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Autore: BansheeFly    27/08/2015    1 recensioni
-Ehi Bianca- Samuel aveva un tono dolce. Si girò verso di lei e con la mano le fece alzare lo sguardo. -Guardami!- Bianca obbedì. Appena gli occhi di lei incrociarono quelli di lui ci fu silenzio.
Samuel non riusciva più ad aprire bocca. Si era perso nei suoi occhi. Si era perso come ci si perde ad ammirare il mare.
Questa storia è tratta da un'esperienza che ho vissuto all'età di Bianca ma la maggior parte della storia è inventata.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il giorno dopo, a scuola, Bianca raccontò alle sue due amiche ciò che era successo
la sera prima. Era così contenta che il suo sorriso andava da un orecchio all’altro, non
riusciva a contenere quella felicità.
-Non posso crederci!- disse urlando.
-Siamo contente per te ma ora calmati-
-E’ stata solo una telefonata, non capisco cosa ti renda così felice- Bianca si girò per
vedere chi avesse detto ciò, e vide arrivare Anna, una ragazza alta più o meno come
lei, bionda, occhi azzurri e con un fisico da modella. Aveva le giuste forme nei punti
giusti. Era perfetta.
Bianca la guardò e Anna fece lo stesso. Rimasero per un po’ a fissarsi negli occhi, 
mandandosi maledizioni a vicenda, quando Anna disse: -Non t’illudere, non sei
altro che una compagna di classe per lui.- Suonò la campanella e dovettero entrare.
Durante le prime ore Bianca non prestò molta attenzione, non riusciva a
togliersi dalla testa quelle parole. Pensava che avesse ragione, Samuel non
l’avrebbe mai vista come qualcosa di più che una semplice compagna di classe.
Perché mai uno come lui dovrebbe scegliere una come lei? Lei, un disastro che
cammina.
Era così immersa nei suoi pensieri che non sentì la campanella che annunciava
l’intervallo. Ad un certo punto vide una sagoma sedersi vicino a lei, era Samuel.
-Ehi, perché quell’aria triste?-
Quando si rese conto chi fosse quella sagoma, le venne naturale nascondersi
dietro i suoi capelli.
Non capiva il perché di quel suo gesto, dopo tutto la sera prima erano rimasti ore
a parlare.
-Perché ti nascondi? Non mordo mica- Disse con un sorriso.
-Dai Samuel vieni!- Gridarono in coro dei ragazzi fuori dalla classe.
-Arrivo- Rispose lui. –Visto che ora non ne vuoi parlare, oggi poi dopo la scuola ti
chiamo.- Samuel si alzò e raggiunse quei ragazzi.
Bianca non si mosse. Aveva il cuore che batteva a mille, si sentì accaldata e si accorse di
essere diventata rossa come un pomodoro.
L’intervallo finì, e le due ore che seguirono furono le più lunghe di tutto l’anno scolastico.
Bianca non riusciva a concentrarsi sulle parole della prof, la sua mente era già a casa.
Non aspettava altro che attaccarsi al cellulare. Non sapeva cosa gli avrebbe detto.
Di sicuro non poteva dirgli la verità. Doveva inventarsi qualcosa. Ma cosa?

 

   
 
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