Storie originali > Horror
Segui la storia  |       
Autore: PokeShiira    24/08/2015    1 recensioni
L'aria gelida lo avvolse in tutto il corpo, stava congelando, ma sentì come se la sua testa stesse andando a fuoco. John riaprì gli occhi per l'ultima volta, le facce lo fissavano tutte, come se stessero per chiedergli qualcosa. John stava lentamente ascendendo verso l'alto.
Genere: Horror, Thriller, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
"Oh calmati, sono sicuro che salterà fuori da qualche parte."

"Sto per morire."

"Tutti moriremo un giorno, John."

John batteva le dita sulla finestra nervosamente, era in ansia. Se non avesse ricevuto la pillola sarebbe morto sicuramente; era l'unica cosa a mantenerlo in vita. I pensieri gli correvano per la testa cercando di capire perché lo volessero morto proprio oggi, perché metterci così tanto tempo per poi decidere di farlo morire di fame.

"Perché uccidermi così?"

"Ucciderti John? Ti assicuro che nessuno sta cercando di ucciderti”.

"E allora dov'è la pillola?"

Un sospiro arrivò attraverso l'altoparlante. "Sei semplicemente fuori controllo adesso, credo che tu abbia bisogno di un po’ di tempo per calmarti e raccogliere i tuoi pensieri."

"Herbert giuro su dio che-"

L’interfono venne chiuso e la stanza tornò silente ancora una volta. John era contento che Herbert se ne fosse andato così improvvisamente; non aveva idea di cosa stesse per giurare e non aveva nulla su cui avrebbe potuto farlo. Le minacce a Herbert lo facevano solo ridere fin dal primo giorno, e quando iniziò a parlare di suicidio Herbert disse solo "Preferirei non avere a che fare oggi con un problema, John."

Era inutile. Anche se John avesse voluto uccidersi, non avrebbe avuto ragione di farlo. Una volta pensò di rompere la finestra e provare ad usare un pezzo di vetro per tagliarsi la gola, ma Herbert lo informò che era fatta di vetro antiproiettile.

Era essenzialmente a prova di morte.


Le ore passavano mentre John controllava la drop box praticamente ogni minuto, sperando e pregando per la piccola pillola che gli avrebbe concesso di vivere un altro giorno, forse due. Avrebbe dovuto prendersi una pausa ogni tanto, le sue gambe magre non erano capaci di sopportare il peso del suo scheletro, non rimaneva molto dei muscoli e sicuramente non era rimasto alcun grasso. E quando aveva le energie di camminare, le sue gambe oscillavano con disagio, come un bambino che impara a camminare. Non riusciva a ricordare se era sempre stato così o se fosse un sintomo della fame. In ogni caso, era un segno di morte.

Affamato e mentalmente esausto dal riporre le sue speranze nell'arrivo della pillola dal drop box, John andò a letto sconfitto e spaventato. Per la prima volta era spaventato dalla morte. Herbert e John parlavano della morte abbastanza spesso, precisamente della morte di John. Era sempre sereno ed era rassicurante sapere che sarebbe stato finalmente altrove, da qualche parte fuori da quelle pareti, ma stanotte, era terrificante. La reale paura della morte strisciava lentamente su di lui. Come si sarebbe sentito? Dove sarebbe andato? Avrebbe ancora avuto fame? Tutti questi pensieri continuarono a ronzargli per la testa finché continuò a singhiozzare nel piccolo cuscino sul suo letto.

"John?" Scoppiettò l’interfono.

John tirò su col naso e sputò delle macchie di muco sul letto, con le lacrime che gli rigavano il viso.

"John, so che non sei morto. Parlami per favore. Mi dispiace per prima."

John si rigirò nel letto. Non era sicuro del perché si stesse scusando. Le scuse sono un segno di errore o debolezza. Cose che Herbert non ha mai mostrato.

"Avanti, John, non trattarmi così. Non sono buono con te?"

"Cosa vuoi?", disse John con voce stridula.

"Ecco il John che conosco. Ascolta, ho una sorpresa per te." La voce sembrava allegra mentre veniva fuori dal dispositivo attaccato al muro.

John si guardò intorno, spaventato. Non sapeva che cosa Herbert volesse dire. La stanza stava per esplodere in un inferno di fiamme? Del gas velenoso sarebbe stato rilasciato nella stanza ponendo fine alla sua vita? Sarebbe stato costretto a strisciare in una piccola scatola fino a quando non sarebbe stato schiacciato in centinaia di pezzettini? John rabbrividì e si raggomitolò su se stesso.

"John non essere timido", ridacchiò Herbert, "controlla la tua posta".
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: PokeShiira