Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: The Land Of Disagio    25/08/2015    3 recensioni
Una notte come tante altre, Levi, come da abitudine, visita alla tomba di Petra, e un ricordo speciale gli sovviene alla mente, riportandolo indietro nel tempo.
Un ricordo che ha segnato la vita per sempre.
Avvertimento: Petra può risultare un pò OOC, quindi per precauzione ho messo il rispettivo avvertimento
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Petra, Ral
Note: Missing Moments, OOC, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Heilà, buonasera a tutti!
Questa è la mia prima fanfic su Attack On Titan e spero veramente che vi piaccia :)
Questa fanfic è ispirata a questo video che ho trovato su youtube e mi ha commesso talmente tanto che ho deciso di tradurlo (è in inglese) e di lavorarci su, vi consiglio vivamente di guardarlo, anche dopo aver letto la storia :)
Piccolo avvertimento: il personaggio di Petra può risultare abbastanza OOC.
Vi auguro buona lettura! :)

His smile, Her smile


Il silenzio di quella notte era spettrale, l'unico rumore che Levi poteva sentire era quello dei suoi passi e il bubolare di qualche gufo.
Ma a lui non gli importava, non aveva paura, avrebbe fatto quel che doveva fare senza pensarci.
Il profumo di quei semplici fiori viola che portava in mano gli inondavano le narici in modo doloroso, perchè gli ricordavano lei, quella dolce ragazza che ora aveva di fronte, seppellita sotto una fredda lapide con sopra scolpito due semplici parole.
Petra Ral
L'uomo fissò quell'insulso pezzo di pietra, l'unica cosa che gli era rimasto di lei, e i ricordi gli affollavano la mente.



"HEICHOU!"
Levi si girò distrattamente verso la voce che lo chiamava, che aveva riconosciuto come quella di Petra, e appena la ragazza si accorse di aver attirato l'attenzione del suo capitano si pietrificò, diventando rossa e, preso un profondo respiro, gonfiò la guancia in un'espressione alquanto ridicola.
Il capitano rimase allibito per qualche secondo, sorpreso dallo strano comportamento di Petra.
"Petra, perchè quella faccia?"
Il viso della giovane diventò paonazzo, ormai a corto di ossigeno, e dopo pochi secondi cedette, sbuffando rumorosamente, sussultando poi nel vedere l'espressione severa dell'uomo, che sembrava persino preoccupato.
"Sei stanca?"
"No, sto bene...mi dispiace..."
quasi gridò la ragazza agitando le braccia, completamente in panico.
"Tu...cosa stavi facendo?"
"Mi dispiace...io...è che...non vi ho mai visto sorridere prima...quindi volevo farvi sorridere...per questo facevo quelle facce strane..."
"...Petra..."
"SI'"
gridò la ragazza, mettendosi in posa da saluto, pronta alla ramanzina che di sicuro stava per arrivare.
"Vieni qui" la incoraggiò l'uomo, facendole cenno con la mano.
La giovane mosse qualche passo, ancora titubante, e restò di sasso quando sentì la mano del capitano sfiorarle la guancia per poi tirargliela, pizzicandogliela delicatamente.
Più per la sorpresa che per il dolore, Petra sussultò, lamentandosi "Uuuuuaaaa! Heichou!" , ma quando vide la sua espressione rimase senza parole: le labbra di lui si erano aperte in un lieve sorriso divertito.
Il capitano Levi le stava sorridendo.
Le aveva appena sorriso proprio davanti ai suoi occhi, proprio di fronte a lei, ne era sicura!
Davanti a questa novità, la ragazza non potè fare a meno di esultare, ridendo e saltellando come una bambina che aveva appena ricevuto una caramella, mettendo a disagio Levi, che non riusciva a trattenere la sua gioia.
"Smetti di esultare!"
"È la prima volta che vedo il vostro sorriso!"
continuò Petra, mettendo l'uomo in difficoltà.
Non era abituato a mostrarsi così...umano, ma era lei che riusciva a tirare fuori questo suo lato che teneva ben nascosto dentro di sè.
Levi distolse lo sguardo a disagio, ma Petra reclamò ancora la sua attenzione, non curante dei rimproveri che poteva ottenere.
"Heichou!" lo richiamò, cominciandosi a tirare la guancia e supplicandolo "Dai, ancora una volta!"
"Puoi smetterla ora..."
le intimò, causando l'ilarità della ragazza, che lo deliziò con la sua risata cristallina.
"Heichou! Proprio così! Mi piace di più il vostro viso sorridente! Guardi!" esclamò ridendo, indicando l'espressione intimidatoria del capitano "Una faccia spaventosa!" .
L'uomo si voltò, cercando di sopprimere un sorriso che cercava di spuntare dalle sue labbra.
"...Petra...anche a te il tuo sorriso dona molto..."
"...sì!"
rispose timidamente la ragazza, sorpresa da quelle parole, sperando di vedere al più presto il sorriso misterioso che il suo heichou le aveva regalato qualche minuto prima.


Levi si addentrava con decisione nella foresta, ma quella determinazione era solo di facciata.
Era un uomo distrutto, aveva perso tutto.
La sua squadra era morta...i suoi amici erano morti...lei era morta, e lui non aveva fatto niente per evitarlo.
Aveva creduto in loro, ma prima la sua scelta di lasciarli e poi quella di Eren di affidarsi a loro si era rivelata sbagliata, e degli innocenti avevano pagato con il sangue il suo errore e non se lo sarebbe perdonato facilmente.
Nessuno, naturalmente, avrebbe visto il suo dolore, e sapeva che nessuno l'avrebbe compreso come lo comprendeva lei.
Sembrava passato un tempo interminabile quando arrivò davanti a quel maledetto albero gigante, macchiato di un rosso orribile, sotto il quale giaceva la sua piccola dolce Petra, schiacciata senza pietà contro il tronco, accasciata contro l'albero e la testa reclinata all'indietro, quei bei occhi color oro socchiusi che fissavano il vuoto, i capelli ramati, sporchi del suo stesso sangue, erano mossi dolcemente dal vento.
Il capitano cadde in ginocchio di fronte alla sua sottoposta, ormai sull'orlo delle lacrime, ma lui non poteva piangere, non avrebbe più pianto e si sarebbe mostrato forte, se lo era promesso l'ultima volta.
Era così coraggiosa e forte, Petra, e ora sembrava uno scricciolo schiacciato dal vento, piccolo e indifeso, e lui non era stato capace di proteggerla.
Mentre prendeva il suo viso tra le mani, facendo combaciare le loro fronti, Levi si ritrovò a pensare che anche lui preferiva il suo volto sorridente a quell'espressione vuota e, mentre le prime lacrime cominciavano a bruciargli gli occhi, finì di chiuderle gli occhi per l'ultima volta.
Non avrebbe più visto quello sguardo pieno di energia.
Non ce la faceva più, era sull'orlo del crollo mentale, i ricordi gli passavano veloci davanti gli occhi mentre le lacrime gli scorrevano copiose e cadevano sulla fronte di lei.
Con la mano, ormai sporca di sangue, le tirò dolcemente la guancia, più una carezza che un pizzicotto, memore di quell'unica volta in cui lei riuscì a strapparle un sorriso.
Continuando ad accarezzarla, Levi pensò che aveva ragione, a Petra il sorriso donava davvero molto, e osservandola riusciva quasi a vederla sorridere in modo contagioso e sentire la sua risata cristallina.

Heichou



"Levi!"
Una voce femminile lo risvegliò dal suo torpore e, girandosi, vide in piedi dietro di lui Hanji che gli sorrideva con dolce compassione.
"Come mi aspettavo sei qui" gli occhi della donna saettarono sui fiori appena posati sulla tomba di Petra dal capitano, ma non disse nulla, continuando il suo discorso passandosi la mano sui suoi capelli color mogano "Ah, Eren ti sta cercando!"
"Per cosa?"
replicò scocciato, ma Hanji non sembrava aver sentito la sua domanda scontrosa.
"Quei fiori sono molti belli, li hai lasciati tu?"
"Sono comuni..."
"No, le donano molto"
lo rassicurò la donna, intenerita dal gran cuore di quell'uomo che sembrava sempre di marmo.
Senza aggiungere altro, Hanji si unì in quella silenziosa preghiera per qualche minuto, finchè decise che forse era meglio congedarsi e lasciare Levi da solo per permettergli di sfogarsi in pace, se l'avesse desiderato. Se voleva parlare, lei l'avrebbe ascoltato.
"Ok, allora andrò per prima. Quando tornerai, cerca Eren"
"Ok"

Dopo minuti che sembravano interminabili, Levi si alzò per andarsene, ma prima che potesse allontanarsi sentì una voce che lo chiamava.
"Heichou!"
Levi si voltò di scatto, riconoscendo all'istante quella voce delicata, e vide Petra, proprio davanti a lui che le sorrideva dolcemente, ancora più bella di come la ricordava, e si chiese se quello che vedeva fosse vero o era definitivamente impazzito tanto da avere allucinazioni.
Qualsiasi cosa fosse, si augurava che quel magnifico delirio non finisse più.
Come per dargli una certezza che lei era veramente lì, Petra parlò.
"Ancora una volta...per l'ultima volta...sorridete per me?"
Levi raccolse tutta la sua forza di volontà, sorridendo unicamente per lei sentendo calde lacrime corrergli lungo le guance mentre nell'aria risuonava ancora la risata di Petra, finalmente in pace.





Spazio dell'autrice in preda alle lacrime
*si soffia il naso rumorosamente* scusate, ma personalmente non reggo tutto ciò.
Questi due saranno la mia rovina.
Odio a morte Annie per aver fatto questa fine a Petra, e vorrei picchiare a sangue l'autore per aver deciso la sua morte...diamine erano la mia otp!!! Povera Petra! Povero il mio dolcissimo Heichou! *allaga casa con le sue lacrime*
Scusate, mi sono sfogata, non badate a me ^.^"
A parte le mie scemate, spero seriamente che vi sia piaciuta, mi piacerebbe tantissimo sentire la vostra opinione a riguardo sia che sia positiva che negativa, mi servirà in entrambi i casi a migliorarmi :)
Mando a tutti voi un abbraccione!
Alla prossima!!
   
 
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