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Autore: _Mary Dattebayo_    26/08/2015    1 recensioni
Salve ragazzi =)
Allora, questa storia è ambientata dopo la IV Guerra Ninja e parla della nascita di Mirai Sarutobi, o almeno come la immagino io =D
***
-Aaahhgg!- urlò la donna sulla sedia a rotelle stringendo gli occhi cremisi per il dolore in preda all'ennesima doglia.
Varcarono la soglia del reparto di ginecologia, poi si fermarono di fronte ad una stanza con su scritto “Sala parto”.
Kurenai allungò la mano verso Hinata e le strinse il polso attirando la sua attenzione:-H-Hina... entra con me.. p-perfavore...- ansimò tra un respiro e l'altro.
La ragazza rimase un attimo perplessa, non si aspettava di dover assistere al parto della sua maestra, le stavano già cominciando a sudare le mani al solo pensiero di entrare, ma non voleva lasciarla da sola, soprattutto perché era stata stesso lei a chiederglielo.
-V-va bene, Kurenai-sensei.- rispose lei stringendole la mano e cercando di assumere un'espressione che risultasse il meno possibile spaventata o nervosa.
***
Spero che la lettura sia di vostro gradimento =)
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hinata Hyuuga, Kurenai Yuhi, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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~La piccola Sarutobi~

 

-Kurenai-sensei!-
La voce affannata di Shikamaru risuonò per tutto il corridoio che stava percorrendo di fretta. Cercava di raggiungere la maestra che veniva trasportata su una sedia a rotelle da un'infermiera affiancata da una ragazza dai lunghi capelli corvini con un borsone a tracolla.
Riuscì a raggiungere la ragazza.
-Che succede?-
Lei si girò verso Shikamaru puntando i suoi occhi perlacei su di lui, respirava affannata a causa della corsa:-Kurenai-sensei sta per partorire!- esclamò con gli occhi lucidi sorridendo.
Alle parole della ragazza, il viso del moro si distese in un'espressione serena.
-Aaahhgg!- urlò la donna sulla sedia a rotelle stringendo gli occhi cremisi per il dolore in preda all'ennesima doglia.
Varcarono la soglia del reparto di ginecologia, poi si fermarono di fronte ad una stanza con su scritto “Sala parto”.
Kurenai allungò la mano verso Hinata e le strinse il polso attirando la sua attenzione:-H-Hina... entra con me.. p-perfavore...- ansimò tra un respiro e l'altro.
La ragazza rimase un attimo perplessa, non si aspettava di dover assistere al parto della sua maestra, le stavano già cominciando a sudare le mani al solo pensiero di entrare, ma non voleva lasciarla da sola, soprattutto perché era stata stesso lei a chiederglielo.
-V-va bene, Kurenai-sensei.- rispose lei stringendole la mano e cercando di assumere un'espressione che risultasse il meno possibile spaventata o nervosa.
Un alto urlo rimbombò tra le mura bianche dell'ospedale.
-Non c'è tempo da perdere, veloce, veloce!- esclamò frettolosa l'infermiera spingendo da dietro Hinata con una mano e la carrozzina con l'altra.
La corvina fece appena in tempo a sfilarsi la tracolla e a dire:-Shikamaru-kun, mantieni questo...- passandogliela al volo, lui la prese e prima che potesse risponderle alcunché, erano già tutte e tre scomparse dietro la vetrata opaca.
La scritta illuminata sulla porta, inizialmente verde, divenne rossa.
Shikamaru si sedette sulla sedia di fronte all'entrata, poggiò il borsone su quella di fianco. Alzando lo sguardo vide il suo viso riflesso nella vetrata e solo allora si accorse di avere un'espressione davvero preoccupata, pensò di sembrare davvero ridicolo in quello stato. Come se non bastasse, il suo solito codino era tutto sfatto: alcune ciocche erano infilate nel codino solo per metà, altre gli ricadevano sulla faccia appiccicandosi sulla fronte bagnata di sudore a causa della fretta e dell'agitazione. Il suo corpo, d'altronde, non riusciva a sostenere ritmi del genere, ormai si era abituato alla pacatezza e perenne noia del suo padrone.

1:30 di notte
Brzzz Brzz
Shikamaru si girò nel futon sperando che il cellulare smettesse di squillare. Ma niente, continuava.
Brzzz Brzz
Sbuffò spazientito:-Chi cavolo è che rompe a quest'ora?- afferrò il cellulare e sul display lesse “Hinata Hyuga”. Il ragazzo si disse che lei non poteva essere il tipo da scherzi a quell'ora della notte, quindi rispose:-Pronto?- aveva ancora la voce impastata dal sonno.
-Shikamaru-kun, scusa l'ora ma Kurenai-sensei...-
-Cosa le è successo?- scattò immediatamente buttando per aria le coperte.
-... non si sente bene, ha le doglie, la sto accompagnando all'ospedale.-
-Potrebbe essere un falso allarme, come gli altri, no?- disse Shikamaru ripensando alle altre quindici volte che la loro maestra li aveva mandati a chiamare solo in quella settimana.
-Non lo so... però sembrano più farti delle altre volte...-
-Arrivo subito.-
Riattaccò in tutta fretta, indossò la prima cosa che gli capitò sotto tiro ed uscì. Aveva cercato come meglio poteva di legarsi i capelli mentre correva per le strade deserte di una Konoha addormentata.

* * *

Prima di entrare in sala parto due infermiere le avevano detto di indossare la tuta e la cuffia protettive, lei aveva ubbidito senza fiatare. A Hinata tremavano le  mani. Si era messa di fianco alla sua maestra che era stesa su di un lettino coperta dalla vita in giù da un panno. Non aveva la minima idea di cosa fare. Kurenai allungò la mano verso di lei che la prese tra le sue. La sua maestra cominciò a stringerle, no, anzi, a stritolarle urlando in preda alle doglie.
L'ostetrica di fronte a lei aveva cominciato a dare direttive alle infermiere e a parlare alla sua maestra, ma Hinata non ascoltava, i suoni le sembravano ovattati, era nel panico più totale. Il suo cervello le diceva che doveva fare qualcosa ma non sapeva cosa, quindi strinse anche lei la mano della maestra.
-Kurenai-sensei, ce la può fare, respiri!- disse di getto avvicinandosi al volto della donna.
Ad Hinata sembrò essere passata un'eternità prima che il pianto del bambino invadesse la stanza, un'eternità fatta di grida della sua maestra e ordini impartiti dall'ostetrica alle infermiere.
-E' una bellissima bimba, signora, complimenti.- sorrise la dottoressa mostrando quella creaturina ancora così indifesa.
Kurenai rise sollevata e cominciò a piangere dalla felicità. Anche Hinata pianse di commozione nel vedere la figlia della sua maestra così piccola, rise tra le lacrime e tutta la tensione provata poco prima sembrò non essere mai esistita di fronte a quel dolce visino.
Poco dopo un'infermiera portò la neonata avvolta in una copertina vicino al lettino e la adagiò tra le braccia di Kurenai sorridendo.
La donna dagli occhi cremisi strinse tra le braccia quel piccolo fagottino e pianse ancora di più.
-Benvenuta, piccola Mirai.- sussurrò la maestra sorridendo dolcemente:-Io sono la tua mamma. Il tuo papà anche se non lo vedi, è qui anche lui, ci sarà sempre, lo senti, Mirai?-
La bimba aprì gli occhi rivelando una pupilla grigio-azzurrina e allungò i braccini paffuti per aria.
Hinata e Kurenai si guardarono e sorrisero, Asuma sarebbe stato il suo angelo custode.
-Grazie Hinata.- disse Kurenai in tono dolce alla corvina.
-E' il minimo che io potessi fare. Sarei io a doverla ringraziare per tutto ciò che ha fatto per me in questi anni.- la donna era stata l'unica persona che aveva creduto in lei e nelle sue capacità prima di chiunque altro, anche della sua famiglia, e quando Asuma-sensei morì e lei venne a sapere che la sua maestra era incinta si promise e le promise che l'avrebbe aiutata in qualsiasi modo. Shikamaru aveva fatto la stessa promessa ad Asuma, quindi tra una missione e l'altra si alternavano per aiutare o soltanto fare compagnia a Kurenai.
La maestra del Team 8 sorrise grata alla sua giovane allieva:-Prova a prenderla in braccio.-
-C-cosa? Io? I-in braccio?- la corvina aveva di nuovo iniziato a balbettare e aveva cominciato a contorcersi le mani.
-Si, non avere paura.- la incoraggiò Kurenai porgendole la bimba.
Hinata allungò la braccia ma lanciò un'occhiata interrogativa all'indirizzo della donna.
-Allora poggiala sull'avambraccio destro e mantienile la nuca con la mano, poi circondala con l'altro braccio poggiando la testa nell'incavo del gomito, così, brava!-
Hinata cercò di essere più attenta possibile, poi sorrise alla bimba, aveva quel visino così dolce, e quelle piccole manine paffute. La bimba fece una smorfia e cominciò a piangere.
-No, Mirai, non piangere.- le disse la Hyuga dolcemente cominciando a cullarla piano. Una ciocca di capelli corvini scappò dalla cuffia e cominciò a volteggiare sul volto della bimba facendole il solletico. Sulla faccina di Mirai comparve un sorriso sdentato, cominciò a muovere le manine alla ceca fin quando non afferrò la ciocca di capelli. Hinata rise intenerita dalla visione di quella piccola creatura appena venuta alla luce, poi guardò la sua maestra.
-Visto? Sei bravissima, l'hai fatta ridere.- sorrise Kurenai.
In quello stesso momento sull'uscio della stanza fece capolino Shikamaru con il borsone a tracolla:-Tutto bene, Kurenai-sensei?-
-Shikamaru!- lo accolse lei invitandolo ad entrare:-Certo, tutto bene.-
Il ragazzo annuì sorridendo alla donna, poi posò lo sguardo su Hinata e vide la bambina tra le sue braccia, si avvicinò e rimase incantato a guardarla.
-Mirai, ti presento il tuo futuro maestro, Shikamaru.- disse Kurenai.
Il ragazzo allungò la mano verso la neonata, le accarezzò una guancia e poi una manina, Mirai strinse tra le dita minuscole l'indice del moro che divertito rispose:-Piacere!-
I tre risero insieme felici ed emozionati.
-Mi dispiace ragazzi, ma ora devo chiedervi di lasciar riposare la signora Kurenai.- un'infermiera interruppe l'atmosfera che si era creata con un sorriso di scuse.
-Si, ha ragione.- rispose Shikamaru.
Hinata strinse tra le braccia la bambina prima di lasciarla tra le braccia della sua maestra.
I due ragazzi si voltarono un'ultima volta prima di uscire dalla stanza.
-Verrò da lei domani mattina, Kurenai-sensei.- sorrise la corvina.
-Tra qualche ora, praticamente.- precisò il moro sbadigliando.
Lei lanciò uno sguardo all'orologio della sala parto. Erano le tre del mattino!
-Esatto.- sorrise in risposta.
Hinata e Shikamaru se ne andarono affidando il borsone con il cambio di vestiti della maestra all'infermiera e lasciando la donna sola con la sua Mirai. L'unico e anche il più prezioso legame che le rimaneva con Asuma.

Il mattino seguente Hinata arrivò all'ospedale di buon ora. La prima cosa che fece, appena entrata nel reparto di ginecologia fu dirigersi verso il nido. Scrutò attraverso la grande vetrata trasparente in cerca della bambina che circa cinque ore prima era venuta alla luce, la trovò e sorrise vedendo che la piccola dormiva tranquilla. Rimase incantata a guardarla per qualche momento poi si riscosse e si allontanò dal nido cominciando a camminare per il corridoio.
-Qual è la stanza di Kurenai Yuhi-san?- chiese gentilmente appena incontrò un'infermiera.
La donna gliela indicò:-Primo corridoio a destra, terza stanza a sinistra.-
La corvina ringraziò e seguì le indicazioni. Arrivata di fronte la porta bussò ed entrò quando le fu detto “Avanti”.
-Buongiorno Hinata.- la salutò Kurenai sorridendo.
-Hinata!- Sakura si staccò dal letto della maestra per salutare la ragazza.
-Sakura! Tutto bene?- rispose Hinata.
-Certo! Kurenai-sensei mi ha raccontato di ieri notte, sei stata brava.- sorrise.
-Non ho fatto nulla... Ero praticamente terrorizzata...- balbettò imbarazzata la corvina.
-Non è vero!- intervenne la donna dal lettino:-Mi hai dato sicurezza, mi sei stata vicina, ciò conta molto per me.-
Hinata divenne tutta rossa.
-Kurenai-sensei ha ragione, Hinata non sminuire ciò che hai fatto, non è da tutti assistere a un parto.- sorrise la rosa facendole l'occhiolino.
Hinata ricambiò ancora imbarazzata, poi disse:-Come sta Kurenai-sensei?-
-Appena ho saputo che Kurenai-sensei aveva partorito sono corsa qui per sapere delle sue condizioni, ho chiesto al ginecologo e mi ha detto che il parto è andato magnificamente e che Kurenai-sensei e la piccola Mirai potranno tornare a casa questo pomeriggio.- annunciò l'allieva di Tsunade.
La donna dagli occhi cremisi sospirò sollevata:-Meno male.-
-Sono contenta!- esclamò la Hyuga:-Grazie per esserti preoccupata per Kurenai-sensei.-
-E' il mio lavoro.- rispose sorridendo:-A proposito, non ho ancora visto sua figlia.- disse rivolta alla donna.
-Perchè non ti fai accompagnare da Hinata mentre io faccio colazione?- domandò Kurenai.
Sakura guardò l'amica come a volerle chiedere il permesso, e lei annuì sorridendo.
-Okay, allora a dopo, Kurenai-sensei!- la rosa prese sotto braccio la mora e insieme si diressero al nido.

-Qual è?- chiese Sakura scrutando attraverso la vetrata.
-La terza culla della seconda fila.- rispose Hinata indicando una delle tante cullette del nido.
La rosa scrutò attraverso il vetro e quando finalmente trovò la piccola Mirai sorrise:-Ow, come è bella!-
-Vero.- rispose la mora perdendosi a guardare quel visino dormiente.
-Buongiorno, ragazze!-
Una roca voce maschile le fece girare di scatto:-Kakashi-sensei!- il sensto Hokage in persona era lì con il suo mantello bianco e il cappello indosso.
-Ha saputo la notizia?- chiese Sakura con un sorriso a trentadue denti stampato in volto.
L'uomo annuì:-Come è andata?- chiese poi alla Hyuga.
-Beh ieri notte verso l'1:30 mi è arrivata la chiamata della maestra, aveva le doglie, ed erano molto forti, quindi sono corsa subito per accompagnarla all'ospedale. Ho chiamato anche Shikamaru, c'era anche lui.-
-Shikamaru ha assistito al parto?!- esclamò sorpreso l'Hokage.
Sakura scoppiò a ridere seguita a ruota da Hinata:-Lei vuole scherzare, sensei, ma se lo immagina? E' stata Hinata ad assistere.-
Lo sguardo divertito dell'Hatake si spostò di nuovo sulla mora e lei riprese a parlare:-Diciamo che ero tanto confusa e tesa da non aver capito esattamente quello che è successo ma alla fine è andata bene, la bambina è sana e Sakura mi ha detto che la maestra sarà dimessa stasera.- sorrise inizialmente imbarazzata.
Kakashi si voltò verso la vetrata del nido:-Dov'è?-
Sakura gli indicò la culla di Mirai, e nel momento in cui l'uomo posò gli occhi su di lei, i suoi tatti sembrarono improvvisamente addolcirsi, lasciando che la maschera fosse increspata dal lieve sorriso che comparve sul suo volto.
-Andrò a congratularmi con Kurenai.- decise l'Hokage:-Ci si vede in giro!- disse mentre si allontanava alzando una mano in segno di saluto.
Qualche minuto dopo uno squadrone di ragazzi chiassosi occupò il corridoio.
-Naruto! Come al solito sei tu a fare casino! Siamo in un ospedale, datti una calmata!- lo rimproverò Sakura avvicinandosi minacciosa .
-Ma, Sakura-chan, è stato Kiba ad iniziare, dattebayo!- si lamentò il biondo:-E se proprio vogliamo dirla tutta anche quel teme fa la sua parte!- concluse riferendosi a Sasuke dietro di lui, il quale sbuffò. L'Uchiha sarebbe ripartito da lì a qualche giorno per il suo viaggio di redenzione.
-Ma Sakura-chan è la forza della gioventù!- gridò Lee alzando il pugno in alto. TenTen al suo fianco si spalmò la mano sulla faccia.
-Ragazzi, Fronte-spaziosa ha ragione, non dovete urlare qui dentro!- intervenne Ino guadagnandosi un'occhiataccia dalla rosa..
-Forse non dovevo portarvi con me...- sbuffò Shikamaru avvicinandosi al vetro che affacciava nel nido:-E' quella lì?- chiese poi rivolgendosi ad Hinata.
-Si.- rispose lei:-L'hai riconosciuta subito.-
-Sarà la mia allieva, dopotutto.- sorrise.
In un secondo i ragazzi si accalcarono tutti vicino alla vetrata per cercare di vedere la piccola.
Poi cominciarono a dire “Dov'è?”, “Spostati” o “Non la vedo!” e in quel corridoio regnò il caos più totale. In un unico punto erano concentrati i membri di quattro team, dodici ragazzi chiassosi in un unico spazio: un disastro.
-Ragazzi?! Ragazzi?!- li richiamò Sakura dopo l'ennesima occhiataccia ricevuta da un'infermiera, ma il gruppo sembrava non ascoltarla:-Ragazzi!- urlò la rosa e tutti si ammutolirono.
-Ci avevi detto di non urlare...- la apostrofò Kiba ghignando.
-Fai poco lo spiritoso, Kiba, vi cacceranno se non la smettete.- rispose lei guardandolo storto:-Ho un'idea, uno di noi andrà dentro e prenderà Mirai in braccio in modo che tutti possano vederla.-
Silenzio totale.
-Sakura, qui nessuno sa prendere un bambino in braccio.- intervenne Sai:-Non ci vuole certo un diploma per farlo, ma qui hanno tutti timore di andare perché nessuno ci ha mai provato.- il moro si guadagnò un'occhiata omicida dalla maggior parte del gruppo:-L'ho letto su un libro di psicologia.- disse ingenuo.
Sakura si accorse che, in effetti, quello che aveva detto Sai non era del tutto improbabile, sorrise pensando che bastasse davvero poco a far cadere i ninja più forti e coraggiosi:-Bene, allora che ne dici di andare tu Hinata? L'hai presa già in braccio, no?-
Tutti si girarono verso l'interpellata.
-I-io? Da sola?- balbettò la mora sentendosi troppi sguardi addosso.
-Vado io, però muoviamoci, prima che ci caccino fuori sul serio.- sbuffò Shikamaru.
I due ragazzi si entrarono nel nido dove li accolse un'infermiera:-Desiderate?- disse sorridendo. La stanza era insonorizzata, forse per questo la donna era tanto cordiale.
-Vorremmo vedere Mirai Sarutobi.- rispose il moro.
-Siete suoi parenti?-
-A dire il vero no...- stavolta fu Hinata a rispondere:-Io sono l'allieva di Kurenai-sensei, ho assistito al parto.-
-Ah, ora ricordo, bene, bene venite.- i due ragazzi seguirono l'infermiera fin quando non si fermò:-Eccola qui.- sorrise.
-Possiamo chiederle un ultimo favore? Vorremmo portare Mirai più vicina al vetro in modo che la possano vedere anche i nostri amici, è possibile?- chiese Shikamaru.
-Certo, ma cercate di non disturbare gli altri bambini.- sorrise la signorina prima di allontanarsi.
-Ciao, Mirai.-salutò Hinata chinandosi sulla culla.
-Buongiorno, Mirai.- disse Shikamaru. La piccola aprì gli occhi e sorrise.
Hinata e Shikamaru risero inteneriti.
-Ora sarà meglio muoverci se no quei pazzi lì fuori ricominceranno ad urlare.- disse il moro lanciano un'occhiata al vetro dove erano accalcati tutti i suoi compagni in attesa.
-Si. Vuoi prenderla tu?- chiese la corvina lanciandogli un'occhiata.
-Preferirei di no, ce ne saranno di occasioni in cui potrò farlo.- rispose infilandosi le mani nelle tasche.
La Hyuga sorrise e si chinò di nuovo sulla bimba, la prese per il piccolo busto portandosela al petto per poi adagiarla meglio tra le sue braccia, come le aveva insegnato Kurenai.
-Ecco fatto, Mirai, ora ti presento ai nostri amici.- le disse Hinata camminando verso il vetro seguita dal Nara.
Si fermò di fronte al vetro e si girò in modo da far vedere meglio la piccola ai suoi compagni. La Hyuga scrutò ad uno ad uno la reazione dei suoi amici: Lee piangeva come una fontana commosso, TenTen aveva gli occhi luminosi, le lacrime solcavano le guance di una Ino felice ed emozionata al tempo stesso, Sakura la abbracciava anche lei con gli occhi lucidi, Sasuke (anche se non lo dava a vedere) si notava benissimo che era felice, Naruto aveva prima guardato Hinata stupito e poi aveva abbassato lo sguardo verso Mirai sfoggiando il suo sorriso a trentadue denti, Shino era di solito impossibile da poter decifrare (dati gli occhiali e il collo alto del suo abbigliamento) ma la Hyuga poteva giurare di vedere un sorriso in quell'increspatura della sua espressione, Sai guardava incuriosito la piccola come se fosse la prima volta che vedesse un bambino, Choji si era apprestato ad asciugare con la manica una lacrima di commozione che era scappata dai suoi occhi e Kiba aveva stampato sulla faccia un sorriso enorme e gli occhi lucidi di emozione.
Intanto Mirai guardava la scena con gli occhi spalancati. Allungò le manine paffute verso il vetro e a quella sua reazione tutti i ragazzi risero.
-Per fortuna la stanza è insonorizzata.- commentò Shikamaru guardando intorno a lui tutti quei bambini assopiti.

Qualche minuto dopo Shikamaru e Hinata si erano riuniti ai loro compagni che avevano ripreso a parlare a voce troppo alta in quel corridoio d'ospedale.
-Ho avuto un'ideona, ragazzi!- esclamò Naruto.
-Shannaro!- un boato risuonò tra le mura dell'ospedale:-Per la centesima volta, Naruto, siamo in un ospedale, non devi urlare, in che lingua vuoi che te lo dica?!-
-M-ma Sakura-chan... perché sempre io?- mormorò con aria imbronciata il biondo tastandosi il punto della testa in cui la sua compagna di team l'aveva colpito:-Ho avuto un'idea.-
-Dobbiamo preoccuparci, dobe?- Sasuke lo guardò di sbieco.
-No.- gli rispose l'Uzumaki lanciandogli un'occhiata imbronciata, poi interruppe il contatto visivo e si rivolse agli altri sorridendo:-Perché domani non organizziamo una bella festa per Kurenai?- la proposta sembrò riscuotere successo in tutto il gruppo.
-Bella idea, Naruto!- esclamò Choji.
-Una vota tanto non hai detto una scemenza, bravo.- constatò soddisfatta Ino.
-Ehi!- esclamò Naruto assottigliando lo sguardo rivolto alla bionda.
-Bene, ci organizzeremo dopo però...- intervenne Shino:-Andiamo prima a congratularci con Kurenai-sensei.-
-Tutti dalla neo mamma!- esclamò Lee eccitato.
-Ragazzi, con calma!- ripeté Sakura per la centesima volta.
-Dai Sasuke, vieni anche tu!- ghignò Naruto con sguardo diabolico tirando il moro per la manica  sinistra vuota del braccio che la guerra aveva portato via con quello destro di Naruto. Era evidente che biondo volesse vendicarsi di ciò che prima gli aveva detto l'Uchiha.
-Idiota, la maglia!- rispose lui lasciandosi trascinare.
Il gruppo si avviò verso la camera della maestra, ma prima di seguirli Hinata si girò un'ultima volta verso Mirai e sorrise “Loro sono i nostri amici, imparerai a conoscerli, sono i migliori anche con i loro difetti. Potrai contare su di loro per qualsiasi cosa, e quando ne avrai bisogno ti faranno sempre tornare il sorriso...”
-Hina-chan, vieni?-
Hinata si riscosse dai suoi pensieri:-Eccomi!-  rispose ad Ino correndole incontro.
“Fidati di loro.”


Salve =)
Bene, non so da dove si uscita questa storia, un momento di delirio xD
Credo di non avere caratterizzato benissimo il momento del parto, per questo mi scuso ^^''
Ringrazio tutti coloro che sono arrivati fin qui, coloro che lasceranno una recensione e anche coloro che silenziosamente leggono =)
Alla prossima =)
_Mary Dattebayo_

  
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