Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: _Emerald    26/08/2015    3 recensioni
« Mikasa... » la chiamò debolmente, accarezzandole la schiena.
Lei si stese completamente sopra di lui e fece pressione sui gomiti in modo che potesse vederlo completamente in faccia. Si guardarono per qualche secondo uno negli occhi dell’altra, riscoprendo ancora una volta quel forte sentimento che li univa. In quegli occhi, perse il timore che gli attanagliava il cuore che venne sostituito dall’immancabile coraggio che lo caratterizzava. Eren le mise le mani nei morbidi capelli, inspirando il suo profumo ammaliante e mielato. La mora lo intimò a continuare quello che stava per dire.
« Mikasa io... voglio avere una famiglia con te. » soffiò dolcemente.

Un'unione che sancirà una promessa eterna.
{EreMika - ErenxMikasa, Post-serie}
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eren Jaeger, Mikasa Ackerman
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Hajime Isayama; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
©Shingeki no Kyojin, Hajime Isayama; Vietata la copia parziale o totale.
 
Unione
 
Un fresco venticello primaverile proveniente dalla finestra della camera da letto accarezzò dolcemente la guancia del giovane uomo, ridestandolo dal sonno pesante.
Sbatté per qualche secondo le palpebre, infastidito dai raggi di luce, per poi abituarsi alla luminosità e alla temperatura tipica del mese di marzo.
Lentamente, si girò su fianco sinistro ritrovandosi il viso a un palmo da quello di Mikasa. Aveva qualche ciocca di capelli neri che le copriva il viso, le rosee labbra erano dischiuse e il volto rilassato.
Poteva percepire sulle proprie labbra  il suo respiro, così caldo e invitante. Non resistette ed appoggiò delicatamente le proprie sulle sue, assaggiando il loro sapore e la loro morbidezza.

Sapevano di casa.

La pressione provocata risvegliò la mora che aprì gli occhi, confusa. Mise a fuoco la figura davanti a sé e i suoi occhi d’ossidiana incontrarono due occhi smeraldini.
« Eren, è successo qualcosa? » sussurrò con voce impastata dal sonno insieme ad uno sbadiglio che fece sorridere il suo compagno.
« È tutto apposto, tranquilla. Scusa per averti svegliato. Vado a preparare la colazione, tu riposati pure. » Fece per alzarsi quando sentì una stretta al polso. La mano di Mikasa, che intanto si era alzata a sedere, lo stava trattenendo.
« Aspetta! Resta un po’ con me. » disse sorridendo. Eren le sorrise di rimando, ritornando al suo fianco.
Si stesero sul letto e la mora si strinse saldamente al suo petto, inalando il profumo inebriante del ragazzo al suo fianco. Sentì il battito del suo cuore, così forte, che altro non era che la sua ragione di vita.
Avvicinarono tra di loro i piedi mentre le loro mani si univano perfettamente, come due pezzi di puzzle destinati a essere insieme.
I ricordi di cinque anni fa, tra le mura, riaffiorarono nella mente di Eren.

Non si era mai reso conto di quanto Mikasa lo amasse, di quanto tenesse alla sua salvezza. E lui la trattava malissimo, geloso della sua forza e irritato da quel suo comportamento iperprotettivo. Al pensiero gli venne da ridere. Com’era stato stupido a non capirlo.
Poi, l’illuminazione avvenne in quella missione suicida in cui lei lo aveva ringraziato di tutto ciò che aveva fatto; lo aveva ringraziato per esserle sempre stato vicino; lo aveva ringraziato per averle insegnato a vivere; lo aveva ringraziato per averle avvolto la sua sciarpa, accettandola nella sua famiglia. Ma l’unico che doveva ringraziarla era lui, debitore di una vita intera.
 
Erano passati cinque lunghi anni in cui la razza dei Titani fu sterminata e definitivamente eliminata, o quasi. Gli unici rimasti erano quelli che si trasformavano, come lui. Ora vivevano al di fuori di quella gabbia cementata ed era veramente come essere liberi. Insieme ad Armin avevano visto seriamente distese di ghiaccio, lande desertiche, acqua salata e l’oceano.

Oceano

Che nome meraviglioso. Un’immensa distesa d’acqua salata che aveva come sfondo l’alba mattutina.
Era proprio davanti a questa vastità che Mikasa si era dichiarata definitivamente, ricevendo indietro lo stesso sentimento amoroso da parte di Eren. Lì si erano dati il loro primo bacio e lì avevano fatto l’amore per la prima volta, avvolti dalla brezza marina.
Da quel momento non si erano mai lasciati andare, legati da quel famoso filo rosso del destino, leggenda che sua madre gli leggeva da bambino.  E l’altra estremità era legata a Mikasa, in quella sciarpa che racchiudeva in se stessa tutti i momenti intimi della loro vita.

Infatti era già da un paio di mesi che meditava riguardo al matrimonio ma non aveva mai avuto il coraggio per paura di fare passi troppo avanti, correndo troppo in fretta. Pensando che ciò potesse rovinare il loro rapporto.
Ma decise che era giunto il momento perché, riguardando nel suo passato, aveva capito che lei non lo avrebbe mai lasciato solo ma lo avrebbe sostenuto anche nei momenti più difficili. Aveva capito che lei aspettava solo lui.
Aveva capito che lei era la sua anima gemella.
 
« Mikasa... » la chiamò debolmente, accarezzandole la schiena.
Lei si stese completamente sopra di lui e fece pressione sui gomiti in modo che potesse vederlo completamente in faccia. Si guardarono per qualche secondo uno negli occhi dell’altra, riscoprendo ancora una volta quel forte sentimento che li univa. In quegli occhi, perse il timore che gli attanagliava il cuore che venne sostituito dall’immancabile coraggio che lo caratterizzava. Eren le mise le mani nei morbidi capelli, inspirando il suo profumo ammaliante e mielato. La mora lo intimò a continuare quello che stava per dire.
« Mikasa io... voglio avere una famiglia con te. » soffiò dolcemente.

Gli occhi della ragazza si spalancarono leggermente e le sue gote di tinsero di rosso. Ci mise un po’ di tempo prima di ingranare la dichiarazione che le aveva sussurrato. Le sembrava di vivere in un sogno che stava per realizzarsi, quel sogno che la confortava di notte e la faceva sperare di giorno. Il suo sogno, in quel momento, era proprio lì davanti a lei, con quei suoi enormi occhi verdi che la scrutavano, in attesa di una sua reazione. Che sarebbe presto arrivata.
« C-come? » chiese con incredulità presente nella sua voce. Aveva sentito male oppure era veramente parte di un suo quotidiano sogno ad occhi aperti?
« Voglio avere una famiglia con te. » ripeté con serietà Eren. Il primo passo era fatto, ora mancava solo una cosa.

La fece scendere dal proprio corpo, la prese in braccio e la appoggiò in piedi, sul pavimento. Senza dirle nulla, andò senza fretta vicino all’attaccapanni dove vi erano le loro giacche. Prese la sua e rovistò nella tasca interna del giubbotto, dove prese un piccolo cofanetto di morbido tessuto.
Mikasa non sapeva cosa dire, era paralizzata dallo stupore e le sue gambe a stento la tenevano in piedi. Si vide avvicinare Eren che, inchinandosi davanti a lei, le prese delicatamente la mano sinistra. Aprì il cofanetto, al cui interno vi era un piccolo anello.
Era in oro bianco e alla suo centro era presente un piccolo diamante, che brillava alla luce del sole. Al suo interno, vi era incisa una frase:

“Avvolgerò quella sciarpa ogni volta che ce ne sarà bisogno”

Era la frase che lui le disse cinque anni fa, quando Mikasa gli aveva aperto il proprio cuore. Gli occhi le si inumidirono e le lacrime minacciavano di scendere da un momento all’altro.
Eren cominciò a parlare spontaneamente, guardandola dritta dentro i suoi occhi.
« Quando ci incontrammo per la prima volta eravamo solo dei bambini cresciuti troppo in fretta. Non abbiamo potuto assaporare la bellezza infantile, non abbiamo potuto bearci del fascino della fanciullezza. Quando ti ho salvata, l’ho fatto perché era il mio cuore che lo richiedeva, perché sapevo che non potevo lasciarti affrontare tutto da sola. Combattendo abbiamo vinto. E lo abbiamo fatto anche quando abbiamo sterminato la razza dei Giganti. Abbiamo combattuto mettendo a rischio le nostre vite per un futuro migliore. Un futuro di gioia, amore e libertà.
Tu mi salvavi perennemente, mettendo la tua preziosa vita a repentaglio. E io, stupido com’ero, non mi ero mai accorto del perché tu mi salvassi. Pensavi che facendo ciò, avresti potuto saldare il debito nei miei confronti, per averti salvata ed accolta in famiglia. Ma tra noi non c’è mai stato nessun debito. E quella sciarpa è la prova del nostro profondo legame, instaurato sin da bambini.
Col tempo ho capito quanto ti amo e quanto tu ami me. Io voglio te nella mia vita, io voglio te nel mio futuro. E ogni giorno della mia vita voglio passarlo al tuo fianco. »

Le lacrime sgorgavano copiosamente dagli occhi della mora, le labbra erano coperte dalla sua mano destra e le gambe le tremavano leggermente dalla gioia. Finalmente il suo sogno sarebbe divenuto realtà.
« Mikasa Ackerman, vuoi avere lo splendido onore di diventare mia moglie? »
Improvvisamente, il ragazzo si sentì cingere il corpo da due esili braccia che identificò come quelle di Mikasa. Lo stringevano fortemente, come per assicurarsi che non fosse frutto della sua immaginazione. Per assicurarsi che quella situazione stesse avvenendo veramente.
Mikasa si scostò leggermente e sussurrò un semplice e flebile:
« Lo voglio. »

Le sorrise amabilmente, poi le riprese la mano sinistra delicatamente e le infilò nell’anulare l’anello che sanciva la loro promessa.
Le prese il viso tra le mani e lo avvicinò al suo. Si guardarono intensamente, l’uno nell’altro. Entrambi esprimevano amore, calore, affetto e desiderio. Unirono le proprie labbra come se fosse la prima volta. Si assaporarono completamente e le loro lingue si fusero in una danza romantica e sensuale, corteggiandosi a vicenda.

Finalmente poteva unirsi a lei definitivamente, per tutta la durata della propria vita.

E fecero l’amore, ancora e ancora, come se fosse la loro prima volta in quella distesa di sabbia davanti all’infinità oceanica. Si amarono, si unirono con corpo anima e cuore, diventando un’unica cosa. Giurarono amore eterno in quell’atto puro che decretava la loro unione.
 
Note dell’autrice:
Ehilà! Innanzitutto, grazie per aver anche solo letto per curiosità! Grazie di cuore.
Questa fanfiction è nata leggendo il capitolo 50 del manga, capitolo che mi ha fatto letteralmente impazzire di gioia! Quindi, forse per felicità di ciò o anche perché forse la mia OTP (*_*) potrebbe diventare canon, ho deciso di scrivere questa cosa.
Spero sia di vostro gradimento! Ringrazio chiunque sia arrivato fino a qui, e anticipo il ringraziamento per quelle anime buone che mi scriveranno una recensione (critica o positiva che sia)!  ^^
_Emerald
   
 
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