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Autore: LorasWeasley    26/08/2015    10 recensioni
AU|Hogwarts [Solangelo|Caleo|Percabeth]
Raccolta di One-Shot
"-Perché lo stai facendo?
Mormorò Nico con lo sguardo concentrato sulla benda che gli stava avvolgendo intorno al braccio per proteggere la ferita.
Il ragazzo si fermò un solo istante, poi riprese tranquillamente dopo una scrollata di spalle – Perché non dovrei?"
...
"-Non te l’ho rubata, la stavo solo aggiustando- spiegò il ragazzo senza neanche alzare lo sguardo, troppo concentrato nel suo lavoro.
Sentì la risata della ragazza –Hai presente che avrei potuto benissimo fare con un incantesimo?
Le guance di Leo s’imporporarono e a quel punto alzò lo sguardo, mossa decisamente sbagliata, diventò anche più rosso di prima. Davanti a se c’era la ragazza più bella che avesse mai visto."
...
"-Frena, frena, frena! Tu hai visto me? Sembra che un bambino mi abbia vomitato addosso! Tranquilla non sarai tu al centro dell’attenzione.
Le porse la mano –Posso avere l’onore di essere il tuo cavaliere?
La ragazza alzò gli occhi al cielo, però accettò la mano e si alzò in piedi."
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Leo/Calipso, Nico/Will, Percy/Annabeth
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'CrossOver Solangelo'
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Spero davvero che voi leggiate qui prima del capitolo, non ci metterò molto.
Volevo farvi sapere che quest capitolo è davvero importante per me.
E' stato il primo della raccolta ad essere uscito dalla mia testolina, quindi grazie a questo è venuta fuori poi tutta l'idea.
Io lo amo. Amo la Solangelo più di qualsiasi altra coppia e tra tutto quello che ho scritto (non solo qui, ma in generale) questo è quello che amo di più.
Spero davvero che non ci siano errori in modo che lo possiate gustare per bene.
Non vi trattengo più, buona lettura. Deh

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25 Maggio - Nico
Persefone mi ha fatto riflettere. Sai che non mi sono mai intromesso in queste cose, ma ha ragione lei. Non permetterò che il nome di famiglia venga deriso per colpa di una tua stupida cotta. Perché non solo è un ragazzo, ma è anche un mezzosangue.
 
Erano queste le parole scritte nella lettera che ormai Nico teneva accartocciata nella mano.
L’aveva letta così tante volte che gli si era impressa a fuoco nella mente.
Quando aveva raccontato a suo padre di Will Solace, lui non aveva fatto nessun problema, adesso però gli era arrivata quella lettera, perché Persefone era riuscita a fargli il lavaggio del cervello.
L’aveva fatto solo perché lo odiava e intendeva rendergli la vita un inferno, non che Nico gli avesse mai fatto qualcosa, ma lei, ogni volta che lo guardava, poteva benissimo vedere il tradimento di suo padre. Lui era il frutto di quel tradimento, non doveva essere facile, magari poteva anche compatirla.
Era seduto in fondo le scale del sotterraneo, le ginocchia rannicchiate al petto, stringeva così forte la pergamena che quasi sperava di farla scomparire.
Non c’era nessuno, erano tutti fuori per godersi il bel tempo.
Per questo, quando sentì pronunciare il suo nome, pensò che fosse frutto della sua immaginazione, soprattutto perché quella era la sua voce.
Ma quando sentì le sue dita sfiorargli la guancia capì che era seriamente li davanti a lui, alzò lo sguardo e quasi si perse nei suoi occhi azzurri.
Si alzò di scatto e mise una certa distanza fra loro due, senza guardarlo e abbastanza freddo disse – Vattene.
Naturalmente il biondo neanche lo ascoltò – Che cosa è successo?
Nico strinse ancora di più i pugni e chiuse gli occhi per non piangere, guardando sempre in basso.
Poi raccontò una cosa che non aveva mai raccontato ad anima viva.
-Quando ero al secondo anno, mia sorella è morta. Avevo solo una foto che me la ricordasse. Era pieno febbraio e stavo correndo nel cortile, sono inciampato e questa stava volando via. Tu l’hai afferrata al volo e me l’hai riportata, non mi hai detto nulla, mi hai fatto un semplice sorriso e sei andato via. Non hai solo fatto un atto di gentilezza, hai salvato l’unica cosa che davvero contava per me, mi hai salvato. Tu naturalmente neanche lo ricordi, ma io non ti ho mai dimenticato, mi piaci da ormai tre anni.
Will aveva le labbra socchiuse, gli occhi che brillavano e le guance rosee, provò a parlare ma il più piccolo lo interruppe di nuovo.
-Tu non capisci. Io devo proteggerti, perché non me lo perdonerei mai se succedesse qualcosa anche a te.
Gli si avvicinò lentamente, si sentiva gli occhi pieni di lacrime.
-Will.
Il suo nome. Non aveva mai pronunciato il suo nome.
-Will. Io ti amo.
Fu consapevole di quella realtà solo dopo aver pronunciato quelle tre parole.
Le disse con un tono così vero e struggente che nessuno sarebbe stato in grado di affermare il contrario.
Si mise in punta di piedi e poggiò le labbra sulle sue, un tocco leggero e umido.
Infine, fece due passi indietro.
Gli puntò la bacchetta contro.
Mormorò una sola parola.
-Oblivion.
  
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