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Autore: Chia_084    24/08/2015    2 recensioni
un principe e un mago, due facce della stessa medaglia, con un destino in comune, riportare la magia nel regno di Camelot.
[dal testo]
“sapete Artù Pendragon, voi siete un gran egoista! Pensate che vi sia tutto dovuto!” il moro si alzò in piedi e continuò “ Ma è normale, siete cresciuto nella comodità, sempre servito e riverito, non sapete com’è doversi guadagnare qualcosa! Mi dispiace dirvelo sire, voi non sapete nulla sulla gratitudine!” Merlino prese la sua roba e si diresse verso la porta
ArtùMerlino MerlinoGalvano ArtùGinevra
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Galvano, Gwen, Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione
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“non doveva andare così sorella! Lui dovrebbe essere morto!” sbraitò Morgause “calmati, escogiteremo qualcosa” disse Morgana “ ma come è stato possibile! Come ha fatto a scappare!?” la bionda in un impeto di rabbia scaraventò per terra un calice contenente un liquido verdognolo “ non lo so sorella, quando sono arrivata io era già sparito e a terra ho trovato solo questo!” disse la corvina mostrandole un fazzoletto insanguinato “ ma lo hai visto anche tu! Il cristallo l’ha mostrato chiaramente, lui è ancora vivo e ora è a Camelot sotto le amorevoli cure di Gaius… Ho trovato! Renderemo a Merlino la guarigione impossibile! “ Morgause rise “vieni, aiutami, ci servirà una radice di Mandragora e sangue di Idra… “
“Idra!?” la mora si avvicinò alla sorella “ si, il suo sangue è estremamente tossico e non esiste nessuna cura medica ai suoi effetti… quell’impiccione morirà!”
“perché ce l’hai tanto con lui, è un mago da quattro soldi, un umile servo, un sempliciotto!” chiese Morgana “perché sono quasi sicura che quel ragazzo sia Emrys…”
“cosa!!” esclamò la corvina sbiancando “ andiamo sorella, riflettici; Emrys fa di tutto per salvare Artù, e chi è l’unica persona che farebbe di tutto per proteggerlo? Merlino! Come si spiegherebbe altrimenti il fatto che Emrys sappia sempre tutto quello che succede all’interno del castello!? Quindi è più che logico pensare che Merlino e Emrys siano la stessa persona!”
“sarebbe possibile” concordò la mora.
La bionda indossò la sua mantella “ora andiamo, dobbiamo recarci nella foresta di Ligthwood, lì troveremo la grotta dell’Idra”
“ma come faremo a prendere il suo sangue!?” Morgause sorrise alla sorella “semplice, tagliandole la testa!
Le due ragazze si infilarono i mantelli e partirono lungo il sentiero.
Il sole tramontò lasciando posto ad una pallida luna piena, le goccioline di condensa sul vetro si congelarono per la fredda temperatura notturna; Artù era seduto davanti al fuoco, le fiamme lanciavano strani bagliori sui suoi capelli facendoli sembrare quasi rossicci nella penombra della stanza.
Qualcuno bussò alla porta “avanti” disse il principe, dalla porta entrò un ragazzetto alto poco meno di lui, con degli improponibili capelli mori, le orecchie a sventola e al collo un fazzoletto blù, al biondo mancò un battito “Merlino!” esclamò alzandosi “no mio signore, il mio nome è Mortimer, vostro padre mi ha nominato vostro nuovo servitore, ora rimettetevi comodo, tra poco vi servirò la cena” disse il ragazzo sparendo dietro la porta.
Artù si lasciò cadere sulla sedia “io non voglio un altro servitore…” sussurrò al fuoco.
Intanto le due ragazze erano arrivate alla caverna dell’Idra .
“cosa facciamo adesso sorella?” chiese Morgana levandosi il cappuccio, l’aria fredda le aveva arrossato le gote e la luce della luna la rendeva ancora più pallida “semplice Morgana, entriamo” Morgause prese un ramo “Baeleonbryne” disse e questo prese fuoco diventando una torcia.
I loro passi risuonarono nelle gallerie della grotta, creando un eco che risuonò fino alle sue profondità “qui non c’è nulla sorella!” disse la mora “ le irithe Hydra, crèatur an dorochadais” a queste parole tutto cominciò a tremare e le due ragazze furono investite da una luce accecante.
“ecco la vostra cena sire, spero sia di vostro gradimento. Ora se permettete, sarei più che lieto di imboccarvi così che non dobbiate sforzarvi” il servo si avvicinò con un cucchiaio pieno di zuppa e Artù lo fermò con un gesto della mano “senti Mortimer, io ho già un servitore, e per quanto irritante, fastidioso, chiassoso, e idiota è lui quello che voglio. Quindi fino a quando non si sarà ripreso mi custodirò da solo! Buonanotte!” detto ciò il principe si alzò prese il servo per il fazzoletto e lo sbattè fuori dalla stanza.
“non sarà poi così difficile occuparsi di me!”.
“sembra sia finito” disse Morgause, un boato spezzò il silenzio, il suono somigliava molto ad una lama strisciata su un pezzo di metallo, uno stridio assordante, amplificato dagli anfratti della grotta.
“calma sìòs nò crèatur mills, nach bnfuil muidag irraid” disse la bionda, due occhi verdi si accasero nel buio e dopo di loro tanti altri.
“eoch bora!” urlò la mora, e tutte le torce della caverna si accesero.
Ciò che apparve davanti ai loro occhi fu qualcosa di terrificante, il cuore della maga prese a battere all’impazzata, un drago, nero, con il ventre verde acido, ma la cosa che suscitò in lei più terrore fu la testa, o meglio dire, le teste; dieci, ben dieci teste tutte dotate di denti affilati.
“ ora è il tuo momento Morgana” disse la bionda.
Morgana estrasse la spada e con un movimento fulmineo balzò su una sporgenza della roccia e tagliò una delle teste, la bestia lanciò un grido acuto e subito dopo altre due apparvero al posto di quella mozzata “ho fatto, adesso usciamo di qui prima che si riprenda!”.
Le due ragazze corsero fuori “oferbraedele ahreos” disse la bionda e subito dei massi si staccarono dalla grotta, chiudendo l’entrata.
“ci siamo riuscite sorella! “ esclamò la mora “si e ora prepariamo il filtro, Emrys non deve vedere il sorgere del sole” le due risero e si diressero alla loro residenza per creare il filtro mortale.
“non dovrebbe essere troppo difficile togliersi questa camicia di dosso” disse Artù mettendosi davanti allo specchio “ok, proviamoci” il principe prese la camicia e tentò di sfilarsela rimanendoci però incastrato dentro “ lasciami andare brutta creatura!” urlò e agitandosi fece cadere i piatti della cena provocando un gran fracasso.
Ginevra passò di li di ritorno dalle sue mansioni e attirata da quel frastuono entrò appena in tempo per vedere il principe prendere una spada e tagliare a metà la camicia.
La ragazza scoppiò a ridere “ oh Artù, la vostra camicia è distrutta! E vi siete anche tagliato!” la serva si avvicinò tamponandogli il sangue con un fazzoletto
Il ragazzo arrossì “ehm… avevo provato a svestirmi da solo ma sono rimasto incastrato… ho bisogno di Merlino”, la serva lo aiutò ad indossare i vestiti da notte, poi gli rimboccò la coperta “buonanotte sire” disse “buonanotte Ginevra” rispose il ragazzo baciandole la mano. Una volta fuori Gwen sorrise guardando portandosi il braccio sul cuore.
“vieni sorella, versa qui il contenuto del calice, il sangue deve bollire insieme alla radice di mandragora per divenire letale…” dalla pentola si levò il grido della Mandragora, il liquido si riempì di bolle e, una volta finito assunse un colore rosso scarlatto “ una goccia di questo veleno ed Emrys avrà le ore contate” Morgause rise, Morgana abbassò lo sguardo sulla fialetta che teneva tra le mani, veramente voleva fare questo a Merlino? Poi una strana paura si impadronì di lei, se lui era veramente Emrys doveva essere ucciso perché il suo destino era chiaro, o moriva lui, o moriva lei; così rialzò la testa stringendo la boccetta e insieme alla sorella si diresse a Camelot con un senso di colpa opprimente sul cuore.
Arrivata alla porta della città la bionda si posizionò sotto l’arco e, alzando una mano, disse “Codlata”, i suoi occhi divennero dorati e da terra si alzò una nebbia che fece sprofondare tutti in un sonno profondo “ muoviamoci sorella, non durerà molto”.
Le due streghe entrarono nelle stanze del medico e si diressero nella camera del moro
“ma guarda come dorme” disse avvicinandosi a Galvano “ho sempre avuto un debole per i bellocci addormentati”  un rantolo interruppe i suoi apprezzamenti “ma guarda come soffre… quasi mi dispiace facilitargli così il passaggio… svelta Morgana, versagli in bocca il filtro e andiamocene da qui, il mio incantesimo sta cominciando a svanire”.
La mora si avvicinò a Merlino “mi dispiace, mi dispiace veramente tanto, ma non dovevi metterti in mezzo ai nostri piani, poi anche tu hai fatto lo stesso un po’ di tempo fa, mi hai avvelenata per salvare le persone che ami e se devo scegliere tra morire e uccidere, lo sai come sono fatta, lotto con le unghie e con i denti per…” sussurrò quasi con le lacrime agli occhi “muoviti!” le intimò la sorella già sulla porta.
Morgana versò qualche goccia scarlatta nelle labbra del mago, la bionda le afferrò la manica e la tirò fuori da quella stanza “i sentimenti ti rendono debole sorella, non devi MAI lasciarti trasportare”.
Il sole si alzò pallido schiarendo il cielo che si colorò di azzurro e rosa, la cittadella cominciò a muoversi come ogni giorno, i mercanti prepararono i loro banconi e i contadini imbracciarono gli attrezzi e si diressero nei campi.
Il primo a svegliarsi fu Galvano, insospettito da un rantolo molto più acuto di Merlino, quest’ultimo, infatti, stava agonizzando in preda alle convulsioni; al castano ci vollero un paio di minuti prima di riuscire a capire cosa stesse succedendo, quando ci riuscì balzò addosso al moro appoggiandogli una mano al petto per tenerlo fermo.
Qualcosa di caldo e appiccicoso gli colò sulla mano, Galvano si girò di scatto e notò solo allora che dalla bocca del mago stava uscendo una sacco di sangue e che tutto il cuscino ne era pieno “Gaius! Gaius muoviti! Vieni qui!” urlò con tutta la voce che riuscì a trovare.
Il medico ancora in camicia da notte entrò correndo dalla porta seguito da Hunith, il castano fece un balzo verso di lei bloccandole il passaggio e la vista “è meglio se non entrate” disse appoggiandole una mano sul vestito macchiandolo di sangue “cosa sta succedendo! Perché sei sporco di sangue!?” disse preoccupata “ dovete essere forte Hunith” disse Galvano spingendola un po’ di più fuori dalla stanza “ voglio sapere cosa sta succedendo a mio figlio!” disse cercando di entrare, Galvano la fermò prendendola per le spalle, lei lottò un po’ colpendogli il petto ripetutamente con una mano poi ci si accoccolò piangendo a dirotto e il castano l’abbracciò “ aspettiamo che Gaius l’abbia visitato, venite, sediamoci qui”.
I due aspettarono che il medico finisse la visita, sembrarono passare minuti, ore poi finalmente Gaius riemerse dalla camera “allora!?” chiesero all’unisono “ sembra che il veleno sia aumentato nel suo corpo, provocandogli varie emorragie interne, ho preso un campione del suo sangue praticando un salasso, cercherò di capire se posso trovare una cura ma…
“ma?” chiese Hunith preoccupata “ma se non dovessi farcela Merlino morirebbe, ogni crisi può essere fatale” concluse il medico.
La donna scoppiò a piangere “ è tutta colpa di quell’idiota di Artù! Lo ucciderò con le mie mani!” detto ciò Galvano prese la porta a passo di carica e si diresse verso le stanze reali lasciandosi dietro i richiami del medico.
Il principe stava ancora dormendo beato quando la porta della sua camera si spalancò di colpo sbattendo “ma cosa!!” esclamò tirandosi a sedere sul letto “tu!” disse il castano puntandogli un dito contro “razza di asino idiota che non siete altro! È tutta colpa vostra!”
“cosa vuoi da me Galvano!?” rispose il biondo alzandosi in piedi pronto a fronteggiare l’altro
“romperti quel bel faccino che ti ritrovi!” disse Galvano sferrandogli un pugno che lo colpì agli zigomi.
I due cominciarono ad azzuffarsi, Artù colpì il castano al naso facendoglielo sanguinare e questo rispose sferrandogli un pugno in pancia. Delle guardie passarono di la e vennero attirate da tutto quel trambusto così entrarono e separarono i due ragazzi, “portatelo nelle prigioni, qualche ora al fresco gli farà passare i bollenti spiriti” disse il principe “lui sta peggiorando! Merlino sta morendo! Ed è tutta colpa tua!” gli urlò il castano mentre veniva trascinato via dalle guardie “fermatevi!” ordinò “Merlino sta morendo!?”
“si ed è tutta colpa vostra, lo avrete sulla coscienza, per sempre” il biondo fece segno di portarlo via e, una volta rimasto solo si lasciò scivolare lungo la parete sedendosi sul pavimento, con lo sguardo perso nel vuoto.  









ehilà! come va!? eccomi con un altro capitolo! 
Da dove cominciare, che ne dite da Galvano? Allora, devo dire che pensavo di usarlo come un personaggio di passaggio e invece sto addirittura scrivendo un capitolo interamente dedicato a lui e al suo passato, un po' diverso da quello che ha proposto la serie, ma ehi! secondo me gli calza a pennello. Poi cosa dire di lui in questo capitolo, semplicemente è il migliore amico che tutti desiderano. Per quanto riguarda Artù invece sta cominciando a deludermi...
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ok ok Bradley scusa, è solo che il tuo momento non è ancora arrivato, ma arriverà presto. 
per il resto mi piacerebbe sapere cosa ne pensate e... ah già! tra una settimana parto e non mi sentirete per un po' quindi in questa settimana caricherò più capitoli e vi posso garantire che sono moolto più fluf di quelli che ho publicato fin ora... 
MERTHUR! MERTHUR!
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va bene la smetto e vi lascio in pace altrimenti sono sicura che mi prenderete per pazza. 
Buona notte da questo tenerissimo Colin <3 


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