Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: la luna nera    25/08/2015    1 recensioni
Quando il passato ritorna non può che creare casini. Alessia non pensava di rivedere Cosimo dopo anni ed anni. E soprattutto non pensava che rivederlo fosse così destabilizzante! A complicare le cose c'erano pure una figlia piccola e naturalmente la sua compagna con la quale condivide la sua vita in modo apparentemente tranquillo.
Questo inaspettato riavvicinamento è denso di paure, scheletri nell'armadio e situazioni più o meno ambigue. Che farà Cosimo, papà innamorato perso della figlia, sospeso fra due donne così diverse?
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 


ALESSIA
 
“Eccomi, scusa il ritardo…” Poggio la borsa con la frutta sul tavolo. “C’era una signora avanti a me che ha impiegato un’eternità nel decidere cos… Che hai?”
Solo ora che lo osservo vedo che ha i nervi a fior di pelle e gli occhi lucidi.
“Che succede?”
Mi sbatte sotto gli occhi tutte quelle carte bollate provenienti dal tribunale di Milano; leggo rapidamente e apprendo con orrore che Monica gli ha mosso causa per ottenere l’affidamento esclusivo di Ludovica.
“Non ci credo…” Mi trema la voce e non solo. Sono una bomba ad orologeria, sento crescere tanta di quella rabbia in me che potrei davvero distruggere qualunque cosa mi si pari davanti. “E’ uno scherzo…. Dimmi che è una candid camera….”
“Magari… magari lo fosse! Cazzo!” Sbatte un pugno sul tavolo, è furioso. Le sue labbra tremano, sta per piangere e fa  di tutto pur di trattenere le lacrime, la bambina è nella sua cameretta alle prese con la scatola di pennarelli e l’album da disegno che ha ricevuto dai suoi nonni, chiaramente vuole evitare di coinvolgerla nella questione. Si alza dalla sedia e cammina nervosamente su e giù per il soggiorno, sono quegli attimi in cui proprio non so cosa dire, né cosa fare. Mi avvicino a lui che finalmente si è fermato, sta appoggiato alla parete con il gomito e tiene la mano sulla fronte, lo abbraccio tentando per quanto possibile di trasmettergli tutta la mia vicinanza, ora più che mai devo sostenerlo e devo dimostrargli che gli sarò accanto fino all’ultimo in questa assurda battaglia. Quella se ne è sempre fregata della bambina, l’ha partorita e spedita fra le braccia del padre per fare i suoi porci comodi, pensa solo a se stessa e a scopare con un altro.
Pensare che adesso la rivuole mi pare totalmente e semplicemente impensabile.
“Era tutto troppo bello per essere vero….” Finalmente parla. “Durante l’ultimo litigio, pochi minuti prima della mia partenza definitiva, le ho sputato in faccia tutto l’odio ed il rancore che covavo dentro da tempo. Le ho detto di non cercarmi più, di far finta che io e Ludovica non esistessimo, così poteva continuare a fare la troia con il suo amante.”
“E lei?”
“Si è meravigliata, non pensava fossi capace di tanto, per amore tuo e di mia figlia ho trovato il coraggio di combattere e far valere i miei veri sentimenti.”
“Cretina….”
“Non l’ho neanche salutata, quando sono uscito era troppo impegnata nella conversazione telefonica, sicuramente era più importante del tentare di chiarire le cose con me per il bene di sua figlia. Da allora non l’ho più sentita, forse è stata all’estero per tutto questo tempo, forse era troppo impegnata a scopare, non lo so e non me ne importa un cazzo…. Se vuole Ludovica deve passare sul mio cadavere.”
“E anche sul mio.” Ci guardiamo negli occhi. “La considero mia figlia nonostante non lo sia e farò di tutto perché resti qui.”
Mi stringe forte a sé, Dio quanto lo amo!
“Ho novanta giorni di tempo prima dell’udienza, non sarà facile trovare un avvocato che si accontenti dei due soldi che ho.”
Già, dimenticavo l’aspetto economico della faccenda. “Non ho grandi somme da parte, ma puoi contare su di me. Proverò a chiedere l’anticipo sul TFR se necessario, non credo di poter contare sull’appoggio dei miei genitori visto che mia madre non accetta la nostra relazione.”
“Sei meravigliosa.” Mi bacia con dolcezza. “Non voglio chiederti troppo amore mio, in fin dei conti sono casini che ho costruito in anni ed anni di stupidità e dovrei cavarmela da solo senza coinvolgerti.”
“Noi siamo una cosa sola, non dimenticarlo. I tuoi casini sono i miei casini e sarò al tuo fianco finché tutto sarà risolto. Ludovica resterà qui, ne sono certa.” Non sono convintissima del buon esito della faccenda, ma in un modo o nell’altro devo cercare di tirarlo su.
 
GIOVEDI’ POMERIGGIO
 
Esco dal lavoro alle cinque in punto, fra un’ora ho l’appuntamento dalla ginecologa per il controllo.
Spero che almeno lei mi dia qualche buona notizia visto che gli ultimi tempi non me ne hanno portate.
Mi fermo rapidamente a casa per lavarmi e cambiarmi, sono forse un po’nervosa. Mentre sto per varcare la porta, noto mia mamma vestita come se dovesse uscire e mi fa cenno di aspettarla.
“Hai bisogno di un passaggio?”
“No, voglio venire con te dal medico, in fondo sono sempre tua madre e la tua salute mi sta a cuore.”
“Oh, ti ringrazio…”
“Non è che ti dispiace se ti accompagno? Devi forse andarci con qualcuno?”
: S
L’idea era quella, dovevo recarmi dalla dottoressa con Cosimo ma sta girando come un disperato alla ricerca di un legale low-cost e dunque il nostro progetto è saltato. “No.”
Scendiamo, saliamo in auto e partiamo. Onestamente l’idea di andare in giro con mamma mi fa sentire bambocciona. Forse è perché ormai mi sento grande abbastanza da potermela cavare da sola….
“Come vanno le cose fra te e quel ragazzo?”
“Bene.” Mi sarei meravigliata se mi avesse chiesto altro.
“Non vuoi raccontarmi più niente?”
“Perché dovrei?”
“Sono tua madre, credo di aver il diritto di sapere qualcosa.”
“Certo, solo che ho il timore che rapidamente anche tutte le tue amiche pettegole sappiano i cavoli miei.”
“Se non hai niente da nascondere, puoi parlarmene, no?”
“Dove vuoi arrivare?”
“Non è che per caso sei incinta e vuoi tenermelo nascosto?”
Ringrazio il Cielo per averle fatto dire questa cosa non appena ho spento il motore dell’auto altrimenti avrei potuto tamponare come minimo qualche decina di veicoli. Mi volto verso di lei con i fulmini che mi escono dagli occhi.
“Che ho detto di così tremendo?”
“Mamma, non sono incinta! Magari lo fossi!” Mi vengono le lacrime.
Mix perfetto di rabbia e tensione.
“Che dici, figlia mia?”
“Avere un bambino mi renderebbe la persona più felice del mondo, ma per me non sarà così semplice.”
“Cosa vuoi dire?”
“Ho un’ovaia sola mamma, una sola! L’altra me l’hanno tolta con quella ciste di merda lo scorso ottobre!! Perché rimanga incinta ci vorrebbe un miracolo!” Mi asciugo una lacrima, leggo stupore e preoccupazione nel volto di mia madre. “Scusa se non te l’ho mai detto, faccio una fatica tremenda ad accettare che forse non sarò mai mamma…. E se solo tu ne avessi parlato con qualcuna di quelle maledette pettegole linguacciute con cui ti vedi, non te l’avrei mai perdonato…”
“Tesoro…”
“Aspetta… Fammi finire… So che detesti Cosimo, non lo vuoi vedere accanto a me perché ha una figlia da un’altra donna, ma non è quello che molti pensano. E’ un bravo ragazzo, un padre meraviglioso e se ha lasciato la sua ex lo ha fatto per la bambina. Sua madre se ne sbatteva sempre i coglioni, la sballottava in lungo e in largo per il mondo come un pacco postale e se non ti basta lui ha da poco scoperto che se la intende con un altro uomo. E la sai l’ultima? Gli ha mosso causa per togliergli la bambina ed ora lui sta disperatamente cercando un legale che possa assisterlo senza chiedergli un patrimonio…. Credi ancora che sia un deficiente? A tutti può capitare di commettere errori, a pochi riesce di fare l’impossibile per rimediare.” Prendo il cellulare dalla borsa e le mostro una foto di Ludovica. “Guarda mamma: questa è sua figlia. Un giorno potrebbe chiamarti nonna se quella non se la porta a Milano, io e Cosimo faremo l’impossibile per non perderla… lei per me è mia figlia, …quella figlia che forse non potrò mai avere.”
Mamma ha gli occhi lucidi, credo le brillino nell’osservare la foto della bambina, con quel sorriso puro ed innocente incastonato nel suo dolce viso d’angelo. So che mia madre ha un cuore d’oro, forse si lascia spesso coinvolgere da certe amiche dalla lingua lunga ed è per questo che spesso ho evitato di confidarmi con lei. Oggi però sento il fortissimo bisogno di lei che, in quanto donna oltre che madre, può capire in che situazione del cavolo sono e in che stato d’animo mi trovo.
Scendiamo dalla macchina dopo che mi sono un po’ calmata altrimenti faccio tardi. Ci sediamo nella sala d’attesa degli studi medici, la segretaria ci informa che la dottoressa è in leggero ritardo. Osservo i quadri appesi alla parete ingannando il tempo, mostrano donne col pancione, pupetti che spuntano dalle foglie del cavolo o dal sacco della cicogna.
*_* Tenerissimi!
Sono nervosa e agitata, sento il cuore che batte forte e un gran bel nodo alla bocca dello stomaco.
La porta si apre dopo un quarto d’ora, esce una coppia dallo sguardo sognante e non ho bisogno di tanta fantasia per capire che presto saranno genitori. E’ probabile che lei si trovi nel primo trimestre dato che non noto rotondità, ma il suo volto presenta la luce riconducibile a quell’evento meraviglioso che è la maternità.
“Prego.” Il richiamo della dottoressa mi desta dalla contemplazione, entriamo nello studio e subito consulta la mia cartella. Controlla gli ultimi esami a cui mi sono sottoposta e mi invita ad accomodarmi sul lettino per l’ecografia e la visita ginecologica. : P
Mia madre resta seduta sulla poltroncina antistante la scrivania, ho l’impressione che il suo sguardo sia assente, non ha detto una sola parola da quando siamo scese di macchina.
“Qua è tutto a posto.” Sentenzia la dottoressa mente quel gel su cui si muove la sonda viene sparso sulla mia pancia. “L’ovaia sembra perfettamente adattata alla nuova situazione post operatoria. Le cicatrici interne non presentano anomalie e l’utero è in ottime condizioni, in fondo non era stato minimamente infettato. Bene… “ Ripone lo strumento e mi porge della carta per pulirmi. “Adesso controlliamo il collo uterino.” Indossa i guanti in lattice mentre mi stendo su quel coso…
Non so voi, ma detesto stare sul lettino ginecologico a gambe aperte mentre quella mi visita.
“A posto.” Si toglie i guanti mentre scendo e indosso di nuovo biancheria e pantaloni, adesso mi sento decisamente più a mio agio.
“Posso affermare con certezza che sei guarita.”
“Sta scherzando?”
°o° Non ci credo, dopo tutte le batoste degli ultimi giorni non mi sembra vero che qualcosa vada per il verso giusto!
“Certo che no, puoi riprendere totalmente la tua vita pre-intervento.” Mi sorride, comprendo perfettamente cosa intende. Sorride anche mia madre, sicuramente la notizia la riempie di gioia, ma ho come la sensazione che nasconda qualcosa, che non stia più nella pelle per un motivo che ignoro.
Avete presente quando non vedete l’ora di dare una buona notizia a qualcuno e siete impazienti? Ecco, mamma è così.
Usciamo dagli studi medici con un raggio di sole che mi illumina il viso, che sia un segno del destino?
“Mamma, scusa un attimo… Chiamo Cosimo, vorrei dirgli che va tutto bene, poi andiamo…. Ti dispiace?”
“Aspetta a chiamarlo, prima fammi fare una telefonata, avrai anche altro da dirgli.”
La guardo, non capisco chi deve chiamare di così importante.
“Si… Va tutto bene, Alessia sta benissimo. Senti un po’, hai ancora il numero di cellulare di Giorgio Bresciani?... Si, lui! …. Chiamalo, se davvero ti deve un favore adesso è il momento giusto. ….tranquillo, ti spieghiamo tutto a casa. Ciao.”
Ripone il cellulare in borsa e mi guarda. “Andiamo?”
“Scusa, chi hai chiamato?”
“Tuo padre.”
“E perché?”
“Sai chi è Giorgio Bresciani?”
“No.”
“E’ un avvocato. “
°_°?  I miei occhi si illuminano.
“Era un vecchio amico di famiglia e per di più è stato il consulente legale per la piccola impresa presso la quale papà lavorava prima di andare in pensione. Sono in ottimi rapporti di amicizia e spesso ha avuto bisogno di lui per dei lavoretti a casa sua. Diceva sempre che poteva contare su di lui per qualsiasi cosa e adesso è giunto il momento di utilizzare questa disponibilità. Forse non vi fornirà assistenza legale gratuita, ma sono certa che vi tratterà bene, poi qualcosa da parte io e tuo padre ce l’abbiamo. E’ un ottimo avvocato, sai! Forse non te lo ricordi, ma quando eri piccola uscivamo spesso con lui e la sua famiglia.”
Non credo alle mie orecchie! “Mamma ti voglio bene!!!” La travolgo con un abbraccio che le fa quasi perdere l’equilibrio.
“Adesso puoi chiamare Cosimo.” Il suo sorriso luminoso mi riempie di gioia, forse è prematuro pensarlo ma credo che adesso abbia iniziato a cambiare idea sul suo conto.
E’ stata proprio lei a fornirci la soluzione! T_T Piango di gioia!
Vi rendete conto? Forse la speranza di combattere ad armi pari contro quella vipera e la sua schiera di super avvocati c’è! Forse possiamo tentare di tenere con noi Ludovica!
E tutto grazie a mamma! <3
E’ proprio vero: la mamma è sempre la mamma!  O quasi…. (Vedi Monica).
 
 
 

 
Ciao a tutti!
Ci siete ancora? Come vi avevo promesso, terminate le ferie T_T son di nuovo qua a raccontarvi le peripezie di Alessia e Cosimo.
La nostra “dolce mammina” adesso rivendica la sua creatura, ci sarà stato un ripensamento o nasconderà dell’altro?
 
Grazie ad ognuno di voi numerosi lettori che state seguendo la storia, vi abbraccio tutti uno ad uno!
Al prossimo capitolo! E intanto, recensite please!
La Luna Nera
 

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: la luna nera