta il messaggio a Mei-Li. Il prima possibile. E assicurati che sia al sicuro.” Si girò e se ne andò lasciandomi in mezzo alla strada con mille domande senza risposta e il cuore che mi martellava nel petto per quella visione inquietante di un secondo Kai.
Scossi forte la testa riprendendomi e tornai al mio pensiero principale: Chanyeol.
Digitai un veloce messaggio a Mei riferendole il messaggio di Suho e mi incamminai di nuovo verso casa di Chanyeol. Mi bloccai di colpo davanti ad una libreria e sorrisi al mio riflesso nella vetrina. Era la prima volta che facevo un gesto davvero romantico per Chanyeol. Improvvisamente un piccolo libro attirò la mia attenzione facendomi fare un tuffo di dieci anni nel passato.
Era il settimo compleanno di Chanyeol che era in trepidante attesa di scartare i regali. Ce ne erano di piccoli e di grandi, uno in particolare attirò la mia attenzione. Era piccolo e rettangolare, la carta era chiusa in malo modo e in alcuni punti era macchiata di quello che sembrava caffè. Una signora anziana si avvicinò a Chanyeol e gli porse questo pacchetto.
“Cos’è nonna?”
“Aprilo, piccolo mio” disse l’anziana donna sorridendo dolcemente.
Chanyeol, da bravo bambino curioso, strappò la carta in meno di tre secondi ritrovandosi tra le mani un piccolo libricino bianco con un disegno di un bambino sopra.
“Questo, mio piccolo Chanyeol, è il piccolo principe. Sai, è sempre stato il mio libro preferito, ma ormai sono troppo vecchia per leggerlo. Quindi ho pensato di regalarlo a te, al mio di piccolo principe. Abbine cura Channie, questo per la tua vecchia nonna ha un grande valore”
“Perché nonna? È solo un libro, se si rompe si ricompra no?” gli occhi innocenti del bambino osservarono l piccolo libricino, anch’esso pieno di macchie. La nonna, con enorme fatica, si sedette a terra vicino a lui.
“Sai Channie, questo libro me lo aveva regalato tuo nonno quando eravamo fidanzati. Ricordo che avevamo litigato e io non volevo proprio perdonarlo. Mi aveva davvero spezzato il cuore e non riuscivo ad accettarlo. Poi un giorno, me lo trovai sotto casa, pioveva a dirotto e la sua giacca era stretta su qualcosa che mi porgeva. Lo mandai al diavolo prendendo la sua giacca e rientrai in casa. Lui non si mosse, rimase sotto la pioggia. Tolsi la giacca e mi trovai tra le mani questo piccolo libro, aprii la prima pagina e lessi con le lacrime agli occhi la più bella e significativa delle frasi” la nonna aprì il libro e accarezzò con le dita quelle parole un po’ sbiadite che erano rimaste impresse nella carta.
“Quale frase nonna?”
“Ti amo” la nonna gli sorrise “Un giorno, quando troverai la tua persona speciale, quella che ti spezzerà il cuore e che saprà ricomportelo con una sola frase, solo allora, capirai quanta importanza ha per me questo libro.”
 
Nemmeno un mese dopo, la nonna di Chanyeol morì, felice di aver affidato il suo piccolo tesoro nelle mani giuste. Lui, da bravo guardiano, non ci faceva mai toccare quel libro. Lo aveva letto e riletto fino alla nausea e, a volte, quando eravamo insieme io e lui, me lo leggeva mentre io me ne stavo accoccolato contro il suo petto.
Ma ormai quel libro cadeva a pezzi, a volte vedevo il dolore nei suoi occhi. Quella voglia matta di prendere quel libro e rileggerlo ancora, per sentirsi di nuovo vicino a quella nonna che se n’era andata troppo presto.
 
Un tuono mi ridestò dai miei pensieri, il cielo si stava scurendo e la pioggia sembrava imminente. Entrai nel negozio e presi quel piccolo libro girandomelo un po’ tra le mani. “Un giorno, quando troverai la tua persona speciale, quella che ti spezzerà il cuore e che saprà ricomportelo con una sola frase, solo allora, capirai quanta importanza ha per me questo libro.”  Gli aveva detto sua nonna.
Chissà se la persona giusta per lui sono davvero io… pensavo mentre continuavo a guardare la copertina del libro.
“Scusi? Ha bisogno di una mano?” una signora sulla quarantina mi si avvicinò timidamente, avendo quasi paura di disturbarmi.
“Si” dissi deciso “Vorrei comprare questo libro? Ha per caso una penna?”
“Scusi come?” la commessa si sorprese della mia richiesta improvvisa e mi guardò come se fossi impazzito.
“Le ho detto che voglio comprare questo libro ma ho bisogno di una penna”
La commessa, ancora poco convinta, mi diede una penna e mi lasciò da solo. Le sorrisi e aprii la prima pagina bloccandomi di colpo. Cosa dovevo scrivere? Improvvisamente il panico si impadronì di me e la mia mano cominciò a tremare, ma poi mi tornarono in mente le parole della nonna. Sospirai e sorrisi posando la penna sulla prima pagina e scrissi l’unica cosa che Chanyeol meritava sentirsi dire.
Ti amo.
 
Quando arrivai sotto casa di Chanyeol il temporale stava mostrando tutta la sua potenza. Bussai più volte, sapevo che i genitori non erano in casa perché rientravano sempre tardi e sapevo benissimo che la luce accesa nella sala era la sua mentre giocava alla play.
Chanyeol aprì la porta con i capelli scompigliati, la maglietta sgualcita e i jeans macchiati.
“Cosa vuoi Byun?”
Mi trattenni nel dire qualcosa di cui mi sarei pentito e gli lasciai tra le mani i fiori che cominciavano a seccarsi. Ero completamente bagnato e avevo una voglia assurda che quelle grandi braccia mi prendessero e mi scaldassero. “S-sono non ti scordar di me. Simboleggiano l’amore eterno” dissi improvvisamente imbarazzato.
Chanyeol cercò di nascondere il rossore che andava a formarsi sulle sue guance e abbassò lo sguardo sui fiori “E cosa dovrei farci?” la sua voce era dura, anche se nascondeva un grande dolore.
Mi morsi un labbro, le parole si rifiutavano di uscire. Allungai di nuovo la mano e questa volta gli porsi un piccolo pacchetto rosso.
“Cos’è questo?” spostava velocemente lo sguardo da me al pacchetto e viceversa “Non è il mio compleanno Byun”
“F-fa nulla, aprilo…”
Chanyeol sospirò e prese il pacchetto con una mano mentre con l’altra continuava a stringere al petto i fiori. Mi guardò un momento negli occhi e poggiò i fiori sul mobile subito dentro l’ingresso di casa sua. Apri lentamente il pacchetto e cercò, inutilmente, di trattenere le lacrime quando vide il libro. Accarezzò con cura la copertina e lo aprì alla prima pagina lasciando finalmente uscire tutte le lacrime che cercava di nascondermi. Alzò lo sguardo verso di me, il suo labbro tremava e i singhiozzi non sembravano volersi attenuare.
“Sono stato un idiota Chanyeol” mi decisi a parlare, abbassando lo sguardo, troppo codardo per confessargli la verità guardandolo negli occhi. “Sai, con Chen non c’è mai stato niente. Quel suo famoso bacio, te lo ricordi? Beh era confuso e ha confuso anche me, ma io non ho mai smesso di amarti e l’ho capito solo quando ci siamo separati perché ogni momento senza di te era un agonia. I pranzi senza vedere il tuo sorriso, correre da una classe ad un’altra senza la tua mano, le serate passate a vedere film da solo sotto le coperte invece che stretto a te.. tutto questo, tutto era un agonia. Sono un completo idiota, sarei dovuto tornare prima, ma il mio stupido orgoglio me lo impediva. Mi dicevo, se lui è così stupido da lasciarti scappare per gelosia lascialo stare. Ma il mio cuore non ci pensava nemmeno un po’ a lasciarti andare via. Poi oggi mi sono deciso, credevo di morire senza di te. Anche se il mio cervello mi ripeteva che probabilmente ti eri rifatto una vita, che non mi volevi più, non sono riuscito a dargli retta, sono testardo lo sai. Poi ho comprato dei fiori e quando ho visto quel libro mi sono ricordata della storia di tua nonna e… e ho pensato che magari potevo essere io quella persona che ti rendeva felice, chi lo sa… e… e niente, io ti amo ancora, ma se tu non mi vuoi più me ne farò una ragione, ma ti prego parlami”
Il mio viso fu alzato da due grandi dita che mi accarezzarono una guancia. I suoi occhi erano ancora lucidi per le lacrime ma mi sorrise comunque lasciandomi un bacio a fior di labbra.
“Che ne dici di entrare? Sei fradicio” mi prese la mano tenendomi vicino a lui e stringendosi il libro al petto. Tutto sommato la nonna aveva ragione.
 
 
-Mei-

Le lacrime continuavano a rigarmi le guance. Amber era in ospedale e la colpa era la mia, che ne sapeva lei di lupi, leggende, mezzo sangue e di tutto quello che girava intorno alla mia vita da quanto ero nata? Mi strinsi la coperta intorno alle spalle cercando inutilmente di fermare le lacrime. Non bastavano le mille domande che avevo nella testa a confondermi, ora pensavo alla mia amica che stava lottando tra la vita e la morte a causa mia.
“Mei, dobbiamo andare” Kai mi poggiò una mano su una spalla facendomi sobbalzare. Alzai lo sguardo verso di lui, i suoi occhi erano due pozzi nei quali sarei affogata volentieri. Dietro di lui notai altre due figure, uno era Tao, il padrone di casa, mentre l’altro lo riconobbi come uno degli invitati della festa di Kyungsoo. Il mio sguardo tornò velocemente a Tao che arrossì fino alla punta delle orecchie.
“Dio Kai, la ragazzina ha il tuo stesso sguardo di ghiaccio”
“T-Tao t-tu non hai p-più l-la.. la….”
“La coda vuoi dire?” completò la frase sorridendomi “No tranquilla, Kai mi ha dato una mano. Ora che ne dici di mangiare qualcosa e andare in ospedale dalla tua amica, sei pallida, scommetto che sei anche affamata”
“Ti sembra questa l’ora per pensare al pranzo Tao?” ruggì Kai fulminando l’amico con lo sguardo.
Questo fece appena un passo indietro per poi riprendersi e fronteggiare Kai. “So che Amber sta male, ma non lascerò uscire questa ragazza da questa casa senza che abbia mangiato un po’.” Si avvicinò a me e mi tese la mano che afferrai, con mille ringraziamenti del mio stomaco. “Non voglio che si senta male anche lei.”
Tao mi trascinò in cucina dove mi mise davanti una ciotola di riso e manzo e delle patate dolci.
“Mangia tranquillamente Mei, in ospedale c’è Chen. Amber non è sola”
“Avete chiamato Kyungsoo? Erano così uniti…”
“Sta tranquilla, l’ho chiamato personalmente non appena Suho ci ha raccontato”
“Così quello è un vostro amico” mangiai velocemente il riso e la carne, troppo affamata per fermarmi a riflettere sul portamento e tutte quelle cazzate.
“Chi Suho? Oh si, anche lui è un lup… scusa” si bloccò vedendo la mia faccia ancora sotto shock.
“Tranquillo, prima o poi dovrò abituarmi a questa nuova verità. Il fatto è che è dura da digerire, insomma per me fino a ieri erano solo tutte leggende e ora mi ci ritrovo in mezzo. Che poi devo crederci per forza, ci sono troppe cose che le rendono reali. Come la tua coda” ridacchiai quando storse il naso.
“Mi tormenterai a vita con questa storia vero? Dai, non l’ho fatto a posta, mi dispiace, giuro che non mi farò più vedere in giro con la coda”
“Toglimi una curiosità, quando sei felice, scodinzoli?” scoppiai a ridere e mi beccai un bicchiere d’acqua sul viso. “Hey! Così mi cola il trucco” un ringhio mi uscì prepotente dalla gola e mi coprii la bocca con le mani “Ma l’ho fatto io?”
Tao annuì sorridendo “Eh si lupetta, benvenuta nel club!”
Sorrisi involontariamente, mi era sempre piaciuto Tao e in quel momento la sua presenza mi stava decisamente tirando su il morale. Scherzare con qualcuno sulla valanga di novità che avevo appreso sul mio conto e su quello della mia famiglia mi faceva decisamente bene. E inoltre mi aiutava a non pensare ad Amber.
“Tao tu quindi sei un mezzo sangue no?” lo osservai mangiando la mia patata dolce.
“Si, mia madre era una puro sangue e mio padre un umano. Mio padre ha saputo la verità su mia madre solo quando sono nato io con due belle orecchiette pelose sulla testa. Fu così che chiese il divorzio ed eccoci qui nella terra natale di mammina”
“Quindi anche tu sei mezzo cinese come… come Luhan” abbassai lo sguardo sentendo una grande fitta nel petto “Tao… posso farti una domanda?”
“Certo, dimmi tutto lupetta”
“I genitori di Luhan… cosa… cosa hanno fatto ai miei?”
Tao deglutì e abbassò lo sguardo “Mia madre mi racconta sempre che tua madre era una specie di sua lontana cugina e che le voleva un mare di bene. Mentre noi eravamo ancora in Cina per il divorzio dei miei tu nascevi e loro ti strappavano dalle loro braccia. Mi ha raccontato che poi è venuta a sapere tutto da un’anziana che aveva aiutato tua mamma a farti nascere. Non ci era voluto molto, diceva, i puro sangue erano forti, vero, ma non quando li colpisci nei sentimenti. Uccidere tua madre fu facile, ci pensò la madre di Kris, anch’essa puro sangue. I padri di Luhan e  Kris invece pensarono a tuo padre, erano entrambi umani e non gli fu difficile impugnare un’arma a testa e… e quando la madre mezzo sangue di Luhan mostrò a tuo padre la testa di tua madre bastò un colpo preciso al petto. Mi dispiace così tanto Mei-Li…”
“E di cosa? Non è colpa tua.. però… pensi che sia possibile parlare con tua mamma?”
“Certo che è possibile, questa sera torna qui così ci parli, ora andiamo prima che Kai m stacchi la testa” mi alzai ma Tao mi bloccò il polso “Un’ultima cosa… cosa provi per Kai?”
“I-io… non lo so Tao. È tutto così confuso eppure… eppure sento di amarlo dal profondo del cuore… e non so se è solo per quella stupida leggenda o per altro…”
“Quando un lupo si innamora è per sempre” mi sorrise lasciandomi il polso “Ogni lupo, puro sangue o mezzo sangue che sia ha una persona nel cuore, una per tutta la vita, potresti incontrarla a 5 anni come a 50, potrebbe essere un altro lupo o anche un umano, ma sai che quella sarà la persona che amerai per tutta la vita e lui o lei amerà te. È semplicemente una legge naturale, nulla potrebbe mai cambiarla eccetto quello che hanno fatto a te e Kai, modificando il filo del destino e rompendone uno di un altro.”
“Cosa vuol dire?”
“Facciamo un’ipotesi, anche se in parte credo di aver ragione. Metti caso che il tuo cuore, già da prima di battere per la prima volta, fosse stato legato a quello di Luhan perché sono state le stelle a deciderlo. Non guardarmi così per i lupi sono le stelle a guidare il mondo. Stelle e luna, ovviamente. Ma comunque, metti caso che tu e Luhan foste stati destinati a stare insieme e a causa del procedimento della leggenda abbiamo spezzato il tuo filo per congiungerlo con quello di Kai. Quello di Luhan sarebbe comunque rimasto legato a te mentre tu avresti avuto occhi solo e soltanto per Kai. Funziona così nel caso del procedimento della leggenda ma quello su Luhan è tutta una mia ipotesi.”
“Forse capisco perché Kai non vuole accettarla” sorrisi appena.
“Ma io non ho detto di averla raccontata a Kai… come…”
“Dai Tao andiamo, è tardi. Voglio andare da Amber.”
 
 
Il viaggio in macchina fu silenzioso e estremamente lungo. Kai era seduto accanto a Suho sul sedile anteriore e continuava a fumare una sigaretta dietro l’altra, Tao, invece, era seduto accanto a me e mi teneva la mano. Mai come in quel momento sentii il bisogno di avere Chanyeol con me, così pregai Suho di fermarsi davanti casa sua.
Quando mi aprì la porta Baek lo abbracciò da dietro, sbucando da sotto il suo braccio. Ero davvero felice che quei due avessero fatto pace, ma il pensiero della mia amica in ospedale non mi dava tragua.
“Hey nana che succede? Sembri sconvolta.” Chanyeol mi sorrise nascondendo uno sguardo apprensivo.
“V-vi va di venire in ospedale c-con me?” balbettai.
“Oddio che idiota!” Baekhyun spalancò gli occhi “Amber! Amber è in ospedale, Kris l’ha aggredita. Mi ha anche mandato un messaggio Chen ma ero troppo preso dai baci di Yeol per ricordarmene… scusami Mei”
“V-vi prego, v-venite con me” le lacrime ricominciarono a scendere lungo le mie guance trasformando i miei respiri in singhiozzi. Chanyeol mi prese tra le braccia e mi abbracciò tenendomi stretta a lui.
“Andiamo nana dai, basta piangere ora”
 
Anche con Chanyeol e Baekhyun in macchina, il silenzio continuò a regnare indisturbato, interrotto solo da qualche mio singhiozzo che sfuggiva al mio controllo.
“Siamo arrivati” pronunciò Suho fermandosi davanti ad un grande palazzo bianco e incrostato di muffa, scostai un poco il viso dal petto di Yeol per guardare Kai che si era girato verso di me.
“Sei pronta Mei Mei?” mi sussurrò dolcemente. Annuii e scesi dalla macchina restando attaccata al gigante.
Un’infermiera ci indicò la stanza e ci disse che ormai c’erano poche speranze che quella ragazza potesse sopravvivere. I miei singhiozzi divennero più forti e Kai mi prese con sé, strappandomi dalle braccia di Chanyeol e stringendomi tra le sue dove improvvisamente ritrovai la pace.
“Va tutto bene Mei, respira.” Mi sussurrò vicino all’orecchio “Devo prepararti a quello che vedrai li dentro. Suho mi ha detto che Kris l’ha aggredita e quando un lupo aggredisce è per uccidere, non per ferire. Quello che vedrai sarà abbastanza shoccante.” Fece per staccarsi ma lo trattenni da un braccio.
“Non lasciarmi” gli sussurrai ancora con le lacrime agli occhi “Ho bisogno di te… ti prego. Anche se è per quella stupida leggenda ho bisogno di te.” Strinse le mani nelle sue e cercai il suo sguardo ma lui girò la testa. “Kai guardami..” girò appena la testa, quel tanto che bastò a farmi perdere nei suoi occhi scuri. Mi alzai in punta di piedi e gli baciai appena le labbra “Ti prego.. ho davvero bisogno di te”
Kai sospirò ed annuì tenendomi stretta contro il suo petto, il suo volto era privo di qualsiasi espressione umana e mi ricordò la prima volta che avevamo parlato a scuola. Mi strinsi a lui e inspirai il suo odore che mi fece ritrovare un po’ di pace. Chanyeol mi guardò e fece un piccolo sorriso alzandomi appena il pollice in segno di approvazione mentre con l’altra mano teneva stretto a sé Baekhyun.
Un’infermiera ci accompagnò fino alla stanza e ci lasciò entrare con un’occhiata un po’ preoccupata. Appena vidi la mia amica per poco non scivolai al suolo e ringraziai mentalmente Kai per avermi sorretta col suo corpo. Nonostante il suo corpo fosse ricoperto da fasciature, queste erano completamente zuppe di sangue, il suo battito cardiaco era quasi nullo, respirava a fatica, la sua pelle era  bianca e tirata e il viso irriconoscibile. Mi avvicinai lentamente a lei, ancora sorretta da Kai, con le lacrime che non accennavano a fermarsi e le accarezzai i lunghi capelli che erano sparpagliati sul cuscino.
“Scusa Amber, scusa è tutta colpa mia, non avrei mai voluto che tu finissi in mezzo a tutto questo casino. È tutta colpa mia…” continuavo a piangere e mi inginocchiai a terra poggiando il viso sul cuscino accanto al suo “Sono un’amica di merda, ero troppo presa dai miei problemi per accorgermi di quello che stavi correndo tu e guarda come siamo finite.” Mi asciugai le lacrime che, però, non smisero di scendere lungo le guance. “Sai ho sempre pensato che infondo avevi una possibilità con Chen e invece guarda cosa ho combinato da brava idiota. È tutta colpa mia, ti prego Amber odiami… ti prego.” Nascosi il viso tra le mani e cominciai a singhiozzare. Le mani di Kai si poggiarono sulle mie spalle e mi tirarono su, contro il suo petto, lontana dalla mia amica.
“Mei-Li basta cosi. Ci vendicheremo, ma ora basta, non si può fare più nulla e tu non meriti di essere odiata” sussurrò cullandomi contro il suo petto. Chiusi gli occhi e cercai di ricompormi, di trovare la forza di cui avevo bisogno in Kai. Strinsi le mani nella sua maglietta e sospirai guardando il viso irriconoscibile di Amber. Accanto a lei c’erano Chen e Xiumin, il primo non sembrava nemmeno aver notato la nostra presenza mentre il secondo si era preoccupato di far uscire Chanyeol e Baekhyun, entrambi abbastanza confusi e sconvolti.
Mi avvicinai lentamente a mio fratello e gli poggiai una mano su una spalla facendolo sobbalzare. Guardò prima me, poi Kai e infine le nostre mani unite. Fece un piccolo, quasi inesistente sorriso e mi strinse la vita con un braccio avvicinandomi a lui per poi affondare il suo viso sulla mia pancia e piangere silenziosamente. Faceva male vederlo in quelle condizioni, il mio Chen era sempre solare, sorridente, disponibile, scherzoso, pieno di vita.
“Jongdae” lo chiamò Suho facendolo drizzare improvvisamente sulla sedia “Amber… lei era la tua metà?” gli occhi di Suho si abbassarono immediatamente dopo aver pronunciato quella frase, come a nascondere un grande segreto che poteva trasparire con una semplice occhiata.
“S-si… si lo era” balbettò appena Chen “E me ne sono accorto troppo tardi. Sono davvero un idiota…” abbassò lo sguardo e si passò una mano tra i capelli già in disordine.
“Cosa intendi fare?” gli chiese Suho “Nel tuo caso io… io cercherei vendetta ma magari tu…”
“No” lo interruppe Chen “Io sono d’accordo con te. Jongin, tu potresti… ecco come dire, allenarmi?”
“CHEN MA SEI IMPAZZITO?” gridai.
“Ti aiuteremo io e Suho, sta tranquillo Jongdae.” Kai annuì convinto.
“Kai, no ti prego Kai ragiona. Non puoi davvero aiutarlo a vendicarsi” mi aggrappai alla sua maglia pregandolo con lo sguardo.
“Aspetteremo Amber, gli starò accanto per un’ultima notte e poi.. e poi vendicherò la sua morte.” Chen non mi guardò, il suo sguardo era fisso su Amber. Era lo sguardo più triste e carico d’amore che io avessi mai visto.
“Ti prego oppa, non farlo. Kris e Luhan non sono ragazzini normali con cui fare a botte… ti prego ripensaci” lo supplicai.
“Infatti, sono solamente dei luridi mezzo sangue, un rifiuto della nostra razza, sono nettamente inferiori a noi, non ci metterò molto a fargli capire cosa si prova quando ti strappano il cuore dal petto.” Lanciai uno sguardo verso Tao che aveva gli occhi pieni di lacrime ma non disse nulla.
“Oh sta tranquillo Jongdae, so meglio di te cosa vuol dire sentirsi strappare il cuore dal petto” Luhan apparve dal nulla alle nostre spalle con uno sguardo glaciale. “E’ come quando il tuo migliore amico ti caccia dopo che tu gli avresti affidato la vita, è come quando la donna della tua vita ti volta le spalle per colpa di una stupida leggenda, è come quando tutti i tuoi simili ti guardano male perché tu hai qualcosa di diverso da loro, non sei puro. So come ci si sente, sta tranquillo” il suo sguardo si posò su di me, c’era un’ombra di dispiacere, di disperazione, di… amore? No, Luhan non sapeva cos’era l’amore.
Kris si affiancò a Luhan e tutto successe in un attimo. Chen scattò in avanti e lo spinse contro il muro producendo un profondo ringhio dal fondo della gola.
“Tu schifoso pezzo di merda! Tu cane bastardo!”
Kris rise e lo spostò con facilità “Io cosa? Oh giusto io sono quello che ti ha ucciso la donna giusta no?” rise di nuovo, con freddezza. “Beh, magari ora avete capito che la vostra superiorità non serve ad un emerito cazzo” Kris sovrastò mio fratello. Era alto quasi il doppio di lui ma Chen sembrò non farci caso e tenne testa al suo sguardo glaciale.
“Sei un lurido bastardo. Amber non c’entrava niente con tutto questo!” Chen lo spinse di nuovo facendolo finire contro il muro. Luhan si era avvicinato a me ma Kai si contrappose tra noi ringhiandogli contro.
“La sai la cosa più divertente Jongdae? Tu stesso avresti generato un figlio impuro, un mezzo sangue” rise.
Chen si buttò in avanti e lo prese per il colletto della maglia sbattendolo ancora al muro e ringhiando più forte di prima. “Andiamo fuori se hai il coraggio, brutto stronzo. Andiamo fuori e vediamo chi è il vero lupo tra noi due.”
Spalancai gli occhi e cercai di passare avanti ma Kai mi bloccò ringhiando contro di me. Indietreggiai fino a finire contro Tao che mi guardò stupito quanto me.
“Quando un lupo combatte per la propria metà non bisogna mai interromperlo…” disse Suho freddamente.
Le lacrime iniziarono a correre lungo il mio viso quando vidi Chen e Kris andare verso le scale e scendere velocemente. Il respiro di Amber si fece improvvisamente ancora più sottile e il suo battito cardiaco sempre più rado finchè un fischio continuo non riempì la stanza.
Xiumin si affacciò nella stanza senza Baek e Chanyeol e mi venne incontro stringendomi velocemente tra le braccia mentre io piangevo senza fermarmi per la perdita della mia amica. Improvvisamente mi staccai da lui e lo guardai senza riuscire a dire nulla.
Dannazione dovevo smetterla di piangere e cominciare a lottare o uno alla volta avrei perso tutte le persone che io amavo davvero. Mi asciugai le lacrime e presi un grande respiro.
“Minseok, dobbiamo correre di sotto. Chen e Kris…”
“Lo so” mi interruppe lui. “Andiamo su” mi prese per mano e guardò uno per volta i ragazzi insieme a noi soffermandosi su Kai. “Sei un bravo lupo Jongin, ma a volte per la famiglia è giusto infrangere qualche regola. Non lascerò morire mio fratello, o per lo meno non lascerò che muoio da solo.”
Strinse più forte la mia mano e insieme corremmo per le scale fino  ad arrivare nel retro dell’ospedale. Era lurido e puzzava di marcio ma non mi importava, volevo solo trovare Chen.
Dei ringhi attirarono la nostra attenzione. Chen e Kris erano uno davanti all’altro ed erano già interamente coperti di sangue, non saprei dire chi avesse la meglio su chi.
Chen era debole, la sua anima gemella era appena morta e il suo cuore era in mille pezzi, inoltre i suoi poteri da lupo sembrano dormienti, i movimenti erano rallentati e i colpi più deboli.
Si buttarono di nuovo l’uno sull’altro, ringhiando, urlando, colpendo, strappando, tirando, graffiando. Era una scena che in un film horror avrebbe ricevuto un premio oscar. Il sangue colava sul corpo di entrambi quando, finalmente, Chen assestò un colpo abbastanza forte a Kris che si piegò su se stesso cadendo a terra. Mio fratello ne approfittò subito e cominciò a riempirlo di calci finchè gli occhi del mezzo lupo non si illuminarono di una strana luce. Allungò una mano e afferrò la caviglia di Chen facendolo cadere a terra e bloccandolo col suo corpo. Si leccò le labbra mentre rideva.
“Allora bel lupacchiotto, chi sarebbe il più forte? Come? Non ti sento” scoppiò di nuovo a ridere mentre mio fratello cercava disperatamente di liberarsi.
Minseok strinse la mano sulla mia spalla così forte da farmi quasi urlare dal dolore ma non mi guardò. Lasciò lentamente la presa e cominciò a prepararsi ad attaccare ma Kris fu più veloce di lui. Con un rapido e velocissimo morso staccò la carotide a Chen facendo schizzare sangue ovunque mettendo di colpo fine alla sua vita.
Urlai. Caddi in ginocchio e urlai.
Xiumin si lanciò in avanti ringhiando, buttò a terra Kris e cominciò a riempirlo di pugni mentre il sangue schizzava ovunque. Le mani di mio fratello maggiore erano sporche di sangue ma lui non sembrò curarsene e continuò fino a che il petto di Kris non smise di andare su e giù. Uno sonoro crack mi fece capire che qualche osso si era rotto e che anche la vita di Kris era stata messa a termine.
Mi avvicinai a Chen insieme a Xiumin senza versare nemmeno una lacrima, ci inginocchiammo vicino a lui e gli chiusi lentamente gli occhi sentendomi morire.
“Sei tu il vero lupo Kim Jongdae, ma non dovevi dimostrarlo in questo modo.” Sussurrò Xiumin prima di scoppiare in lacrime.
In quel momento come non mai avevo bisogno di sentire Chen ridere e dirci che era tutto uno stupido scherzo, ma non successe, non avremmo sentito mai più la sua risata idiota.
  
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