Remus la strinse a sé, e un fiotto di calore lo invase. Si era dimenticato di come un gesto così semplice e naturale potesse essere tanto intenso, carico di un'intimità così profonda.

Le posò delicatamente un bacio sui capelli e lei, addormentata, si mosse appena per accoccolarsi meglio contro di lui. Era così simpatica, Ninfadora, così buffa, così carina. Solo lei poteva dormire in maglietta e jeans strappati perchè, quando la sera prima si era buttata sul letto ancora vestita, con la testa affondata nel cuscino aveva dichiarato che non si sarebbe alzata da lì per nulla al mondo.
Un raggio di luce tiepida filtrava attraverso le tende leggermente scostate, per illuminarle il nasino all'insù e i capelli rosa arruffati dal sonno. Vedendola così, sepolta fino al collo sotto le spesse coperte di lana e rannicchiata tra le sue braccia, Remus non potè fare a meno di sorridere.

"Mh... Remus... che stai facendo?"

La voce ancora impastata di Tonks lo riscosse dai suoi pensieri. Si strinse nelle spalle.

"Niente" rispose. "Ti guardavo."

"Mi guardavi?" ripetè lei sbadigliando sonoramente. "Uffa... torna a dormire, saranno sì e no le sette..."

Remus tacque per un lungo istante, chiedendosi in cuor suo se fosse quello il momento adatto a dar voce ai propri pensieri. Trasse un profondo respiro.

"Tonks..." mormorò infine con un certo sforzo, e la sua voce non era più alta di un sussurro. "Se volessi proteggere una persona... daresti la vita per lei, giusto?"

"Sì... giusto."

"Per proteggerla sacrificheresti per lei anche i tuoi sentimenti..."

"Se necessario."

"E se tu fossi quella persona" continuò Remus, rimanendo sul vago. "Perdoneresti chi ti vorrebbe proteggere?"

Tonks sbadigliò pigramente, rannicchiandosi meglio contro di lui con un sorriso ancora mezzo intorpidito. "Remus... dove le hai lette queste domandine da strizzacervelli, sul Settimanale delle streghe? Su, torna a dormire..."

I piedi nudi della giovane strusciarono teneramente contro i suoi, e per un attimo Remus si lasciò il mondo alle spalle. Dimenticò la licantropia, la guerra che infervorava fuori da quella stanza di Grimmauld Place, le sue insicurezze, le sue preoccupazioni. Erano soli, lui e Tonks, uniti da un'intimità e da una tenerezza tanto profonda da scaldargli il cuore.

"Ti voglio bene." sussurrò Remus.

Tonks, tra le sue braccia, dormiva.



Angolino dell'Autrice: Salve popolo! Era da un po' di tempo che questa cosina mi frullava nella testa: Remus, Tonks, l'alba, e tanta tenerezza...
Oh, a proposito: è la prima volta che scrivo di Remus (da adulto, per lo meno), spero di averlo reso abbastanza IC. Se così non fosse (sicuro) lasciatemi pure una recensioncina piccola piccola, in cui avete tutto il permesso di insultare me e il mio inseparabile socio gatto.

Ahem... se qualche giudiciA dovesse passare di qui sappia che non ho ancora abbandonato il contest. La colpa è principalmente da attribuire a:
- la Dea Ispirazione, che mi comanda a bacchetta
- il mio gatto, perchè qualunque cosa succeda è colpa sua

In ogni caso, la chiudo qui perchè sto diventando noiosa. Ringrazio tutti coloro che hanno recensito, preferito, ricordato e compagnia bella le altre storie, mi fate davvero felice! ^^
Ciao, e alla prossima!

Kway