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Autore: Meramadia94    26/08/2015    2 recensioni
Le tartarughe incontrano la giovane Paige, una ragazzina rimasta orfana da piccola e che ha sempre avuto come unico vero affetto il fratello maggiore, Robert. Ma adesso è scomparso, rapito da ignoti. Inizia così una corsa contro il tempo per salvare il giovane. Nel frattempo, una delle tartarughe inizia a riscoprire un sentimento che credeva non dovesse appartenergli.
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leonardo Hamato, Nuovo personaggio, Sorpresa, Splinter, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~Fu meraviglioso vedere Paige abbracciata a suo fratello, ancora sotto le coperte, seduto sul letto.
Per tutto i presenti fu come un balsamo che li aveva ripagati di tutte le paure e le ansie che avevano sopportato negli ultimi, infernali giorni.
Paige indossava una maglia a righe bianche e rosse, jeans chiari ed un paio di scapre da ginnastica bianche.
I capelli castani erano liberi, morbidi sulle spalle.
Trucco leggerissimo, ma che la rendeva bellissima.
Almeno per Leo.
'' Sei ancora vivo allora...''- fece Karai nascondendo un sorriso.
Robert la squadrò e poi le rispose a tono -'' Anch'io sono lieto di rivederla, signorina Oroku...''
Paige si frappose fra i due, porgendo finalmente al fratello quella domanda che per giorni aveva logorato sia lei che i suoi amici.
'' Rob, ma che è successo? Chi è questo Bishop, e perchè ce l'ha tanto con te? E i nostri genitori?''
Robert le fece segno di calmarsi e di fare una domanda alla volta.
Robert decise di rispondere.
Sua sorella aveva rischiato la sua vita per aiutarlo, e lo stesso i suoi bizzarri amici.
Il minimo che poteva fare era dire loro tutto quello che era accaduto.
'' Ero andato a quel party per occuparmi del reportage dell'evento...''- spiegò Robert dopo aver bevuto un sorso di succo di mirtilli -'' un lavoro come tanti, forse solo leggermente più noioso... fino a quando non ho visto Bishop  che chiedeva all'ospite d'onore un finanziamento per le sue ricerche.
L'ho riconosciuto subito. Credevo fosse un collega di nostro padre e mi sono stupito che non mi avesse rivolto la parola, così ho indagato.
Sì, conosceva mio padre... ma in un modo che non gli piaceva affatto.''
'' Vediamo se indovino.''- fece Leo alzando la mano -'' vostro padre aveva scoperto un paio di cosette su Bishop che l'avrebbero distrutto, se solo fossero divenute pubbliche.''
Robert annuì, senza staccarsi dalla sua sorellina.
'' Esattamente. Papà era un investigatore privato che spesso e volentieri collaborava con la polizia e qualche agenzia governativa.
Una di queste, la E.P.F gli aveva chiesto di raccogliere informazioni su un loro agente, il loro migliore agente, il più ligio al dovere... ma anche il più ossessionato.
Lo sospettavano di aver commesso negli anni, diversi crimini contro la morale umana.''
'' Posso dirtelo per esperienza personale... avevano ragione. Dannatamente ragione.''- fece Michelangelo, che tra i suoi fratelli era quello più segnato dal loro primo incontro con il sadico scenziato.
In fin dei conti, era lui che aveva rischiato di essere sezionato... quella faccia priva di rimorso, quel bisturi rotante, la consapevolezza che niente e nessuno lo avrebbe aiutato, che i suoi fratelli non potevano fare nulla per lui... la speranza costante di svenire per non dover sopportare il dolore... avevano accompagnato le sue notti per molti mesi.
Robert annuì.
'' Puoi dirlo forte... sequestri. Insabbiamenti. Informazioni false... aveva raccolto abbastanza prove da farlo rinchiudere per il resto dei suoi giorni in un carcere di massima sicurezza, se non addirittura peggio.''
'' Ma non è successo... e i vostri genitori sono morti.''- fece Casey con il tatto di un pachiderma, beccandosi un 'occhiata assassina da parte di tutti i presenti.
L'umano si fece piccolo piccolo e Robert riprese il suo racconto.
'' Ha appiccato l'incedio a casa nostra dopo aver stordito i nostri genitori con un potente sedativo e l'ha fatto passare per una tragica fatalità.
Ha appiccato l'incendio perchè non voleva solo uccidere l'uomo che poteva incriminarlo e quelli che avrebbero potuto far luce sulla sua morte... ma anche sulle prove che lo incriminavano per bene.''
Era tutto chiaro: Bishop sapeva che Alfred Collins aveva raccolto qualcosa su si lui... foto, nastri, intercettazioni, appunti di qualche esperimento firmati di suo pugno... ma un omicidio a sangue freddo avrebbe destato sospetto, specie a quelli della E.P.F.
Quindi aveva deciso di prendere due piccioni con una fava: uccidere tutta la famiglia e distruggere ogni prova in un colpo solo.
'' Credeva che il dossier contro di lui fosse andato distrutto con l'incendio, ma quel che non sapeva era che papà non l'aveva nascosto in casa o messo in qualche banca come se fossero gioielli, titoli o denaro... ma l'aveva seppellito in giardino, al sicuro da quel terribile rogo.''
Gli occhi dei presenti brillarono.
Quindi esisteva un modo non solo per battere Bishop ma anche per renderlo inoffensivo... per sempre.
Milioni di persone morte o che si erano trasformate in creature rivoltanti avrebbero finalmente ottenuto giustizia, le loro famiglie e i loro amici avrebbero avuto risposte degne di questo nome... e a milioni di vite sarebbe stato risparmiato questo terribile calvario.
Nella speranza che tale dossier...
'' Hai trovato questo dossier?''- fece Splinter speranzoso.
Non vedeva l'ora di sentire che quel mostro non sarebbe stato più una minaccia ne per lui ne per la sua amata famiglia.
Robert annuì con gli occhi che brillavano -'' Sì. E non solo è in buone condizioni, ma posso E' aggiungerci anche la mia testimonianza. E' ancora dove l'ha sotterrato papà.''
'' Fantastico...''- fece Raffaello euforico.
Vedere Bishop rovinato... non l'avrebbe pestato a sangue, ma sarebbe stato comunque un grande spettacolo.
Casey ed April uscirono di casa prendendo la macchina per fare un po' di spesa: quella sera si sarebbe festeggiato.
Ma rimaneva ancora un mistero da chiarire.
'' Come hai fatto a capire che Bishop era coinvolto?''- chiese Donatello incuriosito.
La risposta non si fece aspettare -'' Lo avevo riconosciuto da una foto che mio padre mi aveva tolto dalle mani un paio di giorni prima di morire... credevo fosse un suo collega e volevo dirgli che secondo me c'era qualcosa di strano nel verbale della morte dei nostri genitori, ho indagato un po' su di lui...''- e la verità lo aveva colpito come uno schiaffo.
Era rimasto orripilato nel leggere qual dossier ed ascoltare i nastri che contevano tutte le sue nefandezze.
Milioni di vite distrutte.
Ed altre milioni avrebbero sofferto per mano sua.
Ma ora sarebeb finito tutto.
Doveva solo scrivere il pezzo e Bishop sarebbe diventato un orrore del passato.

'' Mi mancherà questo posto...''- fece Paige passeggiando assieme a Leo nel bosco dietro la fattoria.
Era talmente felice in quel momento, che quasi le sembrava di star sognando... suo fratello era sano e salvo, finalmente sapevano chi era stato e perchè a renderli orfani quando erano piccoli, stavano per tornare in città... ed era in compagnia del ''ragazzo dei suoi sogni''.
Fino a pochi giorni fa, non avrebbe potuto nemmeno sperare in uno sviluppo così felice data la situazione che li aveva coinvolti.
Le paure, le ansie, i dubbi... puf! Spariti come bolle di sapone.
Però ad essere onesti le sarebbe mancata la pace di quel luogo... quel luogo che lei e Leonardo avevano imparato a sentire un po' loro.
'' Beh... so che non è bello come questo bosco... ma un posto tutto nostro ce l'abbiamo anche in città.''- fece la tartaruga senza lasciarle la mano.
'' Davvero?''- fece Paige incuriosita -'' e dove?''
'' L'appartamento sopra il ristorante.''- fece Leo.
Per quanto fosse stata brutta la situazione che li aveva costretti a nascondersi lì dentro per una notte e la paura che aveva accompagnato i loro cuori in quella notte dove poteva consumarsi un delitto... quel posto era pur sempre parte della storia che li aveva fatti innamorare.
'' Malgrado l'odore permanente di pollo fritto... rimane pur sempre un posto nostro. Potrebbe diventare qualcosa come, il nostro mondo fuori dal mondo.''
Un posto in cui il tempo si fermava, le differenze scomparivano, il resto del mondo diventava inesistente e l'unica cosa che contava era l'affetto sconfinato che l'uno sentiva per l'altra.
'' Un posticino in cui potremmo ritrovarci ogni tanto... senza gli sguardi dei miei addosso...''
''... o quello di mio fratello, come idea devo ammettere che non è male.''- concordò Paige.
Averlo ritrovato la rendeva felicissima e adesso l'unica cosa che voleva era godersi il suo fratellone il più possibile... ma al momento, il reporter nulla sapeva del legame particolare che univa sua sorella al leader del gruppo che lo aveva salvato.
Paige non voleva tenerglielo nascosto, anzi, non vedeva l'ora di dirglielo, e sapeva che Robert sarebbe stato felice quanto lei ( o almeno ci sperava.... in fin dei conti era sempre stato lui a dirle che avrebbe potuto innamorarsi di chiunque, purchè avesse un cuore nobile) ma tutta la questione del rapimento, la sparatoria, le torture, il rischio di morire prima per mano di Bishop e poi a causa di una pallottola... non c'era stato tutto quel tempo per annunciargli di aver trovato, in mezzo a tutta quella confusione, l'amore della sua vita.
'' Tremo all'idea di tornare a New York però...''- confessò Paige. Un altro motivo per cui le dispiaceva lasciare la fattoria.
Sapeva che Bishop li aveva aspettati e non si sarebbe fermati fino a quando anche la più piccola prova contro di lui non si fosse ridotta al nulla.
Prove... e testimoni.
'' Non ti biasimo...''- fece lui abbracciandola. Bishop... nonostante a cinque anni avesse deciso che non avrebbe permesso a nessuno di fargli paura, quell'uomo lo inquietava. Non era una bella sensazione addormentarsi e svegliarsi su un tavolo operatorio vicino ad un pazzo che voleva divertirsi a giocare all'allegro chirurgo e sottoporlo alle più indescrivibili torture solo per curiosità.
Ricordava ancora il suo primo incontro con l'agente... l'idea di veder i suoi fratelli soffrire senza poterli aiutare batteva la paura di fare una fine così indegna di molto.
Non poteva quindi che condividere il terrore della ragazza nel ritrovarsi davanti quell'uomo che pareva avere il ghiaccio nelle vene oltre che nel cuore.
Ammesso e non concesso che ne avesse uno.
Ma di una cosa ne era sicuro: la amava. Più di quanto avrebbe mai potuto amare chiunque altro. Quindi se Bishop voleva fare del male a lei o far soffrire qualcuno a lei caro solo per farla soffrire... beh, avrebbe messo fine lui stesso ai giorni di quell'essere malefico.
'' Non aver paura... ne usciremo. Vivi. E a testa alta. Lo sai no...''- fece lui carezzandole i capelli per tranquillizzarla -'' Bishop non ha armi contro di voi adesso. Tuo fratello pubblicherà l'articolo che lo incrimina con tanto di prove, finirà in prigione per esperimenti non autorizzati, sevizie e torture verso terzi... e per lui sarà finita.''
Paige sorrise, decisamente più tranquilla, poggiando il capo sul petto del mutante -'' Tu sei con me, vero?''
Leo sorrise stringendola più forte -'' Io con te ci sarò fino alla fine del mondo.''

Quella sera c'era aria di grande festa nella fattoria.
E come avrebbe potuto essere diversamente?
Robert si era perfettamente ristabilito e a breve uno dei loro nemici più temuti sarebbe stato messo in ginocchio dalla giustizia e non avrebbe più fatto del male a nessuno.
Soprattutto in nome di qualche sua mania di grandezza o qualche delirante idea per proteggere la Terra.
'' Sono certo che l'articolo verrà un capolavoro.''- fece il maestro Splinter verso il giovane Robert.
Il giovane reporter sorrise con innocente vanità.
'' Grazie maestro Splinter... e grazie di cuore a tutti voi per aver protetto mia sorella ed avermi salvato la vita.''- fece con occhi pieni di gratitudine verso le tartarughe ed i loro amici umani -'' Ho un debito con voi.''
'' Non c'è di che, amico.''- fece Michelangelo con un sorriso sbarazzino -'' però se proprio ci tieni... noi andiamo matti per la pizza... AHIO!''
Splinter gli aveva pestato il piede con il bastone, anticipando uno scapellotto da parte di Raffeaello, suscitando l'ilarità generale.
'' Ma che ho detto?''- fece l'arancione.
'' Quello che Michelangelo vuole dire...''- fece Donatello porgendo al reporter un bicchiere di spumante che Casey aveva comprato quel pomeriggio quando era andato a fare la spesa proprio per l'occasione -'' è che il modo migliore per ripagarci sarà leggere il tuo articolo.''
'' Però facci un favore...''- aggiunse Raffaello -'' quello psicopatico... annientalo.''
Robert sorrise -'' Contaci amico. Vedrai che dopo non sentiremo più parlare di lui.''
Paige si appoggiò a Leo, il quale senza farsi notare le strinse amorevolmente la mano.
Che meraviglia era amare qualcuno fino al punto di sentirsi male...
Solo una cosa bastava per rendere quel momento perfetto. Fare coming out con i loro cari, sul sentimento che li stava tenendo legati a doppio filo.
Un momento posticipato dal cellulare di Karai che aveva iniziato a suonare.
'' Dev'essere Chaplin che si chiede se siamo ancora vivi o meno... scusate.''
Karai rispose al cellulare e divenne pallida come una lastra di marmo con la stessa velocità con cui una moneta cadeva a terra.
'' Tieni è per te...''- fece la kunoichi passando l'apparecchio telefonico ad una confusa e propensa ad impaurirsi Paige.
'' Pronto, chi...''- anche Paige divenne pallida, ma molto più di quanto non fosse Karai -'' Ma cosa...''- a poco a poco la paura lasciava il posto alla rabbia e all'indignazione -'' Non te la caverai in questo modo, non stavolta... tu provaci e giuro che... pronto? pronto? PRONTO?!?''
Niente da fare... aveva riattaccato.
'' Che è successo?''- fece Robert a nome di tutti, sinceramente preoccupato.
Aveva un terribile sospetto.
'' Bishop... ha scoperto che siamo tornati in città... ha preso Toby.''- annunciò con voce concitata e prossima al collasso.
Per i presenti fu come ricevere una doccia gelata.
Robert si prese il viso tra le mani coprendosi la bocca per non gridare.
'' Vuole fare uno scambio... tutto quello che abbiamo contro di lui in cambio di Toby.''- riprese la giovane.
'' Ho un po' paura a farti questa domanda... e se tu... se noi, rifiutassimo?''- fece Michelangelo.
Per tutta risposta si beccò uno scapellotto dal fratello testa calda.
Però Paige non gli negò una risposta -'' Gli causerà un' emorragia celebrale... e nella migliore delle ipotesi resterà come un vegetale per il resto dei suoi giorni.''
L'arancione si rivolse al fratello dalla benda viola, con gli occhi che tremavano dall'orrore e dall'angoscia.
'' Può fare questo, Donatello...?''- chiese speranzoso, pregando ogni santo in paradiso che il fratello gli dicesse che la probabilità che Bishop stava solo bluffando era molto alta.
Speranza destinata ad essere delusa purtroppo.
'' Non voglio allarmarvi ma... credo che potrebbe fare anche di peggio.''
'' Noooo, tranquillo Don, non ci hai allarmati...''- fece Mik sarcastico -'' ci hai solo TERRORIZZATO!''
Gli occhi dei suoi fratelli, di Karai, del suo maestro e dei due amici umani gli fecero segno di tacere.
Paige era diventata bianca come una lastra di marmo e Leo fu costretto a sorreggerla, con il timore che gli svenisse tra le braccia.
Robert invece si era messo le mani nei capelli con un' espressione più che disperata dipinta in volto.
'' Mio Dio, Mio  Dio, Mio Dio...''- sembrava essersi trasformato in un disco rotto.
Nessuno poteva credere a quanto era appena accaduto... solo trenta secondi prima stavano brindando al giusto finale per quella brutta storia, Paige aveva addirittura pensato di approfittare dell'occasione per annunciare al fratello di essersi innamorata... e l'incubo era ricominciato.
'' Manderò una squadra di ninja super addestrati a recuperare Toby.''- propose Karai.
Si, adesso Raph ne era convinto: la kunoichi insopportabile che aveva conosciuto era stata DECISAMENTE rapita dagli alieni ed al suo posto avevano lasciato una persona che se non proprio simpatica, per lo meno certe volte sembrava avere una perfetta sintonia con il suo modo di pensare.
'' Karai Saki, non toccare quel telefono.''- fece la voce morta di Robert.
Il reporter si voltò.
Raramente Paige lo aveva visto con quell'espressione dipinta in volto... non sapeva nemmeno come classificarla.
Sembrava rassegnata, ma allo stesso determinata.
'' Hai un piano migliore in mente?''- fece Raph speranzoso. Gli andava bene qualsiasi cosa, bastava che implicasse un alto livello di azione.
Moriva dalla voglia di pestare Bishop nemmeno fosse un tamburo.
Giusto per fargli provare la sensazione che si provava a stare dall'altra parte.
'' Si...''- fece il reporter come se fosse in uno stato di catalessi -'' eseguiamo i suoi ordini con estrema pignoleria...''
''... e quando pensa di aver vinto, gli diamo la più grande batosta della sua vita, mi piace.''- fece il rosso facendo roteare i suoi sai con gli occhi che brillavano.
Robert però dissentì.
'' Io volevo dire... e speriamo che ottenuto quello che vuole, ci lasci in pace.''
I presenti sgranarono gli occhi dalla sorpresa.
'' Non ho capito... che ha detto?''- fecero April e Casey quasi in coro rivolti a Paige guardandola come per dire -'' Scherza, vero?''
Paige sembrava sconvolta quasi quanto i suoi amici.
'' Ti spiace ripetere?''- fece Donatello.
'' Avete capito perfettamente invece... gli consegno tutto quello che vuole.''- continuò Robert con voce apatica.
'' So di fare una domanda ovvia... e l'articolo?''- domandò Leo innocentemente.
Robert parve riprende vigore oltre che colore -'' L'articolo è morto, Leonardo. Non se ne fa più niente.''
Karai lo guardò sarcastica e a braccia conserte -'' Che fine ha fatto il tuo motto.... Cercare la verità e renderla pubblica malgrado le possibili conseguenze? Parole tue.''
Robert non si fece problemi a risponderle.
'' Sì, è vero l'ho detto... ma non avevo considerato tutte le variabili.''- nel dir così poggiò una mano sulla spalla di sua sorella, con gli occhi che imploravano pietà e perdono -'' Mi dispiace tanto Paige... ero così divorato dal pensiero di dover rendere giustizia a mamma e papà che non ho pensato alle conseguenze... tu hai rischiato di morire, i tuoi amici hanno rischiato la loro per salvare la mia... e adesso ci è andato di mezzo Toby, un ragazzo completamente estraneo ai fatti.
Lo capisco quando è il momento di fermarsi... ma avrei dovuto capirlo prima.''
I presenti avevano gli occhi sgranati dalla sorpresa... quindi Bishop... aveva vinto?
No, non potevano accettarlo.
Non dopo tutto quello che avevano passato... dopo tutto quello che Robert e Paige avevano passato... però come biasimare la scelta che Robert stava facendo?
Ogni giornalista sapeva che a seconda dello scoop che inseguiva, qualche rischio era sempre compreso nel ''pacchetto''.
Ma adesso era tutta un'altra storia: Bishop, a causa dell'articolo che avrebbe potuto mettere la parola fine ai suoi esperimenti, aveva preso di mira un ragazzo che con quel mondo non aveva nulla a che vedere e del quale non avrebbe mai dovuto sapere niente.
E adesso invece lo aveva scoperto... e nel modo più terribile che ci fosse.

'' E' colpa mia...''- borbottò Paige seduta sullo scalino della fattoria. Dopo il terribile annuncio del rapimento dell'amico e compagno di scuola, aveva chiesto nel modo più tassativo di rimanere sola e non si era nemmeno accorta che Karai l'aveva raggiunta, mentre gli altri vinti dallo stress arretrato ed appena ricevuto da quella telefonata erano crollati-'' è tutta colpa mia...''
La kunoichi cercò di consolarla, seppur lei stesse ritenesse di non essere la persona più indicata per consolare qualcuno. Chiunque esso fosse.
'' No, questo non dirlo.''
'' E invece sì...''- insistè la ragazzina -'' sono stata io ad avere l'idea di rivolgermi a lui... non lo dovevo coinvolgere...''
'' Non avevi altra scelta. Dovevi pensare a salvare Robert in quel momento.''- si, se ne accorgeva da sola... aveva fatto la scelta più sensata nel ripulire l'impero del padre dalle sue varie illegalità e rimetterlo insieme e diventare una vera filantropa che prestare soccorso emotivo alle persone.
D'altro canto... non era stata addestrata per questo.
'' E' tutta colpa mia.... sto rovinando la vita di tutti quelli che conosco... Ho impedito a Robert di ottenere giustizia per i nostri genitori, ho messo in pericolo la vita di Toby...''- e a breve avrebbe rovinato anche la vita dell'amore della sua vita. Ne era certa.
In un modo o nell'altro... anche Leonardo avrebbe rischiato la sua vita per quella storia.
Robert, Toby e Leonardo. Li amava tutti e tre, ognuno di un amore diverso... ma ognuno di loro aveva rischiato, stava rischiando... sarebbe accaduto qualcosa di terribile.
'' Forse possiamo impedirlo...''- fece la kunoichi pensierosa -'' ma non da qui.''
Paige la guardò come se avesse visto una speranza di salvare Toby, la possibilità di rendere giustizia ai suoi genitori e la professionalità di suo fratello in un colpo solo.
'' Hai in mente un piano?''
'' Non ne sono certa...''- fece la ninja -'' ma a New York potremo dirlo con più certezza... vieni.''
La mattina dopo Leonardo si sarebbe certamente accorto della loro assenza... come Raffaello si sarebbe accorto dell'assenza della moto e si sarebbe infuriato.
Ma Bishop era un soggetto troppo pericoloso per cedere al suo ricatto.
Doveva essere fermato e quella era la loro unica occasione. Sprecarla era fuori questione.
Dopo sarebbe diventato ancora più pericoloso.
Inoltre... anche se suo padre non era mai stato di quell'avviso, Karai odiava nel modo più profondo i danni collaterali.
E in quel momento, ce ne poteva essere uno.
Si chiamava Toby Mitchell ed in ogni caso, Bishop non gli avrebbe permesso di ritornare alla sua vita normale.
Come non lo avrebbe permesso ai Collins.
No, non era un buon affare decidere di assecondarlo.
Inoltre c'era un altro buon motivo che la spingeva ad intervenire... Paige si sentita responsabile dell'accaduto per aver coinvolto l'amico.
Se era davvero l'anima gemella di Leonardo... facile immaginare le conseguenze su di lei.
Leonardo.
Era per questo che voleva aiutare Paige.
Malgrado tutto... gli voleva ancora bene. Certo, non era amore, ma se aiutare la sua ragazza era l'unico modo per saldare quel debito che aveva con lui... l'avrebbe fatto.
'' Siamo abbastanza lontante... accendiamo il motore.''- fece la ninja mettendosi il casco rosso e porgendo alla ragazzina quello viola.
Quando furono sicure di essere lontane dalla fattoria, ergo di non essere sentite, la ninja mise in movimento la moto ed assieme sfrecciarono verso la città.

  
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