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Autore: EmilyHerondale    26/08/2015    3 recensioni
Jace e Clary si conoscono sin da piccoli, sono innamorati l'uno dell'altra dalla prima volta che si sono visti, ma non sospettano minimamente che il loro sentimento sia ricambiato, ma un giorno una domanda arriva inaspettata.
Dal primo capitolo:
– Verrò con te solo se mi prometterai che quando saremo più grandi ti allenerai con me- lui sorrise –Va bene Morgenstern, mi allenerò con te- -Promettimelo- lui rise –Va bene, va bene te lo giuro sull’angelo- cosi ridendo, uscirono insieme da casa.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Clarissa, Jace Lightwood, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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24- DURA LEX, SED LEX
 

 
 
 
 
 
 
 
 
Valentine era ancora alla Basiliade quando sentì la sirena della guardia che chiamava tutta Idris alla battaglia.
Non ci poteva credere, il momento era arrivato.
Sapeva che Jonathan prima o poi avrebbe attaccato Alicante, ma non si era ancora abituato all’idea che probabilmente avrebbe dovuto uccidere il suo stesso figlio, demone o non demone che fosse era sangue del suo sangue, e poi non gli andava di lasciare Jocelyn da sola in stato di incoscienza. Sospirò.
Si alzò, chiamò uno dei fratelli silenti che si affaccendavano all’interno del grande ospedale degli Shadowhunters.
Dopo di che diede un bacio sulla fronte della moglie, la guardò un’ultima volta e uscì dalla piccola cameretta asettica.
Si diresse verso la Guardia rendendosi conto di essere disarmato, la cintura delle armi completamente vuota, avrebbe provveduto una volta arrivato lì, in quel momento pensava a Clary già sapeva che avrebbe fatto di tutto pur di non essere chiusa nella sala degli accordi insieme agli altri bambini anche se con tutto quello che aveva passato, per il coraggio dimostrato, la sua piccola Clarissa non era più una bambina, solo ora si rendeva conto che era più donna di quanto lasciasse intendere.
Smise per un secondo di correre e sorrise in preda a questa nuova consapevolezza.
Rimase lì finche Lucian non lo raggiunse –Valentine, dobbiamo muoverci tra poco Jia inizierà a dare le disposizioni per la battaglia-.
Fu allora che Valentine riprese a correre affiancato da suo parabatai.
 
 
 
 
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Izzy e Clary stavano ancora ridendo e scherzando tra di loro quando udirono il richiamo della Guardia.
-Clary mi sa che dobbiamo avviarci verso la Guardia, Jonathan ci attacca-
-Iz io non posso farmi rinchiudere nella sala degli accordi mentre la battaglia infuria-
-Neanche io voglio ma ricordi quello che dice sempre mio padre, no? Dura lex, sed lex… La legge è dura ma è legge-
-Tu non capisci, io ho una runa, potrebbe risolvere tutto, ho la soluzione, potrei riavere mio fratello, Iz, mi devi aiutare… Io…Io devo fare qualcosa-
-Vedremo di fare quanto possibile, intanto raggiungiamo Jace ed Alec alla Guardia-
 
 
 
 
                                                                *************
 
 
 
 
-Truppe preparatevi all’attacco su Alicante, distruggete, uccidete, non abbiate pietà per nessuno, dimenticavo, voi non sapete cosa sia la pietà, siete i demoni, comportatevi da tali-
Jonathan ghignò, stava preparando quell’attacco da quando Lilith gli aveva riferito che il tempo era arrivato, si da quando gli aveva detto che il mondo sarebbe stato suo.
Dopo quella giornata avrebbe e regnato incontrastato su Alicante, avrebbe fatto schiavi tutti i sopravvissuti e Clarissa, beh, Clarissa sarebbe stata la sua regina.
Avrebbe regnato con lui sulle macerie di Alicante, i Morgenstern al comando del mondo invisibile.
Avrebbe provveduto lui stesso ad eliminare quel Jace, quel Herondale odioso, solo perché aveva avuto il piacere di stare con la sua adorabile sorellina, per non parlare di Valentine e Jocelyn i due che lo avevano messo al mondo e che alla prima occasione lo avevano dato per morto, bastardi.
Alicante non aveva mai fatto niente per lui, Alicante meritava la morte, Alicante doveva essere distrutta.
-Attaccate-.
 
 
 
 
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-Jia, Jia, Console Penhallow, dovrei parlarle- la voce di Clary si levò dalla folla sotto consiglio di Alec, che riteneva fosse meglio parlare col Console prima di fare qualcosa che andava contro la legge.
Lo sguardo della Console cadde sulla piccola Morgenstern che dopo essere salita sulle gradinate della guardia le si rivolse dicendo –Signora Penhallow, io ho il modo per sconfiggere Jonathan, ho creato una ru…- -Clarissa non c’è tempo per queste cose, credo che tu debba andare nella sala degli Accordi- -Console mi deve ascoltare, in sogno ho visto questa runa che potrebbe mettere fine alla battaglia, mi dia l’occasione di dimostrarle, la prego, non mi può chiudere nella sala degli Accordi, la prego- -Clarissa, per quanto io mi fidi di te non posso rischiare di perdere giovani Shadowhunters, è contro la legge solo il fatto che tu sia a questo consiglio di guerra insieme ai tuoi amici, ti chiedo cortesemente di andare- -Ma…- -Ti prego- a quel punto Clary si diresse lì dove Jace, Isabelle ed Alec la stavano aspettando, lo sguardo basso, l’espressione rassegnata.
-Clary, hai fatto il possibile- disse Jace, Clary lo guardò le lacrime agli occhi –No, Jace io non ho fatto il possibile, io non ho fatto niente- la voce era lamentosa.
Nessuno disse più nulla fino a che non videro Simon accanto al portone della sala degli Accordi.
 -Hey come mai quei musi lunghi? – Izzy gli sorrise –Clary aveva la soluzione a tutti i nostri problemi ma la Penhallow l’ha spedita qui, e noi con lei- -Ah…Mi dispiace Clary-.
In quel momento arrivò di corsa Valentine – Clary- disse affannato –Clary mostrami quella runa- Clary sembrò impressionata, quello che aveva dinanzi non sembrava il padre severo e malinconico di sempre, era diverso, più guerriero.
-Ma…Papà- -Clary, mostrami quella runa se tu non parteciperai alla battaglia avrai comunque trovato il modo per salvare la pelle a tutti- fu allora che Clary si fece convincere, tirò fuori il foglio che aveva in tasca, suo padre le sorrise, poi l’abbracciò –Sono così fiero di te, ti voglio bene, bambina mia- disse dandole un bacio sulla fronte, poi andò via così come era venuto.
Clary rimase lì, sorridente, perché suo padre, quel padre talmente severo da risultare talvolta insensibile non c’era più, era rimasto in quella casa in cui aveva scontato gli anni di prigionia.
-Clary…- Alec la chiamò –Dobbiamo entrare, Magnus sta per chiudere le porte della sala degli Accordi-.
 
 
 
 
                                                        *****************
 
 
 
 
Will non avrebbe mai pensato di doversi preparare per una battaglia per la salvezza di Alicante, ne avrebbe pensato che lo avrebbe fatto subito dopo la riappacificazione con suo cugino, cui aveva tenuto il muso per quasi vent’anni.
Eppure era lì, chi lo avrebbe mai detto.
Mentre lui era immerso in questi pensieri, Tessa e Jem erano accanto a lui ma a differenza sua ascoltavano attentamente il discorso del console Penhallow, neanche fosse l’angelo Raziel in persona.
Sospirò.
Prese una spada angelica dalla cintura.
Proprio in quel momento le difese caddero.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

ANGOLINO AUTRICE:

Estate, una calda stagione in cui tu credi di poter aggiornare la tua ff tutti i giorni, ed invece...Lavoro, studio, secondo lavoro, tua madre che è convinta che tua sia il suo elfo domestico, vacanze e non hai il tempo materiale di fare esattamente NULLA.
Non so come chiedervi scusa, sul serio.
Spero che questo capitolo vi piaccia e che lasciate una recensione anche breve.
Un bacio, Emily.
P.S. vi chiedo ancora scusa pubblicherò il prossimo capitolo tra domani e dopo domani.
   
 
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