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Autore: lapoetastra    25/08/2015    0 recensioni
< Sei qui >, riesce a malapena a dire George.
Qualcosa gli blocca la gola, impedendogli di aggiungere altro.
Ma non è colpa della paura, adesso, o del dolore.
Perché, per la prima volta da giorni interminabili, una nuova emozione gli scalda il cuore.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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< Sei qui >, riesce a malapena a dire George.
Qualcosa gli blocca la gola, impedendogli di aggiungere altro.
Ma non è colpa della paura, adesso, o del dolore.
Perché, per la prima volta da giorni interminabili, una nuova emozione gli scalda il cuore.
La gioia, pura ed assoluta.
Bellissima.
E George si sente… bene. Sì, proprio bene.
Fred è lì con lui, ora.
Sono di nuovo insieme, come sono sempre stati e come sarebbero sempre dovuti essere.
< Certo, Romano. Ne dubitavi, forse? >, risponde Fred, con quel suo solito tono allegro che tanto piace al fratello, alludendo alla ferita all’orecchio di quest’ultimo.
George vorrebbe fare la faccia corrucciata per questa battuta non proprio di buon gusto, ma è troppo felice e non può smettere di sorridere, con un espressione ebete sul viso e gli occhi che brillano.
E piange, George.
Ma non sono lacrime di tristezza, bensì di emozione.
< Oh, fratellino >, mormora Fred con voce dolce – George adora quando lo chiama così, nonostante siano nati soltanto a pochi minuti di distanza – e lo abbraccia forte, facendo aderire il suo corpo muscoloso al proprio.
George ricambia la stretta con possesso, con bisogno, perché quel contatto gli si è negato troppo a lungo, lasciandogli un vuoto incolmabile nel cuore.
Ora è così bello sentire di nuovo il calore di Fred, respirare il suo inebriante profumo, lasciare che i loro cuori corrano insieme e palpitino ad una sola voce.
Le braccia gli fanno male, a forza di stringere il gemello, ma non gliene può importare di meno.
È così magico quell’abbraccio, così… giusto, che George vorrebbe non finisse mai.
Ma anche il migliore dei sogni è destinato a svanire, prima o poi.
George apre piano gli occhi che non si è accorto di aver chiuso.
Gli manca il respiro.
Si guarda, e vede le sue stesse braccia ancora serrate intorno al proprio corpo, in un abbraccio convulso e solitario.
Alza gli occhi ricolmi di lacrime, e lui è lì, di fronte a sé.
Fred ricambia la sua occhiata, gli sorride, lo saluta.
George invece piange, urla, grida.
Solo lì potrà vedere ancora il gemello, la persona più importante della sua giovane vita.
Solo nello specchio delle Brame.
Perché Fred è morto, e George, anche se non lo vuole ammettere, lo sa.
Lo ha capito quando ha sentito il pezzo più consistente del proprio cuore abbandonarlo definitivamente, evaporando nell’aria insieme alla vita troppo presto rubata del fratello.
Non sarà mai più abbracciato da lui.
Non percepirà più il suo dolce profumo di pulito.
Ed i loro cuori, divisi ma uniti da un filo che solo ora si è spezzato, non correranno più al medesimo ritmo.
Tutto ciò che gli resterà di Fred sarà il riflesso in quel dannatissimo specchio che gli mostrerà sempre ciò che ha perduto.
Fred sorride come se tutto andasse bene, come se ogni cosa fosse apposto.
George piange, come se così facendo potesse in qualche modo cambiare gli avvenimenti, come se le lacrime fossero in grado di lavare via il dolore.
E lo specchio in un attimo è in mille pezzi.
Fred sorride ancora, nei piccoli frammenti di vetro che cospargono il pavimento lucido.
George non lo vede.
George non piange più.
George è morto.
Lo ritroveranno così, il giorno dopo, con dei tagli profondi sui polsi che gli hanno prosciugato la vita ed un’espressione stranamente serena e gaia sul volto.
Tutti si stupiscono di ciò.
Come fa un ragazzo così giovane ed in salute ad uccidersi con il sorriso sulle labbra?, si domandano sconcertati.
Se solo fossero stati un po’ più attenti, quei tutti, se solo avessero guardato in basso, verso i frammenti di specchio leggermente appannati dai respiri, avrebbero capito il motivo di tanta gioia.
Avrebbero visto due fratelli, due gemelli, che si abbracciavano.
Insieme.
Come sarebbe sempre dovuto essere, e come d’ora in poi sempre sarebbe stato.
   
 
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