Fanfic su artisti musicali > Pierce the Veil
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Autore: Laly_94    25/08/2015    1 recensioni
I Pierce The Veil non sono più una band da cinque anni ormai, e Vic ogni giorno si fa strada nella sua vita con il peso del senso di colpa sulle sue spalle, la sua vita gli fa schifo e vorrebbe aver lottato ai tempi.
Lila è una ragazza normale, bassa e banale, arrabbiata e in cerca di vendetta, ha una forza e una potenza che superano ogni limite.
L'incontro può solo scatenare un uragano.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Vic Fuentes
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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6.1 – Don’t Let ‘Em Say You Ain’t Beautiful, They Can All Get Fucked
 
Uscirono insieme dal negozio ridendo, Vic chiuse a chiave la porta alle loro spalle, poi si voltò verso di lei.
-sei in macchina?- chiese.
-sì, è questa qui.- disse lei indicandola.
Si avvicinarono e Vic salì dalla parte del passeggero.
-devi indicarmi la strada però.- lui annuì.
-non preferisci mangiare una pizza? Non sono un grande cuoco.- disse lui.
Lei pensò a i problemi finanziari, alle bollette ai duemila dollari che doveva all’ospedale e la fame passò.
-io…- abbassò la testa non sapendo come terminare la frase.
-okay okay… non mi devi nessuna spiegazione… devi uscire di qui e entrare in quella via…- disse lui levandola da quella situazione, non parlò per il resto del viaggio, non che fosse un chissà quale viaggio eh, ma si sentiva imbarazzata…
-ti chiedo solo una cosa… non badare al casino… mio fratello sa essere molto disordinato.- lei sorrise appena.
Quando entrarono un penetrante odore di deodorante maschile la colpì alle narici, e il suo primo istino fu di starnutire, al che Mike si accorse del loro arrivo e si precipitò alla porta, abbracciò il fratello pronunciando qualche parola per lei incomprensibile, e lo trascinò con lui.
Ovviamente non si era accorto di lei, non sapendo che fare, e sentendosi un po’ fuori luogo rimase sulla soglia, ferma davanti alla porta, non doveva accettare, non doveva andare da lui.
-Mike sei esagerato mica vi dovete sposare!- urlò Vic, Lila si sentì più fuori luogo, più inutile e più sola.
Sarebbe tornata sui suoi passi, sarebbe salita in macchina e sarebbe tornata a casa sua se Vic non fosse arrivato proprio in quel momento.
-scusa mio fratello… è un po’scemo… stasera deve uscire e… va beh, siediti pure sul divano e accendi la TV se vuoi… io intanto cucino…- le disse scortandola verso il divano.
Lei scoprì che non era come casa sua, la sala e la cucina erano in un’unica stanza, e probabilmente c’erano solo due camere e un bagno in quel posto, probabilmente anche lei avrebbe dovuto cambiare casa, l’affitto costava troppo e la casa era troppo grande per una persona sola.
-che hai?- chiese Vic.
Lei si scosse dai suoi pensieri… chissà che faccia aveva!
-niente… pensavo…-
-sicura? Hai una faccia!-
-lo so, scusa… è che ho un po’ di problemi che mi passano per la testa e quindi… niente, scusa…- lui non domandò oltre e lei non si sentì in dovere di spiegare.
Prese il telecomando e accese la TV sul canale della musica, poche volte facevano quel che piaceva a lei, ma aveva trovato un canale che faceva solo musica Rock contemporanea e quindi girò subito su quel canale.
Girò giusto in tempo per sentire per l’ennesima volta la canzone degli Sleeping With Sirens, Kick Me.
Quella canzone era spettacolare, e la voce di Kellin Quinn… dio, la sua voce!
Alzò un po’ il volume e si estraniò completamente da quello che stava accendo intorno a lei, chiusegli occhi e rivolse la testa al soffitto.
Quella canzone le faceva venire in mente tutta la sua vita in un solo colpo, “kick Me” era la canzone della sua vita cantata dalla splendida voce di Kellin.
-ti piacciono gli Sleeping With Sirens eh?- chiese Vic interrompendo i suoi pensieri, lei si voltò a osservarlo.
-sono una delle mie band preferite, e poi… Kelin Quinn… andiamo! Chi non ama Kellin Quinn?-
-io amo Kellin Quinn.- commentò Mike con una vocina quasi effeminata entrando in cucina.
-ehilà Lila!-  disse poi rivolgendole un cenno col capo, lei gli sorrise.
-io vado donzelle… Lila, Fallo   soffrire mi raccomando!- disse, e poi uscì lasciandosi dietro una scia del deodorante di prima che provocò in lei la stessa reazione, al suo sternuto quella volta Vic rise.
-perché ridi?- chiese lei.
-perché sembri un topino che squittisce…- disse lui come se un topino che squittisce fosse la cosa più dolce del mondo.
Lei però non si sentì offesa, anzi...
-molto gentile!- disse lei non riuscendo a trattenere un piccolo sorriso.
Lui le sorrise soffermandosi un attimo a osservarla, e, di nuovo, quel sorriso la colpì dritta al cuore.
-sai che hai un sorriso bellissimo?- disse lei.
Lui abbassò la testa e si voltò, avrebbe potuto ancora vedere un po’ del suo viso se i lunghi capelli non fossero caduti davanti alla faccia, era timido?
A lei non sembrava proprio un ragazzo timido.
-scusa, forse non avrei dovuto…- disse lei per capire se la sua reazione era dovuta alla timidezza o ad altro, e dalla sua risposa capì che sì, la sua reazione era dovuta alla timidezza.
-no, sei molto dolce.- disse, e poi si voltò con due piatti in mano.
-È pronto! Vieni a tavola?- chiese sorridendo appoggiando i piatti sul tavolo, non vicini, ma uno di fronte all’altro, così che lui potesse osservare i suoi occhi e il suo viso senza girarsi.
Lei si sedette davanti a lui e iniziarono a mangiare, l’unico rumore era quello delle posate contro il piatto e dell’acqua che di tanto in tanto veniva versata nei bicchieri.
Malgrado tutto quello non fu un silenzio imbarazzante, nessuno dei due si sentiva obbligato a parlare, a loro andava bene così, in silenzio, cullati da quei rumori e dalla musica in sottofondo che era stata abbassata a un tono quasi inudibile se avessero iniziato a parlare, ma così non fu, e quando ebbero finito Vic buttò tutto nel lavandino mentre lei lo aiutava a pulire il tavolo.
-vuoi andare a casa o ti va di vederci un film?- chiese lui quando si ritrovarono seduti sul divano a far niente, la TV era stata spenta e in sottofondo c’era solo il ronzio del frigorifero.
-non mi va di tornare a casa, è troppo vuota e grande per me da sola, ci possiamo vedere un film…- rispose lei unendo le sue mani.
-okay… lo cerchiamo su PC? Qual0è il tuo film preferito?- chiese lui.
Lei non esitò a rispondere, sapeva benissimo la risposta, infatti sperò di non essere presa in giro.
-Single By Contract!- lui sembrò pensarci un attimo, ma non rise.
-non ne ho mai sentito parlare… come mai è il tuo preferito?- chiese.
-beh… se lo vediamo capirai perché, e poi… la protagonista ha il mio nome!-
Lui non se lo fece ripetere due volte, le diede in mano il computer per cercare il film mentre lui preparava i pop corn con il burro.
Venti minuti dopo erano seduti insieme, con le braccia che si toccavano e un’insalatiera piena di pop corn. Quando capì di cosa parlava il film iniziò a tranquillizzarsi.
-ho capito perché è il tuo film preferito.- disse.
Il film parlava di questa ragazza tedesca, Lila, che dopo aver passato un anno a studiare in una remota cittadina Texana trova la sua vita stravolta,. Sua madre ha trovato un altro uomo e sua sorella si è innamorata di una band proprio del luogo chiamata “Berlin Mitte” che Lila non conosce, proprio quei ragazzi sono in tour lì e lei ha la fortunata sfortuna di incontrare il cantante.
Come ogni brava cenerentola non perde la scarpetta ma il cellulare, e lui lo trova e glielo riporta a casa sua, da lì decidono di uscire insieme quel pomeriggio perché la mamma e la sorella di lei sono andate a passare due giorni fuori città, a lui piace il fatto che lei non sapeva minimamente chi fosse, e quando lo scopre lui viene portato via dal manager e sua sorella inizia ad odiarla perché non le aveva detto niente.
Da lì iniziano una serie di incontri che non vanno a finire molto bene, neanche quando lei va al concerto e lui decide di farsi perdonare dedicandole una canzone che aveva scritto apposta in quei giorni pensando a lei; lei lo perdona e passano il resto della notte insieme, infatti lei racconta la serata alla sua migliore amica, e sua sorella sente e decide di raccontarglielo alla sua compagna di classe e quindi si instaura tutto un vociare e la notizia arriva ai giornali e alle TV, al che lui, Chriz, si sente tradito perché pensa che sia stata lei a raccontarlo in giro, e per quella cosa lui potrebbe finire nei guaii perché nel suo contratto c’è scritto che deve stare single.
Così, anche quando lei si scusa lui la allontana, succedono diversi casini, lui smentisce tutto dandole della bugiarda, e tutti iniziano ad additarla come tale; la sorellina, sentendosi in colpa, decide di affrontare Chriz dicendole che era stata lei a tradirlo e non Lila, lui ci crede e va da Lila per scusarsi per dirle che vuole stare con lei, ma lei decide di lasciarlo andare e se ne va.
A questo punto Vic urla dietro alla tizia del film e Lila è in lacrime, l’aveva visto un casino di volte, ma ogni volta era come la prima; quando Vic si accorge che la sua Lila sta piangendo non sa bene che fare, mette da parte l’insalatiera ormai vuota e mette un braccio attorno alle spalle della ragazza, lei all’inizio si sorprende, ma poi si accoccola sulla sua spalla e anche lui si rilassa.
Il film va avanti e finisce troppo in fretta.
Nessuno dei due si mosse però, lasciarono finire i titoli di coda e lo streaming si eclissò da solo. Lei non si era accorta di aver tirato anche i piedi sul divano, così da essere quasi sdraiata su di lui, e a quanto pare a lui non importava...
La strinse più forte a sé e lei chiuse gli occhi godendosi quel momento, il momento più felice da anni!
-anche tu russi?- chiese lui sorridendo, lei scoppiò a ridere.
-beh anche tu sei una rock star, quindi che io russi o no tu riusciresti a dormire comunque…- rispose ridendo.
-io ero una rock star… non credo di essere ancora abituato sai…-
-Vic ti posso fare una domanda?- chiese lei alzandosi per guardarlo bene negli occhi.
-certo, dimmi pure…-
-perché non ci riprovate? Insomma… i vostri fan li avevate, la vostra musica era spettacolare, la gente dimentica…- lui scosse la testa.
-la gente non dimentica Lila… tu ne sei l’esempio, mi odi ancora per quello che è successo e…-
-se vuoi, puoi… senti… mia nonna mi ha sempre detto che non importava quello che facevo se riuscivo a rimediare successivamente, le persone hanno bisogno di qualcuno su cui contare, ti riapriranno le braccia, Vic, insomma, tu e Jaime insieme siete una forza della natura! E Tony che è praticamente il miglior chitarrista esistente? E poi Mike… dio, è così sexy quando suona…-
-ah sì eh… Mike è sexy?- chiese facendo il finto offeso…
-oh dai, sai che voglio dire…-
-Lila, non è facile!-
-dimostragli che sei cambiato! Dimostra a tutti che sei un’altra persona! Io credo in te e non penso che i tuoi amici ti dicano di no! Insomma, non conosco bene tutti di persona, ma sono certa che anche a loro manca il successo, la gloria.-
Lui annuì, la capiva eccome!
-ci penserò.- rispose.
Lei sorrise e si avvicinò per dargli un leggero bacio sulla guancia, al che lui pensò ancora alle sue labbra, così morbide e carnose, contro la sua pelle erano state così delicate!
In quel momento la luce del monitor del computer si spense lasciandoli al buio, e si resero conto che il sole era calato e che quella era l’unica fonte di luce, malgrado un po’ di luce artificiale che proveniva da fuori…
Lei si sdraiò sul divano come se fosse a casa sua e lui sorrise.
-sei stanca?- chiese gentile accarezzandole la gamba che era proprio vicino a lui.
-molto! Ho avuto una brutta giornata, una di quelle che passi chiusa in casa a disperarti, meno male che ci sei tu! Anche se più che brutta giornata è brutta vita!- disse sorridendo, ma lui non lo trovò divertente.
-come mai l’intera vita?- chiese curioso.
-perché la mia vita fa cagare Vic, un giorno te lo racconterò.- lui annuì pensando a quello che avrebbe potuto fare per lei.
-vuoi dormire qui?- chiese sperando in una risposta affermativa.
Lei ci pensò un attimo, in fondo non avrebbe dovuto… però… lui era Vic Fuentes accidenti! Come potevi rifiutare un suo invito a dormire anche solo sotto lo stesso tetto? E poi le sue mani le stavano ancora accarezzando la gamba, il che stava diventando strano in senso buono.
-okay, ma non ho un pigiama e…-
-chi dorme più con il pigiama? Vieni di là con me, ti presto una mia maglia, dovrebbe essere abbastanza grande, e il letto è grande per due, a meno che vuoi che dormo qui, e allora lo capirei.- non riuscì a vedere la luce nei suoi occhi, però da come aveva abbassato la testa gli sarebbe piaciuto dormire con lei.
-se sto qui è perché sola non voglio stare Vic, puoi rimanere con me nel letto… non mordo, non scalcio e non tiro pugni… ma non sono una facile quindi a qualsiasi cosa tu stia pensando smetti subito!- disse puntandogli un dito contro, sorridendo.
-io non stavo pensando a niente!- disse lui ridendo, alzando le mani da innocente.
Insieme si alzarono dal divano e lui la condusse nella sua stanza, stranamente ordinata anche se il letto era disfatto, lui aprì subito l’armadio e tirò fuori una semplice maglia nera e la porse a lei.
-non ho maglie enormi, ma questa è la più grande che ho, e tu sei più piccolina di me, quindi ti dovrebbe andare bene.- disse lui.
Lei prese la maglia.
-senza offesa, ma posso andare a cambiarmi in bagno?-
-oh, sì certo!- disse lui, e lei uscì dalla stanza dirigendosi in bagno.
Entrata si chiuse la porta alle spalle e iniziò a spogliarsi impilando in modo ordinato i suoi vestiti, si guardò per un attimo intorno, il bagno era piccolo ma molto ordinato, malgrado ci vivessero due uomini.
Senza pensarci troppo indossò la maglia di Vic e si guardò allo specchio, aveva i capelli completamente disordinati, usando le mani come pettine si fece una veloce coda di cavallo alta, poi si diede un ultimo sguardo allo specchio, come se potesse rimediare molto, e uscì dal bagno portandosi dietro i vestiti.
Entrando in camera vide Vic già sdraiato nel letto a petto nudo, appena avvertì la sua presenza la guardò.
Le cosce carnose gli facevano sognare un sacco di cose proibite, se Lila fosse stata un’altra persona era già nel suo letto, e non per dormire.
-non copre molto, lo so… ma tanto dobbiamo dormire.- disse lei leggermente imbarazzata del fatto che i suoi occhi erano ancora fissi sulle sue gambe, come se lei non fosse rimasta senza respiro vedendo lui, non aveva certo un fisico palestrato, ma a lei piaceva così tanto!
Appoggiò i vestiti su una sedia posta a un angolo della stanza e si sdraiò con lui nel letto, all’inizio l’imbarazzo si sdraiò insieme a loro, ma più presero confidenza, più l’imbarazzo spariva lasciando posto al desiderio.

*note autrice*
allllllora! :D
come va fino a qui? penso che abbiate capito tutti che il sesto capitolo è diviso in due parti, e mi piacerebbe sapere come sto andando dato che siamo a metà strada... ci stiamo dirigendo verso la fine dato che mancano più o meno altri 6 capitoli... 
peri il resto niente... ah! ho pubblicato una OS sugli SWS o meglio, Su Kellin, vi lascio qui il Link se volete leggerla e magare lasciare un commento, mi piacerebbe molto! :D
La OS si chiama "Lisa",  e la potete trovare qui: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3234709&i=1
a giovedì! :D
Laly :3
 
  
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